L’Unione Europea può affrancarsi del tutto dalle forniture energetiche russe e consolidare il proprio mercato interno. Ne è convinto il vicepresidente esecutivo della Commissione, Raffaele Fitto, intervenuto ieri a un incontro all’Università Cattolica.
«Prima della guerra importavamo dalla Russia circa la metà del carbone e una quota rilevante di petrolio e gas; oggi quelle percentuali si sono drasticamente ridotte e dobbiamo spingerci oltre», ha dichiarato il commissario, indicando nell’“autonomia strategica energetica” la condizione essenziale per «rafforzare il mercato unico e dargli una prospettiva di lungo periodo».
Fitto ha poi toccato il tema dei dazi, definendo «vicino» un accordo politico sull’azzeramento progressivo delle tariffe: «Siamo partiti dal 100 per cento, poi è arrivata una proroga, quindi il taglio al 50 per cento e un’ulteriore proroga. Ora ci sono tutte le condizioni per chiudere».
Il vicepresidente ha rivendicato l’«attivismo europeo» sul fronte commerciale, citando il recente via libera all’intesa con il Mercosur e i negoziati avviati in Asia centrale e Sudafrica. «La Commissione sta lavorando per dare maggiore forza al mercato unico e, per la prima volta, dispone di un commissario alla semplificazione: un segnale forte alle imprese», ha concluso.