Report. Italiani preoccupati per privacy, ma incapaci di proteggersi

Gli italiani preoccupati dei rischi che si incontrano online, ma spesso impreparati e dal comportamento contraddittorio. Lo studio curato dall’ Osservatorio Cermes Bocconi-Affinion su un campione di 1000 persone dedite alla rete, conferma come la percezione e l’approccio alla sicurezza informatica nel nostro paese sia abbastanza confuso.

Nello studio si divide il campione in 4 categorie: gli ottimisti, che si fidano di ciò che fanno in rete e sono più esposti ai pericoli, i previdenti consapevoli, che attuano importanti misure di sicurezza e sono preparati tecnologicamente, ma falliscono in elementari sistemi di protezione, i fiduciosi che proteggono la loro navigazione ma si fidano ad esempio di reti pubbliche e di connessioni totalmente non protette e gli ansiosi vulnerabili, che temono di perdere i loro dati ma hanno un comportamento non adeguato e omogeneo.

Nello studio emergono alcuni dati interessanti: sono le donne ad essere più attente, ma le tecniche di difesa utilizzate sono ancora elementari. Il nostro paese non si protegge abbastanza, ma stavolta, non è nel fanalino di coda di alcuna classifica, in quanto anche negli Stati Uniti, decisamente più avanzati tecnologicamente, la consapevolezza in materia e al nostro stesso livello.

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