14 Novembre 2025
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Come guardare Netflix con i tuoi amici online

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C’è un video interessante? una serie TV? vuoi guardarla in streaming assieme ai tuoi amici collegati da remoto? in questa guida ti insegneremo a riprodurre un video in streaming e a guardarlo assieme ai tuoi amici collegati on-line da remoto.

Sul web esiste un lungo elenco di siti e su smartphone una grande varietà di applicazioni per guardare video insieme, ovvero seguire in streaming dei video o delle serie TV assieme ad altri amici collegati on-line da remoto e commentarli in tempo reale.

Alcuni ti consentono di comunicare tramite messaggi di testo, altri tramite voce e video, ma tutte queste opzioni ti aiuteranno a soddisfare la tua voglia di condividere contenuti interessanti con gli amici.

Netflix Party

Netflix Party e un’estensione del browser Google Chrome che aggiunge una finestra di chat ai tuoi video di Netflix.

Dopo aver avviato il video, basta fare clic sul pulsante “NT” nella barra degli strumenti del browser per generare un link condivisibile.

Una volta inoltrato ai tuoi amici, basterà cliccare per guardare e commentare lo stesso video in tempo reale, con una riproduzione sincronizzata su tutti i dispositivi connessi.

Tieni presente che tutti devono accedere a Netflix separatamente e ognuno con il proprio account, in quanto Netflix Party non ti consente di condividere l’accesso a un singolo profilo.

Scener

Scener è concettualmente simile a Netflix Party ovvero un estensione di Chrome che sincronizza la riproduzione di Netflix su tutti i dispositivi.

Ma attenzione: consente la chat video con i tuoi amici collegati, questo è il suo principale punto di forza.

Aspetto negativo è che più complicato da impostare. Dopo aver installato l’estensione, devi creare un account Scener e dopo aver scelto tutte le impostazioni ci sono alcuni bug in cui ti potresti imbattere.

Netflix in alcune occasioni si rifiuta di caricare un profilo tranne quello predefinito oppure le Emoji non funzionano.

Nonostante questo, la chat video funziona esattamente come pubblicizzato. Le chat galleggiano sulla finestra del video del PC e sono ridimensionabili a piacere.

Rave

Mentre le opzioni precedenti richiedono un computer desktop o un portatile portatile, l’applicazione Rave, gratuita, ti consente di ospitare partecipare a gruppi di visualizzazione su iOS e Android.

Ha un sacco di fonti video tra cui Netflix, YouTube, Tubi e Google Drive (per sfruttare ad esempio la tua raccolta di video personali).

L’app può essere un po’ ingombrante da navigare ma nel complesso funziona abbastanza bene e consente chat sia di testo che con messaggi vocali.

Aaddirittura c’è un’opzione per il karaoke anche se non è possibile sincronizzare la musica e la chat audio.

Le chat sono tendenzialmente pubbliche ma puoi modificare le impostazioni su “Amici” o “Privato” se non vuoi che persone casuali si aggiungono al gruppo.

AndChill.tv

Se desideri ospitare una chat di gruppo per i video di YouTube anziché Netflix prova con questa applicazione.

Esattamente come fa Netflix Party puoi creare una chat di gruppo incentrata su un video riprodotto e sincronizzato per tutti.

Ma c’è anche una funzione molto carina. L’applicazione simula la presenza delle persone all’interno della sala di un cinema e dunque puoi spostare l’angolo di visualizzazione come se ti trovassi davanti, o da un lato dello schermo.

Puoi anche mettere insieme più video di YouTube per creare una playlist da guardare con gli amici. Il sito tecnicamente offre anche una chat audio, ma nelle prove non ha funzionato

Facebook Watch Party

Questa è l’opzione offerta da Facebook.

Per avviare una sessione di visualizzazione di gruppo sul tuo computer avvia il video che intendi guardare e clicca sul pulsante con i tre puntini nel menu “Crea post”.

Quindi Seleziona “Guarda in gruppo”. Puoi creare una sessione di visualizzazione anche dal tuo smartphone o dal tablet cliccando su “Che cosa hai mente?” scorrendo verso l’alto sulle impostazioni “Opzioni del post” per visualizzare Watch Party nella parte inferiore.

Dopo aver selezionato alcuni video della tua playlist puoi anche scegliere chi sarà autorizzato a vedere la riproduzione nella sequenza temporale che hai deciso e poi inviare specifici inviti una volta che il video inizierà ad essere riprodotto.

Colui che organizza la sessione può trasmettere in streaming un video dalla sua webcam mentre gli ospiti potranno commentare solo con testo, Emoji o adesivi.

Twitch

Se vuoi qualcosa di un po’ diverso puoi provare Twitch.

Sebbene sia stato pensato per i videogamer, ultimamente si è ampliato anche ad altre aree e ha diversi canali che permettono di guardare la TV in gruppo.

Ci sono canali per il poker, episodi di MasterChef, spettacoli classici e tanto altro. Come tutti gli altri video di Twitch questi canali sono dotati di un feed di commenti per cui potrai chattare con gli estranei che stanno guardando il video con te in quel momento o con gli amici che inviterai.

Facetime o Google Duo

Se tutte le precedenti soluzioni non ti convincono poi sempre avviare una vecchia e cara chat di gruppo con FaceTime o Google Duo. Puoi decidere che cosa guardare insieme e assicurarti che tutti premano il tasto di avvio del video nello stesso momento.

Coronavirus. Ondata di truffe senza precedenti

Tutto ciò che riguarda il coronavirus è per certi versi senza precedenti. E questo è l’aggettivo utilizzato dall’avvocato degli Stati Uniti Scott Brady quando parla del livello di truffe COVID-19 che stanno per arrivare “L’analogia più vicina è il tipo di frode che abbiamo visto in relazione all’uragano Katrina“, afferma. “Penso che vedremo davvero un’ondata senza precedenti di attacchi informatici e frodi informatiche. Ed è per questo che stiamo cercando di preparare i nostri partner e il pubblico “.

È stato uno dei pubblici ministeri più attivi a prepararsi per il diluvio di casi relativi a truffatori che lucrano sul coronavirus. Le associazioni legali e dei consumatori statunitensi hanno lanciato l’allarme in tutto il mondo a raddoppiare gli sforzi per contrastare tale criminalità. Sulla homepage del sito web dell’ufficio DOJ del Western District of Pennsylvania, c’è anche una pagina in cui le vittime di truffe possono scoprire il modo migliore per denunciare i crimini e come evitarli in primo luogo. E’ bene che anche l’Italia adotti un sistema del genere, sono già attivi siti finti di donazioni, o ecommerce creati come se fossero delle Onlus quando invece sono truffatori esteri e non doneranno nulla.

Nonostante i cambiamenti nel modo in cui le agenzie investigative come l’FBI devono operare il governo ha avvisato: “Tutti noi ora usiamo il telelavoro e possiamo coordinare e investigare da remoto” e questo rende più facile cadere nelle trappole che i truffatori tenderanno a tutta la popolazione mondiale.

Truffe coronavirus una grande minaccia per gli anziani

La popolazione più vulnerabile alle truffe COVID-19 sono persone che hanno forse 60 anni e più. Quindi bisogna assicurarsi che abbiano informazioni su ciò che sta accadendo, i tipi di frodi e truffe di cui essere a conoscenza, e, cosa più importante, avere un contatto facile e rapido per avere informazioni e rassicurazioni su eventuali offerte o richieste”.

Le frodi a tema coronavirus sono varie e pervasive. E’ stato individuato un nuovo ceppo di malware Android che imita una mappa di coronavirus, pur avendo il potere di spiare le vittime attraverso la fotocamera o il microfono dello smartphone. Le e-mail di phishing che affermano di provenire dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie e altre organizzazioni sanitarie, promettenti informazioni sui trattamenti e le informazioni sul coronavirus, si sono diffuse rapidamente. E un gruppo di ricercatori ha visto più di 2.500 attacchi riusciti su PC Windows utilizzando le informazioni sul coronavirus come esca in meno di 24 ore .

Il nostro team si occuperà di monitorare tutta la situazione italiana anche di attacchi da parte di squadre di hacking contro enti sanitari. E’ importante che tutti diano subito l’avviso nel caso si trovassero di fronte a richieste poco chiare o tentativi di truffa. Devono essere immediatamente denunciati e pubblicizzati per evitare che altri cadano nelle reti di questi inqualificabili soggetti.

I migliori smart speaker del 2020. Guida agli altoparlanti intelligenti

Quali sono i migliori Smart speaker per il 2020? quali altoparlanti intelligenti dovresti scegliere nel negozio o da acquistare on-line?

Gli Smart speaker sono disponibili in una gamma di dimensioni e caratteristiche talmente sterminata, e con prezzi talmente variabili, che è normale ritrovarsi confusi e avere l’imbarazzo della scelta.

Abbiamo allora selezionato gli Smart speaker che soddisfano maggiormente le aspettative del pubblico. Abbiamo controllato l’affidabilità delle marche e abbiamo confrontato le funzioni con le recensioni degli utenti on-line. C

Così siamo arrivati ad una lista di prodotti affidabile e di cui ti puoi fidare

Bose Home Speaker 500. Il migliore in assoluto

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La marca Bose è nota per la produzione di sistemi audio assolutamente fantastici e Bose Home Speaker 500 è certamente il top di gamma.

E’ dotato di due altoparlanti personalizzati che si affacciano in direzioni opposte per riempire qualsiasi punto della stanza in cui tu lo posizioni, il tutto con un suono ad alta definizione. Funziona sia con Google Assistant che con Alexa e ha uno schermo LCD nitido e brillante che visualizza quello che stai riproducendo.

Bose Home Speaker 300. Per un audio esplosivo

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A primo impatto, Bose Home Speaker 300 ha lo stesso aspetto di Home speaker 500 ma ha uno schermo LCD più piccolo. Tuttavia, Home Speaker 300 è costruito per far letteralmente esplodere il suono a 360° da tutti i lati del dispositivo, rispetto ai doppi driver del 500 che invece fanno rimbalzare il suono sulle pareti.

Si tratta di un’esperienza diversa, per chi vuole un suono a tutto tondo. Funziona sia con Google Assistant che con Alexa e tendenzialmente è disponibile con uno sconto sul suo prezzo di listino.

Google Home Max. Il meglio dell’assistenza

Nel momento in cui scriviamo non è disponibile per il mercato italiano, ma Google Home Max è un altoparlante intelligente di fascia alta prodotto dal celebre motore di ricerca.

Offre ovviamente il massimo dell’assistenza intelligente di Google Assistant ma fornisce anche un audio più profondo e chiaro rispetto alla media degli altri altoparlanti intelligenti, grazie a due subwoofer da 4.5 pollici e tweeter personalizzati.

Apple HomePod, per gli affezionati

Anche Apple HomePod è un po’ difficile da trovare sul mercato italiano ma certamente la migliore scelta di smart speaker se sei abbonato all’ecosistema di Apple.

Ha dei bassi eccellenti, una qualità del suono decisamente superiore alla media punto ed è dotato di un woofer sviluppato dalla Apple e di una configurazione a 7 tweeter.

E’ facile da configurare: il tuo iPhone e tutti gli altri dispositivi Apple riconoscono immediatamente l’HomePod, si collegano rapidamente, e puoi iniziare ad utilizzare Siri per lo streaming di musica ad alta fedeltà. Grazie ad un set di 6 microfoni integrato, l’assistente vocale può recepire comandi anche se ti trovi in un’altra stanza.

Amazon Echo Studio. Il meglio della sua gamma

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Il più grande altoparlante di Amazon si chiama Echo Studio. E’ certamente una scelta di fascia alta, con un suono ad altissima fedeltà e un prezzo adeguato.

Ma è dotato di un audio tridimensionale con una configurazione a 5 altoparlanti e il supporto Dolby Atmos. Ovviamente troverai anche tutte le funzionalità native dell’assistente vocale Alexa e una perfetta integrazione con molti altri smartphone e tablet.

Amazon Echo Plus. Il più economico

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L’Echo Plus di seconda generazione di Amazon è fondamentalmente una versione potenziata del normale altoparlante intelligente Echo. E’ dotato di un sensore di temperatura, altoparlanti aggiornati ma soprattutto è molto più economico di prodotti con prestazioni simili come quelli di sono su Sonos One.

Sonos One. Miglior rapporto qualità-prezzo

Sonos One offre sia il controllo vocale di Alexa che di Google Assistant ma ha una migliore qualità del suono rispetto a qualsiasi altro smart speaker della stessa fascia di prezzo.

Offre sia le prestazioni del microfono, che recepisce messaggi e ordini da una distanza considerevole, e funziona perfettamente anche come sistema multiroom, tanto che può essere abbinato ad un secondo Sonos One per ottenere un audio stereo.

Supporta anche Apple Airplay 2 e Spotify Connect ed è probabilmente il miglior prodotto per rapporto qualità prezzo.

Sonos Move. Robusto e portatile

Sonos Move è l’ultimo smart speaker prodotto da Sono. Ha funzionalità integrate sia di Alexa che di Google Assistant ma anche il Bluetooth.

Ma quello che davvero distingue questo prodotto è la batteria ricaricabile con 10 ore di autonomia che la rende un’ottima scelta sia se vuoi utilizzarlo in ufficio, sia fuori casa.

Ha anche un corpo resistente alle intemperie nel caso in cui dovessi essere sorpreso dalla pioggia e puoi portartelo in spiaggia.

Sonos Beam. Barra del suono e altoparlante

Sonos Beam è una soundbar che funziona con l’assistente vocale di Alexa. Non è esattamente uno smart speaker, ma può funzionare come tale.

Inoltre può essere facilmente collegato alla TV del tuo ufficio per un suono migliore. In entrambi i casi offre un suono eccezionale soprattutto grazie ai 4 Woofer, un tweeter e 5 amplificatori digitali.

Puoi persino associarlo agli altoparlanti Sonos One per un’esperienza più coinvolgente. E’ dotato anche di un microfono a 5 array, per ascoltare i tuoi comandi da parecchi metri di distanza.

Bose Soundlink Revolve. L’alternativo

Soundlink Revolve è la versione di Bose dell’altoparlante intelligente e portatile. Funziona con Google Assistant e con Siri e offre un audio a 360° assieme alla connettività Bluetooth.

Puoi anche connettere più Soundlink Revolve usando l’applicazione di Bose, ottenendo l’esperienza audio surround. Ha 12 ore di autonomia della batteria e semplici comandi sulla parte superiore.

Google: nuovi limiti per le installazioni di app Android

Google ha l’obiettivo di rendere Android più sicuro e ora sta spingendo molto per la protezione verso gli utenti ad alto rischio. L’installazione di app esterne al Play Store sarà vietata e Google Play Protect sarà obbligatorio senza possibilità di annullarlo. La nuova mossa di sicurezza si basa sugli attacchi che l’azienda ha rilevato in tutto il mondo.

l malware mobile è un grave problema che ora minaccia gli utenti con adware, truffe, ransomware e furto di credenziali. La natura aperta e frammentata dei sistemi operativi Android di Google rende la piattaforma più vulnerabile di iOS, e quindi ci sono molte app pericolose e da evitare per gli utenti Android.

Google sta ora ripulendo il Play Store: migliore screening, analisi delle autorizzazioni, dumping delle app dannose e dei loro sviluppatori. Un recente rapporto di RiskIQ ha elogiato Google per i suoi sforzi: mentre nel negozio ci sono ancora 25.000 app potenzialmente dannose, quel numero “è sceso di un impressionante 76,4% nel 2019”. Un’app è nella lista nera quando è contrassegnata da un fornitore di sicurezza.

Ma la minaccia molto più grande per gli utenti Android proviene da app di provenienza non ufficiale: ci sono dozzine di negozi che non hanno gli stessi livelli di sicurezza del Play Store. Secondo RiskIQ, “i primi tre app store più prolifici nel 2019 erano cinesi, davanti a Google e Apple”. E solo un negozio cinese, 9Game, ospita ben 61.669 app nella lista nera.

Tutto ciò evidenzia il rischio per gli utenti di più app store che non sono soggetti agli stessi livelli di sicurezza e controllo di quello ufficiale. E mentre questo è un rischio per TUTTI gli utenti, è un rischio molto serio per coloro che sono maggiormente obbietivo di attacco e per i quali le conseguenze saranno più critiche.

Google offre già una maggiore sicurezza per coloro che affrontano rischi più elevati. “Il programma Advanced Protection” , afferma il colosso tecnologico statunitense, “salvaguarda gli account Google personali di chiunque sia a rischio di attacchi mirati, come giornalisti, attivisti, leader aziendali e team di campagne politiche”. Secondo Google, questi utenti di APP, con sede in tutto il mondo, corrono un rischio molto più elevato di essere presi di mira.

APP funziona andando oltre la solita autenticazione a due fattori. “Oltre a una password per accedere al tuo account Google, è necessario utilizzare una chiave di sicurezza fisica, la chiave di sicurezza integrata nel tuo telefono Android 7.0+ o il tuo iPhone con iOS 10.0+ con l’app gratuita Google Smart Lock installata.”

Gli ulteriori livelli di protezione, “disponibili su desktop, laptop, smartphone e tablet”, difendono gli utenti da “aggressori sofisticati che compromettono o impersonano un’app o un servizio per ottenere l’accesso ai dati personali”.

Google vuole spingere l’utilizzo di APP, per vedere molti più utenti ad alto rischio che si iscrivono a queste protezioni extra, che dice “evolversi costantemente per difendersi dalle minacce emergenti”. Questo spiega il grande cambiamento che Google annuncia per rimuovere un altro vettore di attacco per questi gruppi ad alto rischio.

Innanzitutto, Google Play Protect verrà “attivato automaticamente” per tutti gli utenti Android iscritti al Programma di protezione avanzata e non è facoltativo. Sarà acceso e rimarrà acceso. Fondamentalmente, tuttavia, Google “bloccherà l’installazione della maggior parte delle app non Play Store su qualsiasi dispositivo con un account Google registrato in APP”, l’unica vera eccezione sono le app preinstallate.

L’implementazione inizia da oggi e fa parte della prossima ondata di misure di sicurezza di Google che includono “nuove protezioni antimalware per Chrome, basate sulle protezioni di download rischiose che abbiamo annunciato nel 2019”.

Secondo Google, quelli con chiavi di sicurezza non vengono ingannati da truffe di phishing. Di conseguenza, gli aggressori cercano altri metodi. Il malware mobile è un metodo così ovvio e il piano è quello di renderlo più difficile. Google ritiene che gli utenti desiderino maggiore protezione e abbiano ragione. C’è una via di mezzo tra Android e l’approccio iOS descritto da RiskIQ come “Fort Knox”.

C’è ancora del lavoro da fare per proteggere il Play Store e la protezione antimalware di Google è stata criticata. Ma questa è una mossa nella giusta direzione, limitando le opzioni aperte agli aggressori, rendendo gli utenti più sicuri. Nessuno dei quali sostituisce il buon senso, ovviamente. Fai attenzione alle app che scarichi e da quali sviluppatori, soprattutto se pensi di essere a rischio di attacco.

Twitter. Nuove regole per postare sul Coronavirus

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Twitter aggiorna le sue regole riguardo i messaggi che citano il Coronavirus.

I tweet riguardanti il Coronavirus che inviteranno ad andare contro le disposizioni del governo o alimenteranno le fake news, saranno cancellati automaticamente da Twitter.

La popolare piattaforma di microblogging ha confermato ieri la volontà di rimuovere tutti i Tweet postati dagli utenti che potrebbero alimentare la diffusione del nuovo Coronavirus, come quelli che invitano palesemente a disattendere le disposizioni di sicurezza imposte dal governo o alimentando le fake news.

Il social network rimuoverà volontariamente tutti i messaggi che andranno contro le raccomandazioni delle autorità sanitarie nazionali e locali e incoraggeranno l’uso di trattamenti inefficaci o dannosi.

Alcuni esempi: “Ignoriamo il limite minimo di un metro tra una persona e l’altra” oppure “Se riesci a trattenere il respiro per 10 secondi non hai il Coronavirus”.

Disinformazione ma anche false affermazioni riguardanti gruppi e nazionalità specifiche come gli “asiatici veicoli del Coronavirus” saranno automaticamente cancellati.

Twitter ha precisato che queste regole non sono del tutto nuove, ma che vista l’emergenza internazionale, era necessario ampliare il controllo sulla disinformazione e sul contenuto dannoso.

Queste nuove linee guida da parte del social network tentano di fermare la diffusione delle fake news sul Coronavirus, che possono essere estremamente pericolose per la sicurezza nazionale.

Anche Facebook ha dichiarato di essere al lavoro su un piccolo portale interno che permette agli utenti di trovare informazioni attendibili sul Coronavirus, esclusivamente da fonti affidabili e verificate.

Twitter non ha spiegato indicato esattamente quanti messaggi siano stati rimossi finora, a seguito dell’aggiornamento delle sue regole. Ma in linea generale l’azienda ha dichiarato di affidarsi a strumenti automatici per contrassegnare i contenuti che violano le sue regole.

Google lancia l’anteprima per sviluppatori Android 11

Google ha annunciato la seconda anteprima per sviluppatori di Android 11. Come la prima anteprima, anche questa è pensata solo per gli sviluppatori e non è disponibile come aggiornamento over-the-air. Invece, gli sviluppatori devono scaricare e eseguire il flashing manuale dei loro dispositivi supportati, che attualmente sono limitati a Pixel 2, 3, 3a o 4.

Non sorprende che questa seconda versione non includa nuove funzionalità rivoluzionarie e continua principalmente il lavoro svolto con l’anteprima 1. Per la maggior parte, si tratta di nuove API e altre funzionalità per gli sviluppatori. Puoi aspettarti di saperne di più sugli aggiornamenti rivolti all’utente in alcune delle prossime versioni.

È ancora una build iniziale, ma puoi iniziare a vedere come il sistema operativo sta consentendo nuove esperienze in questa versione, dalla connettività 5G senza soluzione di continuità al wrapping della tua interfaccia utente attorno alle schermate più recenti, a una tastiera più intelligente e un’esperienza di messaggistica più veloce“, scrive Dave Burke , VP of Engineering di Google, nel comunicato.

Le nuove funzionalità della seconda anteprima includono un’API di stato 5G per vedere se un utente è attualmente su una rete 5G, in modo che gli sviluppatori possano quindi attivare esperienze che richiedono una rete 5G, ad esempio. Ora esiste anche un supporto migliore per i dispositivi pieghevoli con una nuova API in grado di leggere i dati da un sensore dell’angolo di cerniera in modo che le app possano, come suggerisce il nome, adattarsi all’angolazione della cerniera. Ci sono anche nuove API per lo screening dei robocall e il supporto per frequenze di aggiornamento variabili e altro ancora. Per gli sviluppatori che utilizzano le reti neurali nelle loro app, Android 11 includerà una nuova funzione “hard swish-op” che consentirà un addestramento più rapido e accurato per i modelli su dispositivo.

Mentre la maggior parte di questi aggiornamenti si concentra sugli sviluppatori, una caratteristica che probabilmente gli utenti noteranno è “riprendi all’avvio”. Quando un dispositivo Android 11 si riavvia dopo un aggiornamento over-the-air durante la notte, ora può accedere immediatamente all’archivio di credenziali crittografate e iniziare subito a ricevere messaggi. Nelle versioni attuali, il telefono rimarrebbe per lo più inattivo fino a quando non si accede con le proprie credenziali.

PlayStation 5, le specifiche. 825GB SSD e audio 3D

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Sony ha annunciato i nuovi dettagli della sua PlayStation 5. La prossima generazione di console per videogame dovrebbe raggiungere gli utenti nell’estate del 2020 e Sony ha confermato che il lancio sul mercato non dovrebbe subire particolari ritardi per via della pandemia da Coronavirus.

Nel corso di una presentazione, durata quasi un’ora, Sony ha rivelato l’architettura della PlayStation 5. Sia il processore che la scheda grafica sono state realizzate dalla AMD assieme a una scheda SSD da 852GB. Le altre specifiche sono

  • 8x Zen a 2 core da 3.5GHz
  • 10.28 TFLOPS, 36 CU a 2.3GHz
  • 16GB GDDR/256-bit
  • SSD 825GB

Durante la presentazione, Mark Cerny il principale responsabile dello sviluppo della piattaforma, ha spiegato i tre principi dietro il design della PlayStation 5: l’attenzione per gli sviluppatori, l’equilibrio tra evoluzione e rivoluzione e le aspettative e i sogni dei videogiocatori.

Cerny ha spiegato che la nuova console ha ascoltato le esigenze degli sviluppatori, che negli ultimi tempi hanno richiesto la tecnologia SSD. Ha dimostrato come una PlayStation 4 è in grado di caricare dai 50 ai 100MB al secondo mentre la nuova unità SSD della PlayStation 5 carica 5 gigabyte in un solo secondo.

Il risultato è che la PS5 carica 2 GB di dati in 0,27 secondi rispetto ai 20 secondi necessari per la PlayStation 4.

La PlayStation 5 è capace di gestire tutte le parti del videogioco, al posto delle strategie utilizzate finora per ridurre i tempi, che si basavano sul riutilizzo di certe grafiche più e più volte.

L’SSD della PlayStation 5 consumerà anche meno RAM. Nella PlayStation 4 alcuni dati del videogioco dovevano essere registrati nella RAM, in modo da essere letti più velocemente.

Nella PlayStation 5, l’unità SSD ha quasi la stessa velocità della RAM, per cui gli sviluppatori potranno caricare dati di gioco direttamente nella SSD piuttosto che nella RAM, liberando ulteriore spazio da quest’ultima per l’elaborazione.

Sarà anche possibile aggiungere ulteriore memoria SSD, anche se i driver dovranno gestire una velocità adeguata. Sony ha confermato che verrà diramata una lista dei driver compatibili subito dopo il lancio ufficiale.

Cerny ha parlato anche dei processori della PS5 e ha spiegato la loro ampia compatibilità con la PS4. AMD ha lavorato con attenzione su questo punto garantendo che i 100 videogiochi più utilizzati con la PS4 funzioneranno bene anche con la console successiva.

Per quanto riguarda la GPU e la CPU, Cerny ha confermato che il processore grafico può produrre 10.3 teraflop a 2.23GHz mentre il processore si attesta sui 3.5GHz.

I processori della console aiuteranno anche a ridurre la quantità di energia necessaria in modo che la console rimanga fresca e silenziosa.

La presentazione si è poi concentrata sull’audio della nuova PlayStation 5. L’hardware Tempest Engine consente di riprodurre un audio 3D ascoltabile in cuffia, il che sarà uno dei fiori all’occhiello della nuova console.

Per coloro che utilizzano gli speaker della TV o le Soundbar, la PlayStation 5 sarà in grado di creare un suono virtuale adatto a questo tipo di periferiche.

TikTok. Nuovo gruppo di esperti per i contenuti

TikTok ha annunciato il suo nuovo consiglio consultivo sui contenuti, affermando che il gruppo contribuirà a definire le politiche per l’app di condivisione video. Il consiglio comprende esperti di tecnologia e sicurezza, secondo la piattaforma di social media di proprietà cinese, e tutti hanno esperienza in settori come disinformazione, incitamento all’odio, sicurezza dei minori o bullismo.

TikTok è un luogo in cui il lato creativo di tutti è il benvenuto“, ha dichiarato la società. “Chiederemo al nostro consiglio di fornire opinioni e consigli sulle politiche e sulle pratiche di TikTok mentre lavoriamo continuamente per migliorare la difficile area della moderazione dei contenuti“.

TikTok iniziato ad agire tramite i suoi moderatori di contenuti per eliminare i video degli utenti ritenuti troppo brutti o poveri. Ai video è stato impedito di raggiungere la pagina For You se provenivano da utenti con cicatrici, rughe, o che incitavano a bere – o video girati in un luogo “malandato e fatiscente”. Anche i post politici sono stati soppressi.

TikTok ha affermato che aprirà un centro di trasparenza nel suo ufficio di Los Angeles come parte del suo sforzo per “approfondire il nostro impegno e guadagnare la fiducia della nostra comunità, dei politici e del pubblico in generale“.

Il consiglio comprende Hany Farid, un esperto della UC Berkeley; Mary Anne Franks, esperta di discriminazione, sicurezza e identità online presso la University of Miami Law School; Dawn Nunziato, esperta di regolamentazione dei contenuti gratuiti e presidente della George Washington University Law School; Vicki Harrison, assistente sociale del Stanford Psychiatry Center for Youth Mental Health and Wellbeing; Rob Atkinson, esperto di politica tecnologica della Information Technology and Innovation Foundation; David Ryan Polgar, esperto di etica tecnologica della All Tech Is Human; e Dan Schnur, esperto di comunicazioni politiche dell’USC Annenberg Center on Communication e dell’UC Berkeley Institute of Governmental Studies.

TikTok, piattaforma di social media in cui gli utenti pubblicano brevi video, è stata l’app più scaricata del 2019 con oltre 700 milioni di download. Ma i politici statunitensi hanno sostenuto che la società cinese potrebbe costituire una minaccia alla sicurezza nazionale e hanno avviato un’indagine.

L’esercito americano ha bandito TikTok dai telefoni del governo dopo la guida del Pentagono e un divieto simile da parte della Marina americana. TSA ha smesso di usare i video di TikTok nei suoi post sui social media il mese scorso.

5 modi per condividere file con il tuo team mentre lavori da casa

Lavorare da casa per la prima volta è difficile anche nelle migliori circostanze, ma se la transizione è stata improvvisa per te potrebbe essere doppiamente difficile. Uno dei primi ostacoli che potresti incontrare è come inviare e ricevere file troppo grandi per essere allegati a un’e-mail. Fortunatamente, quello che una volta era un complicato calvario è ora semplice e veloce.

Ecco alcuni dei servizi di avvio di condivisione file più semplici con cui lavorare.

Google Drive

Se la tua azienda utilizza una versione di Gmail per il suo sistema di posta elettronica aziendale, potresti aver visto Google Drive o avervi già accesso. Anche se non fa parte dell’ambiente online esistente della tua azienda, Google Drive è probabilmente la scommessa più semplice compatibile con la maggior parte dei sistemi per ottenere il tuo lavoro nelle mani giuste.

La registrazione per un account Google Drive gratuito ti dà 15 GB di spazio di archiviazione. Se ritieni di aver bisogno di più spazio di archiviazione, puoi pagare 30 euro all’anno per ottenere 200 GB di spazio. Se stai considerando le esigenze di archiviazione per la tua attività da casa, un account Drive Enterprise avrà un costo di soli 8 euro circa al mese per utente e verrà fornito con spazio di archiviazione illimitato. I piani aziendali includono anche supporto telefonico e via email 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Puoi utilizzare Google Drive su Windows, Mac, Android e iOS.

La natura flessibile e compatibile di Google Drive è la sua caratteristica più forte. Scaricando il client Google Drive per il tuo desktop, puoi far sincronizzare automaticamente i tuoi file con MacOS o Windows ai tuoi file su Google Drive, assicurando che il tuo lavoro sia sempre sottoposto a backup. La barra di ricerca di Google Drive rende anche l’organizzazione dei documenti online meno complicata. Qualsiasi foto, documento, cartella o singolo file può essere condiviso con altri utenti di Gmail, che possono lavorare con te all’interno dei tuoi documenti in tempo reale.

One Drive

Se la tua azienda utilizza Microsoft Outlook, potresti già avere accesso a OneDrive, la risposta di Microsoft a Google Drive. Proprio come Google Docs, il sistema di gestione dei file OneDrive offre la collaborazione di documenti in tempo reale e app mobili per Android iPhone

Se stai cercando di contenere i costi, puoi ottenere un account OneDrive gratuito con 5 GB di spazio di archiviazione. I piani a pagamento per i singoli utenti partono da 2 euro al mese per 100 GB di spazio di archiviazione. I clienti di Office 365 Personal possono ottenere 1 TB di spazio di archiviazione per 70 euro all’anno, mentre i clienti di Office 365 Home possono ottenere 6 TB per 100 euro all’anno, distribuiti su sei utenti. 

Insieme al supporto telefonico 24 ore su 24, 7 giorni su 7, il miglior vantaggio di OneDrive per i piani a pagamento è rappresentato dalle funzionalità di rilevamento e recupero dei ransomware. 

Dropbox

Dropbox è diventata una delle app di condivisione file più conosciute e affidabili al mondo. Il client desktop viene eseguito in background e può essere impostato per sincronizzare automaticamente i file. Dropbox offre anche una serie di integrazioni di app di terze parti, che lo rendono ideale per il lavoro che richiede lo scambio di file tra più aziende utilizzando diversi sistemi di gestione dei file. 

La registrazione di un account gratuito con Dropbox ti offre 2 GB di spazio di archiviazione, rispetto all’offerta di Google Drive di 15 GB gratuita. Dropbox è compatibile con la maggior parte dei file di Google Drive e Microsoft Office, rendendolo un’opzione più pratica se hai bisogno di maggiore flessibilità nei tipi di file che puoi condividere. Per 10 euro al mese, puoi ottenere un account personale che può contenere 100 GB. Se stai seguendo la strada del business domestico, Dropbox Business costa lo stesso importo ma viene fornito con un enorme 2 TB di spazio di archiviazione. 

Il miglior vantaggio di Dropbox? I piani aziendali prevedono un livello di crittografia e offrono 120 giorni di recupero dei file. Non male. 

Idrive

IDrive potrebbe essere il client di condivisione file più semplice da configurare. Viene inoltre fornito con molte delle stesse funzionalità dei servizi precedenti, tra cui un’opzione di sincronizzazione automatica per desktop e dispositivi mobili, opzioni di caricamento collettivo per più file e una funzione di ricerca per trovare rapidamente un file. Per finire, IDrive offre crittografia solida, ripristino dei dati, una suite completa di client desktop e app mobili per Android e iPhone . Il compromesso? È un po’ caro. 

Mentre il suo piano gratuito offre 5 GB, i suoi piani personali a pagamento partono da 70 euro al mese per 2 TB di spazio di archiviazione. Per ottenere 5 TB, ti costerà 100 euro al mese. Il piano biennale da 2 TB costa 140 euro e il piano biennale da 5 TB costa 200. Attualmente, IDrive offre alcuni allettanti sconti. Per un periodo di tempo limitato, puoi ottenere un anno e 2 TB per 52 euro. 

I piani di livello aziendale (che consentono account utente illimitati) vanno da 100 euro per un anno e 250 GB fino a 1.000 euro per 1,25 TB per due anni. 

Media Fire

Poiché i budget si restringono a causa dell’incertezza del mercato, un’opzione economica potrebbe valere la pena prendere in considerazione per le esigenze di trasferimento dei file. MediaFire non è così popolare come le opzioni di cui sopra, ma è uno dei sistemi di gestione dei file meno costosi e più facili da usare attualmente disponibili. 

Gli account gratuiti ottengono 10 GB di spazio di archiviazione. I piani a pagamento iniziano a meno di 4 euro al mese per 1 TB di spazio di archiviazione, con la possibilità di scansionare automaticamente virus e scaricare intere cartelle contemporaneamente, caricare da qualsiasi sito Web e schivare annunci. I piani aziendali costano 40 euro al mese, consentendo fino a 100 utenti e un enorme spazio di archiviazione di 100 TB. 

Il compromesso per la riduzione dei prezzi e la scansione antivirus è una velocità di upload leggermente più lenta e le opzioni della piattaforma limitate. Sebbene non offra client desktop, ha app sia per Android che per iPhone.  

Coronavirus. Amazon esploderà per i troppi ordini?

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Amazon è abituato a enormi picchi di ordini, specialmente per festività natalizie o altre occasioni. E’ capace di spedire milioni di pacchi in un solo giorno per far fronte alla domanda del mercato.

Ma la diffusione del Coronavirus, che ha bloccato tutte le città e ci costringe ad ordinare on-line, sta mettendo seriamente alla prova le capacità di spedizione del più grande e-commerce del mondo.

Amazon rappresenta il 39% delle vendite online nei soli Stati Uniti, percentuale che si alza ancora di più in Italia. Ora che è anche un fornitore di cibo, di apparecchiature mediche e medicinali, di articoli per la casa e molto altro, la piattaforma potrebbe letteralmente implodere per l’enorme aumento di ordini.

D’altra parte, se Amazon riuscisse a soddisfare gli ordini dei clienti persino durante una crisi del genere, potrebbe emergere ancora di più come forza dominante nel mondo.

Amazon: i primi problemi con il Coronavirus

L’inizio dell’epidemia di Coronavirus non è stata assolutamente facile per l’azienda, che ha esaurito in pochi giorni la carta igienica e tutte le scorte mediche del suo inventario, registrando anche consegne rallentate e slot per la spedizione di prodotti freschi, ridotti all’osso.

Inoltre Amazon ha dovuto combattere contro le contraffazioni dei prodotti medicali e aumenti esagerati dei prezzi. Durante l’ultimo fine settimana, il sistema di consegna Amazon Prime ha subito un grave problema tecnico e ha costretto diversi clienti ad annullare i propri ordini.

Nel frattempo, i dipendenti dei magazzini e i fornitori hanno iniziato a sollevare diversi dubbi e preoccupazioni sulle condizioni di lavoro nei centri di smistamento, temendo che il collasso di alcuni magazzini potesse danneggiare persino la salute di molti dipendenti e indebolire le operazioni di consegna.

Le contromisure di Amazon

I leader di Amazon stanno cercando di dimostrare che sono all’altezza del monumentale compito che gli si prospetta davanti e la società si è mossa rapidamente nel corso degli ultimi giorni per apportare grandi cambiamenti e i suoi sistemi di logistica.

Cercando di rispondere alle preoccupazioni dei clienti e dei fornitori, la società ha annunciato l’intenzione di assumere almeno altri 100.000 dipendenti part time da impiegare nei magazzini operativi a tempo pieno per gestire le consegne.

Massima priorità sarà data alla fornitura di medicine e simili, oltre a beni di prima necessità.

Per quanto riguarda la salute e la resistenza dei lavoratori nei magazzini, Amazon ha dichiarato che verranno consultati medici e sanitari per attuare tutte quelle misure preventive che eviteranno il burnout, oltre a garantire una maggiore pulizia dei locali per garantire la sicurezza dei lavoratori.

Alcuni sviluppatori di software per la gestione delle consegne e che riforniscono Amazon, hanno fatto qualche previsione. Secondo alcuni di loro, il pericolo principale di un blocco di Amazon si verificherà proprio nei prossimi giorni, in quanto i principali clienti cinesi stanno iniziando ad eseguire nuovi ordini dopo i blocchi del coronavirus, e nello stesso periodo i clienti europei stanno usando i negozi digitali per riempire le loro dispense come non mai.

Che servizio possiamo aspettarci nei prossimi mesi?

Alcune previsioni ottimistiche ritengono che dopo la paura di questi giorni il numero di ordini complessivi mondiali dovrebbe diminuire e che Amazon dovrebbe riuscire a tenere testa all’aumento di ordinativi.

James Thompson, un ex dirigente di Amazon ora consulente di riposizionamento dei marchi sul mercato, ha affermato che nelle sue valutazioni le ultime mosse di Amazon sono sufficienti per gestire l’aumento degli ordini.

C’è anche da considerare che Amazon non gestisce le consegne da solo, ma collabora a stretto gomito con partner come UPS e US Postal Service, negli Stati Uniti, e Bartolini in Italia.

I ritardi saranno inevitabili, dato che Amazon è stata costretta a elaborare una nuova strategia di consegna con pochissimo preavviso.

Ma c’è anche da considerare che il gigante dell’e-commerce avrà un piccolo vantaggio. La comprensione che i clienti riserveranno alla sua velocità di consegna, tenuto conto della situazione di emergenza.

I clienti saranno probabilmente disposti ad aspettare qualche giorno in più per le loro consegne, e non pretenderanno che il servizio funzioni come al solito.