Come recuperare dati cancellati da smartphone Android

Quante volte accade accidentalmente di cancellare una foto, cestinare un sms importante o eliminare per errore un documento salvato sul proprio smartphone Android? Niente paura: nel 90% dei casi un file eliminato da uno smartphone Android può essere comunque recuperato, previo l’utilizzo di appositi programmi o addirittura di strumenti informatici avanzati come quelli correntemente impiegati nelle analisi forensi.

Per i dispositivi Android il market Google Play offre innumerevoli soluzioni, anche gratuite, ideate per soccorrere gli utenti distratti e aiutarli nel recupero dei dati andati perduti. Va detto però che non sempre le App di tipo “commerciale” riescono a ripristinare i contenuti erroneamente eliminati. Dove questi strumenti non possono arrivare, Internet corre in soccorso degli utenti fornendo programmi avanzati capaci di estrarre, da qualsiasi device, l’intera memoria del dispositivo in modo da poterla scompattare e ricavare, singolarmente, tutti i file precedentemente registrati.

Google Play Store – le principali App per Android

Hexamob Recovery Undelete (versione Lite gratuita – Pro 2,12 €): definita dal produttore “l’unica applicazione Play Store in grado di recuperare i file cancellati memorizzati in memorie interne – e si suppone che sia praticamente impossibile recuperare i file cancellati memorizzati in questo tipo di filesystem”, Recovery Lite conta al suo attivo circa un milione di download dallo store e una lunga serie di commenti positivi rilasciati dagli utenti, particolarmente grati per l’essersi visiti ripristinare numerosi contenuti andati cancellati.

Una volta installata l’applicazione ed ottenuti i permessi di root sul proprio device (con procedure diverse a seconda del tipo di smartphone), Hexamob Recovery mostra all’utente un menu estremamente essenziale che consente di scegliere un “Totale recovery” (disponibile solo nella versione “Pro” della App, al costo di 2,12 €) o un “Selective recovery”. In entrambi i casi, verrà chiesto all’utente di selezionare il percorso all’interno del quale cercare i dati andati perduti (telefono o memory card) e un secondo percorso dove salvare le informazioni raccolte (come ad esempio una scheda SD). Una volta terminata la scansione, il programma mostra tutti i file recuperati suddivisi per tipologia (immagini, audio, video, sms, documenti, note, files generici) e consente di memorizzarli nuovamente all’interno del percorso precedentemente selezionato.

recovery3Wondershare Dr. Fone per Android (versione trial – versione full 39,60 €): analogamente ad Hexamob, Dr. Fone permette di recuperare informazioni andate perdute sul proprio smartphone ma soltanto attraverso un collegamento con un computer fisso, sia esso Windows o Mac.

Una volta scaricato e installato il programma (che nella versione di prova consente soltanto di visualizzare i contenuti recuperabili, ma non di recuperarli effettivamente se non prima dell’acquisto della versione “full” del programma), sarà sufficiente collegare al computer con un cavo USB il proprio smartphone o tablet per consentire al software di analizzarne la memoria.

Dr. Fone oltre al recupero di  foto, video, audio, documenti ed sms consente anche di ricostruire i contatti della rubrica andati erroneamente cancellati, il tutto attraverso un’interfaccia grafica semplice e intuitiva adatta anche agli utenti meno esperti.

L’unica richiesta che viene avanzata nei confronti dell’utente è quella di assicurarsi che il dispositivo da analizzare abbia un livello minimo di batteria pari al 20%, onde evitare spegnimenti indesiderati durante il processo di lettura e recupero dati. Una volta terminata la scansione della memoria i risultati vengono mostrati in un menù grafico organizzato per categorie, dando modo all’utente di scegliere con precisione quali contenuti ripristinare e quali invece rifiutare.

recovery5Wondershare Data Recovery for Android (versione trial – versione full 15,81 €): avete cancellato accidentalmente dei contenuti da vostro telefonino Android? La scheda SD del dispositivo si è rovinata e risulta illeggibile?

Data Recovery potrebbe rappresentare un valido alleato per cercare di salvare i vostri contenuti. Anche in questo caso il software (scaricabile direttamente dal sito web del produttore) richiede l’installazione su un computer fisso e risulta compatibile unicamente con i sistemi Windows. Una volta installato il programma e collegato il device Android mediante cavo Usb, viene eseguita una scansione completa sulle memorie dello smartphone o del tablet in questione.

In soli tre click, assicura il produttore, Data Recovery è in grado di ripristinare musica, documenti, archivi, immagini, video e molto altro ancora “riportando alla vita la tua vita digitale”. Il software dispone inoltre di un’efficiente finestra di preview dalla quale è possibile visualizzare, ascoltare ed analizzare ogni tipo di documento prima di procedere al recupero vero e proprio.

Deft: recupero dati avanzato con un software forense

Avete cancellato un file particolarmente importante, e nessuno dei programmi fin qui elencati è riuscito a recuperarlo?
A questo punto non vi resta che una sola strada praticabile: utilizzare un software professionale. DEFT Linux è una distribuzione di software open source basata su Ubuntu, sviluppata per usi legati all’informatica forense.

La distribuzione, nata verso la metà degli anni 2000 per esigenze didattiche interne alla pratica forense, è stata affinata negli anni grazie alla collaborazione con l’International Information Systems Forensics Association (IISFA) e viene correntemente impiegata dagli organi di polizia italiana (DIA, polizia postale), tedesca, statunitense e coreana nel corso delle proprie indagini. DEFT è costituito da un vero e proprio sistema operativo che sfrutta la RAM del computer sul quale viene avviato, senza quindi interferire con i dispositivi sui quali viene condotta la scansione della memoria.

Una volta lanciata la versione “Live” del software (disponibile su CD o chiavetta USB) e collegato il proprio smartphone (o tablet) al computer, attraverso il prompt dei comandi è possibile avviare l’interfaccia grafica di DEFT per consentire un utilizzo agevole anche ai non addetti alla pratica forense.
Nel ricco e variegato menù a disposizione dell’utente, attraverso la voce DEFT -> Mobile Forensics -> BitPim è possibile accedere al pannello informazioni riguardante lo smartphone, tramite l’apposito tasto “Find Phone”.

Dopo aver opportunamente configurato produttore e modello del device, DEFT lancerà la scansione approfondita della memoria evidenziando contatti della rubrica, calendari, note, wallpaper, suonerie, memo, sms, mms, cronologia chiamate, contenuto completo della memoria e quant’altro il vostro fedele telefono contiene al suo interno, inclusi i file erroneamente cancellati. Da un apposito menù sarà possibile scegliere quali voci andare a ripristinare e quali salvare separatamente sul proprio computer. A questo punto sarà sufficiente armarsi di pazienza e attendere i risultati della scansione: se nemmeno in questo modo riuscirete a trovare i vostri files dispersi, difficilmente con altri mezzi riuscirete ad avere successo.

Cancellare i file in modo definitivo e “irreversibile”

Se da un lato i programmi sopra descritti possono servire a recuperare contenuti cancellati per errore, dall’altro è pur vero che gli stessi potrebbero essere utilizzati da terzi per impossessarsi delle nostre informazioni personali. Anche in caso di vendita, un dispositivo opportunamente formattato presenta ancora un gran numero di dati recuperabili che potrebbero finire davanti a occhi indesiderati.

Proprio per questo sul mercato esistono diversi applicativi in grado di cancellare in maniera irreversibile i nostri contenuti, impedendone un eventuale ripristino. Lo stesso Hexamob Recovery presenta tra le sue funzioni un utile tool di rimozione sicura chiamato Secure Erase (disponibile anche in versione stand-alone su Play Store), capace di cancellare in maniera “sicura” file confidenziali rendendoli illeggibili agli altri software di recupero dati.

In caso di vendita del device o qualora si voglia realmente – e definitivamente – cancellare ogni traccia di dati rendendoli irrecuperabili, nemmeno la formattazione ai parametri di fabbrica potrebbe risultare sufficiente a salvaguardare la vostra privacy. Per avere la certezza non lasciare nessun frammento di informazione, potrebbe essere opportuno procedere a quello che in gergo viene definito “flash” del firmware Android, sovrascrivendolo con la versione più recente rilasciata per il dispositivo in uso. Quale misura precauzionale può essere utile sovrascrivere e cancellare diverse volte l’intero spazio di memoria disponibile con file non privati, in modo da rendere irrecuperabili i dati “vecchi” e personali.