Armenia, storia breve del Paese

L’Armenia ha una storia lunga e complessa che si estende per oltre 3000 anni. Qui di seguito sono riportati i punti più importanti della storia dell’Armenia:

  • Età antica: l’Armenia è stata abitata fin dal II millennio a.C. e ha conosciuto una serie di dinastie e imperi locali. Nel 301 d.C., l’Armenia è stata il primo paese a dichiarare il cristianesimo come religione di stato. Questa decisione è stata influenzata dal lavoro dei missionari cristiani, tra cui Gregorio l’Illuminatore, venerato come santo dalla Chiesa apostolica armena.
  • Periodo medievale: nel VII secolo, l’Armenia è stata conquistata dagli Arabi, che hanno introdotto la religione islamica. Nel IX secolo, i Bagratidi hanno fondato un regno indipendente in Armenia. Nel XII secolo, l’Armenia è stata conquistata dai turchi selgiuchidi e poi dai mongoli. Nel XIV secolo, l’Armenia è stata governata dai re armeni della dinastia dei Proshian. Nel XVI secolo, l’Armenia è stata conquistata dagli Ottomani e dai Safavidi persiani, e la popolazione armena ha subito massacri e deportazioni.
  • Periodo moderno: dopo la caduta dell’Impero ottomano, l’Armenia ha dichiarato l’indipendenza nel 1918. Nel 1920, l’Armenia è stata occupata dall’Unione Sovietica e incorporata come Repubblica Socialista Sovietica dell’Armenia. Durante il periodo sovietico, l’Armenia ha conosciuto un periodo di modernizzazione e sviluppo industriale, ma anche di repressione politica. Nel 1988, l’Armenia ha avviato una campagna per il controllo del Nagorno-Karabakh, che ha portato a un conflitto armato con l’Azerbaigian.
  • Indipendenza: nel 1991, l’Armenia ha dichiarato l’indipendenza dall’Unione Sovietica. Negli anni ’90, l’Armenia ha conosciuto una crisi economica e politica, seguita da un periodo di riforme economiche e politiche volte a favorire la liberalizzazione dell’economia e la democratizzazione del sistema politico. Tuttavia, l’Armenia deve ancora affrontare alcune sfide, tra cui il conflitto con l’Azerbaigian sul Nagorno-Karabakh e la lotta contro la corruzione.

Ordinamento dello Stato

L’Armenia è una repubblica parlamentare, il che significa che il potere esecutivo è esercitato dal governo, mentre il potere legislativo è esercitato dal Parlamento. Il Presidente è il capo di Stato eletto direttamente dal popolo per un mandato di sette anni, ma il ruolo ha principalmente funzioni rappresentative. Il governo è invece guidato dal Primo Ministro, che è il capo di governo ed è nominato dal presidente, in base alla maggioranza dei partiti rappresentati nel Parlamento. Il Parlamento dell’Armenia è composto da 132 membri eletti ogni cinque anni attraverso un sistema proporzionale a lista aperta.

Il sistema proporzionale a lista aperta è un metodo di elezione in cui i voti sono contati in base alle preferenze espresse dagli elettori per i singoli candidati, piuttosto che per i partiti nella loro interezza. In questo sistema, ogni partito presenta una lista di candidati che competono per i seggi disponibili in un’elezione. Gli elettori possono votare per uno o più candidati nella lista del partito, ma anche indicare un ordine di preferenza tra i candidati, esprimendo la loro preferenza per un candidato specifico all’interno della lista.

Il numero di seggi assegnati a ciascun partito è determinato dalla percentuale di voti che il partito riceve. Successivamente, i seggi vengono assegnati ai candidati in base all’ordine di preferenza stabilito dagli elettori nella lista del partito.

Il sistema proporzionale a lista aperta offre maggiore flessibilità agli elettori, che hanno la possibilità di scegliere i candidati che preferiscono all’interno della lista del partito. Inoltre, questo sistema promuove la rappresentanza dei candidati di minoranza all’interno di un partito, che altrimenti potrebbero essere esclusi dalla competizione elettorale. Tuttavia, può essere un sistema complesso e richiedere un conteggio delle preferenze elettorali più elaborato.

Popolazione dell’Armenia

La popolazione dell’Armenia è principalmente di etnia armena, che costituisce circa il 98% della popolazione totale. Tuttavia, ci sono anche alcune minoranze etniche presenti nel paese. Le principali minoranze etniche in Armenia sono:

  • Yazidi: la comunità yazida dell’Armenia è concentrata nella regione di Aragatsotn, a nord-ovest della capitale Erevan. Si stima che ci siano circa 35.000 yazidi in Armenia, che rappresentano circa il 1,2% della popolazione totale.
  • Russi: gli immigrati russi sono presenti in Armenia fin dall’epoca sovietica, quando l’Armenia faceva parte dell’Unione Sovietica. Oggi, la comunità russa in Armenia conta circa 10.000 persone.
  • Curdi: i curdi in Armenia sono concentrati principalmente nella regione di Gegharkunik, nel sud-est del paese. Si stima che ci siano circa 3.000 curdi in Armenia.
  • Assiri: la comunità assira in Armenia è concentrata principalmente nella regione di Armavir, a sud-ovest di Erevan. Si stima che ci siano circa 2.000 assiri in Armenia.
  • Greci: i greci in Armenia sono presenti in piccolo numero, principalmente a Erevan. Si stima che ci siano circa 1.500 greci in Armenia.

È importante notare che la maggior parte delle minoranze etniche in Armenia si sono integrate nella società armena e la maggior parte dei gruppi etnici vivono in pace e armonia.

Economia dell’Armenia

L’Armenia ha un’economia di mercato, che si basa sulla proprietà privata dei mezzi di produzione e sul libero scambio di beni e servizi. Il governo armeno ha adottato politiche economiche di liberalizzazione negli anni ’90, dopo l’indipendenza dall’Unione Sovietica, e ha continuato a sviluppare e rafforzare il suo sistema economico negli anni successivi.

Settori chiave dell’economia armena includono l’agricoltura, l’industria manifatturiera, i servizi e il turismo. L’agricoltura è importante soprattutto per la produzione di frutta, ortaggi e uva, che sono esportati in diversi paesi. L’industria manifatturiera comprende la produzione di prodotti tessili, alimentari, di metallurgia e di elettronica, che sono esportati o utilizzati per la produzione di beni destinati alla domanda interna. Il settore dei servizi è in crescita e comprende la finanza, il commercio, il trasporto e il turismo.

L’Armenia è un membro dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) e ha sottoscritto accordi commerciali con diversi paesi, tra cui gli Stati Uniti e l’Unione europea. Inoltre, il paese fa parte di organizzazioni regionali, come l’Unione economica eurasiatica, che mirano a favorire lo sviluppo economico attraverso la promozione del commercio e dell’integrazione regionale.

Tuttavia, l’economia armena deve affrontare ancora alcune sfide, tra cui la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento di energia, la scarsità di risorse naturali e l’elevato tasso di emigrazione dei giovani. Il governo sta cercando di affrontare queste problematiche attraverso politiche volte a favorire l’attrazione di investimenti stranieri e lo sviluppo del settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione

L’arte armena

L’arte armena è una forma d’arte che ha una lunga storia che risale almeno al IV millennio a.C. ed è stata influenzata da diverse culture e periodi storici. L’arte armena include sculture, dipinti, miniature, tessuti, gioielli, architettura e manoscritti.

Uno dei maggiori esempi di arte armena è rappresentato dalle antiche croci in pietra, che possono essere trovate in tutto il paese. Queste croci dette katchkar sono state create in varie epoche storiche e rappresentano un mix di stili architettonici e motivi ornamentali. Le croci armeni hanno spesso figure zoomorfe e vegetali, nonché motivi geometrici e religiosi.

L’architettura armena è anche una forma d’arte importante. Uno degli esempi più noti è la Cattedrale di Echmiadzin, che è la chiesa cristiana più antica del Paese. La cattedrale è stata costruita nel IV secolo ed è stata restaurata diverse volte nel corso dei secoli. L’architettura armena è nota per l’uso di pilastri e archi, oltre alla decorazione elaborata delle pareti e delle cupole delle chiese.

Le miniature armene sono un’altra forma d’arte importante. Le miniature sono state utilizzate per decorare manoscritti e libri per molti secoli. I manoscritti armeni sono famosi per la bellezza delle loro illustrazioni e delle loro calligrafie. Molti di questi manoscritti sono ora conservati in musei in tutto il mondo.

Infine, i tessuti e i gioielli sono anche importanti forme d’arte armena. I tessuti sono spesso decorati con motivi floreali e geometrici, e sono realizzati utilizzando tecniche tradizionali. I gioielli armeni sono noti per l’uso di gemme e metalli preziosi, e spesso presentano motivi simbolici.

In generale, l’arte armena è una forma d’arte molto diversa e interessante che ha avuto un impatto duraturo sulla cultura armena e su quella mondiale.

Rivendicazioni dell’Armenia

L’Armenia sostiene la rivendicazione territoriale del Nagorno-Karabakh, un territorio conteso tra l’Armenia e l’Azerbaigian. Il Nagorno-Karabakh è una regione etnicamente armena all’interno dell’Azerbaigian, che ha dichiarato unilateralmente l’indipendenza nel 1991, durante il crollo dell’Unione Sovietica. La regione ha poi subito un conflitto armato tra l’Armenia e l’Azerbaigian, che ha provocato la morte di migliaia di persone e il dislocamento di centinaia di migliaia di profughi.

Attualmente, il Nagorno-Karabakh è sotto il controllo di fatto delle autorità armeni, ma non è riconosciuto come uno Stato indipendente dalla maggior parte della comunità internazionale, compreso l’Azerbaigian. Il governo armeno sostiene la posizione che il Nagorno-Karabakh debba essere riconosciuto come uno Stato indipendente e sovrano, mentre l’Azerbaigian insiste sulla propria sovranità sul territorio e sulla necessità di trovare una soluzione pacifica attraverso il dialogo e la diplomazia.

Oltre al Nagorno-Karabakh, l’Armenia sostiene anche la rivendicazione territoriale sulla regione di Nakhchivan, una exclave azerbaigiana separata dal territorio principale dell’Azerbaigian e confinante con l’Iran, la Turchia e l’Armenia. L’Armenia sostiene che Nakhchivan sia un’area storicamente armena, ma l’Azerbaigian ha respinto queste affermazioni e rifiuta di considerare la possibilità di una cessione territoriale.