19 Agosto 2025
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Giappone e Turchia: nuove alleanze nella difesa con i droni

Il ministro della Difesa giapponese Gen Nakatani ha compiuto una missione diplomatica senza precedenti ad Ankara, segnando il primo viaggio ufficiale di un responsabile della difesa di Tokyo in Turchia. L’incontro con il suo omologo turco Yaşar Güler, svoltosi il 19 agosto 2025, ha rappresentato una pietra miliare nelle relazioni bilaterali tra due importanti alleati degli Stati Uniti, aprendo nuovi orizzonti nella cooperazione militare e tecnologica.

Al centro dei colloqui si è posizionata l’industria dei droni turchi, con particolare attenzione ai sistemi aerei senza pilota prodotti da Baykar, inclusi i celebri Bayraktar TB2 che hanno dimostrato la loro efficacia sui campi di battaglia dell’Ucraina. L’interesse giapponese per questa tecnologia non è casuale: Tokyo sta attraversando una fase di modernizzazione strategica delle proprie forze armate, ampliando significativamente il ruolo dei sistemi non presidiati nelle operazioni terrestri, aeree e navali.

L’incontro ad Ankara ha visto i due ministri esplorare nuove vie di collaborazione nell’ambito dell’equipaggiamento e della tecnologia della difesa, mentre hanno condiviso valutazioni sui sviluppi regionali che interessano entrambi i Paesi. Una fonte diplomatica ha rivelato che i colloqui mirano anche ad intensificare i contatti tra le Forze Armate turche e le Forze di Autodifesa giapponesi a livello di unità operative, suggerendo un approccio più strutturato alla cooperazione militare.

Durante la sua permanenza in Turchia, Nakatani ha programmato visite approfondite alle principali aziende del settore difesa turco, comprese le Turkish Aerospace Industries (TUSAS), i cantieri navali e gli stabilimenti Baykar, il produttore della linea di veicoli aerei senza pilota Bayraktar. La visita del 20 agosto ai cantieri navali turchi rappresenta un’opportunità per i funzionari giapponesi di valutare direttamente le capacità di progettazione e produzione della Turchia nel settore dei sistemi di difesa avanzati.

Il contesto geopolitico che alimenta questo interesse è complesso e multisfaccettato. Il Giappone si trova ad affrontare crescenti sfide di sicurezza regionale, con la presenza sempre più assertiva della Cina nel Mar Cinese Orientale e lo sviluppo continuo di missili da parte della Corea del Nord. In questo scenario, i droni rappresentano strumenti vitali per operazioni di sorveglianza, attacchi mirati e flessibilità operativa.

L’attenzione giapponese per i droni turchi si inserisce in un piano di investimenti massicci nel settore dei sistemi aerei senza pilota. Il Ministero della Difesa giapponese ha stanziato oltre 100 miliardi di yen (circa 676 milioni di dollari) nel budget difesa 2026 specificamente per i veicoli aerei senza pilota. Gli esperti osservano che il Giappone pianifica importazioni a breve termine e produzione domestica a lungo termine, considerando l’efficacia dei costi del TB2 come allineata ai suoi obiettivi strategici.

I droni Bayraktar TB2 hanno acquisito notorietà internazionale dopo il loro impiego efficace in diversi teatri operativi. Durante la guerra del 2020 nel Nagorno-Karabakh tra Azerbaigian e Armenia, questi sistemi hanno causato devastazione tra le truppe armene. Successivamente, il loro utilizzo da parte dell’Ucraina contro le forze russe ha catturato l’attenzione di alleati NATO e altri Paesi che cercano di modernizzare i propri eserciti.

Il TB2 è un veicolo aereo tattico senza pilota capace di eseguire missioni di attacco armato e di intelligence, sorveglianza e ricognizione. Il sistema è dotato di una suite avionica integrata con sistema avionico triplo ridondante, che consente operazioni completamente autonome di rullaggio, decollo, atterraggio e crociera. Baykar ha anche sviluppato varianti avanzate, inclusa il TB-2T AI, potenziato con intelligenza artificiale e motore turbo, capace di raggiungere altitudini superiori ai 30.000 piedi.

La strategia turca di esportazione dei droni ha raggiunto risultati significativi a livello globale, con forniture a diversi Paesi inclusa l’Ucraina. Un’eventuale acquisizione giapponese dei TB2 segnerebbe il primo grande successo di esportazione difesa della Turchia nella regione Asia-Pacifico, rappresentando un’espansione geografica importante per l’industria della difesa turca. Attualmente, la Turchia esporta già TB2 in Ucraina, Azerbaigian, Polonia e Qatar.

L’approccio giapponese alla valutazione dei droni turchi è metodico e basato sull’esperienza operativa. Il governo giapponese ha analizzato attentamente le lezioni apprese dal conflitto in Ucraina, esaminando come il Bayraktar TB2 abbia potenziato le capacità di combattimento. Nel giugno scorso, il partito al governo Liberal Democratico ha proposto che il TB2 servisse da modello per la preparazione alla guerra di prossima generazione.

Parallelamente all’interesse per i TB2, il Giappone ha manifestato attenzione anche per altri sistemi turchi. STM ha confermato che il Giappone ha ripetutamente ispezionato ed espresso interesse per i droni kamikaze Kargu durante esposizioni internazionali. Il CEO di STM, Ozgur Guleryuz, ha dichiarato che Tokyo ha mostrato una domanda consistente per questi sistemi durante le manifestazioni fieristiche del settore difesa.

La visita di Nakatani in Turchia si inserisce in un tour regionale più ampio dal 17 al 22 agosto che include anche soste a Gibuti e Giordania, indicando un approccio strategico globale del Giappone alle partnership di sicurezza. Questo itinerario riflette la volontà di Tokyo di diversificare le proprie alleanze militari oltre la tradizionale sfera Asia-Pacifico, costruendo legami con partner strategici in regioni chiave.

Le differenze negli approcci geopolitici tra i due Paesi non sembrano ostacolare la cooperazione. Mentre entrambi hanno condannato l’invasione russa dell’Ucraina del 2022, il Giappone si è unito alle sanzioni occidentali mentre la Turchia ha mantenuto relazioni economiche con Mosca, perseguendo una politica di equilibrio differente. Tuttavia, questa diversità di approcci non impedisce la convergenza di interessi nel settore della difesa e della tecnologia militare.

L’industria della difesa turca ha registrato una crescita drammatica negli ultimi anni, sviluppando piattaforme indigene e esportando sistemi testati in combattimento. Gli analisti della sicurezza considerano l’esperienza crescente di Ankara in questo campo come un fattore che la rende un partner credibile per il Giappone, che cerca soluzioni affidabili per rafforzare la propria postura di difesa.

Il CEO di Baykar, Haluk Bayraktar, ha precedentemente dichiarato che il prossimo TB3 con ali pieghevoli sarebbe particolarmente adatto per le portaerei classe Izumo del Giappone, consentendo a più veicoli aerei senza pilota di operare da una singola piattaforma. Questa caratteristica potrebbe rappresentare un elemento di particolare interesse per la Marina giapponese, considerando le sue esigenze operative specifiche nell’Indo-Pacifico.

La cooperazione tra Giappone e Turchia nel settore dei droni rappresenta un esempio emblematico di come le alleanze militari si stiano evolvendo nel XXI secolo. La convergenza di interessi strategici, necessità operative e capacità tecnologiche sta creando nuove opportunità di partnership che trascendono i tradizionali confini regionali. Per il Giappone, l’accesso alla tecnologia turca dei droni offre una soluzione rapida ed efficace per potenziare le proprie capacità militari, mentre per la Turchia rappresenta un’opportunità di espandere la propria influenza e le proprie esportazioni in una regione strategicamente importante.

Questa partnership emergente potrebbe ridefinire gli equilibri nell’industria globale della difesa, dimostrando come Paesi con forti capacità tecnologiche possano creare sinergie vincenti indipendentemente dalla loro posizione geografica. L’evoluzione di questa cooperazione nei prossimi mesi sarà osservata con attenzione da analisti militari e partner internazionali, considerando le sue potenziali implicazioni per la sicurezza regionale e globale.

Giacomo Crosetto
Giacomo Crosettohttps://www.alground.com
Dopo anni impiegati nell'analisi forense e nelle consulenze per tribunali come perito, si dedica alla gestione dell'immagine digitale e alle tematiche di sicurezza per privati ed aziende
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