14 Novembre 2025
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Il Covid cambia il web 6615 nuovi domini .it sul Coronavirus

Il 28 gennaio del 2020, quasi un mese prima del ‘Paziente 1’ di Codogno, qualcuno a Venezia registrava il nome vaccinocoronavirus.it. È il primo dei 6615 domini .it registrati in tutto il 2020 a tema coronavirus e rilevati dall’Osservatorio Domini COVID-19 del Registro .it, l’anagrafe dei domini a targa italiana, operante all’interno dell’Istituto di Informatica e Telematica del CNR.

Scopo dell’Osservatorio è monitorare l’impatto della pandemia dal punto di vista della Rete, con uno sguardo particolare rivolto anche all’esplosione dei rischi di cyber attacchi (campagne di phishing, malspam e malware) che sfruttano l’ondata di emotività e allarmismo creata dalla diffusione del virus. Sono stati analizzati i domini .it registrati da gennaio a dicembre 2020 contenenti un set di parole chiave come: coronavirus; covid; virus; tampone (o tamponi); terapia intensiva; vaccino (o vaccini); respiratori (o respiratore); ventilatori; mascherine; autocertificazione; lockdown; pandemia; ecc.

È proprio a partire dal giorno del primo caso di Coronavirus in Italia che il numero delle registrazioni ha iniziato a crescere, con un ritmo che da marzo 2020 ha contribuito certamente al boom generale che il Registro .it ha rilevato ad aprile e maggio, con 66.313 e 59.474 nuovi domini .it in tutto: rispettivamente +44% e +28% rispetto agli stessi mesi del 2019.

L’analisi comprende anche i siti non presenti o “parcheggiati”in costruzione. In molti casi, infatti, si tratta di domini con dicitura specificatamente studiata per risultare fonte credibile e appetibile al pubblico (tra gli esempi più evidenti i domini infocoronavirus.it o infosulcoronavirus.it, o ancora controillockdown.it, controlockdown.it, antilockdown.it, ecc) o indirizzi dal potenziale interesse per chi voglia acquisirne la titolarità in un secondo momento, dovendo rivolgersi necessariamente a chi ha registrato quello stesso dominio in tempi non sospetti (anche qui, esempi: testsierologicoroma.it, vaccinicovid.it, prenotazionevaccinocovid.it, addirittura iononmivaccino.it è già registrato).

Tra tutti i domini rientrati nei radar dell’Osservatorio, alcuni fanno pensare che dietro un normale indirizzo si possano celare tentativi di illecito informatico, come l’ottenimento di informazioni personali o dati sensibili, la diffusione di fake news o anche, più semplicemente, la registrazione preventiva di un dato dominio con lo scopo di acquisirne l’utilizzo per poi cedere il dominio stesso a chi desideri utilizzarlo, previa apposita procedura – commenta Maurizio MartinelliPrimo Tecnologo presso l’IIT-CNR – L’altro aspetto utile di questa indagine, oltre al controllo costante di eventuali frodi, è la possibilità di monitorare l’andamento di un fenomeno che riguarda tutti, rapportandolo alla Rete, per prevenire e interpretare esigenze, reazioni e abitudini dell’utenza rispetto a un evento traumatico come una emergenza sanitaria globale.

Riguardo la distribuzione geografica è la Lombardia (1514) a primeggiare su tutte le Regioni da cui provengono i nuovi domini a tema Covid-19, davanti a Lazio (906), Veneto (547), Emilia Romagna (495), Campania (450) e Toscana (409). Completano la top ten Piemonte (357), Puglia (340), Sicilia (260) e Marche (196). Il primato delle due regioni si ripercuote anche sulla localizzazione provinciale: sono Milano e Roma le province da cui proviene il maggior numero di nuovi domini in tutto l’anno appena trascorso, insieme fanno un quarto di tutti i .it a tema Coronavirus.

C’è un incremento nei primi due mesi di quest’anno rispetto ai numeri che registravamo nello stesso periodo dell’anno scorso, seppure si tratti di una differenza non eccessivamente rilevante – continua Martinelli – Allora erano poco meno di una quarantina, oggi sono poco più di una cinquantina i nuovi domini .it rilevati tra gennaio e febbraio dall’Osservatorio. Continueremo comunque a portare avanti il monitoraggio e a collaborare con Istituzioni e Autorità competenti, poiché non è da escludere che l’auspicio di una vittoria contro il virus, con l’entusiasmo e la fiducia che ne conseguono, possano essere leva di una nuova impennata di registrazioni.

È possibile consultare in tempo reale i risultati dell’Osservatorio Domini Covid-19 del Registro .it e l’elenco dei domini attualmente presenti nel database al sito: https://www.osservatoriodominicovid.it/.

OnePlus 9. Recensione e prezzi. La data e i colori del pre-ordine e gli omaggi

Le novità di OnePlus 9 stanno iniziando ad essere davvero interessanti, OnePlus dovrebbe rilasciare il suo nuovo telefono di punta abbastanza presto. OnePlus 8T si è rivelato deludente, quindi speriamo in cose migliori questa volta.

Sulla base delle ormai certezze al riguardo, OnePlus 9 presenterà un display da 6,5 ​​pollici con una frequenza di aggiornamento di 120 Hz, il nuovo potente chip Snapdragon 888 di Qualcomm e una nuova fotocamera Ultrashot.

La concorrenza Android sarà molto ampia, poiché OnePlus 9 affronterà la gamma Samsung Galaxy S21. Ma abbiamo motivo di pensare che OnePlus 9 se la caverà contro l’ammiraglia più venduta di Samsung.

Novità di OnePlus 9

Il OnePlus 9 e OnePlus 9 Pro saranno disponibili in pre-ordine il 23 marzo e sarà disponibile con i veri auricolari wireless.

Questo è quanto è stato rivelato, inoltre i primi acquirenti dei prossimi telefoni riceveranno una delle due versioni degli auricolari OnePlus Buds Z. Coloro che acquisteranno OnePlus 9 riceveranno un set regolare di Buds Z, e i clienti di OnePlus 9 Pro riceveranno la colorata Steven Harrington Edition.

Veri auricolari wireless per (quasi) tutti

Stiamo parlando di una domanda a cui molti potenziali acquirenti potrebbero non aver nemmeno pensato. Nello specifico, che tipo di regali di preordine potrebbero essere inclusi con OnePlus 9 e 9 Pro quando i due smartphone abilitati al 5G saranno finalmente disponibili.

Secondo voci molto accreditate i primi utenti di entrambi i modelli avranno diritto a ricevere auricolari true wireless in omaggio durante il loro periodo di preordine. Poiché i due dispositivi mobili di fascia alta non sono ovviamente uguali, la versione “normale” includerà un paio di OnePlus Buds Z “normali” del valore di 50 euro circa, con le unità Pro che si qualificano per Buds Z leggermente più costose con le edizioni Steven Harrington, normalmente al prezzo di 60 dollari da soli.

È interessante notare che il più economico telefono OnePlus 9R e il primo smartwatch dell’azienda non dovrebbero essere forniti in bundle con alcun omaggio speciale per il preordine se stanno effettivamente debuttando insieme a OP 9 e 9 Pro. Ciò sembra suggerire che c’è una possibilità (anche se scarsa) che non vedremo tutti e quattro questi gadget alla fine di questo mese.

A proposito, OnePlus 9 e 9 Pro 5G dovrebbero essere preordinati il ​​23 marzo, anche se sia il loro annuncio ufficiale che le date di spedizione sono ancora in sospeso.

Prezzo OnePlus 9

Non si sa quanto potrebbe costare OnePlus 9, ma conoscendo OnePlus sarà abbastanza conveniente. I prezzi per OnePlus 8 sono partiti da 699 euro, anche se il prezzo di partenza per OnePlus 8T è salito a 749 euro. Ovviamente, le opzioni di archiviazione più elevate costano di più.

I OnePlus 8 Pro avranno un prezzo di partenza di 899 euro per 128 GB e 999 euro per 256GB. In questo momento ci aspettiamo che OnePlus 9 costerà almeno 749 euro per l’opzione di archiviazione inferiore.

OnePlus 9 – Specifiche tecniche

General

  • ModelOnePlus 9
  • ReleasedRumored
  • StatusComing Soon

Design

  • TypeBar
  • Dimensions160.7 x 74.1 x 8.4 mm
  • Weight188 grams
  • WaterproofNo

Display

  • Display TypeFluid AMOLED capacitive touchscreen
  • Size6.7 inches
  • Resolution1080 x 2400 pixels
  • Display Colors16M Colors
  • Pixel Density396 PPI Pixel Per Inch
  • Touch ScreenYes
  • Display ProtectionCorning Gorilla Glass
  • FeaturesAlways-on display

Hardware

  • CPUSnapdragon 888 Soc
  • GPUAdreno 660
  • RAM (Memory)8 GB, 12 GB
  • Internal Storage256 GB
  • Memory Card SlotNo
  • SensorsFingerprint (under display, optical), accelerometer, gyro, proximity, compass, barometer (market dependant)

Software

  • Operating SystemAndroid 11 + OxygenOS 11
  • User InterfaceYes

Camera

  • Rear Camera64 MP
  • Image2160p
  • Video4K@30/60fps, 1080p@30/60/240fps, Auto HDR, gyro-EIS
  • FlashDual-LED flash, HDR, panorama
  • Front Camera16 MP (wide)

Network

  • SIMNano SIM
  • Dual SIMDual SIM (Nano-SIM, dual stand-by)

Connectivity

  • Wi-fiWi-Fi 802.11, a/ac/b/g/n/n
  • USBYes
  • GPSYes, with A-GPS, Glonass
  • NFCYes
  • Wireless ChargingNo
  • Headphone JackNo

Battery

  • Capacity5000 mAh
  • PlacementNon-Removable

Media

  • Video PlaybackYes
  • Video OutYes
  • FM RadioNo
  • Ring TonesYes
  • LoudspeakerYes
  • HandsfreeYes

Data

  • 4G LTE4G Bands: TD-LTE 2300(band 40), FD-LTE 1800(band 3), 3G Bands: UMTS 1900 / 2100 / 850 / 900 MHz, 2G Bands: GSM 1800 / 1900 / 850 / 900 MHz, GPRS: Available, EDGE: Available
  • 5G NR BandsYes
  • SpeedHSPA 42.2/5.76 Mbps, LTE-A (5CA) Cat18 1200/200 Mbps, 5G 7.5 Gbps DL

Le chat della Clubhouse vengono violate: preoccupati gli esperti di sicurezza

Una settimana dopo che la popolare app iOS di chatroom audio su invito Clubhouse ha dichiarato che stava prendendo provvedimenti per garantire che i dati degli utenti non potessero essere rubati da hacker malintenzionati o spie, è stato invece dimostrato che l’audio dal vivo della piattaforma può essere hackerato.

Un utente non identificato è stato in grado di trasmettere i feed audio di Clubhouse da “più stanze” nel proprio sito web. Ma mentre l’azienda dichiara di aver “permanentemente bandito” quell’utente e previsto nuove “salvaguardie” per evitare che ciò si ripeta, i ricercatori sostengono che la piattaforma potrebbe non essere in grado di mantenere tali promesse.

Lo Stanford Internet Observatory, che è stato il primo a sollevare pubblicamente i problemi di sicurezza del social network di cui oggi tutti parlano, sostiene che: “Clubhouse a oggi non può fornire alcuna promessa di privacy per le conversazioni tenute ovunque nel mondo”.

E mentre Clubhouse continua a diffondersi, le carenze relative alla sicurezza e alla privacy preoccupano tanto da richiedere un esame più approfondito, a seguito del quale l’azienda dovrà risolvere il problema e gestire le aspettative di utenti e autorità.

Ma cosa ne pensano gli esperti?

“Gli utenti di Clubhouse dovrebbero sempre presumere che le loro conversioni siano registrate. Dopo tutto si tratta di uno strumento semi-pubblico e possono sempre essere utilizzati altri dispositivi di registrazione, che non è possibile monitorare”, commenta Candid Wüest, Vicepresident Cyber Protection Research di Acronis, azienda leader nella Cyber Protection.

“Il meccanismo è lo stesso di altre applicazioni di social media con messaggi auto-cancellanti che possono ovviamente essere fotografati da altri dispositivi. Detto questo, il fatto che qualcuno sia stato in grado di automatizzare facilmente l’ascolto di diverse stanze dimostra che sono necessarie alcune salvaguardie aggiuntive per prevenire attacchi di prelievo e (ri)trasmissione dei dati su larga scala”.

Alcuni consigli pratici che Candid raccomanda agli utenti di Clubhouse sono:

1. Non condividere la lista dei contatti

2. Fare attenzione a ciò di cui si discute

3. Dare per scontato che qualche metadato verrà tracciato.

Altri casi come Clubhouse?

“È la prima app di chat vocale su larga scala, quindi non c’è nulla di direttamente comparabile. Ma ci sono stati incidenti in cui le persone hanno rubato i dati da altri siti social come Facebook o Twitter per raccogliere nomi di utenti, e-mail, foto ecc. Quindi sì, accade spesso e c’era da aspettarselo anche per Clubhouse”, conclude Candid.

Come fermare le chiamate automatiche: tutti i modi che conosciamo

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Il nostro telefono riceve innumerevoli chiamate, alcune delle quali con ID chiamante che mostra il nome di un’attività commerciale locale. Ma queste chiamate in realtà sono una registrazione che informa che la garanzia dell’auto è scaduta, o c’è un mandato di arresto per un problema con il mio numero di previdenza sociale o che è attivata una nuova tariffa telefonica eccezionale. E’ una pratica molto fastidiosa. I truffatori sono persistenti e cambiano costantemente i loro metodi.

Queste chiamate non sono solo fastidiose ma potenzialmente pericolose se si dovesse cadere in una delle truffe. Sono progettate per truffarti. Per fortuna, i gestori wireless e i produttori di telefoni stanno lavorando per eliminare le chiamate fastidiose che tutti riceviamo quotidianamente.

Ad esempio, quasi tutti i principali operatori telefonici offrono un certo livello di blocco gratuito delle chiamate spam. Vi sarà già capitato di vedere sul vostro display la scritta “Possibile spam” quando vi chiama un call center.

Le reti di operatori wireless hanno iniziato a utilizzare la tecnologia SHAKEN / STIR per identificare e bloccare le chiamate spam, non solo sulle rispettive reti, ma anche tra fornitori di servizi telefonici. Apple ha persino aggiunto una funzionalità a iOS 13 che ti consente di impedire a chiamanti sconosciuti di chiamare il tuo telefono. Google ha ampliato la funzione Call Screen per indirizzare le chiamate sospette di spam all’Assistente Google prima ancora che il telefono squilli e, con il lancio di Android 11 alla fine del 2020, ha ampliato le funzionalità di identificazione e prevenzione delle chiamate robocall per estenderle al di fuori dell’app predefinita del telefono Android.

Tieni presente, inoltre, che non tutte le sollecitazioni automatiche sono considerate illegali. Sono consentite chiamate per campagne politiche, esattori di crediti e enti di beneficenza. Ciò che non è consentito sono le chiamate dei falsi agenti di polizia che ti minacciano o delle aziende che affermano che hai vinto una vacanza gratuita a cui non ti sei mai iscritto.

Best practice per tenere a bada i fastidiosi robocall

Ci sono alcuni semplici passaggi che puoi intraprendere per ridurre i robocall:

  • Non rispondere alle chiamate da numeri bloccati o sconosciuti.
  • Non rispondere alle chiamate da numeri che non riconosci.
  • Non dare per scontato che una chiamata in arrivo provenga davvero da un numero locale solo perché sembra che lo sia.
  • Non rispondere a nessuna domanda a cui è possibile rispondere con un “Sì”.
  • Se qualcuno ti chiama e afferma di essere con la società XYZ, riattacca e chiama l’azienda tu stesso. Usa il sito web dell’azienda per trovare un numero ufficiale.
  • Se rispondi a una chiamata e ascolti una registrazione del tipo “Ciao, puoi sentirmi?” riattacca.
  • Lo stesso vale per una chiamata in cui ti viene chiesto di premere un numero prima di essere collegato a un rappresentante.
  • Quando rispondi a una chiamata e interagisci con il messaggio vocale o premendo un numero, gli spammer sanno che il tuo numero è reale. Possono quindi vendere il tuo numero a un’altra società o iniziare a indirizzare il tuo numero più frequentemente.

Google ha aggiunto nuove funzionalità a Call Screen per la sua linea di telefoni Pixel. La funzione ora può rilevare robocall e chiamate spam e bloccarle per te. L’Assistente Google interagirà con il chiamante e, se determina che la chiamata è legittima, indirizzerà la chiamata al tuo telefono.

IOS 13 di Apple, rilasciato lo scorso anno, ha aggiunto l’opzione a Silence Unknown Callers, che aggiunge l’opzione per instradare le chiamate da numeri non trovati nei contatti, nella posta o nei messaggi direttamente alla casella vocale. Qualsiasi chiamante legittimo può lasciare un messaggio. E questo è il problema: spesso riceviamo chiamate importanti da numeri che non memorizziamo sui nostri telefoni, quindi potresti perdere chiamate importanti in questo modo. Ma se tutto il resto fallisce e desideri disperatamente fermare i robocall, questa è un’opzione valida.

Verifica con il tuo fornitore

Tutti i principali operatori wireless e telefonia offrono una sorta di funzione di blocco delle chiamate. Tutti hanno un’opzione gratuita e un livello premium. Ma siamo onesti, tutti i servizi di blocco delle chiamate automatiche dovrebbero essere gratuiti. Questo non dovrebbe essere un modo dove guadagnare, ma un servizio completo e gratuito. 

Usa un’app di terze parti

Se il tuo provider non offre un’app o un servizio per ridurre le chiamate automatiche, o lo fa ma è troppo costoso, sono disponibili molte app di terze parti. Desideri trovare un’app che funzioni sul tuo dispositivo, che offra blocco automatico delle chiamate e avvisi di spam per chiamate sospette e che semplifichi la segnalazione di un numero se una chiamata sfugge?

Hiya è un’app gratuita che da tempo funziona su Android e iOS con successo. È della stessa azienda che alimenta l’app Call Protect di AT&T, nonché il blocco delle chiamate integrato di Samsung e il servizio di protezione dallo spam. I possessori di Samsung Galaxy possono abilitare il servizio integrato nell’app Telefono in Impostazioni > ID chiamante e Protezione antispam . La configurazione è indolore e offre un modo semplice per segnalare un numero.

Nomorobo è il servizio che Verizon utilizza per i suoi utenti Fios, ma ha anche un’app per telefono. Altre appa di ogni genere, ma attenzione, guardate bene le garanzie e la validità dell’app le trovate a questo link

Un’altra opzione è registrarsi per un numero di telefono gratuito di Google Voice che puoi utilizzare per iscriverti a vari servizi invece di fornire il tuo numero reale – e una volta che le chiamate robotiche iniziano ad arrivare su quel numero di Google Voice lui usa la funzione di blocco. Sappi solo che il blocco delle chiamate può finire per essere molto faticoso, poiché i robocaller falsificano costantemente numeri di telefono diversi.

Nessuna delle soluzioni di cui sopra è perfetta e probabilmente nessuna lo sarà fino a quando i gestori non integreranno la tecnologia richiesta per verificare lo spoofing dell’ID chiamante, quindi in questo momento devi fare del lavoro extra per mantenere al minimo il numero di chiamate robotiche che ricevi. Tra l’essere cauti sulle chiamate da numeri sconosciuti e l’utilizzo di un servizio (a pagamento o gratuito), puoi ridurre il numero di chiamate indesiderate e spam che devi affrontare.

E ancora, gli operatori hanno iniziato a utilizzare la tecnologia SHAKEN / STIR per verificare i chiamanti, il che dovrebbe ridurre il numero di chiamate robotiche che tutti riceviamo. Per quelli con un iPhone, scopri dove si trova l’impostazione per bloccare i chiamanti sconosciuti, ma ricorda che usarlo potrebbe significare che perdi le chiamate dagli studi medici e simili. E per quelli con un telefono Pixel, la funzione Call Screen di Google ti aiuterà sicuramente.


I migliori plugin SEO per WordPress. Scelti e selezionati

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WordPress è un sistema di gestione dei contenuti (CMS) che è sempre stato particolarmente ottimizzato per la SEO, con una gamma di funzionalità a disposizione sia semplici che innovative.

Un esempio? WordPress viene fornito con un sistema di riscrittura degli URL facile da usare che non si è mai preoccupato degli ID di sessione negli URL come molti software gestiti e sviluppati dalla community. Con un solo clic si ha la possibilità di passare da URL dinamici a URL semplici utilizzando date, numeri e / o semplicemente lettere. Il risultato è un insieme semplice e pulito di URL che è sempre stato facile da scansionare per i motori di ricerca.

Inoltre, WordPress evita errori comuni di contenuto duplicato, anche nella sua installazione più semplice, assicurandosi che rimanga adatto ai motori di ricerca grazie alla sua stretta aderenza agli standard web, al contrario di molte altre piattaforme in cui gli sviluppatori sembravano codificare per se stessi, piuttosto rispetto agli utenti e alle loro esigenze.

Il risultato è che oggi WordPress è il CMS preferito e può creare un ottimo sito web che è completamente ottimizzato per i motori di ricerca.

Tuttavia, nonostante le ottime basi, ci sono sempre modi diversi in cui il SEO di un sito web wordpress può essere migliorato. Ciò può comportare solo piccole modifiche o ritocchi, ma una quantità sufficiente di applicazioni potrebbe fornire un vantaggio cumulativo che è la differenza tra un sito Web di successo e un sito Web di grande successo. I migliori presenti sul mercato sono:

  •  Yoast
  •  All in One Seo Pack
  •  Rank Math
  •  SEOPress
  •  WP Meta SEO

Yoast

Yoast è probabilmente il plugin SEO più popolare utilizzato per WordPress ed è disponibile sia in una versione gratuita ricca di funzionalità che in una versione avanzata a pagamento.

Uno dei set di funzionalità più utili di Yoast è la possibilità di personalizzare i titoli delle pagine, i titoli e le meta descrizioni. Ciò significa poter garantire variazioni di parole chiave piuttosto che una ripetizione diretta.

E’ offerta poi la possibilità di costruire una meta-descrizione personalizzata: questo comporta l’eventualità che venga visualizzata nei risultati di ricerca piuttosto che uno snippet, motivazione per la quale viene suggerito di scrivere una descrizione che possa incoraggiare specificamente i clic da parte degli utenti.

Altri vantaggi sono la possibilità di implementare uno schema in modo che i motori di ricerca possano indicizzare meglio il sito. Si può avere inoltre un migliore controllo dei breadcrumb ed è prevista la configurazione con un clic per la creazione della mappa del sito.

La versione premium estende questi strumenti estremamente utili, fornendo supporto aggiuntivo per SEO di notizie, video, locale e Woocommerce. Inoltre fornisce anche suggerimenti per i link interni e approfondimenti sui contenuti basati sulle parole chiave più comunemente utilizzate per assicurare una indicizzazione corretta. C’è anche la possibilità di reindirizzare i vecchi URL a quelli nuovi, al fine di favorire il posizionamento piuttosto che la presentazione di pagine di errore 404.

Nel complesso, Yoast offre un set di strumenti SEO facile da usare ma potente, con funzionalità molto utili sia nella versione gratuita che a pagamento.

All in one Seo Pack

All in One SEO Pack è il plugin SEO originale di WordPress ed è disponibile sia in versione gratuita che a pagamento.

La versione gratuita contiene una serie di funzionalità SEO essenziali, come la possibilità di personalizzare i titoli e le intestazioni delle pagine in modo che siano diversi, oltre a fornire meta-descrizioni per frammenti nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca. Inoltre, consente il controllo degli URL e viene fornito con un pratico reindirizzamento per aiutare gli utenti a evitare pagine 404 inutili.

Per i principianti, All in One SEO Pack viene fornito con una buona gamma di impostazioni preconfigurate, quindi non bisogna avere paura di usarlo. Una mappa dei contenuti del sito viene generata automaticamente e sono disponibili opzioni aggiuntive per le immagini e le mappe del sito RSS.

Gli utenti esperti hanno la possibilità di personalizzarli secondo necessità e All in One SEO Pack include anche la propria API in modo che altri plugin e temi possano estenderne le funzionalità. Inoltre, All in One SEO Pack è ottimizzato per funzionare con Woocommerce.

La versione premium si aggiunge alla serie di funzionalità, con opzioni come un modulo SEO di Google Local Business, un modulo Sitemap di notizie e opzioni SEO avanzate per Woocommerce. Sono inoltre disponibili ulteriori opzioni di analisi e codifica.

Nel complesso, il pacchetto SEO All in one è uno dei più amati, capace di coprire le basi essenziali senza complicare le cose per gli utenti. Mentre altri pacchetti SEO mirano a farlo in termini di funzionalità, questo è ancora un plugin WordPress molto competente e molto utile per soddisfare le esigenze SEO.

Rank Math

Rank Math è un plugin SEO gratuito che viene fornito con molte funzionalità fin dall’inizio, alcune utili, altre meno e gli sviluppatori hanno dichiarato che intendono rilasciare una versione premium con funzionalità aggiuntive in futuro.

Rank Math è facile da configurare e utilizzare, sebbene offra un’opzione di installazione avanzata nel caso si desideri scegliere una configurazione di base personalizzata. Come con Yoast, si possono impostare diversi titoli di pagina e intestazione, nonché impostare meta-descrizioni per provare a controllare frammenti di testo nei risultati di ricerca. C’è anche una serie di opzioni per il controllo dello schema del sito, nonché l’integrazione con Google Search Console e altri strumenti.

Francamente, l’elenco delle effettive funzionalità di Rank Math è davvero impressionante e molte di queste saranno utili per coloro che vogliono davvero approfondire una strategia SEO più proattiva. Tuttavia, ci sono più strumenti di quanti ne avrebbero bisogno gli utenti e quindi potrebbe non venire sfruttato appieno.

SEOPress

SEOPress è un altro popolare plugin SEO per WordPress e, come la maggior parte degli altri è disponibile sia in una versione gratuita ricca di funzionalità che in una versione pro a pagamento per utenti più avanzati.

Esso viene fornito con una configurazione predefinita in modo che i principianti possano iniziare a usarlo senza complicazioni, ma le impostazioni sono personalizzabili per coloro che ne abbiano necessità. SEOPress copre le basi di ciò che è necessario in questo contesto, come la possibilità di controllare il titolo, l’intestazione e l’URL della pagina per ogni singola pagina, nonché creare meta descrizioni uniche. Sono disponibili anche mappe del sito generate automaticamente per contenuti e immagini, nonché per la navigazione HTML.

Tuttavia, SEOPress mette un po ‘più di attenzione sull’aspetto dei social media rispetto ad altri plugin SEO per WordPress. Oltre a collegare i diversi account, utilizza anche Open Graph di Facebook e le Twitter Card per migliorare la condivisione. Nella versione gratuita sono disponibili anche numerosi trucchi per la riscrittura e il reindirizzamento degli URL.

Per gli utenti professionisti a pagamento, i vantaggi includono uno schema molto più dettagliato per i dati strutturati che possono essere utilizzati manualmente o automatizzati utilizzando condizioni avanzate. Sono disponibili anche varie opzioni di breadcrumb, reindirizzamenti avanzati e integrazione con Google Analytics.

SEOPress è un potente plugin per WordPress che offre una gamma più ampia di opzioni per gli utenti. Offre anche la possibilità di importare dati da tutti gli altri principali plugin SEO di WordPress, rendendo più facile per gli utenti lo scambio se lo desiderano.

WP Meta SEO

WP Meta SEO si presenta come un gestore SEO per WordPress, disponibile anche in versione sia gratuita che a pagamento, con l’obiettivo specifico di poter gestire in blocco le informazioni SEO sul proprio sito web. Ciò viene fatto in particolare attraverso la versione gratuita utilizzando un gestore di meta informazioni, che consente di controllare i meta titoli e le meta descrizioni.

Il plugin include anche una funzione di mappa del sito, nonché l’ottimizzazione delle immagini come il ridimensionamento in blocco oltre alla possibilità di modificare i metadati di tutte le immagini per una migliore SEO. E’ disponibile anche un generatore di breadcrumb per il controllo dei rich snippet e la visualizzazione dei collegamenti. Si può inoltre eseguire un controllo dei collegamenti interrotti sul proprio sito e applicarne gli adeguati reindirizzamenti.

La versione pro aggiunge ulteriori strumenti di gestione di massa, come un meta checker duplicato, un file indice automatizzato di errori 404, il controllo dei collegamenti delle mappe dei siti e rapporti e-mail personalizzati. Ci sono anche funzionalità per aggiungere Google Business Local al proprio sito web, così come opzioni di ottimizzazione SEO per Woocommerce.

Mentre molti dei plugin SEO per WordPress sopra elencati coprono il funzionamento quotidiano, WP Meta SEO fa un buon lavoro concentrandosi sulla gestione di massa, che potrebbe essere particolarmente utile per coloro con un sito Web WordPress esistente e di grandi dimensioni che vogliono essere in grado di implementare una soluzione SEO semplice e veloce in tutto il sito.

Domenico Piscicelli. Consulente contro frode online a Treviglio

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Domenico Piscicelli è un consulente esperto in truffe e frodi online che lavora nelle zone di Treviglio e Bergamo da ormai un decennio: la sua esperienza lo rende uno dei professionisti del web più preparati d’Italia.

La rete può essere un bellissimo posto da esplorare e un contenitore meraviglioso di contenuti: ciò non toglie che possegga anche un lato oscuro e che malviventi di ogni sorta siano pronti ad attaccare senza sosta i malcapitati utenti.

La truffa più diffusa in rete è quella del phishing, ovvero l’invio di messaggi che istigano coloro che li ricevono a collegarsi a specifici link contenenti collegamenti a pagine false o a rispondere a email inviate da sedicenti millantatori: in ogni caso si parla di frodi dirette o viene perpetrata una minaccia al fine di ottenere soldi attraverso un riscatto.

Domenico Piscicelli opera su Treviglio e Bergamo, offrendo la sua consulenza e il suo aiuto a tutti coloro che necessitano di mettere in sicurezza i computer delle proprie aziende o hanno bisogno di un professionista che li aiuti a gestire il problema delle truffe online.

La necessità di occuparsi di sicurezza Informatica si è fatta sempre più imponente nel corso degli ultimi anni, in concomitanza con la diffusione di ipertecnologici dispositivi elettronici e la messa a punto di tecnologie capaci di raccogliere dati sensibili in maniera illecita.

Esempi di truffa e frode fiscale da finti avvocati e cooperative

Le truffe che avvengono online possono essere di diversa tipologia e coinvolgere diversi aspetti della vita della persona: per potersi difendere in maniera adeguata è necessario imparare a riconoscere i tentativi a prescindere dalla loro fonte.

Ecco un tipico messaggio che si può ricevere nella propria posta elettronica volto a ottenere denaro: “Sono Stanislao Vincenzo e sono direttore amministrativo di una società di consulenza che ha bisogno di liquidità. Metto in copia a questa mail anche il mio consulente finanziario”.

I tentativi di phishing non risparmiano nemmeno il coinvolgimento di forze armate e autorità ufficiali al fine di confermare la veridicità della comunicazione. Ecco come ad esempio si tenti di estorcere del denaro a un’azienda: “Siamo la questura di Bergamo. Secondo le indagini condotte dal PM, la sua azienda ha accumulato frode fiscale per 16 milioni di euro. Il GIP disporrà a breve una perquisizione a meno che non paghi una cauzione”.

Quasi sempre si punta a toccare le maggiori paure delle persone. Non deve quindi stupire se si riceve una email tipo: “Sono l’avvocato Giuseppe Boni, e sono stato incaricato dalla Cooperativa D’Ambrosio di contattarla in quanto è prevista una misura cautelare in carcere nei suoi confronti a meno che non versi su conti protetti una cauzione”.

Domenico Piscicelli è un consulente specializzato in truffe online che opera a Treviglio e a Bergamo: avvalersi dei suoi servizi può fare la differenza tra un’azienda protetta da qualsiasi tipo di attacco cibernetico e una distrutta da possibili truffe.

È importante però chiedersi: cosa si può fare prima di rivolgersi ad un esperto?

Di certo si può fare molta attenzione a come ci si muove in rete, utilizzando firewall e antivirus ma soprattutto evitando sempre di rispondere a email sospette.

Non bisogna fidarsi nemmeno di comunicazioni che sembrano arrivare dal proprio Istituto bancario o da altre istituzioni: per preservare un alto livello di sicurezza, infatti, mai verrà richiesto di cliccare su specifici link o rispondere ad email che invitino a fare versamenti o richiedano cauzioni per sbloccare o bloccare qualsiasi conto o attività.

Poter contare su un computer sicuro e un sistema di terminali privo di falle di sicurezza è la base per poter condurre un’attività senza rischi che non rimanga vittima di stupidi tentativi di frode portati avanti da malviventi senza scrupoli.

Domenico Piscicelli, esperto operante a Treviglio e Bergamo, è sinonimo di sicurezza e sistemistica all’avanguardia.

Vendi online con i marketplace

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La pandemia di coronavirus ha cambiato radicalmente il mercato e il modo con cui le persone comprano. La vendita diretta , con la presenza fisica nei negozi, è definitivamente in declino e anche gli acquirenti meno propensi ad internet hanno dovuto imparare a comprare on-line, accentuando una tendenza che si stava già verificando da diversi anni.

Gli imprenditori che continuano ad insistere con i vecchi metodi di vendita, si ritrovano inevitabilmente in una crisi irreversibile, mentre le attività che hanno la capacità di aggiornarsi e adeguarsi a seconda del mercato, che sanno “cambiare” assieme al mondo, sopravviveranno.

In particolare le aziende che sono in grado di digitalizzarsi e vedere su Internet riusciranno a superare il periodo di emergenza sanitaria. Ma anche una volta che la crisi del Covid sarà stata superata, gli acquirenti avranno imparato e continueranno a trovare comodo l’acquisto on-line.

VENDI ONLINE IN 7 GIORNI

SCRIVICI ORA – RISPONDIAMO SUBITO

Dunque l’aggiornamento del proprio meccanismo di vendita è di fondamentale importanza adesso e per i decenni futuri.

Aprire un account Amazon per salvare l’attività

Moltissimi imprenditori stanno salvando il lavoro di una vita aprendo un negozio su Amazon, la più grande piattaforma al mondo di e-commerce.

Amazon è una piattaforma che i clienti riconoscono come sicura, affidabile, semplice da usare: un indiscusso punto di riferimento per gli acquisti su internet. Come può un imprenditore convertire una parte della propria attività su Amazon e riprendere a vendere, salvando il suo fatturato e la sua azienda?

Il punto di partenza è ovviamente l’apertura di un profilo Amazon Seller. Si tratta di un’operazione inizialmente semplice: basta inserire la propria mail, indicare alcuni dati fondamentali, e il profilo si attiva in pochi minuti.

Ma la parte delicata si presenta subito: Amazon prevede l’inserimento di tutte le informazioni aziendali necessarie per considerare il nuovo negozio come affidabile. Bisogna mostrare informazioni coerenti e aggiornate, spesso è necessario inviare documentazione aziendale, come una visura camerale, e una serie di dati bancari che Amazon pretende per poter aprire la propria attività.

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Si tratta di un momento delicato in quanto la fornitura di informazioni incoerenti, sbagliate o non adeguatamente aggiornate a livello aziendale o bancario comporta l’immediata chiusura del profilo.

E purtroppo Amazon non concede seconde possibilità: un profilo bloccato in fase di apertura difficilmente viene rivalutato, e tentare di aprire un secondo profilo non fa altro che peggiorare la situazione.

L’apertura dell’account è dunque procedura da realizzare con calma e attenzione, e soprattutto con una certa dose di esperienza nel regolamento Amazon.

La gestione dell’inventario e delle schede prodotto

Un secondo aspetto fondamentale è quello di categorizzare logicamente i propri prodotti e caricare l’inventario all’interno del negozio Amazon.

Uno degli errori più comuni è quello di importare la maggior parte dei prodotti, manualmente o con fogli Excel o CSV, e dedicare poca attenzione alle informazioni di ogni scheda. Una grande quantità di prodotti dà spesso la sensazione di poter vendere molto, ma schede con scarni dettagli deprimono puntualmente il negozio Amazon.

Il metodo più adatto è quello di realizzare delle schede prodotto adeguate alle metriche della piattaforma: le persone non possono più vedere i prodotti fisicamente e quindi per vendere è necessario fornirgli le stesse informazioni e sensazioni di una visita reale.

Per questo è importantissimo il titolo del prodotto, che non deve confondere il consumatore, e curare i cosiddetti “Bullet Point”, che in pochissimo tempo forniscono all’utente le informazioni fondamentali per vendere l’articolo. Anche la descrizione deve contenere la maggior parte delle risposte alle domande pre-acquisto.

Un elemento molto spesso sottovalutato sono le immagini. Le immagini di repertorio, o scaricate dal catalogo del fornitore o, ancora peggio, trovarte con Google Immagini, non sono abbastanza per gli acquirenti.

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Anche se non disponete di uno studio fotografico professionale, alcune ottimizzazioni alle immagini daranno ai clienti la sensazione di vedere e toccare il prodotto.

Quello che fa molte volte la differenza tra un mancato acquisto e una vendita finalizzata è la realizzazione di gallerie di immagini che facciano vedere il prodotto da ogni punto di vista e che permettano di percepirne la grandezza, e le proporzioni.

Realizzare delle schede prodotto di qualità è la base per poter iniziare a vendere in poco tempo.

Aumentare le visualizzazioni e i clienti

Un terzo elemento importante è la promozione dei propri prodotti su Amazon: come noi, diverse migliaia di aziende stanno cercando di vendere su Amazon. L’urgenza è quella di ottenere una visibilità superiore alla concorrenza: per questo esistono una serie di ottimizzazioni SEO interne ad Amazon che devono fare uso di keyword specifiche, di indicazioni coerenti fra di loro.

E’ molto importante che le tecniche impiegate portino visualizzazioni da parte di persone realmente interessate e orientate all’acquisto dei nostri prodotti, più che generiche visite che non si convertono in vendite.

Meglio avere 90 visitatori a settimana e tre acquisti al giorno, piuttosto che 250 curiosi al giorno e una vendita alla settimana.

Esistono poi delle tecniche che aumentano drasticamente le vendite come la conquista della Buy Box: si tratta di un box che Amazon riserva alla offerta migliore. Questo strumento offre una visibilità e un aumento delle vendite drastico e immediato, ma anche qui si annida un pericolo.

La maggior parte dei venditori cerca di ottenere questo risultato abbassando quanto più possibile il prezzo, ma in questo modo i margini di guadagno si riducono e il lavoro smette di essere remunerativo. E’ possibile ottenere un posizionamento nella Buy Box senza puntare sistematicamente sul prezzo più basso e fornire invece il miglior rapporto qualità/prezzo nel proprio settore, e nel proprio periodo.

L’importanza delle statistiche

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Nella gestione di un profilo Amazon è fondamentale saper interpretare le statistiche di vendita, che la piattaforma mette a disposizione in maniera molto ampia e completa, ma a volte in maniera un poco caotica.

Molto spesso l’analisi delle statistiche del comportamento degli utenti permette di trasformare un negozio che non vende ad un negozio di successo o ancora consente di vendere i prodotti con il maggior margine e superare la concorrenza.

Serve la capacità di interpretare i dati, di compararli con quelli di negozi affini a noi, oltre ad una dose di psicologia della vendita, per capire come e perché le persone comprano o non comprano dal nostro negozio.

Un mix di competenze

L’apertura di un negozio Amazon, esattamente come un ristorante o una officina, deve basarsi su una serie di competenze diverse che si integrano fra loro. In particolare:

  • Bisogna essere esperti nel regolamento di Amazon per non incorrere in blocchi e sospensioni
  • Bisogna conoscere il web marketing e il modo di proporre efficacemente un prodotto su internet
  • Bisogna dotarsi di basi fondamentali di SEO copywriting specializzato su Amazon per ottenere visibilità
  • Il tutto deve essere accompagnato da una esperienza consolidata nello stabilire le politiche di prezzo e nell’analizzare le statistiche

Gli imprenditori che saranno in grado di aggiornarsi e di utilizzare efficacemente l’enorme potenzialità di Amazon, saranno quelli che riusciranno a compiere una transizione digitale fondamentale e a salvare la loro attività, superando la crisi del coronavirus.

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WordPress. I migliori plugin per gallery foto

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Stai cercando il miglior plugin per comporre gallerie WordPress per il tuo sito web?  Sono tanti i plugin disponibili in rete: il problema è che la maggior parte rallenterà il portale o sarà estremamente difficile da usare.

Per aiutarti a scegliere la soluzione giusta, abbiamo creato un confronto dettagliato delle prestazioni, delle caratteristiche e della qualità dei migliori plugin per gallerie fotografiche di WordPress. Il nostro obiettivo è aiutarti a trovare un plugin veloce, facile da usare e che tutte le funzionalità di cui avrai bisogno.

A nostro avviso, un perfetto plugin dovrebbe essere veloce, facile da usare e avere tutte le funzionalità necessarie per creare bellissime gallerie (come lightbox, navigazione delle immagini, album, impaginazione, ecc.). Dovrebbe inoltre offrire un’ottima esperienza utente e contribuire a migliorare anche la SEO delle immagini.

Abbiamo selezionato i quattro plugin per gallerie fotografiche WordPress più popolari presenti sul mercato. Esamineremo quindi la velocità, le caratteristiche, la facilità d’uso e l’affidabilità di:

  • Envira Gallery
  • Modula
  • FooGallery
  • NextGEN Gallery

Velocità

La velocità è fondamentale quando si sceglie un plug-in per creare gallerie fotografiche. Non solo influisce sulla SEO di WordPress, ma influisce anche sull’esperienza utente del sito. Se si sta utilizzando un plugin per la galleria per un portfolio o un sito di fotografia, semplicemente non ci si può permettere di scendere a compromessi sulla velocità.

Abbiamo eseguito un test di velocità per ciascuno di questi plugin utilizzando le stesse immagini senza modificare le impostazioni predefinite. Di seguito i nostri risultati per plugin che illustrano tempo di caricamento della pagina, richieste e le dimensioni della pagina:

  • Envira Gallery – 655 ms  – 23 – 988KB
  • Modula – 696 ms – 28 – 948 KB
  • NextGEN – 867 ms – 35 – 1,0 MB
  • FooGallery – 917 ms – 27- 591 KB

Come è possibile vedere nei risultati, Envira Gallery è risultato il plugin per creare gallerie di immagini WordPress con capacità di caricamento più veloce. Modula è arrivato secondo con una differenza di appena pochi millisecondi e con una dimensione della pagina inferiore.

Il motivo per cui Envira Gallery e Modula sono così veloci è che sono entrambi ben codificati e altamente ottimizzati per la velocità: sono quindi entrambe ottime opzioni.

Facilità d’uso

La creazione di gallerie di immagini non è semplice come caricare una singola immagine nei propri post. Bisogna scegliere i layout, selezionare le colonne, aggiungere le dimensioni delle miniature, scegliere le animazioni lightbox, ecc.

La maggior parte dei principianti trova il processo abbastanza faticoso: l’obiettivo qui è trovare un plugin che sia potente e allo stesso tempo adatto ai principianti.

Envira Gallery

Envira Gallery segue e aderisce agli standard di codifica e alle migliori pratiche di WordPress. Fornisce un’interfaccia utente che si integra perfettamente con l’area di amministrazione del sito. Creare una nuova galleria è quindi abbastanza semplice anche per i principianti.

Envira Gallery include anche un blocco Gutenberg che consente di aggiungere facilmente gallerie fotografiche a qualsiasi post e pagina di WordPress. Si possono anche modificare le impostazioni della galleria direttamente dalla schermata di modifica del post.

Gli utenti dell’editor classico possono utilizzare lo shortcode o il pulsante sopra l’editor dei post per aggiungere rapidamente qualsiasi galleria o album nel proprio articolo / pagina. Oltre a ciò, Envira Gallery mostra anche il tag del modello che si può utilizzare nell’elenco dei modelli WordPress. Ciò è particolarmente utile se si sta sviluppando un sito per un cliente e si desidera includere gallerie direttamente nel tema.

Modula

Modula Gallery utilizza un approccio simile per creare nuove gallerie fotografiche. Si possono semplicemente caricare i file o selezionarli dalla libreria multimediale per creare una galleria.

Sotto le immagini è possibile trovare tutte le impostazioni della galleria organizzate in schede. Da qui si può modificare lo stile della galleria, il tema, il lightbox e le altre impostazioni. Per inserire la galleria nei post e nelle pagine di WordPress, si dovrà copiare lo shortcode della galleria e inserirlo utilizzando il blocco Shortcode nell’editor Gutenberg.

Al momento non ci sono widget della barra laterale o blocchi Gutenberg per facilitare l’inserimento delle gallerie da parte degli utenti.

FooGallery

FooGallery adotta un approccio simile a Envira Gallery e Modula: una semplice interfaccia utente che si integra perfettamente in WordPress.

Dopo aver caricato le foto si possono regolare le impostazioni della galleria lavorando sotto le immagini. FooGallery semplifica anche l’inserimento di gallerie fotografiche: si possono utilizzare il blocco Gutenberg integrato, lo shortcode o il widget della barra laterale per visualizzare le  gallerie fotografiche ed è presente anche un pulsante nella parte superiore dell’editor classico per selezionare e inserire gallerie.

A differenza di Envira Gallery, FooGallery non mostra il tag del modello per inserire le tue gallerie nei file dei temi o nei modelli.

NextGEN Gallery

NextGEN è leggermente diverso dagli altri tre concorrenti. Utilizza la propria interfaccia utente, le tabelle di database e cartelle separate per memorizzare le immagini. Questo è il motivo per cui l’interfaccia utente di NextGEN appare essere più complicata in WordPress delle altre.

Sebbene offra una procedura guidata, gli utenti impiegheranno un po ‘di tempo per capire come caricare le immagini e creare una galleria. Si potrebbero incontrare delle difficoltà anche nell’aggiungere la galleria al proprio post / pagina.

NextGen aggiunge un blocco Gutenberg che consente di creare e aggiungere gallerie dalla schermata di modifica del post e per gli utenti dell’editor classico, aggiunge un pulsante all’editor dei post.

In questo caso non esiste un vero e proprio vincitore.

Caratteristiche

Per creare una bellissima galleria fotografica, sono necessarie funzionalità come lightbox, modalità a schermo intero, album, impaginazione, navigazione, presentazione, protezione con password, metadati EXIF, condivisione sui social media e altro ancora.

Tuttavia è importante ricordare che troppe funzioni possono rallentare il proprio sito, come gestiranno questi plugin l’equilibrio tra caratteristiche e funzionalità?

Envira Gallery

Envira Gallery è costruita per prediligere un approccio da mobile prima di quello da PC. Ciò significa che è completamente reattivo e fuori dagli schemi. Consente di scegliere facilmente le dimensioni delle miniature, le animazioni, i layout della galleria, aggiungere meta tag per le immagini direttamente dalla singola interfaccia utente.

Oltre alle funzionalità integrate, ci sono un sacco di funzionalità che si possono aggiungere installando componenti aggiuntivi come: modelli di galleria, condivisione sui social, video, protezione con password, protezione delle immagini, album, slideshow, Pinterest, correzione delle immagini, supporto WooCommerce e di più.

Modula

Modula è il più recente di tutti i plugin del nostro elenco, quindi non possiede funzionalità avanzate. Tuttavia, il plug-in copre tutte le funzionalità di base che si possono desiderare da un plugin per gallerie di WordPress come il popup lightbox, la condivisione sui social, gli stili personalizzati, i layout della griglia e altro ancora.

Viene fornito con una funzione di griglia personalizzata che consente di utilizzare il semplice trascinamento della selezione per creare la propria griglia personalizzata per le gallerie. Possiede anche un componente aggiuntivo video per la creazione di gallerie video. Tuttavia, a Modula mancano altre funzionalità come album, filigrane, prove colore e modelli di galleria.

FooGallery

FooGallery è dotato di molte potenti funzionalità, tuttavia non è immediatamente reattivo nei dispositivi mobili. Si può selezionare il modello reattivo per aggiungere una galleria fotografica reattiva al sito.

Un’altra caratteristica che manca è il lightbox. Si può installare il plugin Foobox per aggiungere la funzionalità lightbox, ma sarebbe stato meglio se fosse stato parte del plugin principale.

FooGallery include anche estensioni da installare per aggiungere più funzionalità come branding personalizzato, effetto cubo e altro.

NextGEN Gallery

NextGEN Gallery è il più vecchio di tutti e quattro i plugin e viene fornito con un ampio elenco di funzionalità. Molte di esse, disponibili come componenti aggiuntivi in ​​Envira e Foo, sono immediatamente disponibili invece nella galleria NextGEN. Ci sono anche componenti aggiuntivi premium con più funzionalità che possono essere installati.

La maggior parte delle funzionalità di NextGen richiede però un certo livello di familiarità con il plugin: gli utenti avranno bisogno di tempo per capire le cose, per leggere la guida ed eventualmente pubblicare domande nei forum di supporto.

Envira Gallery vince a mani basse questo confronto con il suo ampio elenco di funzionalità che coprono tutte le nozioni di base e le funzionalità avanzate per fotografi, siti Web di e-commerce e portfolio. NextGEN viene subito dopo.

Compatibilità

WordPress offre la libertà di spostare il proprio sito da un host web a un altro e persino verso diversi concorrenti. Quanto è facile con i plugin che stiamo analizzando importare / esportare ed eseguire il backup dei dati della propria galleria fotografica?

Envira Gallery

Envira memorizza tutte le tue gallerie fotografiche come tipo di post personalizzati nel database di WordPress e memorizza i file multimediali utilizzando il percorso multimediale predefinito di WordPress. Ciò significa che se si esegue il backup del proprio sito WordPress, si avranno tutti i dati di Envira Gallery sottoposti a backup.

Envira consente anche di importare / esportare le singole gallerie. Ciò significa che si può spostare una singola galleria da un sito WordPress a un altro. Quando si sposta il proprio sito WordPress, Envira lo rileverà automaticamente e mostrerà un’opzione per correggere la migrazione.

Tutte queste caratteristiche rendono Envira Gallery il plugin per gallerie fotografiche più affidabile per WordPress.

Modula

Modula utilizza anche un tipo di contenuto WordPress personalizzato per archiviare le gallerie fotografiche. Ciò significa che si possono salvare le proprie gallerie fotografiche con il backup di WordPress e ripristinarle quando si ripristina il sito WordPress dal backup. Modula non consente di importare / esportare singole gallerie.

FooGallery

Similmente a Envira, FotoGallery memorizza anche le gallerie come tipo di post personalizzati nel database di WordPress. E quindi se si esegue il backup del sito WordPress, si avrà anche un backup dei dati di FooGallery.

Tuttavia, se si desidera solo esportare singole gallerie, non è possibile farlo perché il plugin non è dotato di una funzione di importazione / esportazione.

NextGEN Gallery

La galleria NextGEN non include la funzione di importazione / esportazione: dato che memorizza i dati in tabelle di database separate si dovrà configurare il proprio plugin di backup di WordPress per includere quelle tabelle.

NextGEN memorizza anche le immagini in una cartella separata e di conseguenza se si desidera creare un backup si dovrà scaricare la cartella separatamente sul proprio computer.

Enivra Gallery vince anche questa sfida offrendo il set più completo di strumenti per importare / esportare gallerie fotografiche.

Prezzi

Tutti e quattro i plugin offrono una versione gratuita della galleria di WordPress disponibile nella directory dei plugin di WordPress e tutti e quattro presentano aggiornamenti a pagamento disponibili con più funzionalità. Il prezzo del plugin della galleria fotografica dipenderà quindi dal piano che si desidera utilizzare.

Più generalmente, se si sta cercando una soluzione semplice e veloce, Envira Gallery e Modula Gallery sono entrambe ottime opzioni per ottenere un plugin valido per creare una galleria di WordPress.

Come aggiornare Android all’ultima versione. Guida completa

Ci sono molti buoni motivi per mantenere aggiornato il software del proprio telefono o tablet: l‘esecuzione della versione più recente di Android garantisce infatti l’accesso a tutte le funzionalità più recenti disponibili per il sistema operativo e rende il proprio dispositivo meno vulnerabile agli attacchi degli hacker.

Lo stesso vale per le app: senza tener conto delle poche eccezioni in tal senso, l’ultima versione di un’app è in genere la più stabile e sicura e gli aggiornamenti spesso forniscono anche nuove funzionalità che rendono un’applicazione più utile.

Se non si è pratici di Android, tuttavia, capire come assicurarsi che il proprio dispositivo sia il più aggiornato possibile può essere un po’ impegnativo. Con Android, quando e se si può ottenere una versione completamente nuova del sistema operativo dipende dal proprio operatore e dal tipo di telefono che si possiede.

Più nuovo è il telefono, prima si riceveranno gli aggiornamenti del sistema operativo. Importante: gli smartphone Pixel di Google li ottengono per primi. Alcuni smartphone che eseguono versioni precedenti del sistema operativo potrebbero non essere in grado di aggiornarle affatto.

Ecco come scoprire quale versione del sistema operativo Android si sta utilizzando, ottenere gli aggiornamenti del sistema operativo e cosa fare se non si vuole aspettare che il proprio operatore o brand rilasci l’aggiornamento del sistema operativo.

Aggiornamento del proprio sistema operativo Android

Su uno smartphone Pixel gli aggiornamenti del sistema operativo verranno ricevuti entro pochi giorni dal loro rilascio. Si riceverà una notifica con la richiesta di scaricare l’aggiornamento. Sulla maggior parte degli smartphone Android, si possono controllare gli aggiornamenti di sistema in Impostazioni.

Sia che si sia ricevuta una notifica o che si sia entrati in Impostazioni, si potrà scaricare e installare subito l’aggiornamento o pianificarlo per un secondo momento. Basta semplicemente seguire le istruzioni sullo schermo. Prima di procedere, però, ci sarebbero alcune cose da fare:

  • Esegui il backup del tuo telefono Android
  • Assicurati che la batteria sia almeno al 50 percento
  • Collega il telefono a una fonte di alimentazione
  • Assicurati di avere abbastanza spazio sul tuo telefono
  • Connettiti al Wi-Fi a meno che tu non abbia un piano dati illimitato.

Google indica lo spazio necessario per scaricare un aggiornamento: se non se ne ha abbastanza, si possono trasferire alcune delle proprie app, immagini e altri file su una scheda SD per liberare spazio utilizzando il file manager di Android.

Se non è disponibile alcun aggiornamento, si dovrebbe controllare quale versione di Android si possiede, in modo tale da capire se e quando si è idonei per un aggiornamento. Sulla maggior parte degli smartphone si potrà verificarlo in Informazioni sul telefono in Impostazioni.

Trovare la versione del sistema operativo su un Pixel

A seconda della marca del telefono Android che si possiede il processo sarà leggermente diverso: ecco come trovare la versione del proprio sistema operativo su un telefono Pixel. L’interfaccia varierà ovviamente a seconda della versione di Android posseduta.

  • Apri Impostazioni
  • Scorri verso il basso e tocca Sistema> Info sul telefono. Verso la parte inferiore dello schermo, vedrai la tua versione di Android.

Trovare la versione del sistema operativo su un telefono Samsung Galaxy

Sui telefoni Samsung Galaxy il processo è simile, anche se l’interfaccia potrebbe variare.

  • Apri Impostazioni.
  • Tocca Informazioni sul telefono> Informazioni sul software. Vedrai sia la tua versione di Android che una versione dell’interfaccia utente (la skin personalizzata di Samsung).

Aggiornamento di altri dispositivi Android

Se si possiede un telefono che non è di Google o Samsung il processo sarà simile: basta controllare le istruzioni del produttore del dispositivo. La sezione “Info sul telefono” delle impostazioni contiene il numero di modello del telefono, che può aiutare a capire come e se è possibile aggiornare il proprio dispositivo.

Quando si riceverà l’ultima versione di Android?

Quando sarà disponibile l’ultima versione di Android si riceverà una notifica sui telefoni abilitati a riceverla. Se si possiede un telefono non Pixel più recente vi sono buone possibilità di essere tra i primi a riceverlo quando il proprio operatore mobile inizierà a distribuire gli aggiornamenti.

Più vecchio è l’hardware, più a lungo si dovrà aspettare. E se è abbastanza datato si potrebbero non ricevere affatto aggiornamenti: lo stesso vale se si possiede un dispositivo di fascia bassa.

Ottenere un aggiornamento Android eseguendo il root del telefono

Se si desidera il sistema operativo più recente non appena è disponibile, si può comunque scegliere di eseguire il root del telefono, consentendo l’accesso agli aggiornamenti quando lo si desidera. Questo è solo uno dei tanti vantaggi del rooting del proprio dispositivo Android: il poter accedere a funzionalità non ancora disponibili per smartphone e tablet Android senza root.

Aggiornamento delle app Android

Google offre opzioni di impostazione che danno la possibilità di consentire a tutte le app sul dispositivo di aggiornarsi automaticamente, avere solo poche app aggiornate automaticamente o richiedere di scegliere manualmente ogni aggiornamento. Il processo è lo stesso sia per le versioni rilasciate delle app che per le versioni beta.

Aggiorna tutto automaticamente

  • Apri l’app Google Play
  • Tocca l’icona dell’hamburger (quelle tre linee una sopra l’altra)
  • Tocca “Impostazioni”
  • Tocca “App di aggiornamento automatico”
  • Seleziona se desideri aggiornamenti over-the-air o solo quando sei connesso al Wi-Fi (suggerisco di selezionare l’opzione solo Wi-Fi)

Aggiorna automaticamente alcune app

  • Apri l’app Google Play
  • Tocca l’icona dell’hamburger (le tre linee una sopra l’altra)
  • Tocca “Le mie app e i miei giochi”
  • Tocca “Installato”
  • Seleziona l’app che desideri aggiornare
  • Tocca Altro (i tre punti in alto a destra)
  • Seleziona la casella “Abilita aggiornamento automatico”

Aggiorna ogni app manualmente

  • Apri l’app Google Play
  • Tocca l’icona dell’hamburger (tre linee una sopra l’altra)
  • Tocca “Le mie app e i miei giochi”

Le app per cui sono disponibili aggiornamenti avranno il pulsante “Aggiorna” accanto ai loro nomi. Basterà toccare quel pulsante per tutte le app che si desidera aggiornare.

Il miglior smartphone più economico del mercato

Ai nostri giorni sono poche le ragioni per le quali trovare ragionevole pagare prezzi troppo alti per un telefono. Anche quando gli operatori di fanno di tutto per far sembrare convenienti gli smartphone costosi.

Perché non si dovrebbe comprare un Samsung Galaxy S20 se non si deve pagare nulla a parete una piccola rata mensile? La risposta è semplice: perché a prescindere da un pagamento unico o in 30 rate mensili, si sta comunque spendendo più di mille euro su un telefono e potrebbe venir bloccata la rete in caso di inadempienza, lasciando il cliente incapace di cambiare operatore fino a quando il telefono non sarà pagato completamente.

E’ bene dimentica l’opzione costosa e prendere invece un telefono davvero eccezionale e più conveniente.

Smartphone economico: Google Pixel 4A

Google ha preso tutto ciò che amavamo del Pixel 3A 2019 e lo ha reso ancora migliore con Pixel 4A. Prima di tutto? E’ più economico. È raro vedere un telefono migliorare e diminuire di prezzo. Il 4A possiede anche una fotocamera spettacolare (lo stesso sensore principale dell’ammiraglia Pixel 4), che gli consente di competere con i telefoni tre volte il suo prezzo. Non riesci a trovare un altro dispositivo in questa fascia che possa scattare il tipo di foto in condizioni di scarsa illuminazione che il Pixel 4A può fare: si può scattare foto della Via Lattea con un treppiede ed è tutto grazie alla modalità Night Sight di Google.

Questo non è l’unico motivo per cui Pixel 4A è uno dei telefoni Android più economici consigliabili. È anche veloce, la batteria dura un’intera giornata e lo schermo OLED da 5,8 pollici sembra ultra moderno.  Google ha ridotto le cornici e questo lo rende uno dei migliori telefoni Android in circolazione. Altri vantaggi includono un corpo in plastica, il che significa che la parte posteriore non si romperà se il telefono cadrà, NFC per Google Pay e un jack per cuffie. Questo smartphone riceverà anche aggiornamenti mensili di sicurezza e aggiornamenti della versione Android per tre anni, fattore non garantito nemmeno sui telefoni più costosi.

Quali sono le rinunce? Nessuna resistenza all’acqua, nessuno slot per schede MicroSD e nessuna ricarica wireless. I doppi altoparlanti sono silenziosi e lo schermo appare scuro quando è particolarmente luminoso all’esterno. Ma per il resto, questo è il telefono che la maggior parte delle persone dovrebbe acquistare. Eseguirà tutto ciò di cui si necessita quotidianamente senza pause e le funzionalità software extra di Google renderanno la vita un po’ più facile. Ad esempio, Call Screen filtra e silenzia automaticamente spam e chiamate automatiche in modo da non essere disturbato e Hold for Me farà in modo che l’assistente si occupi di una chiamata ai numeri verdi in modo che non si debba ascoltare la musica in attesa.

Smartphone economico: Pixel 4A 5G

Se si prende tutto ciò che riguarda Pixel 4A e si aggiunge un display più grande da 6,2 pollici, una fotocamera ultrawide in più, connettività 5G e un processore leggermente più veloce si ottiene il Pixel 4A 5G. Presenta anche alcune funzionalità aggiuntive, come tre modalità di stabilizzazione video e la possibilità di scattare ritratti Night Sight.

Smartphone economico: iPhone SE 2a generazione

L’iPhone SE è perfetto per le persone che desiderano un telefono Apple economico senza tutti i fronzoli dei modelli di fascia alta. Se si sta bene senza funzionalità come Face ID per l’autenticazione o uno schermo grande, lo SE funziona alla grande. Si sblocca con l’impronta digitale e Touch ID e può contare sul pulsante Home tanto apprezzato nei vecchi modelli. È anche molto piccolo con il suo schermo da 4,7 pollici: di dimensioni simili al Pixel 4A, ma non così compatto come l’iPhone SE da 4 pollici del 2016 o l’iPhone 12 Mini. Piccole dimensioni si, ma anche la presenza della ricarica wireless e la resistenza all’acqua IP67.

Ciò che rende l’iPhone SE così speciale è il processore che lo alimenta: il chip A13 Bionic, che è lo stesso che si trova nell’iPhone 11 Pro. Non è possibile trovare prestazioni altrettanto buone a questo prezzo su altri telefoni. Tutti i giochi e le app preferite, anche se graficamente pesanti, funzioneranno senza intoppi per diverso tempo. E, come al solito, Apple manterrà questo telefono aggiornato per quattro o cinque anni.

Dal momento che Apple non si è presa cura della fotocamera nel modo in cui avrebbe dovuto, non se la caverà bene in scene con scarsa illuminazione al contrario di “concorrenti” come Pixel 4A.

Smartphone economico: OnePlus Nord N10 5G

Cosa si ottiene con OnePlus Nord N10 5G? Una frequenza di aggiornamento dello schermo di 90 Hz e una connessione 5G (sub-6) ad alta velocità di solito presente su telefoni di fascia altà

L’N10 5G funziona in maniera discreta grazie al chip Qualcomm Snapdragon 690 leggermente migliorato e 6 gigabyte di RAM all’interno, ma sarà possibile notare ancora qualche tentennamento: questo perché il 690 non può eguagliare lo Snapdragon 730G contenuto nel Pixel 4A. Lo schermo da 6,5 ​​pollici, sebbene ampio, nitido e luminoso, è un pannello LCD, quindi non diventerà nero come l’OLED del Pixel.

Ci sono quattro fotocamere posteriori – la principale, una ultrawide, una macro e una monocromatica – e il sistema è in grado di produrre foto dettagliate e colorate, anche in condizioni di scarsa illuminazione, grazie alla modalità fotocamera Nightscape dedicata di OnePlus.

La batteria da 4.300 mAh dura facilmente più di un giorno e si ottiene un jack per cuffie, uno slot per schede MicroSD per espandere la base di 128 gigabyte di spazio di archiviazione, NFC per pagamenti contactless e uno scanner di impronte digitali montato posteriormente. L’unico grande inconveniente? OnePlus promette solo un aggiornamento della versione Android per questo telefono, fino ad Android 11.

Smartphone economico: Nokia 5.3

Il Nokia 5.3 è il re dei telefoni economici: rispetto ai modelli precedenti del marchio presenta in dotazione NFC in modo da poter pagare in negozi selezionati con il telefono tramite un’app come Google Pay, e HMD promette due anni di aggiornamenti della versione Android e tre anni di aggiornamenti di sicurezza mensili.

E’ in grado di fare tutto ciò che di solito fanno telefoni quattro volte il suo prezzo, dalla navigazione su Twitter all’invio di e-mail grazie allo Snapdragon 665 al suo interno. Vi potrà essere un po’ di lentezza nell’apertura delle app, ma solo in caso ne vengano lanciate diverse in contemporanea.

Lo schermo LCD da 6,55 pollici non presenta la risoluzione più nitida sul mercato, ma diventa abbastanza luminoso e la batteria dura una giornata intera con un utilizzo medio. E’ dotato di un jack per cuffie, di un sensore di impronte digitali e di uno slot MicroSD. Purtroppo non offre un buon comparto fotografico: i risultati sono OK alla luce del giorno, ma pessimi in condizione di scarsa illuminazione.

Smartphone economico: Teracube 2E

Se si dà la priorità alla sostenibilità e a una batteria sostituibile, Teracube va provato. È fatto di plastica riciclata al 25% con una garanzia di quattro anni e un’opzione per riparazioni economiche. Il chip MediaTek che lo alimenta è lento, ma esegue tutte le app senza problemi. La batteria dura due giorni, lo schermo funziona decentemente e lo smartphone presenta un sensore di impronte digitali e uno slot MicroSD. Il problema? Le fotocamere sono pessime e gli aggiornamenti del software lenti.

Smartphone economico: TCL 10 Pro e TCL 10L

TCL è conosciuta per i suoi televisori low cost: ora vende telefoni economici. Non è la prima volta: ha realizzato dispositivi per Alcatel, Palm e BlackBerry. Ma TCL 10 Pro e 10L sono i primi telefoni venduti con il proprio nome e sembrano promettere bene.

Il 10 Pro presenta prestazioni eccellenti con il chip Snapdragon 675 e il suo schermo OLED da 6,5 ​​pollici è nitido e luminoso, anche in pieno giorno. La batteria da 4.500 mAh lo mantiene in funzione per un’intera giornata e il sistema a quattro telecamere funziona bene in una varietà importante di condizioni di illuminazione.

Il 10L con il supporto in plastica è più resistente e vanta prestazioni altrettanto buone, anche se utilizza il processore Snapdragon 665. La sua batteria può durare un giorno intero e, sebbene possa scattare delle belle foto durante le ore diurne, la mancanza di una modalità notturna su questo modello significa che gli scatti in condizioni di scarsa illuminazione sembreranno piuttosto scadenti. Il suo schermo presenta difficoltà relative alla visione all’aperto.

Il più grande svantaggio di TCL? La possibilità di ottenere solo un aggiornamento di Android per questi telefoni.

Si dovrebbe comprare ora?

Sì. Ora è il momento migliore per prendere un nuovo telefono. Probabilmente si inizierà a vedere il lancio di nuovi telefoni economici a marzo o aprile 2021 o potenzialmente anche più tardi a causa dell’interruzione delle produzioni a causa della pandemia.