19 Settembre 2025
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Geolocalizzazione. I nomi delle aziende che sanno dove siamo

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Esistono aziende nel mondo che sono in grado di tracciare gli utenti attraverso il loro cellulare. E la geolocalizzazione non si limita alla città, e nemmeno alla zona, ma alla specifica via e numero civico in cui ci troviamo in quel momento. Quali sono queste aziende? che nomi hanno e come gestiscono i dati in loro possesso?

Ve lo diciamo subito: sono enormi, hanno tecnologie potenti ma quanto a segretezza dei dati sono scivolate clamorosamente più volte.

LocationSmart

La prima si chiama LocationSmart: ha sede negli Stati Uniti e lavora per provider di connettività americani come AT&TSprintT-Mobile e  Verizon. “Che ci importa, siamo in Italia!” direte voi. Peccato che l’azienda ha recentemente avuto il permesso di operare anche in Europa e in Italia, per cui la cosa dovrebbe comunque suscitare la vostra attenzione.

Questa azienda ha un tracciamento ultrapreciso sulla specifica posizione degli utenti, e permette di eseguire un controllo in tempo reale: basta raggiungere la pagina dedicata, inserire un nome e un cognome e un numero di telefono da tracciare. LocationSmart a questo punto invia un SMS di verifica al numero inserito chiedendo il permesso di tracciare il dispositivo appoggiandosi alla cella telefonica più vicina, e se ottiene un ok, visualizza in tempo reale la posizione e gli spostamenti.

Peccato che Robert Xiao, uno studente alla Human-Computer Interaction Institute, abbia scoperto un metodo piuttosto facile per riuscire a tracciare gli utenti in maniera anonima e senza passare per la verifica tramite SMS. “Mi sono imbattuto in questa vulnerabilità quasi per caso, e non era così difficile da fare”, ha detto Xiao. “Questa operazione è qualcosa che chiunque potrebbe scoprire con il minimo sforzo. E il succo è che posso rintracciare il cellulare della maggior parte delle persone senza il loro consenso. ”

Senza scendere in dettagli troppo tecnici, Xiao ha eseguito un controllo ripetuto su un numero di cellulare, e dopo pochi tentativi, anche senza sms, ha ottenuto delle coordinate di Google Maps, che gli hanno permesso di seguire silenziosamente la vittima.

Il CEO dell’azienda Mario Proietti, si è affrettato a spiegare: “Il nostro servizio è disponibile per scopi autorizzati. Si basa sull’uso legittimodei dati di localizzazione che avvengono solo sul consenso. Prendiamo sul serio la privacy e accerteremo tutti i fatti e li esamineremo “.

Securus

Nel frattempo, il secondo nome da tenere a mente è Securus Technologies: come ha rivelato il New York Times, l’azienda avrebbe venduto o passato non si sa bene a che titolo, la posizione di ignari utenti ad una stazione di polizia americana.

E fin qui ci starebbe anche, se non fosse che un hacker si sarebbe introdotto nei server di Securus rubando 2.800 nomi utente, indirizzi email, numeri di telefono e password degli utenti Securus. La maggior parte delle credenziali rubate apparteneva proprio alle forze dell’ordine che avevano richiesto i tracciamenti.

Insomma, un pasticcio di sicurezza che ha come vittime finali i nostri numeri di telefono e soprattutto i nostri spostamenti, e le nostre abitudini.

ComCast

Il terzo nome è ComCast: alla maggioranza di voi non dirà nulla, ma negli USA è il numero uno degli operatori via cavo e la sua storia potrebbe riguardare anche noi, visto che sviluppa delle nuove tecnologie pubblicitarie con Mediaset e che vorrebbe addirittura acquisire Sky, che in Italia ha quasi 5 milioni di abbonati.

Ebbene, la stessa Comcast ha rivelato di aver esposto informazioni sensibili sui clienti attraverso un componente vulnerabile del suo sito Web che permetteva di visualizzare addirittura l’indirizzo di casa in cui si trova il router wireless dell’azienda, nonché il nome e la password. Ovvero: qualsiasi hacker che ha ottenuto queste informazioni sa esattamente dove abitiamo.

Queste aziende si comportano male? No, secondo la legge assolutamente no, perchè usano dati attraverso il consenso dell’utente. I principali operatori wireless affermano spesso che non condividono i dati relativi alla posizione dei clienti senza il consenso del cliente o solamente in risposta a un ordine di un tribunale o ad un mandato di comparizione.

Ma basta leggere i regolamenti di queste aziende per accorgersi che semplicemente usando il loro dispositivo wireless i clienti accettano che i loro dati di localizzazione in tempo reale vengano venduti o dati a società terze.

In conclusione: la localizzazione geografica è molto più precisa di quanto non si pensi e le aziende, sempre più vicine anche al mercato italiano, hanno un livello di dettaglio e di controllo immenso.

Roberto Trizio
Roberto Triziohttps://www.alground.com
Dopo una formazione classica mi sono specializzato in giornalismo digitale, content marketing e posizionamento SEO semantico. Sono esperto di storia dell'antica Roma, ascolto Michael Jackson e i Coldplay.
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