23 Ottobre 2025
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Retrica, la recensione: due permessi di troppo, ma si risolve

Già presente sull’App Store da tempo, Retrica è ora scaricabile anche da Google Play per il sistema operativo Android. Si tratta di un’applicazione molto utilizzata per una delle attività più trendy del momento, tra i ragazzini e non solo: il selfie. Nel dettaglio, quest’app è dedicata a chi ama il selfie in stile vintage: permette di applicare alle proprie foto decine di filtri (80 nella versione premium) per ottenere un effetto retrò, migliorare il proprio scatto e aggiungere diversi effetti. E’ possibile impostare l’autoscatto e creare dei collages di foto. Oltre che per il selfie, Retrica può essere utilizzata anche per scattare normali fotografie.

Retrica-Camera-AndroidPERMESSI RICHIESTI

I permessi richiesti non sono molti, ma tra quei pochi ne compaiono alcuni a cui si deve fare particolarmente attenzione. E’ chiaro che l’app, per il suo corretto funzionamento, richieda l’accesso alla fotocamera e la possibilità di modificare i nostri archivi per poter salvare o eliminare le foto, così come è naturale che voglia l’autorizzazione per gli acquisti in-app, quelli che permettono all’utente di comprare funzioni aggiuntive a pagamento. Altri permessi sono invece incoerenti con le funzioni dell’applicazione, e sono richiesti – come esplicitamente dichiarato nella privacy policy dall’azienda madre  – per l’advertising, fonte di monetizzazione principale di Retrica. I permessi di cui stiamo parlando sono:

Richiesta della nostra posizione
I dati di posizione sono raccolti per associare le coordinate GPS ad ogni foto scattata con Retrica, ma non servono a funzioni effettivamente essenziali e specifiche dell’app. Visto che l’utilità di queste informazioni è marginale, possiamo decidere di negare il permesso alla geolocalizzazione senza incorrere in alcun malfunzionamento. Per disattivare questa opzione, si deve andare nella sezione del proprio dispositivo mobile che permette di gestire quali app possono accedere alla nostra posizione e quali no.

Lettura stato e identità telefono
Retrica ha accesso all’ID del nostro telefono, ossia ai suoi codici identificativi e ad altre caratteristiche del nostro device. Come si legge nella privacy policy dell’app – che da questo punto di vista è chiara, esplicita e snella da leggere – i dati raccolti riguardano il tipo di device, l’ID, l’IP address, il sistema operativo, il browser usato e altre informazioni sulle nostre attività d’utilizzo dell’applicazione. Avere accesso all’ID del telefono permette infatti di tracciarlo continuamente, studiando le nostri abitudini di navigazione e di uso dell’app per motivi statistici e promozionali.

Come usano i dati e come evitare il tracciamento

Tutte queste informazioni possono essere condivise con terze parti per motivi legali o semplicemente pubblicitari. I nostri dati possono essere ceduti a providers collegati alla casa di produzione dell’app e ad advertiser. Tutti i dati raccolti servono per migliorare le attività promozionali, attraverso lo studio dei nostri dati di utilizzo di Retrica e in generale di navigazione. L’app colleziona ad esempio informazioni sulla frequenza con cui la usiamo e per quanto tempo, cedendo poi queste informazioni a compagnie specializzate in analisi statistiche, che le studiano per ottimizzare le campagne promozionali, in modo da rivolgerle a un target sempre più specifico.

retricaSe l’utente non vuole che i suoi dati siano monitorati a fini statistici, con l’obiettivo ultimo di migliorare le strategie di advertising portate avanti dagli sviluppatori, può operare in diversi modi, suggeriti dalla stessa casa madre:

  • Il più intuitivo: disinstallare l’applicazione
  • Togliere il permesso alla geolocalizzazione
  • Chiedere esplicitamente di non monitorare i propri dati contattando l’azienda che si occupa di analisi statistiche per conto di Retrica, la quale offre agli utenti questa possibilità. Tutte le informazioni necessarie per inoltrare la richiesta si trovano nella pagina dedicata.

L’applicazione funzionerà comunque, anche senza il tracciamento dei propri dati. Ultima annotazione: i dati raccolti dall’app sono inviati negli Stati Uniti e sottoposti quindi alla legge sulla privacy locale.

OPINIONI DEGLI UTENTI

Una lamentela abbastanza ricorrente è quella di malfunzionamenti dell’app e di crash. Alcuni utenti affermano che l’applicazione si blocca subito dopo aver scattato una foto, o comunque ogni pochi minuti di utilizzo. Inoltre si lamenta una certa lentezza nello svolgere le sue funzioni, come caricare la foto appena scattata, e l’impossibilità in alcuni casi di utilizzare del tutto l’app, trovandosi davanti solo uno schermo nero o a strisce.

SICURA, MA DISATTIVATE IL TRACCIAMENTO
Alessandro Giusti
Alessandro Giustihttps://www.alground.com
Nella redazione di Alground dal 2010, Alessandro è attivo nel campo della sicurezza e della privacy nei social network, e in un tutte le tematiche riguardanti il mondo mobile e dei diritti sul web.
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