Rayman Legends – Recensione

In quest’ultimo periodo non sono certo mancati titoli opportunamente rivisitati in alta definizione per rimpolpare gli scaffali mezzi vuoti dedicati ad Xbox One e Playstation 4. Non è un segreto infatti che, dopo un lancio tutto sommato ricco di offerte, lo sviluppo sulle piattaforme next-gen sia rallentato (con alcuni posticipi imprevisti), lasciando la finestra bimestrale di gennaio/febbraio senza giochi particolarmente appetibili. Ubisoft –come Square-Enix con la Definitive Edition di Tomb Raider– è corsa subito ai ripari e dopo un eccellente Assassin’s Creed IV: Black Flag ci propone la versione “next” di un altro titolo apprezzatissimo, Rayman Legends.

Il sequel -con protagonista la melanzana viola più famosa di sempre- è uscito ad agosto sulle piattaforme Xbox 360, Wii U, PC, PS Vita e Playstation 3, confermando e in parte superando le grandi aspettative che si erano create dopo il successo del predecessore Origins. Da questo febbraio anche tutti i possessori di Xbox One e PS4 potranno mettere le mani su uno dei platform più riusciti degli ultimi anni, venduto per l’occasione ad un prezzo budget. Scelta onesta e apprezzata quella di Ubisoft, dato che le edizioni next-gen di fatto non offrono alcun contenuto esclusivo e, al di là di qualche caricamento più veloce, si fatica a notare il passaggio generazionale; il che non per forza dev’essere un male, poiché tecnicamente il gioco già ad agosto si fregiava di un design artistico incantevole (ricalcando uno stile “cartoonesco” di forte impatto) e girava alla risoluzione di 1080p e 60fps.

La colorata Radura dei Sogni, patria del divertimento e dell’avventura, è nuovamente in pericolo. Dopo aver sconfitto Ales Mansay, sottraendo dalle sue perfide grinfie tutte le ninfee in pericolo, Rayman e soci si concedono una lunga pausa ristoratrice, durante la quale però una nuova orda di incubi e mostri invade la loro terra, mettendola a ferro e fuoco e catturando ogni magico Teen in circolazione, per un volere oscuro e potente. Il Sognabolle è quindi nuovamente costretto a destare Rayman dal suo letargo e convincerlo a salvare i suoi amici ancora una volta. Senza preamboli complessi, la trama di Rayman Legends si dipana in maniera molto semplice, catapultando il protagonista in una nuova incredibile avventura condita dalla solita folle ironia. Questa volta però, la progressione non è lineare, ma si basa esclusivamente sul numero totale di Teens salvati, grazie ai quali si sbloccano differenti “dipinti” (che rappresentano gli stage) da affrontare. In questo modo ogni giocatore potrà decidere personalmente la strada da intraprendere, senza necessariamente sentirsi obbligato dall’avanzare secondo uno schema preciso. Ciò non compromette affatto l’eccellenza del gameplay o i guizzi creativi del level design, da sempre marchio distintivo della serie, ed infatti, i dieci livelli del primo mondo, seppur non esaltanti o impegnativi come i successivi, costituiscono un perfetto “tutorial” per prendere confidenza con le abilità ed i movimenti di Rayman. Confidenza che si rivela fondamentale, soprattutto nei livelli più complicati, il cui completamento richiede una dose di tempismo e riflessi non irrilevante.

 

Fonte: Game Soul – Leggi tutto