Il capo dell’intelligence militare israeliana si dimette

Il Maggiore Generale Aharon Haliva, capo dell’intelligence militare israeliana, ha rassegnato le proprie dimissioni a causa del mancato impedimento dell’attacco di Hamas il 7 ottobre, che ha descritto come un “omicida attacco a sorpresa”. Haliva ha riconosciuto le carenze del suo reparto affermando: “Non siamo stati all’altezza del compito assegnatoci”. Ha espresso il peso del rimorso per l’accaduto, indicando di portare con sé il ricordo di quel giorno tragico.

Nel suo comunicato di addio, ha detto: “All’inizio del conflitto, avevo manifestato la volontà di assumere pienamente le mie responsabilità e di completare i miei incarichi. Ora, a più di sei mesi dagli eventi e con l’avvio delle indagini, ho deciso di concludere il mio servizio”. Ha inoltre promesso di continuare a lavorare per sconfiggere Hamas e garantire la sicurezza di Israele fino al termine del suo mandato, nonché di impegnarsi per il rimpatrio dei prigionieri e dei dispersi.

Nel frattempo, sono emerse notizie drammatiche da Gaza, dove Al Jazeera ha riferito il ritrovamento di 180 corpi in una fossa comune nel cortile del complesso medico Nasser a Khan Younis. Secondo i resoconti, i corpi ritrovati, tra cui donne anziane, bambini e giovani, sarebbero stati sepolti lì dall’esercito israeliano. Queste informazioni provengono sia dal giornalista di Al Jazeera che dai servizi di emergenza palestinesi operanti nella zona.