Punti chiave
In un panorama geopolitico già estremamente fragile, la decisione di Russia e Bielorussia di condurre esercitazioni militari congiunte dal 12 al 16 settembre 2025 ha sollevato un’ondata di preoccupazioni internazionali che attraversa l’intera Europa orientale. Le esercitazioni “Zapad 2025”, il cui nome significa “Ovest” in russo, rappresentano la prima operazione di questo tipo e di questa portata dal 2021, segnando un ritorno alle grandi manovre militari dopo l’invasione russa dell’Ucraina del febbraio 2022.
La decisione di riprendere queste esercitazioni arriva in un momento particolarmente delicato. Il maggiore generale bielorusso Valery Revenko ha dichiarato che l’obiettivo principale delle manovre è quello di “testare le capacità di Russia e Bielorussia nell’assicurare la sicurezza militare dello Stato dell’Unione e la loro prontezza a respingere possibili aggressioni”. Lo Stato dell’Unione rappresenta l’alleanza senza confini tra le due ex repubbliche sovietiche, un’intesa che negli ultimi anni ha assunto contorni sempre più marcatamente militari.
La controversia sui numeri e le reali dimensioni
Una delle questioni più controverse riguarda l’effettivo numero di partecipanti alle esercitazioni. Mentre il Ministero della Difesa bielorusso sostiene che parteciperanno circa 13.000 militari di entrambi i paesi, valutazioni indipendenti del Ministero della Difesa lettone suggeriscono che il numero reale di soldati coinvolti potrebbe oscillare tra 100.000 e 150.000 unità. Questa discrepanza numerica ha immediatamente allarmato le forze NATO e l’Ucraina, che vedono in questi dati contrastanti un tentativo di minimizzare l’impatto reale delle operazioni.
Il contrasto è particolarmente significativo se confrontato con le precedenti esercitazioni Zapad del 2021, che videro la partecipazione di circa 200.000 militari. Tuttavia, anche una cifra ridotta mantiene un peso geopolitico considerevole, soprattutto considerando il precedente storico di queste manovre. Nel febbraio 2022, proprio dopo esercitazioni militari congiunte simili, la Russia utilizzò il territorio bielorusso come trampolino di lancio per l’offensiva su Kiev.
Le preoccupazioni dell’Ucraina e la risposta di Zelensky
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso in più occasioni serie preoccupazioni riguardo alle attività militari russe in Bielorussia. “La Russia sta preparando qualcosa in Bielorussia sotto la copertura di esercitazioni militari di routine”, ha dichiarato Zelensky, sottolineando come queste manovre siano storicamente state utilizzate come pretesto per mobilitare azioni militari aggressive. Il leader ucraino ha inoltre evidenziato la necessità che i servizi di intelligence occidentali mantengano alta l’attenzione su quello che la Russia realmente intende fare attraverso queste operazioni.
L’esperienza del 2022 pesa enormemente sulle valutazioni strategiche di Kiev. Le truppe russe penetrarono in Ucraina dal territorio bielorusso il 24 febbraio 2022, proprio dopo aver condotto esercitazioni militari congiunte con l’esercito bielorusso. Questa coincidenza temporale non è sfuggita agli analisti militari, che vedono nelle attuali esercitazioni un potenziale scenario di replica.
Secondo il comandante in capo delle Forze Armate ucraine, Oleksandr Syrskyi, uno degli obiettivi delle esercitazioni Zapad-2025 potrebbe essere la formazione segreta di raggruppamenti di truppe offensive. Questa valutazione trova eco nell’analisi dell’esperto militare israeliano David Sharp, che ha osservato come un significativo dispiegamento di forze russe in Bielorussia per le esercitazioni autunnali potrebbe teoricamente indicare preparativi per una nuova offensiva.
La strategia di Lukashenko e il riposizionamento geografico
In risposta alle crescenti pressioni internazionali, il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha annunciato una modifica significativa nella pianificazione delle esercitazioni. Lukashenko ha rivelato di aver deciso di spostare le esercitazioni militari congiunte lontano dai confini occidentali della Bielorussia con i paesi dell’Unione Europea, citando preoccupazioni di sicurezza sollevate da Polonia e Stati baltici.
Lukashenko ha categoricamente negato l’idea che la Bielorussia utilizzerebbe le esercitazioni per attaccare i tre paesi baltici e la Polonia, definendo tali speculazioni “completa assurdità”. Il leader bielorusso ha spiegato che lo spostamento delle operazioni verso l’interno del paese mira a non fornire alcun pretesto per accusare Minsk di pianificare attacchi contro i paesi orientali dell’UE, in particolare Polonia, Stati baltici e soprattutto Ucraina.
Questa mossa strategica può essere interpretata come un tentativo di ridurre le tensioni, ma anche come una risposta alle pressioni ucraine. Secondo fonti dell’intelligence ucraina, Lukashenko teme che l’Ucraina possa considerare la presenza del contingente russo alle esercitazioni come una preparazione per azioni offensive, specialmente dopo le operazioni ucraine nella regione di Kursk.
La risposta militare della NATO
L’annuncio delle esercitazioni russo-bielorusse ha innescato una risposta coordinata da parte della NATO e dei paesi membri più esposti geograficamente. La Polonia ha annunciato che condurrà esercitazioni militari congiunte con gli alleati NATO in risposta alle manovre Zapad, con il vice ministro della Difesa polacco Cezary Tomczyk che ha dichiarato che si tratterà di “una risposta proporzionale al coinvolgimento delle truppe russe e bielorusse”.
La Germania ha dispiegato caccia Eurofighter e 150 soldati presso una base aerea polacca come chiaro segnale di solidarietà dell’alleanza. Secondo l’Aeronautica tedesca, il dispiegamento è iniziato per rafforzare la difesa collettiva della NATO e scoraggiare potenziali minacce da est. Il generale Carsten Breuer, capo delle forze armate tedesche, ha stimato che la Russia dispiegerà 13.000 truppe in Bielorussia e altre 30.000 in Russia durante l’esercitazione.
Le preoccupazioni si estendono oltre i confini tedeschi e polacchi. Gli Stati baltici, in particolare Lituania, Lettonia ed Estonia, mantengono un livello di allerta elevato considerando la loro posizione geografica strategica. Il generale polacco Leon Komornicki ha espresso l’opinione che le esercitazioni potrebbero rappresentare una sorta di preludio o scenario di possibile aggressione contro gli Stati baltici, specificamente la Lituania.
Il contesto storico delle esercitazioni Zapad
Le esercitazioni Zapad hanno una lunga storia che risale al periodo sovietico, ma la loro evoluzione recente ne ha modificato significativamente il carattere e le implicazioni geopolitiche. Dal 2009, queste manovre si svolgono regolarmente ogni due anni nel quadro dello “Stato dell’Unione” tra Russia e Bielorussia. Tuttavia, la loro portata e intensità sono aumentate drammaticamente negli ultimi anni, riflettendo l’approfondimento della cooperazione militare tra Mosca e Minsk.
La versione del 2021 delle esercitazioni Zapad coinvolse circa 200.000 persone tra militari e personale di supporto, oltre a 80 aeromobili ed elicotteri. Queste cifre rappresentavano all’epoca una delle più grandi concentrazioni di forze militari nell’Europa orientale dalla fine della Guerra Fredda. Le esercitazioni del 2021 furono caratterizzate da scenari che simulavano attacchi contro posizioni NATO, alimentando già allora significative preoccupazioni tra i paesi dell’alleanza atlantica.
Le dimensioni della cooperazione militare russo-bielorussa
Al di là delle esercitazioni Zapad, la cooperazione militare tra Russia e Bielorussia ha raggiunto livelli senza precedenti. Il piano di cooperazione dei ministeri della difesa di Bielorussia e Russia prevede oltre 160 eventi congiunti, come annunciato dal ministro della Difesa bielorusso Viktor Khrenin. Questa intensa agenda di attività militari congiunte include non solo esercitazioni su larga scala, ma anche programmi di addestramento, sviluppo di capacità congiunte e scambio di tecnologie militari.
La dipendenza della Bielorussia dalla Russia in ambito militare è diventata particolarmente evidente dopo le proteste del 2020 che contestavano i risultati delle elezioni presidenziali fraudolente. La repressione brutale delle manifestazioni ha portato la Bielorussia ad essere quasi completamente isolata dall’Occidente, aumentando sostanzialmente la sua dipendenza dalla Russia per il supporto politico, di sicurezza, logistico e finanziario.
Attualmente, oltre 300 militari bielorussi stanno ricevendo addestramento nelle istituzioni di istruzione superiore militari russe, mentre la Russia continua a fornire equipaggiamento militare moderno e programmi di formazione specializzata. Questo trasferimento di conoscenze include lezioni apprese dall’operazione militare speciale russa in Ucraina, in particolare nell’uso di sistemi di droni, che stanno diventando sempre più rilevanti nei conflitti moderni.
Le implicazioni nucleari e strategiche
Un aspetto particolarmente preoccupante delle esercitazioni Zapad 2025 riguarda la componente nucleare delle manovre. Secondo il ministro della Difesa bielorusso, le esercitazioni includeranno test di prontezza nucleare ed esercitazioni che coinvolgono missili ipersonici russi Oreshnik. Questa dimensione nucleare aggiunge un ulteriore livello di complessità e preoccupazione alle già tese relazioni regionali.
La Russia ha già dispiegato armi nucleari tattiche in territorio bielorusso, una mossa che rappresenta la prima volta dalla caduta dell’Unione Sovietica che armi nucleari russe vengono posizionate al di fuori dei confini della Federazione Russa. Lukashenko ha confermato l’inizio del servizio di combattimento dei sistemi missilistici balistici a corto raggio Iskander-M, capaci di trasportare testate nucleari, insieme al sistema missilistico di difesa aerea S-400
Putin ha inoltre confermato che la Russia fornirà addestramento ai piloti bielorussi di aerei in grado di trasportare armi nucleari, sebbene la Bielorussia non possieda arsenali nucleari propri. Questa cooperazione nel settore nucleare rappresenta un’escalation significativa che modifica l’equilibrio strategico regionale.epthinktank
L’aspetto più complesso di queste dinamiche riguarda la crescente integrazione delle capacità di difesa dei due paesi. In dicembre 2022, Putin e Lukashenko hanno concordato la creazione di uno “spazio di difesa comune”, che si traduce in attività di difesa congiunta ancora più strette e pianificazione, con una presenza militare russa permanente in Bielorussia. Questo sviluppo ha implicazioni profonde per la stabilità regionale e l’equilibrio delle forze in Europa orientale.
Le esercitazioni Zapad 2025 si inseriscono quindi in un quadro più ampio di trasformazione militare e geopolitica che va ben oltre le manovre periodiche di routine. Rappresentano piuttosto una manifestazione tangibile dell’approfondimento dell’alleanza militare russo-bielorussa in un momento di crescenti tensioni internazionali. La comunità internazionale rimane in allerta, consapevole che i precedenti storici hanno dimostrato come esercitazioni apparentemente difensive possano trasformarsi rapidamente in piattaforme per azioni militari aggressive. La vigilanza e la preparazione diplomatica rimangono strumenti essenziali per navigare questa fase delicata della sicurezza europea.