Se volete sapere come usare Cortana su iOS leggete la guida che segue. Si avete letto bene Cortana fa concorrenza a Siri, anche sui dispositivi di Apple.
Cos’è Cortana e come usare Cortana su iOS
Come usare Cortana su iOS
Cortana è un assistente personale, si tratta di un software di riconoscimento vocale sviluppato da Microsoft, originariamente per il sistema operativo Windows Phone 8.1.
Oggi Cortana è presente in tutti i dispositivo di ultima generazione con sistema operativo Windows 10. Si tratta della risposta di Microsoft a Siri di Apple Google Now di Google e S Voice di Samsung.
Il nuovo CEO di Microsoft, Satya Nadella, ha una strategia precisa, riassumibile in: “mobile-first, cloud-first”. Per anni l’azienda di Redmond è stata indiscussa leader dei sistemi operativi. Se per i computer desktop il suo predominio resiste, su mobile la musica è decisamente diversa e se intende restare competitiva deve cercare nuove strade. Una delle strategie di Microsoft consiste nel creare software multi piattaforma, che funzionino quindi, allo stesso modo, su computer fissi, portatili, console, tablet e smartphone. Cortana è proprio un esempio, peraltro particolarmente emblematico, di questa nuova generazione di applicazioni.
Il nome Cortana viene da un personaggio del noto gioco Halo. Microsoft ha portato nel mondo reale questa intelligenza artificiale dell’universo videoludico, creando il suo assistente vocale, utilizzabile da ogni dispositivo con l’ultima versione di Windows.
Cortana può semplificare la ricerca di informazioni, dirci che tempo farà, o qual è il ristorante più vicino al luogo dove ci troviamo. Ci permette di compiere molte operazioni direttamente con la nostra voce, usando il cosiddetto linguaggio naturale, ovvero rivolgendoci al software come se stessimo parlando ad una persona in carne ed ossa. Di certo in futuro strumenti come questo saranno sempre più diffusi, verranno perfezionati e, probabilmente, potrebbero anche arrivare a mandare in pensione alcune periferiche di imput oggi molto usate, come la tastiera.
Che versione di iOS serve per usare Cortana
Microsoft crede molto in Cortana, tanto da mandarla a sfidare Siri direttamente sul campo avversario. Di recente è infatti possibile usare Cortana anche su iOS e non solo su Windows.
Come usare Cortana su iOS 8
Per ora quella disponibile su iOS è solo una versione Beta, ma è comunque molto interessante. Come usare Cortana su iOS? Per il momento solo poche migliaia di fortunati beta tester americani hanno avuto modo di testare l’assistente di Microsoft su dispositivi Apple, che dovevano avere iOS 8 o versioni successive.
Presto però il test verrà di sicuro ampliato e molti esperti, o semplici curiosi, avranno modo di testare Cortana sul territorio di Siri, così da metterle direttamente a confronto per decidere una volta per tutte quale funziona meglio.
Va detto che gli utilizzatori dei prodotti Apple spesso non sono solo dei clienti, ma veri e propri fan, quindi non sarà facile convincerli a provare Cortana e ancor meno a preferirla a Siri. Se però l’assistente virtuale di Microsoft si dovesse rivelare superiore, alla fine molti di certo lo ammetterebbero e inizierebbero a preferirla nell’uso quotidiano.
Come usare Cortana su iOS e Android: download dell’App
Come usare Cortana su iOS e Android
Ancor prima che per iOS Microsoft ha reso disponibile una versione beta di Cortana per Android. L’accesso al test di quest’app è stato riservato ad un ristretto numero di utenti statunitensi e cinesi, iscritti al programma Windows Insider. Molti altri hanno comunque potuto provarla scaricando il file APK da alcuni siti che l’avevano reso disponibile, così da testare le funzionalità dell’assistente Microsoft anche su Android.
Purtroppo provare Cortana su iOS, se non si è tra i prescelti è decisamente più complicato, rispetto a farlo su Android. Non è infatti possibile scaricare ed installare con facilità app esterne allo store ufficiale sui device Apple.
La cosa migliore da fare se si vuole provare Cortana sul proprio iPhone o iPad è aspettare. In Italia probabilmente l’assistente vocale arriverà sull’Apple Store nel corso del 2016. Manca ormai molto poco.
Come funziona Cortana su iOS
Come funziona Cortana su iOS
In attesa di poter testare direttamente Cortana su iOS è possibile documentarsi leggendo le recensioni e vedendo i video di chi ha già avuto modo di provarla.
A quanto pare Cortana su iOS o Android funziona analogamente a quanto avviene sui dispositivi con sistema operativo Windows, con relativi pregi e difetti. Non sempre l’assistente vocale capisce quello che le si dice, e alcune volte le sue riposte sono quantomeno approssimative, se non del tutto sconcertanti.
Altre volte però si rivela un aiutante effettivamente molto utile, in grado di farci risparmiare tempo nelle nostre ricerche, o in altre attività. Pare che la più rilevante differenza di Cortana su iOS, rispetto alla versione Windows, sia che sui device Apple non è presente la funzionalità “Hey Cortana” che permette di attivarla in ogni momento, senza bisogno di toccare lo schermo del dispositivo.
È probabile che l’opzione non verrà inclusa neppure in futuro, in quanto richiede una notevole integrazione con il sistema operativo. Cortana per iOS sarà quindi un’app come tutte le altre, con tutti i limiti che questo comporta.
Cortana per iOS video recensione (in inglese) della versione Beta
In questo breve video, in inglese, si vede come usare Cortana su iOS e ci si può fare una prima idea delle sue potenzialità.
Trasformare il proprio TV in un mediacenter è facile e veloce grazie ai Mini PC a basso costo. I migliori sul mercato offrono potenza grafica e di calcolo simile a molti sistemi Desktop, racchiusi però in poche manciate di centimetri cubici di volume. Le soluzioni sono davvero tante e diverse a seconda delle esigenze.
Mini PC a basso costo. I migliori sul mercato
Installare un Mini PC è la soluzione più indicata per quanti desiderano trasformare il proprio TV in un autentico mediacenter, capace di memorizzare film, musica, foto, documenti e di garantire in ogni momento l’accesso a internet anche quando non si possiede una moderna Smart TV, o più semplicemente quando si vuole creare un ambiente Smart su misura senza i vincoli imposti dalle case produttrici. I Mini PC permettono inoltre di portare sul TV del salotto i videogiochi per PC, consentendo in alcuni casi di giocare anche i titoli più moderni. Vediamo una carrellata dei più diffusi Mini PC a basso costo. I migliori sul mercato.
Mini PC a basso costo. I migliori sul mercato per realizzare un Mediacenter
Asus Vivo PC: a partire da 200 €
Asus Vivo PC spicca tra la concorrenza per la sua estetica, avveniristica ed estremamente curata. La finitura metallica satinata che lo ricopre “stride” con il prezzo assai contenuto, facendolo sembrare piuttosto un PC costoso e ultra-prestazionale. La presenza di led bianchi e del logo Asus retroilluminato contribuiscono a rafforzare questa impressione, rendendo il Vivo PC un oggetto bello, accattivante e adatto ad essere esposto bene in vista, come un vero elemento di design.
Mini PC a basso costo. I migliori. Asus Vivo PC è un prodotto di design, bello e compatto, con un prezzo interessante nella sua configurazione base.
Sotto il profilo hardware troviamo, nella configurazione base, Windows 8.1, processore Intel Celeron 2957U, GPU Intel HD Graphics, 2 Gb di RAM DDR3, hard disk da 500 Gb (hard disk SSD opzionale). La versione più “spinta” monta un processore Intel Core i5-4210U da 1.9 GHz, 4 Gb di RAM DDR3, hard disk SSD da 256 Gb e GPU Intel Graphics 4400: in questo caso, però, bisogna prepararsi a sborsare circa 700 € complessivi. Asus Vivo PC viene venduto in molteplici configurazioni, che danno modo all’utente di scegliere la versione che meglio si adatta alle proprie esigenze, con il giusto mix di prezzo e prestazioni.
A livello di connettività la dotazione è ottima: troviamo 4 porte USB 3.0, 2 porte USB 2.0, HDMI, VGA, Display Port, Ethernet, ingresso per microfono e uscita per altoparlanti esterni, slot per scheda di memoria SD, Bluetooth 4.0 e Wi-Fi. Il tutto, in dimensioni davvero micro: si parla di 7,5 x 7,5 centimetri e uno spessore di soli 3 centimetri, per un peso che, a seconda delle configurazioni, oscilla da circa 800 grammi (per le versioni con SSD) a 1,2 kg.
Le prestazioni però, almeno nella versione base, sono poco più che sufficienti. L’hard disk “tradizionale” da 500 Gb non è lontanamente paragonabile con le performance garantite dalle SSD, i 2 Gb di RAM reggono Windows 8.1 ma quando si inizia ad avere a che fare con applicazioni in multitasking, questo Asus Vivo PC mostra tutti i suoi limiti. Rallentamenti e “scatti” diventano la norma in caso di utilizzo intenso, con applicativi pesanti o con troppe tab di navigazione aperte contemporaneamente.
In questo caso, però, Asus Vivo PC brilla per la sua facilità di aggiornamento: in pochi minuti è possibile aprire il coperchio, sostituire RAM e l’hard disk, migliorando radicalmente le performance generali di questo Mini PC. Nei casi più “estremi”, inoltre, svitando sole 4 viti è possibile accedere alla scheda madre, rimuoverla e sostituirla (andando, però, a invalidare la garanzia), rinnovando radicalmente il Vivo PC originale.
In sintesi, Asus Vivo PC offre un ottimo rapporto qualità/prezzo, rappresentando una soluzione Mini PC entry-level di design ma garantendo al contempo una grande capacità di aggiornamento delle componenti interne. Non male per un Mini PC. I migliori sul mercato, però, offrono maggiore potenza e prestazioni.
Intel NUC: a partire da 300 €
Design compatto, case in alluminio, dimensioni contenute e cover colorate: Intel NUC (Next Unit of Computing) è senza dubbio uno dei migliori Mini PC in commercio. Nella sua versione base monta un processore Intel Core i5 di ultima generazione, slot per SSD, due porte USB 3.0, Wi-Fi, porta Ethernet, Bluetooth 4.0, mini HDMI e mini Display Port.
Intel NUC viene venduto come “barebone”, privo cioè di RAM, hard disk e sistema operativo. L’acquisto di queste componenti e la loro installazione è a carico del cliente che, a seconda della “potenza” desiderata, può decidere di installare componenti performanti (e costose) o più economiche, andando così a contenere il prezzo finale.
Mini PC a basso costo. I migliori. Intel NUC permette di configurare a piacimento RAM, hard disk e sistema operativo. A seconda delle componenti installate, varia il prezzo (e la potenza) di questo Mini PC.
Grazie alla Display Port, Intel NUC è in grado di gestire schermi con risoluzione 4K e fino a 3 schermi Full HD contemporaneamente. L’ideale per un Mini PC dedicato all’home entertainment ma anche a soluzioni business, dove si richiedono buone capacità di calcolo e performance in multitasking in una macchina dalla dimensioni ridotte all’osso. Grazie allo standard VESA, inoltre, Intel NUC può essere fissato a monitor e schermi Tv dando vita a soluzioni “All in One”, con la possibilità però di aggiornare lo schermo o le componentistiche hardware.
Sotto il profilo grafico, Intel NUC integra una GPU Intel HD Graphics 6000, capace di gestire egregiamente le operazioni di tutti i giorni e la visione di film in 4k. L’Intel NUC equipaggiato con processori Core i7 monta invece la più moderna Intel HD Graphics 6100 Iris, capace di reggere anche i videogiochi di ultima generazione. In questo caso, però, il prezzo finale lievita di diverse centinaia di euro portandolo, nella configurazione base, a circa 500 euro (a cui vanno sommati i costi delle RAM, del sistema operativo e dell’hard disk).
Intel NUC è quindi un Mini PC capace di offrire grande potenza all’interno di un case di design, contenuto nelle dimensioni e decisamente personalizzabile, in grado di garantire le prestazioni desiderate per l’utilizzo a cui viene destinato: per queste ragioni è adatto come PC da salotto, da ufficio ma anche come computer principale per studenti e per quanti non necessitano di macchine eccessivamente prestazionali.
HP Pavilion Mini: 429,99 €
Diversa la politica adottata da HP per il suo Pavilion Mini: ci troviamo in questo caso davanti a un box dalle dimensioni tondeggianti, piccolo e leggero (14,4 centimetri per lato, 5,2 di spessore in soli 621 grammi), esteticamente gradevole con le sue plastiche bianche e un grande oblò opaco con il logo HP retroilluminato. Un bell’oggetto insomma, capace di fare bella figura sia nei salotti, sia negli uffici.
In questo caso, la configurazione hardware proposta per il mercato italiano è una soltanto. Sotto il coperchio troviamo una CPU Intel Core i3-4025U, GPU Intel HD Graphics 4400, 4 Gb di RAM a 800 MHz, un hard disk tradizionale da 1 Tb (da 5.400 rpm) e Windows 8.1 preinstallato. Nulla di particolarmente performante insomma, con una CPU derivante dal mondo notebook capace di ridurre consumi e calore prodotto, una buon quantitativo di RAM e una capacità di archiviazione buona, votata a ospitare i contenuti multimediali.
Mini PC a basso costo. I migliori. HP Pavilion Mini si presenta con un design accattivante, ottimo per un utilizzo occasionale: le prestazioni, purtroppo, lasciano a desiderare quando si lavora in multitasking o con applicativi pesanti.
Buona la connettività: sul retro troviamo 4 porte USB 3.0, uscita HDMI, Display Port, Ethernet, lettore schede SD e ingresso jack audio, supporto a Bluetooth 4.0 e Wi-Fi. Le prestazioni sono discrete, a patto che si utilizzi HP Pavilion Mini per attività tradizionali come la navigazione web, la visione di contenuti multimediali, l’utilizzo dei software più diffusi per la videoscrittura, la gestione delle foto e il fotoritocco leggero. La reattività di Windows è buona ma non eccelsa: i tempi di caricamento a volte lasciano l’utente in attesa, colpa soprattutto dell’hard disk da 5.400 giri/minuto (un disco da 7.200 sarebbe stato senz’altro più indicato). La potenza di calcolo erogata dal processore Intel Core i3 è invece buona per il normale impiego quotidiano.
Il prezzo finale di 429,99 euro proposto da HP (spedizione inclusa) è sostanzialmente corretto per questa tipologia di macchina, orientata soprattutto all’intrattenimento multimediale da salotto o come PC “di riserva” da affiancare a macchine più performanti.
Acer Revo One: a partire da 399 €
Acer Revo One si differenzia da tutti i Mini PC presenti sul mercato per la sua spiccata votazione a diventare un server NAS, più che un normale PC per la casa o l’ufficio. Grazie a soluzioni hardware e software particolari, consente di condividere con smartphone e tablet i contenuti memorizzati sull’hard disk, in qualunque punto del mondo, semplicemente attraverso una connessione internet.
Il design di Acer Revo One è compatto e minimale: un semplice cilindro (disponibile in versione bianca o nera) da 15 x 10 x 10 cm, pulito nelle linee, capace di adattarsi a qualsiasi contesto.
Mini PC a basso costo. I migliori. Acer Revo One è un Mini PC progettato per diventare un server NAS casalingo, con la possibilità di accedere al contenuto da smartphone e tablet quando si è fuori casa.
A livello hardware, si parte dal modello base caratterizzato da un processore Celeron 2957U, 4 GB di RAM e un hard disk tradizionale da 500 GB, per arrivare alle più performanti CPU Core i3-4005U e Core i5-5200U, con “tagli” di RAM fino a 8 Gb e fino a 6 Tb di archiviazione suddivisi in 3 dischi, in configurazione standard o RAID. Tutta la componentistica interna è accessibile senza il bisogno di utilizzare cacciaviti, grazie a un sistema a incastro: la scheda madre, modulare, si sfila per garantire l’accesso a tutte le altre componenti, inclusi i 3 slot SATA (a 6 Gbps) riservati agli hard disk.
La caratteristica più interessante di questo Acer Revo One è quella di poter installare 3 hard disk SATA 3 (tradizionali o SSD) in modalità RAID 5, garantendo così prestazioni tipiche di un server NAS. Grazie alle app Acer disponibili per Windows, Android e iOS tutti i dati memorizzati sul Revo One saranno disponibili attraverso una normale connessione internet. Il software preinstallato Acer BYOC (Build Your Own Cloud) aiuta l’utente a configurare i dischi e le modalità di condivisione, creando un Cloud privato e su misura per l’utente con la possibilità di accedere ai dischi anche quando Acer Revo One è spento.
Acer Revo One si comporta bene come Mini PC, con risultati in linea con la concorrenza, ma surclassa ogni prodotto sul piano della condivisione dei contenuti grazie alle sue caratteristiche uniche. Il prezzo parte dai 399 € della versione standard (con disco singolo e processore Celeron) per arrivare ai 699 € della versione Core i5 (hard disk esclusi).
Mini PC a basso costo. I migliori sul mercato per il gaming
Gigabyte BXi7H-5500: a partire da 680 €
Un Mini PC per giocare, andando a rimpiazzare le console di ultima generazione? Gli amanti dei videogiochi potranno essere accontentati dalla soluzione proposta da Gigabyte: BXi7H-5500 è il giusto compromesso fra dimensioni, prestazioni grafiche e prezzo.
Nonostante l’assoluta mancanza di appeal estetico, questa anonima “scatola” di plastica nera ospita al suo interno componenti desktop di tutto rispetto, come la CPU Intel Core i7 5500U di quinta generazione da 3 GHz, una GPU Intel HD 5500 capace di gestire dignitosamente i titoli di ultima generazione (a livelli di dettaglio medi), Wi-Fi, Bluetooth 4.0 e connettività NFC.
Mini PC a basso costo. I migliori. L’estetica lascia a desiderare, ma le prestazioni sono al top: nonostante le dimensioni contenute, Gigabyte BXi7H-5500 permette di giocare i videogiochi più recenti con dettagli grafici medi. Un valido sostituto alle consolle per il gaming.
Gigabyte BXi7H-5500 viene venduto in versione “barebone”, senza cioè moduli RAM, hard disk e sistema operativo, a un prezzo di circa 600 €. Per completare la configurazione “gaming” è necessario mettere mano al portafogli e aggiungere almeno 8 Gb di RAM ddr3 SoDIMM (2×4 Gb), un disco SSD mSATA da 128 Gb (meglio ancora da 256) e una copia di Windows 10, per una spesa complessiva di circa 350-450 euro a seconda della componentistica scelta. Il prezzo finale della macchina da gioco, quindi, sarà compreso tra le 950 e le 1050 euro, una fascia non propriamente economica.
Con questa configurazione sarà possibile gustare film in 4k ma anche giocare titoli come World of Warcraft in Full HD, “accontentandosi” però di un livello di dettaglio medio per non scendere al di sotto dei 30 fps. Per prestazioni migliori è necessario ricorrere a soluzioni “ibride” a metà fra Mini PC e consolle da gioco come l’Alienware Alpha, capaci di integrare una scheda video dedicata a prezzi di poco superiori.
Mini PC a basso costo. I migliori sul mercato per chi vuole spendere poco
PiPO X7: a partire da 90 €
Un Mini PC a meno di 100 €? Quello che fino a qualche anno fa sembrava impossibile, oggi è diventato realtà: per chi cerca un Mini PC compatto, con una buona connettività, trasportabile e in grado di riprodurre film, immagini, connettersi a internet, la risposta si chiama PiPO X7. Questo Mini PC viene venduto con una configurazione davvero essenziale (CPU Intel Atom Z3736F Quad-Core da 2.16 GHz, Intel HD Graphics, 2 GB di RAM DDR3, 32 o 64 Gb di RAM espandibile tramite slot SD) e con una copia di WIndows 8.1 preinstallata (e, quindi, aggiornabile a Windows 10): il tutto, all’interno di un case di alluminio davvero compatto (18,8 x 12,8 centimetri, in soli 2,6 cm di spessore).
Mini PC a basso costo. I migliori. PiPO X7 presenta dimensioni ridottissime, un prezzo di poco superiore alle 90 euro e tutte le funzioni di un Mini PC moderno e funzionale. A patto di non chiedergli troppo a livello prestazionale.
Buone le prestazioni: Windows 8.1 gira in maniera fluida (a patto di non utilizzare troppe applicazioni contemporaneamente o programmi “pesanti”), l’ideale per realizzare un TV Box o una piattaforma per la navigazione internet “da salotto”. Buona anche la connettività: le 4 porte USB 2.0 permettono di collegare hard disk o chiavette per aumentare lo spazio a disposizione, mentre il modulo Wi-Fi offre un segnale stabile e particolarmente potente, con un raggio di azione di circa 8 metri. Il modulo Bluetooth 4.0, infine, consente di connettere tutti i più recenti dispositivi. Sugli store online, PiPO X7 si trova a prezzi variabili tra 90 e 105 €, ma non è raro imbattersi in offerte che fanno scendere il prezzo anche a 80 €. Non male per un Mini PC Windows con un anno di Office 360 in regalo.
Nascondere immagini e foto su Android è una esigenza di molti: ormai i nostri dispositivi elettronici, che siano smartphone o tablet Android, sono divenuti veri e propri “cassetti segreti” dove conserviamo le immagini più imbarazzanti od anche più importanti che non desideriamo siano viste da altri.
Le app gratuite per nascondere immagini e foto su Android
L’app KeepSafe consente di nascondere immagini e foto su Android
Il PlayStore mette a disposizione degli utenti diverse app gratuite ed a pagamento che consentono di nascondere le immagini e foto con android ed una di esse è KeepSafe (occulta immagini), ecco come funziona:
Installare la app
Scegliere e confermare il proprio pin e registrarsi con il proprio indirizzo email
Una volta ricevuto il codice per l’autenticazione, configurare il proprio account e procedere con la creazione di vere e proprie gallerie nascoste, in cui sarà possibile trasportare tutte le immagini, le foto ed i video che si desidera mantenere segreti.
L’app Pic Lock, un’altra valida alternativa che consente di nascondere immagini e foto su Android
Un’altra app gratuita che aiuta a mantenere la privacy di foto, immagini e file multimediali è Pick Lock, che permette di nasconderle ed allo stesso accedervi facilmente utilizzando un codice pin segreto.
Una volta installata l’app sul proprio dispositivo android, si possono nascondere immagini e video in due modi, ossia:
Aprendo Pick Lock, impostando il codice di accesso e creando le cartelle che desiderate, nelle quali aggiungere foto, video ed immagini, semplicemente selezionando quelle da nascondere e toccando l’icona di spunta posta sulla parte superiore;
Visualizzate le foto (video, immagini) da nascondere, cliccare sull’icona di condivisione, poi selezionare Pick Lock dalla lista delle applicazioni ed in essa verranno trasferiti e nascosti.
funzionamento di Gallery lock per nascondere le immagini e foto con android
Gallery Lock, invece, è una delle app per nascondere foto e immagini con android più popolari che, oltre ad essere gratuita, è realizzata in lingua completamente italiana ed è semplice da utilizzare, infatti, una volta installata, bisogna reimpostare la password suggerita inizialmente, per poi iniziare a selezionare le foto e le immagini top secret presenti nella galleria del proprio dispositivo.
In Gallery Lock sono già presenti delle cartelle in cui nascondere i propri scatti, da modificare e rinominare a proprio piacimento, con la possibilità di crearne anche di nuove.
come installare App Lock per nascondere le immagini e foto con android
Ancora un’app gratuita per tutti gli utenti di dispositivi android è App Lock (Serratura), attraverso la quale proteggere veramente tutto ciò che si vuole, foto ed immagini comprese.
Considerata da molti una delle migliori, essa, una volta scaricata ed impostata una password composta da quattro cifre, fa sparire dalla galleria fotografica le immagini e foto selezionate, in modo che nessuno possa più vederle, tranne che il proprietario dello smartphone o tablet android.
Compiuta tale operazione, è sufficiente scegliere le funzioni del dispositivo che si desiderano bloccare, in questo caso la galleria fotografica ed ecco che App Lock è pronta a sigillare tutti i segreti visivi.
App a pagamento per nascondere le immagini e foto con android
app a pagamento per nascondere le immagini e foto con android
Un’ottima app a pagamento per tutti i dispositivi android è Gallery Vault Pro Key, il cui costo è di 1,15 euro; essa consente, infatti, di nascondere e criptare facilmente tutte le immagini, foto e video che non si desidera far vedere ad altri.
Gallery Vault Pro Key si presenta con un’interfaccia elegante e semplice che si chiude scuotendo il telefono e consente l’accesso attraverso un pin personale, da configurare dopo averla scaricata.
Questa app prevede anche la funzione “allerta intruso” che scatta una foto nel momento in cui qualcuno cerca di accedere ad essa attraverso la digitazione del pin errato.
nascondere le immagini e foto con android grazie a My Safe App Pro
Si acquista a soli 0,83 centesimi di euro, invece, My Safe App Pro, un’app completa che tiene al sicuro gli scatti più importanti (e non solo), che prevede una sorta di antifurto grazie al quale se qualcuno tenta di accedere alle immagini nascoste, provando a digitare la password giusta, dopo il quinto tentativo parte automaticamente un avviso inviato all’email dell’utente.
Come nascondere le immagini e foto con android senza l’ausilio di app
Vi sono, infine, alcuni smartphone che consentono di nascondere foto ed immagini con android senza bisogno di ricercare e scaricare un’ app specifica, come il Samsung S5, che prevede l’utilizzo della funzione “modalità privata”.
nascondere le immagini e foto con android senza scaricare app
Sfiorando con il dito lo schermo dall’alto verso il basso, appare la finestra relativa alle impostazioni veloci; cliccando nell’angolo posto in alto a destra, si seleziona la voce modalità privata e si inseriscono alcune credenziali di sicurezza.
Fatto ciò, si scelgono dalla galleria le foto e le immagini da nascondere (premendo il pulsante menu e seleziona), si clicca sul pulsante menu e poi sposta a privato. Una volta completata questa operazione, tutti gli elementi nascosti saranno visibili con l’immagine di un lucchetto.
Ultimo passaggio da compiere, per far sparire completamente sia le foto e le immagini che la cartella in cui sono stati inseriti, si ritorna nuovamente alla lista delle impostazioni veloci, impostando su OFF la funzione modalità privata. A questo punto nella galleria tutti i file top secret saranno completamente invisibili! Altri dispositivi android che prevedono questa funzione sono:
Il samsung Galaxy S6
S6 Edge
Il Samsung Galaxy Tab S 10.5
Oramai per i dispositivi android nulla è impossibile, grazie ad un sistema in continua evoluzione ed in grado di venire incontro ad ogni minima esigenza dell’utente e la privacy di tutto ciò che in esse si custodisce è sicuramente una delle più importanti.
La varietà di prodotti immessi sul mercato dalla casa cinese Huawei è attualmente elevatissima: smartphone e phablet di tutte le fasce di prezzo per soddisfare le esigenze di una moltitudine di clienti. Vediamo nel dettaglio i migliori smartphone Huawei da noi selezionati.
I migliori smarphone Huawei: Ascend Mate 7
Phablet 6 pollici con Android 4.2.2 (aggiornabile alla versione 6.0), l’Acend Mate 7 è stato lanciato sul mercato nell’ottobre 2014 e ha venduto oltre un milione di esemplari solo nel primo mese dall’immissione sul mercato. Attualmente il prezzo si aggira attorno ai 350€ rispetto ai 499€ iniziali.
Vediamo i dettagli del prodotto nello specifico:
Huawei Ascend Mate 7: Design
Realizzato per la maggior parte in metallo, l’impatto del prodotto è molto positivo. L’Huawei Ascend Mate 7 ha una scocca monoblocco molto grande: misura 157 millimetri in altezza e 81 in larghezza. Lo spessore è di 7,9mm. Il peso, nella norma per questo tipo di prodotti, è di 185g.
Huawei Acend Mate 7, uno tra i migliori smartphone della casa cinese.
Il display è uno dei punti di forza del prodotto Huawei: 6 pollici touch capacitivo, risoluzione full HD a 1080x1920px a 16 milioni di colori, occupa l’83% della superficie anteriore del telefono.
I tasti laterali del volume e dell’accensione, nonostante le grandi dimensioni del prodotto, sono facilmente raggiungibili. Sul retro è presente un sensore di impronte digitali (sotto la fotocamera), per poter sbloccare il telefono con una velocità paragonabile all’iPhone 5s. Il phablet è disponibile sul mercato in due colorazioni, bianco e nero.
Huawei Ascend Mate 7: Hardware
Il processore che monta è un HiSilicon Kirin 925: octa core realizzato con quattro core Cortex-A7 da 1,3 GHz e quattro core Cortex-A15 da 1,8 GHz. La memoria RAM del phablet è di 2GB. A livello di prestazioni si fanno passi in avanti rispetto ai prodotti precedenti, ma non sono paragonabili ai competitors.
La batteria litio 4100mAh garantisce buona autonomia al prodotto, che supera tranquillamente la giornata con un utilizzo medio. Stando alle fonti ufficiali Huawei, la batteria dovrebbe garantire addirittura due giorni di utilizzo, realizzabili però solamente con utilizzo blando. Per quanto riguarda la connettività, il phablet Huawei supporta reti UMTS/GSM e connettività LTE (fino a 300mbps), HSPA, UMTS, EDGE e GPRS. Ovviamente sono anche presenti le connessioni WI-FI e Bluetooth 4.0
Huawei Ascend Mate 7: Sistema operativo
L’Ascend Mate 7 è basato sul sistema Android 4.4.2 (ora aggiornabile alla versione 6.0 Marshmallow) con interfaccia Emotion UI 3.0.
Huawei Ascend Mate 7: Fotocamera
Due fotocamere sono presenti sul phablet Huawei. L’obiettivo principale con 13 megapixel e sensore retroilluminato BSI scatta foto fantastiche, paragonabili a tutti gli smartphone top di gamma, e registra video fino a 1080p@30 fps. Sul retro è presente, affianco all’obiettivo, il flash LED. La fotocamera fontale ha 5 megapixel e registra video, come quella principale, a 1080px.
Huawei Ascend Mate 7: Memoria
Il prodotto Huawei è distribuito con due diverse capacità di memoria: 32 o 64 gb, con possibilità di espansione con microSD e microSDHC fino a 64gb.
Huawei Honor 7
Smatphone con schermo da 5.2 pollici e Android 5.1, l’Honor 7 è stato lanciato sul mercato nel settembre 2015 e sta avendo un discreto successo tra il pubblico. Il prodotto è acquistabile solamente online al prezzo di 349€, molto appetibile per le caratteristiche che possiede.
Huawei Honor 7: Design
Realizzato quasi totalmente in metallo, il cellulare non rinnova il suo design rispetto ai predecessori. L’Huawei Honor 7 ha una scocca monoblocco che misura 143 millimetri in altezza e 71 in larghezza. Lo spessore è di 8,5 millimetri, che nei momenti di presa risulta un po’ spesso. Il peso di 157g lascia un po’ a desiderare la leggerezza dei competitor.
Le varie colorazioni dell’Huawei Honor 7, uno tra i migliori smartphone Huawei.
Il display IPS dell’Huawei Honor 7 ha un’ampiezza di 5.2 pollici con touch capacitivo e risoluzione full HD a 1080x1920px a 16 milioni di colori. Sul retro è presente un sensore di impronte digitali (sotto la fotocamera), per poter sbloccare il telefono. Il prodotto è disponibile sul mercato nelle versioni con scocca Grey o Silver.
Huawei Honor 7: Hardware
Il cellulare Huawei ha un hardware di tutto rispetto: processore che monta è un octa core Kirin 935, con frequenza massima di 2,2 GHz. La memoria RAM dell’Honor 7 è di ben 3GB.
La batteria litio 3100mAh garantisce buona autonomia al prodotto: 350 ore in standby e 500 minuti in conversazione. Con un utilizzo medio si raggiunge tranquillamente il giorno di utilizzo, anche di più. A quanto riportato da Huawei, si dovrebbero raggiungere le 48 di autonomia, senza dover così caricare il telefono ogni notte.
Per quanto riguarda la connettività, il telefono Huawei supporta reti UMTS/GSM e connettività LTE (fino a 300mbps), HSPA, UMTS, EDGE e GPRS. Ovviamente sono anche presenti le connessioni WI-FI e Bluetooth 4.0
Huawei Honor 7: Sistema operativo
L’Honor 7 è basato sul sistema Android 5.0. Sarà aggiornabile alla versione 6.0 Marshmallow tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016. Il software è personalizzato con interfaccia Emotion UI 3.0, che non differisce dal solito nella gamma Honor.
Huawei Honor 7: Fotocamera
Due fotocamere sono presenti sull’Huawei Honor 7. L’obiettivo principale con ben 20 megapixel e sensore retroilluminato BSI scatta buone foto, in linea con gli smartphone della stessa fascia, e registra video fino a 1080p con una discreta qualità. Sul retro è presente, affianco all’obiettivo, un doppio flash LED a doppia tonalità. La fotocamera fontale ha 8 megapixel con un illuminatore, specifico per migliorare la luminosità dei selfie scattati in condizioni non ottimali di luce.
Huawei Honor 7: Memoria
Il prodotto Huawei è distribuito con una memoria interna di 16GB, di cui 7 occupati dal sistema (9gb “puliti” liberi), con possibilità di espansione con microSD e microSDHC.
Huawei Honor 6 Plus
Smatphone con schermo da 5.5 pollici e Android 4.4.4, l’Honor 6 Plus è stato lanciato sul mercato nel primo trimestre del 2015. Il prezzo di lancio dello smartphone era di 399€, molto aggressivo per le sue caratteristiche. Attualmente il prezzo medio del prodotto è circa di 350€.
Huawei Honor 6 Plus: Design
Alla vista sembra semplicemente un Honor 6 con qualche millimetro in più. In aggiunta al modello precedente, l’Honor 6 Plus ha una cornice metallica, mentre il retro è ancora in plastica. L’Huawei Honor 6 Plus ha una scocca monoblocco che misura 150,5 millimetri in altezza e 75,7 in larghezza. Lo spessore è di 7,5 millimetri, dimensioni ottime che rendono il telefono comodo, con i tasti laterali facilmente raggiungibili. Il peso di 165g è notevole, nonostante le dimensioni del prodotto si fa sentire quando lo si ha in mano.
L’Huawei Honor 6 Plus, uno tra i migliori smartphone Huawei, nella versione bianca.
Il display IPS dell’Huawei Honor 7 ha un’ampiezza di 5.5 pollici (139,7 millimetri) con touch capacitivo e risoluzione full HD a 1080x1920px a 16 milioni di colori. La luminosità è buona e la qualità dei colori ha una buona resa naturale. In confronto ai telefoni precedentemente analizzati, questo non ha sul retro il sensore di impronte digitali per poter sbloccare il telefono. Il prodotto è disponibile sul mercato in due colorazioni, con scocca Bianca o Nera.
Huawei Honor 6 Plus: Hardware
L’Huawei Honor 6 Plus monta lo stesso processore del Mate 7, Kirin 925: octa core, con quattro core Cortex A15 da 1,8 GHz e quattro core Cortex A7 da 1,3 GHzc. La memoria RAM dell’Honor 6 Plus è di ben 3GB.
La batteria litio 3600mAh non garantisce buona autonomia al prodotto, a differenza dello standard solito dei prodotti Huawei: con un utilizzo blando, si raggiungono le 24 ore di autonomia ma quando il telefono è sottoposto ad un utilizzo intenso sarà necessario caricare il telefono prima della fine della giornata.
Per quanto riguarda la connettività, il telefono Huawei è un dual SIM e supporta reti UMTS/GSM e connettività LTE (fino a 300mbps), HSPA, UMTS, EDGE e GPRS. Lo slot della microSD è condiviso con quello della seconda SIM, quindi bisognerà ovviare ad una scelta in base alle vostre esigenze. Sono anche presenti le immancabili connessioni WI-FI e Bluetooth 4.0
Huawei Honor 6 Plus: Sistema operativo
L’Honor 6 Plus di fabbrica è basato sul sistema Android 4.4.4, vi è però la possibilità di aggiornare alla versione 6.0 Marshmallow il device. Il software è personalizzato con interfaccia Emotion UI 3.0, che non differisce dal solito nella gamma Honor.
Huawei Honor 6 Plus: Fotocamera
Punto molto interessante dell’Honor 6 Plus. Sul retro sono presenti sono presenti due fotocamere da 8 megapixel, utili per la funzione “apertura ampia”: permette di scegliere il livello di fuoco degli oggetti in secondo piano. I due obiettivi del device hanno il sensore retroilluminato BSI. Si avranno così buone foto, soprattutto in condizioni ottimali di luce. Per quanto riguarda i filmati, lo smartphone registra video fino a 1080p con una buona qualità. Sul retro è presente, affianco agli obiettivi, un doppio flash LED.
La fotocamera frontale ha ben 5 megapixel e registra video sempre a 1080px, raggiungendo anche in questo caso una buona qualità.
Huawei Honor 6 Plus: Memoria
Il prodotto Huawei è distribuito con una memoria interna di addirittura 32GB, elevata per questo standard di prodotto, con possibilità di espansione con microSD e microSDHC, sempre se non si utilizzano due SIM contemporaneamente (lo slot è condiviso tra microSD e seconda SIM).
Huawei P8
Eletto dalla EISA come “Best European Consumer Smartphone”, è un cellulare top di gamma con schermo da 5.2 pollici e Android 5.0. L’Huawei P8 è stato lanciato sul mercato nel mese di maggio del 2015, raggiungendo un successo notevole. Il prezzo di lancio dell’Huawei P8 era di 499€ per la versione 16GB e di 599€ per la versione da 64GB. Attualmente il prezzo del prodotto è calato notevolmente, lo si trova a circa 300€ sui migliori siti.
Huawei P8: Design
A primo impatto non si può non notare la somiglianza con i prodotti Apple di nuova generazione, ma non si può dire nulla a Huawei per quanto riguarda la qualità del prodotto, altissima. Interamente realizzato in alluminio, l’Huawei P8 ha una scocca monoblocco che misura 144,9 millimetri in altezza e 72,1 in larghezza. Lo spessore è di 6,4 millimetri, dimensioni perfette che rendono il telefono leggero e comodissimo, con i tasti laterali facilmente raggiungibili. Il peso di 144g si fa difficilmente sentire, soprattutto senza cover il telefono al tatto è molto leggero.
L’Huawei P8, uno tra i migliori smartphone Huawei, nelle due sue colorazioni.
Il display IPS NEO dell’Huawei P8 ha un’ampiezza di 5.2 pollici (132,1 millimetri) con touch capacitivo e risoluzione full HD a 1080x1920px a 16 milioni di colori. La luminosità è molto buona e la qualità dei colori ha una buona resa naturale, configurabile anche manualmente tramite le impostazioni dei toni. Non è presente sul retro il sensore di impronte digitali per poter sbloccare il telefono.
Il prodotto è disponibile sul mercato in due colorazioni, Titanium Grey e Mystic Champagne, anche queste richiamanti senza dubbio ai device Apple.
Huawei P8: Hardware
L’Huawei Honor 6 Plus monta il processore Kirin 930: octa core, con quattro core Cortex A53e da 2.0 GHz e quattro Cortex A53 da 1.5 GHz. La GPU è poi una Mali T628 MP4. La memoria RAM del P8 è di 2GB, che rendono fluido il telefono, anche se qualcosa in più non avrebbe fatto assolutamente male.
La batteria lito 2680mAh non removibile è forse il punto meno performante dello smartphone. L’autonomia è discreta e si raggiunge tranquillamente la giornata di utilizzo. Inoltre, per tenere sotto controllo l’utilizzo della batteria Huawei fornisce molti utili strumenti per il risparmio energetico. Per quanto riguarda la connettività, il telefono Huawei supporta reti UMTS/GSM e connettività LTE (fino a 300mbps), HSPA, UMTS, EDGE e GPRS. Ovviamente sono anche presenti le connessioni WI-FI e Bluetooth 4.1. La funzione GPS è supportata dal GLONASS.
Huawei P8: Sistema operativo
L’Honor 6 Plus di fabbrica è basato sul sistema Android 5.0, vi è però la possibilità di aggiornare alla versione 6.0 Marshmallow il device. Il software è personalizzato con interfaccia Emotion UI 3.1, la stessa del Mate 7 con qualche piccola novità
Huawei P8: Fotocamera
Due fotocamere sono presenti sull’Huawei P8. L’obiettivo principale vanta 13 megapixel con sensore RGBW, che migliora la luminosità delle fotografie. Scatta foto molto belle, paragonabili a quelle dei top smartphone, e registra video fino a 1080p@30fps raggiungendo una buona qualità. Sul retro è presente, affianco all’obiettivo, un doppio flash LED a doppia tonalità. La fotocamera fontale è in linea con gli altri prodotti Huawei: 8 megapixel, video 1080px.
Huawei P8: Memoria
Il prodotto Huawei è distribuito con due capacità differenti a prezzi differenti: 16GB e 64GB, con possibilità di espansione con microSD e microSDHC.
Huawei Mate S
Phablet con schermo da 5.5 pollici e Android 5.5, il Mate S è stato lanciato sul mercato nell’ottobre 2015 e sta avendo un ottimo successo tra il pubblico. Il prezzo di lancio era di ben 649€ con 32GB di memoria e 699€ con 64GB. Attualmente lo si trova a circa 100€ di meno rispetto al prezzo iniziale.
Huawei Mate S: Design
Realizzato totalmente in metallo, il design del prodotto è stato studiato moltissimo e lo si nota senza dubbio. L’Huawei Mate S ha una scocca monoblocco che misura 149,8 millimetri in altezza e 75,3 in larghezza. Lo spessore è di 7,2 millimetri, dato strabiliante vista la sua dimensione insieme al peso di 156 grammi, molto poco per prodotti di queste dimensioni.
Tutte le colorazioni disponibili dell’Huawei Mate S, uno tra i migliori smartphone Huawei.
Il display IPS dell’Huawei Honor 7 ha un’ampiezza di 5.5 pollici con touch capacitivo e risoluzione full HD a 1080x1920px a 16 milioni di colori. Sul retro è presente un sensore di impronte digitali (sotto la fotocamera), per poter sbloccare il telefono. Il prodotto è disponibile sul mercato nelle versioni con scocca Titanium Grey e Mystic Champagne.
Huawei Mate S: Hardware
Il cellulare Huawei ha un processore realizzato in casa: octa core Kirin 935 (quattro core a 2,2 GHz e quattro da 1,5 GHz). La memoria RAM del phablet è di ben 3GB. La batteria litio 2700mAh non è il punto forza del phablet (a differenza del Mate 7 che ha puntato totalmente su questo). In ogni caso il telefono non vi lascerà sconnessi: si raggiunge tranquillamente la giornata di utilizzo, ma non di più.
Per quanto riguarda la connettività, il telefono Huawei supporta reti UMTS/GSM e connettività LTE (fino a 300mbps), HSPA, UMTS, EDGE e GPRS. Ovviamente sono anche presenti le connessioni WI-FI e Bluetooth 4.0
Huawei Mate S: Sistema operativo
L’Honor 7 è basato sul sistema Android 5.1.1 Lollipop, aggiornabile alla versione 6.0 Marshmallow. Il software è personalizzato con interfaccia Emotion UI 3.1, come nel caso del Mate 7 e del P8.
Huawei Mate S: Fotocamera
Due fotocamere sono presenti sull’Huawei Mate S. L’obiettivo principale vanta 13 megapixel dotato di stabilizzazione ottica con sensore RGBW. Scatta foto discrete, non in linea con gli smartphone a questa fascia di prezzo. I video sono registrabili fino a 1080p con una buona qualità. Sul retro è presente, affianco all’obiettivo, un doppio flash LED a doppia tonalità. La fotocamera fontale è in linea con gli altri prodotti Huawei: 8 megapixel, video 1080px.
Huawei Mate S: Memoria
Il prodotto Huawei è distribuito con due capacità differenti a prezzi differenti: 32GB e 64GB, con possibilità di espansione con microSD e microSDHC.
Huawei Nexus 6P
Nuovo prodotto in casa Google con schermo da 5.7 pollici e Android 6.0 Marshmallow, il Nexus 6P è stato lanciato sul mercato nell’ottobre 2015 e sta avendo un buon successo tra il pubblico (nonostante alcuni piccoli problemi come per esempio la riproduzione audio via BT). Il prezzo di lancio era di ben 649€ con 32Gb di memoria. Attualmente il prezzo non è variato molto, si aggira intorno ai 600€
Huawei Nexus 6P: Design
Realizzato quasi totalmente in metallo, il phablet è di dimensioni notevoli e lo si nota, ma non è eccessivamente grande. L’Huawei Nexus 6P S ha una scocca monoblocco che misura 159,3 millimetri in altezza e 77,8 in larghezza. Lo spessore è di 7,3 millimetri, dato molto interessante per le dimensioni. Il peso lascia un po’ a desiderare: ben 178 grammi si fanno sentire durante la presa.
La scocca posteriore dell’Huawei Nexus 6P, uno tra i migliori smartphone Huawei, nel dettaglio.
Il display IPS dell’Huawei Nexux 6P ha un’ampiezza di 5.7 pollici con touch capacitivo e risoluzione full HD a 1080x1920px a 16 milioni di colori. Sul retro è presente un sensore di impronte digitali (sotto la fotocamera), per poter sbloccare il telefono. Il prodotto è disponibile sul mercato in tre varianti di colore: Frost, Aluminium e Graphite.
Huawei Nexus 6P: Hardware
Il cellulare Huawei stranamente monta un processore non realizzato in casa: il top di gamma Qualcomm Snapdragon 810 octa core, con quattro core Cortex A57 fino a 2 GHz che garantisce prestazioni strabilianti. La memoria RAM del phablet è di ben 3GB.
La batteria litio 3450mAh è di notevole importanza ma non differisce molto dagli standard dei phablet. In ogni caso, l’autonomia è buona (non raggiunge il Mate 7) e regge tranquillamente la giornata di utilizzo se utilizzato in maniera non estrema. Per quanto riguarda la connettività, il telefono Huawei supporta reti UMTS/GSM e connettività LTE (fino a 300mbps), HSPA, UMTS, EDGE e GPRS. Ovviamente sono anche presenti le connessioni WI-FI e Bluetooth 4.0
Huawei Nexus 6P: Sistema operativo
Il Nexus 6P è basato sul sistema Android 6.0 Marshmallow senza dover ricorrere ad aggiornamenti aggiuntivi. La nuova funzione Google “Now on tap” purtroppo non è ancora funzionante nel nostro paese.
Huawei Nexus 6P: Fotocamera
Come di solito nei Nexus, la fotocamera non è il punto forte. Sono presenti due fotocamere sull’Huawei Nexus 6P. L’obiettivo principale ha 12 megapixel con apertura f/2.0. Le foto che scatta sono di ottima qualità, senza però raggiungere la qualità degli smarphone a fascia alta. Fiore all’occhiello, I video sono registrabili alla risoluzione massima di 4K. Sul retro è presente, affianco all’obiettivo, un doppio flash LED a doppia tonalità. La fotocamera fontale è in linea con gli altri prodotti Huawei: 8 megapixel, video a 1080px.
Huawei Nexus 6P: Memoria
Il prodotto Huawei è distribuito con tre capacità differenti a prezzi differenti: 16, 32 e 64GB, senza però la possibilità di espansione con microSD o microSDHC, punto debole del phablet.
Se volete collegare una tastiera Wireless ad un iPhone, iPad o iMac, di seguito scoprirete quanto sia semplice farlo, anche se non siete degli esperti di hardware.
Collegare una tastiera Apple Wireless Keyboard all’iMac
La tastiera Apple Wireless Keyboard è comunemente usata nei computer Apple più recenti. Questa tastiera sfrutta la tecnologia Bluetooth per consentire il collegamento senza fili, che risulta molto comodo e maggiormente appagante anche sul piano estetico.
Come collegare una tastiera Wireless ad un iMac
Configurarla, abbinarla o scollegarla da un computer è veramente molto semplice. Se avete acquistato un iMac, già fornito di mouse e tastiera Wireless, non dovrete fare nulla di particolare, questi saranno già stati pre abbinati, consentendovi quindi una configurazione estremamente rapida.
Dovrete assicurarvi di inserire batterie ben cariche nella tastiera e premere e rilasciare l’interruttore di accensione della stessa, accendere il vostro nuovo iMac e seguire semplicemente le istruzioni che verranno visualizzate sul suo monitor.
Collegare tastiera Wireless ad un iPad
Come collegare una tastiera Wireless ad un iPad
I tablet di Apple sono tra i più noti, diffusi ed apprezzati. Si tratta di ottimi prodotti, che raramente fanno rimpiangere un computer desktop o un notebook.
Se però avete particolari esigenze di scrittura, ecco come collegare una tastiera Wireless ad un iPad.
Le tastiere Apple Wireless Keyboard possono comunicare, sempre via Bluetooth, anche con l’iPad.
Troverete tastiere di tutte le forme, dimensioni e colori negli Apple Store, così come in ogni negozio di informatica.
Per collegare una tastiera Wireless al vostro iPad seguite questi pochi e semplici passi:
Accendete l’iPad;
Accendete la tastiera;
Cliccate su “Impostazioni” dell’iPad;
Cliccate su “Bluetooth”;
Effettuate la ricerca di periferiche Bluetooth;
Associate la tastiera;
Una volta che la tastiera sarà collegata via Bluetooth al vostro iPad potrete subito iniziare a scrivere, in modo molto più rapido e comodo rispetto a quanto potreste fare con la tastiera virtuale presente nelle diverse app. All’occorrenza, sempre nelle impostazioni dell’iPad, potrete modificare la lingua della tastiera, così da adattarla al meglio alle vostre esigenze.
Se per lavoro, studio o hobby passate molto tempo a scrivere, dopo aver collegato una tastiera Wireless all’iPad non tornerete più sui vostri passi. Usare l’iPad per scrivere, grazie ad una tastiera Bluetooth, risulta veramente molto comodo.
Collegare una tastiera Wireless ad un iPhone
Come collegare una tastiera Wireless ad un iPhone
L’iPhone è molto più di un telefono, con le giuste applicazioni permette di avere un completo ufficio sempre nella propria tasca.
Se però vi trovate lontani dalla scrivania e dovete redigere un documento o una relazione di più pagine, farlo con la tastiera virtuale dello smartphone sarebbe piuttosto difficoltoso.
Per fortuna è possibile collegare una tastiera Wireless anche all’iPhone, trasformando lo smartphone più famoso al mondo in un vero e proprio computer.
La tastiera Apple Wireless Keyboard, così come le altre tastiere Bluetooth, sono compatibili con i seguenti dispositivi:
Tutti i modelli di iPad;
iPhone 3GS o versioni successive;
iPod touch di terza generazione o versioni successive;
Per connettere la tastiera Wireless all’iPhone dovrete accedere a “Impostazioni -> Bluetooth” e attivare il Bluetooth. Selezionate poi la tastiera quando appare nell’elenco dei dispositivi nel raggio d’azione dello smartphone.
Dopo aver abbinato per la prima volta la tastiera Wireless all’ iPhone, ogni qual volta questa sarà nel raggio d’azione del telefono (massimo 10 metri) il collegamento avverrà automaticamente.
Ricordiamo che quando non intendete usare dispositivi Wireless, vi conviene disattivare il Bluetooth per limitare il consumo della batteria dell’iPhone. Se non utilizzate per lungo tempo una tastiera Wireless è poi consigliabile rimuoverne le batterie, per garantire l’integrità del dispositivo.
Allestire la vostra postazione di lavoro
Collegare tastiera Wireless a iPhone/iPad è come abbiamo visto un’operazione molto semplice, che rappresenta però solo il primo passo per creare una postazione di lavoro che ci permetta di essere pienamente operativi e produttivi.
Un iPad può permetterci di studiare e lavorare in modo estremamente performante e con una tastiera fisica, collegata via Bluetooth non ha veramente nulla da invidiare ad un qualsiasi computer. Il fatto che con questi dispositivi possiamo lavorare ovunque, non significa però che non dobbiamo prestare attenzione ai dettagli. Una postazione comoda ci permette infatti di affaticarci meno e di svolgere le nostre attività in modo più rapido.
Per prima cosa cerchiamo di tenere vicini iPad e tastiera, sia perché il raggio d’azione del Bluetooth è limitato, e sia per evitare di sforzare troppo la vista o di assumere posture che, alla lunga, possono creare dolore ed altri fastidi. Dovremmo dotarci di una sedia comoda e possibilmente di un tavolo, di altezza adeguata. Dovremmo sempre evitare posizioni poco naturali o carichi eccessivi e prolungati su gambe, schiena, braccia o collo.
Dispositivi sempre più piccoli e leggeri ci hanno liberato dal vincolo della scrivania, ma creare una distinzione tra spazi adibiti al lavoro e ad altre attività, è sempre consigliabile, per risultare maggiormente produttivi e ridurre il più possibile le distrazioni.
Collegare tastiera USB a iPad o iPhone
In genere la scelta di una tastiera Wireless è quella preferita un po’ da tutti, limitare i cavi è una bella comodità, ma se per qualche motivo voleste usare una comune tastiera, sappiate che questo è comunque possibile.
Una comune tastiera USB per computer, è collegabile all’iPad così come anche all’iPhone, in modo molto semplice e veloce.
Come collegare una tastiera USB ad un iPad o iPhone
Dovrete per prima cosa acquistare un adattatore che vi consenta di collegare una periferica USB al vostro iPad/iPhone. Inserite l’adattatore nell’unica porta disponibile sul dispositivo e collegatevi la tastiera USB, che dovrebbe essere riconosciuta quasi subito, permettendovi così di iniziare a scrivere come su un qualsiasi computer.
L’adattatore consente naturalmente anche di collegare altre periferiche USB (non solo tastiere), ma non è detto che l’iPad o l’iPhone le riconosca tutte.
Qualsiasi tastiera usiate con l’iPad assicuratevi di posizionarlo in modo che non rischi di cadere. Se avete optato per una tastiera USB, fate attenzione a suoi eventuali movimenti, che potrebbero tramite il cavo, spostare anche il tablet.
Ecco scoperto il velo del nuovo Samsung Galaxy A9, il nuovo smartphone di fascia medio-alta della casa coreana. Dopo mesi di rumors e anteprime, sono stati diffusi i primi benchmark e la scheda tecnica del dispositivo conosciuto con il nome in codice “SM-A9000“, destinato ad arrivare nel 2016 sui mercati occidentali con la dicitura A9. Scopriamo insieme le caratteristiche di questo nuovo, interessante dispositivo.
Samsung Galaxy A9. Le caratteristiche in anteprima
Non esistono ancora immagini ufficiali del nuovo Samsung Galaxy A9, anche se fonti accreditate hanno parlato di un design premium e di una scocca in metallo, al pari degli smartphone top di gamma presenti sul mercato e della famiglia Samsung Galaxy. Le linee non dovrebbero discostarsi troppo rispetto a quanto già visto sui precedenti dispositivi della famiglia, come il Galaxy A8: design minimale, guscio esterno dai bordi arrotondati, cura per i dettagli e tanto spazio per lo schermo.
Samsung Galaxy A9, ecco alcune foto che mostrano in anteprima il nuovo smartphone (foto: www.mobile-dad.com)
In questo caso, per il display è stato scelto un pannello da 5,5″ AMOLED Full HD con risoluzione pari a 1080 x 1920 pixel e una densità di 401 ppi, capace di restituire colori vividi e brillanti. Il tutto, ovviamente, protetto da un vetro Gorilla Glass 4.
Samsung Galaxy A9: caratteristiche hardware e software
Samsung Galaxy A9 sarà equipaggiato con un chipset Qualcomm Snapdragon 620, un processore octa core (in configurazione 1x quad core Cortex A72 da 1.8 GHz e 1x quad core Cortex A53 da 1.8 GHz) e una GPU Adreno 510. La dotazione di RAM prevista è di 3 Gb, mentre lo spazio di archiviazione sarà di soli 32 Gb.
Samsung Galaxy A9, la scocca in metallo sarà disponibile in diverse colorazioni (foto: www.mobile-dad.com)
Non è chiaro, al momento, se il nuovo Samsung Galaxy A9 verrà equipaggiato con uno slot MicroSD per l’espansione dello spazio di archiviazione, fino a un massimo di 128 Gb. Sul fronte del sistema operativo, lo smartphone uscirà dalla fabbrica con Android Lollipop 5.1.1 preinstallato, ma già si prevede nel breve termine un aggiornamento ad Android 6.0 Marshmallow.
Samsung Galaxy A9: caratteristiche della fotocamera
Per la fotocamera principale è stato scelto un sensore da 16 MP con risoluzione 5313 x 2988 pixel, con autofocus e flash LED. Una buona dotazione che va a braccetto con le funzionalità di geo-tag delle foto, touch focus, modalità panorama, riconoscimento facciale e HDR. La fotocamera frontale (5 MP), sempre più importante dopo l’avvento dei Selfie, presenterà funzioni dedicate all’autoscatto. Sarà inoltre possibile catturare video ad alta risoluzione, fino a 1080p a 30 fps/sec.
Samsung Galaxy A9, alcuni scatti mostrano un’unica fotocamera “rotante”, ma si tratterebbe solo di un prototipo. Quasi certa la presenza di una doppia fotocamera, frontale e posteriore (foto: www.mobile-dad.com)
Samsung Galaxy A9: caratteristiche di batteria e connettività
Per il comparto batteria il nuovo Samsung Galaxy A9 si affida a un’unità al litio da 3.200 mAh (non removibile), capace di garantire una buona autonomia anche in caso di utilizzo intensivo. A livello di connettività troviamo pieno supporto al Wi-Fi 802.11, Bluetooth 4.2, GPS, NFC, radio FM, micro USB 2.0, sensore per il rilevamento delle impronte digitali, accelerometro con giroscopio, sensore di prossimità e hotspot mobile
Samsung Galaxy A9: data di uscita e considerazioni
Samsung non ha ancora comunicato quando avverrà il debutto ufficiale di questo nuovo smartphone, e nemmeno il suo prezzo di lancio. Per il mercato asiatico l’ipotesi più probabile è quella di un lancio durante il primo trimestre 2016, per procedere a una distribuzione globale fra il secondo e il terzo trimestre 2016. Samsung Galaxy A9 presenta una dotazione hardware moderna (seppur non eccezionale), in grado di competere ad armi pari con i concorrenti nella fascia medio-alta del mercato smartphone.
I primi benchmark mostrano risultati altamente positivi nei test single-core (grazie in questo caso al nuovo Cortex A.72), che lasciano presagire un funzionamento fluido e senza scatti nel normale utilizzo quotidiano. Un dispositivo moderno, completo e per cui si presuppone un aspetto estetico gradevole, puramente in stile Samsung.
Call of Duty Black Ops III, recensione. Avviso a tutti i giocatori: come ogni anno, l’arrivo del nuovo capitolo di Call of Duty (che si tratti di Black Ops, Modern Warfare o Advanced Warfare) non lascia indifferenti. Così come lo stuolo di polemiche e critiche che accompagna ogni edizione di questa fortunata saga, forse la più amata nel genere FPS. Ma Call of Duty Black Ops III rappresenta una rottura con il passato, grazie alla quantità di novità e modalità differenti che portano una sferzata di aria nuova in un titolo forse ormai troppo inflazionato, che ha saputo reinventarsi e offrire nuovi orizzonti videoludici. Scopriamoli insieme.
Call of Duty Black Ops III: il nuovo FPS di Activision rappresenta il giusto mix tra innovazione e tradizione.
Call of Duty Black Ops III recensione: single player e multiplayer a confronto
Per questo nuovo capitolo della saga firmata Activision, gli sviluppatori di Treyarch hanno lavorato sodo realizzando ambientazioni futuristiche, moderne, convincenti e particolareggiate nei minimi dettagli. In questo scenario le truppe Black Ops (soldati bionici caratterizzati da intelligenza e forza sovraumana, connessi l’un l’altro grazie alla tecnologia Direct Neural Interface) si muovono all’interno di un contesto apocalittico dando vita a combattimenti al limite del reale. I potenziamenti derivanti dalla tecnologia rendono infatti possibili mosse speciali mai viste nei titoli precedenti, come la possibilità di camminare sui muri, spiccare salti di decine di metri e compiere azioni tipiche dei cyborg, molto lontane da quelle dei vecchi Call of Duty ambientati nella seconda Guerra Mondiale.
Call of Duty Black Ops III: le abilità dei personaggi includono la possibilità di camminare sui muri e compiere salti di decine di metri.
La novità principale riguarda la possibilità di giocare l’intera storia in modalità multiplayer, con la cooperazione online di 4 giocatori. In questo modo è possibile sfruttare appieno Call of Duty Black Ops III mettendo in campo strategie complesse, conferendo a ogni giocatore un compito ben preciso ed elaborando tattiche sempre nuove, grazie alla possibilità dei singoli personaggi di crescere in esperienza, skills e “poteri” che si acquisiscono durante il gioco. La modalità co-op regala un gusto tutto nuovo alla saga, con la possibilità di affrontare gli scenari in maniera sempre diversa e di escogitare manovre differenti per eliminare gli avversari. Anche perchè ogni giocatore può scegliere la sua categoria di personaggio (Ruin, Spectre, Reaper, Prophet, Outrider, Seraph, Nomad, Battery, Firebreak), ciascuno con le sue caratteristiche e le sue skills uniche.
Call of Duty Black Ops III: la modalità co-op a 4 giocatori rappresenta il principale punto di forza del gioco.
La modalità single player si basa maggiormente sulla crescita del personaggio, sulla cura delle skills acquisite e sulla cura di quegli aspetti individuali che ci si possono aspettare da questa tipologia di gioco. Il personaggio cresce, diventa sempre più potente e in grado si spazzare via quantità maggiori di nemici. Ma senza quello spessore e quel divertimento garantito dalla modalità multiplayer.
Call of Duty Black Ops III: la modalità zombie rappresenta un “gioco all’interno del gioco”, garantendo molte altre ore di divertimento al termine della storia principale.
Call of Duty Black Ops III recensione: la modalità zombie
Capita spesso che, terminato un gioco First Person Shooter, questi rimanga sullo scaffale per mesi o anni. Call of Duty Black Ops III fa eccezione alla regola: una volta terminata la storia principale (in single o multiplayer), viene sbloccata l’attesissima modalità zombie. A questo punto, gli scenari avveniristici e le tecnologie del futuro scompaiono totalmente facendo fare al giocatore un tuffo nel passato, negli anni ’40 del XX secolo.
Call of Duty Black Ops III: la modalità zombie è ambientata nelle metropoli americane degli anni 40.
Questa volta, però, niente seconda Guerra Mondiale e niente battaglie tra eserciti. Siamo negli Stati Uniti, nei vicoli a tinte fosche delle grandi e malfamate metropoli, caratterizzate dalla presenza di eccessi, club privè e quell’atmosfera noir ormai dimenticata. In questo contesto vintage troviamo a sorpresa star hollywoodiane del calibro di Jeff Goldblum e Ron Perlman, perfettamente digitalizzati e calati nelle vesti (e nelle armi) dell’epoca. A questo punto, nei suggestivi vicoli poco illuminati, orde di zombie dagli occhi fiammeggianti ci si pareranno davanti, rincorrendoci e invitandoci a far fuoco all’impazzata.
Call of Duty Black Ops III: la modalità zombie è il mix perfetto di azione e adrenalina.
Non solo in single player: in multiplayer è possibile attivare la modalità co-op che ci catapulterà insieme ad altri 3 compagni in un’avventura di sopravvivenza, dove tra le ondate di non morti e i giocatori voleranno tonnellate di piombo e adrenalina a non finire. Anche in questo caso il coinvolgimento è totale, tanto da farci dimenticare di essere in Call of Duty Black Ops III: si ha la sensazione di giocare a tutt’altro gioco. Un espediente riuscito ottimamente, capace di far aumentare la longevità del titolo una volta completata la campagna principale ambientata nel futuro.
Call of Duty Black Ops III: le diverse modalità e le skills presenti lo rendono un titolo caratterizzato da elevata longevità.
Call of Duty Black Ops III recensione: conclusioni
Dopo averlo provato, le sensazioni su Call of Duty Black Ops III sono contrastanti, ma in senso positivo. L’ottima giocabilità del titolo conferma la tradizione dei capitoli precedenti, con l’aggiunta di nuove mosse e dinamiche di gioco rese possibili dai “superpoteri” dei personaggi. Il livello di dettaglio grafico raggiunge quasi la perfezione, aumentando il coinvolgimento complessivo. Gli elementi “classici” della saga vengono ripresi e migliorati con l’aggiunta di importanti novità, come la campagna co-op e la modalità zombie che potrebbe tranquillamente essere scambiata per un gioco tutto nuovo.
Difficile, in un gioco così vario e complesso, trovare dei difetti. Call of Duty Black Ops III è un titolo capace di soddisfare tutti gli amanti del genere, per la sua varietà e per la sua capacità di immergere i giocatori negli scenari. Pur procedendo su binari prestabiliti, la narrazione di gioco si sviluppa in modo fluido e avvincente, offrendo la possibilità di combattere, guidare veicoli, costruire tattiche insieme ad altri giocatori ed esplorare scenari avveniristici sempre diversi fra loro. Un titolo davvero ben fatto, convincente e a tratti epico, da giocare e rigiocare.
Un nuovo smartphone “a conchiglia” si prepara ad arrivare sul mercato: si tratta del Samsung Galaxy Golden 3, nome in codice Samsung SM-W2016. Dopo il Golden e il Golden 2, prodotti quasi esclusivamente per il mercato asiatico con un comparto hardware e software di fascia bassa, il nuovo Samsung Galaxy Golden 3 si appresta a fare il suo ingresso nei negozi (guidati, ovviamente, ai Paesi coreani e successivamente, con ogni probabilità, anche da quelli europei) con un design molto diverso da quello degli smartphone Samsung a cui ci eravamo abituati. Scopriamo insieme le caratteristiche del nuovo Samsung Galaxy Golden 3, trapelate in anteprima dalle schede tecniche del TENAA, l’ente cinese di certificazione degli apparati di telecomunicazione.
Samsung Galaxy Golden 3: lo smartphone a conchiglia con un hardware di tutto rispetto
Nell’era pre-smartphone i telefoni cellulare “a conchiglia”, con il display che si ripiegava sulla tastiera fisica, erano diffusi tanto sul mercato asiatico quanto su quelli europei e americani. Con l’avvento dei display touchscreen e dei display sempre più grandi, questo meccanismo di chiusura è andato perdendosi. In un mercato ormai saturo di smartphone simili fra loro, Samsung Galaxy Golden 3 rappresenta una novità, o meglio un ritorno al passato.
Samsung Galaxy Golden 3: il ritorno dello smartphone “a conchiglia”
A partire dal doppio display: Samsung Galaxy Golden 3 equipaggia un primo pannello da 3,9″ con risoluzione HD 768×1280 pixel, collocato nella parte frontale del dispositivo e visibile quando questo è chiuso. Si tratta, in pratica, di un display “secondario” progettato per mostrare all’utente le notifiche, l’orologio e la schermata di blocco, utilizzabile all’occorrenza per controllare mail e messaggi. Una volta aperto, il samsung Galaxy Golden 3 ci mostra il suo secondo display, sempre da 3,9″ e con risoluzione analoga al primo: si tratta, ovviamente, dello schermo principale sotto al quale troviamo la grande tastiera fisica con numeri e lettere, esattamente come avveniva sui vecchi telefoni cellulari.
Sotto al cofano troviamo un processore Samsung Exynos 7 octa core da 2,1 GHz, 3 Gb di RAM,64 GB di memoria interna (purtroppo non espandibile), un comparto grafico affidato alla GPU Mali-T760MP8 e due fotocamere da 16 MP (quella principale) e 5 MP (quella frontale). Il sistema operativo è affidato ad Android 5.1.1 Lollipop con la consueta interfaccia TouchWiz di casa Samsung. Il peso è di 204 grammi e le misure, abbastanza contenute, sono di 120 x 61 mm con uno spessore di 1,5 cm.
Samsung Galaxy Golden 3: un design retrò per un nuovo settore di smartphone
Le prime due generazioni di Samsung Galaxy Golden, destinate esclusivamente al mercato asiatico e soprattutto all’emergente mercato indiano, erano caratterizzate da componenti di fascia bassa, con un prezzo competitivo. Samsung Galaxy Golden 3 inverte questa tendenza: i materiali della scocca appaiono di tutto rispetto, con una struttura in vetro e metallo che ricorda più un design “premium”.
A questo bisogna aggiungere una spiccata somiglianza con il Samsung Galaxy S6, una delle regioni che avevano portato in un primo tempo a “scambiare” le prime immagini del Samsung SM-W2016 per il nuovo Samsung Galaxy S6 Mini. Samsung Galaxy Golden 3 rappresenta tuttavia un prodotto nuovo, disponibile inizialmente sul mercato asiatico (Zauba, uno dei principali distributori indiani, ha prezzato il Samsung Galaxy Golden 3 con una cifra corrispondente a 360 euro, tasse e imposte escluse) senza tuttavia escludere un arrivo sui mercati occidentali. In questo caso, il Golden 3 rappresenterebbe un prodotto quasi “innovativo”, regalando un ritorno al passato per tutti i nostalgici della tastiera fisica e per il design “a conchiglia” diffuso fino a una decina di anni fa.
La linea ZTE Axon rappresenta una alternativa valida ad altri prodotti più blasonati e soprattutto più commercializzati in Europa. Sembra infatti avere caratteristiche diverse in Paesi diversi: c’è una versione per il mercato statunitense uscita quest’anno (con recensioni positive) e un modello con schermo Quad HD da 4GB di RAM e 128 GB di memoria disponibile in Cina. In questo articolo recensiamo la versione Elite, che è poi il modello europeo: uno dei primi tentativi compiuti da ZTE per entrare nel mercato di alto livello e stupirci con qualche novità.
ZTE Axon recensione. Ottimo prodotto, con un paio di dubbi
Una di queste è l’attenzione alla sicurezza, data da un rilevatore di impronte digitali posto sotto la fotocamera: è veloce, ben posizionato e accurato – forse non accurato come il sensore Huawei del Mate S, ma che è comunque perfettamente accettabile.
Se sbloccare il telefono con le dita non vi basta, c’è anche uno scanner oculare (attivabile guardando nella videocamera e sbattendo le palpebre) – è una funzione semplice da impostare ma è decisamente più lenta e meno affidabile dello scanner di impronte.
Lo ZTE Axon ha un design con dei cerchietti triangolari, abbastanza discutibili. Ha anche un sensore per lo sblocco del telefono tramite il riconoscimento dell’iride.
Il telefono, in sé, è unico: ai lati dello schermo HD da 5 pollici ci sono due speaker frontali, le cui griglie sono formate da piccoli triangoli (un motivo che probabilmente non piacerà a tutti). È fatto di metallo ma non ha la stessa lucentezza e non dà le stesse sensazioni tattili del Mate Huawei S. Con i suoi 9,3 mm è piuttosto spesso (anche se questo non inficia l’utilizzabilità) e la lunetta attorno allo schermo è più spessa di quanto ci si aspetterebbe.
Lo ZTE Axon è uno smartphone abbastanza spesso e solido, ma rimane gradevole al tatto.
Sul retro, nella parte superiore e inferiore del telefono, due inserti in finta pelle danno all’Axon Elite un che di “elegante” – anche se l’effetto finale non è un granché, perfino in confronto con inserti simili sul retro del Galaxy S5.
Lo ZTE Axon ha degli inserti sul retro, che conferiscono una immagine piuttosto elegante.
Come già detto, lo schermo da 5,5 pollici è in Full HD ed è veramente eccezionale: i colori sono vivaci e dettagliati, così come sono precisi gli angoli di visuale e la sensibilità al tocco dello schermo. È un peccato che l’interfaccia utente della ZTE, che monta un sistema operativo Lollipop 5.0.2, non faccia uso della risoluzione: ha un aspetto bruttino, con icone strane, colori infantili e non aggiunge niente di quanto è già presente in Android.
Se c’è una cosa dell’interfaccia utente di cui essere pienamente soddisfatti è la velocità: il processore Snapdragon 810, accoppiato con 3 GB di RAM rende il passaggio da un’app all’altra e da una pagina all’altra fluido e scorrevole (un punto a favore dell’Axon nell’ambito dei giochi).
Riguardo alla memoria: ci sono 32 GB interni (un bel numero), espandibile grazie allo spazio per una microSD (che può fare arrivare lo spazio di memoria a 128 GB). Naturalmente, per funzionare tutto il giorno, l’Axon Elite ha richiesto delle batterie da 3.000 mAh (che sembrano essere diventate lo standard per i telefoni con questa ampiezza di schermo). La prestazione non arriva a quella del Moto X Play, ma in teoria dovrebbe funzionare da mattina a sera senza problemi (è comunque inclusa la tecnologia QuickCharge 2.0, che in poco tempo dà una bella carica alle batterie).
Sul retro troverete una dual-camera, simile alla Duo Camera dell’HTC presente sul modello One M8 dello scorso anno: comprende un sensore principale da 13 MP e, sotto quest’ultimo, una camera secondaria da 2 MP. Il vantaggio principale di tutto ciò è che si può rimettere a fuoco dopo lo scatto; se cioè scattate una foto ma decidete che sarebbe stato meglio mettere più a fuoco lo sfondo, potete cambiarlo attraverso l’app dedicata. I dettagli fotografici sono eccellenti, così come è impressionante la performance in condizioni di scarsa luce.
Aggiungiamo che sulla parte frontale è presente una fotocamera da 8 MP per i selfie.
Conclusioni
A parte il colore dorato e gli inserti di finta pelle, il tentativo di ZTE di piazzarsi sul mercato di alto livello non dev’essere ignorato: una fotocamera superlativa, prestazioni veloci e telaio in metallo sono senza dubbio delle caratteristiche che fanno dello ZTE Axon Elite un prodotto d’eccezione.
Il Tag Heuer Connected ha fatto la sua uscita in grande stile a New York come il primo smartwatch indossabile Android Wear smartwatch (ha persino avuto il suo buffet di inaugurazione). Oltre ad essere la prima partnership tra Tag e Google è anche il primo smartwatch a sfoggiare un chip Intel. Tag Heuer Smartwatch: recensione del re degli smartwatch.
Tag Heuer Smartwatch recensione. Questo è il re
Ovviamente, il design è la punta di diamante del Connected: la cassa, con un diametro di 46 mm, è adatta soltanto al polso di un uomo (insomma, non è proprio woman-friendly), in titanio 2, come anche gli agganci del cinturino. È interamente ricoperto da un cristallo di zaffiro, cosa che lo pone su un altro livello rispetto al vetro dei concorrenti.
Tag Heuer Smartwatch recensione di uno dei pochi prodotti ad avere il cristallo di zaffiro al posto del vetro.
È spesso 12,8 mm (è il più grosso degli smartwatch Android sul mercato) ma grazie al materiale di cui è fatto pesa solo 52 grammi; il cinturino (nero di default) può essere sostituito con uno di colore diverso, venduto separatamente.
Tag Heuer Smartwatch recensione: Hardware
In qualità di partner, Intel ha montato sul Tag Heuer Connected il suo processore Intel Atom Z34XX – tanto per intenderci, è lo stesso presente nell’Intel Edison development board, la piattaforma alla base di tanti dispositivi indossabili, tra cui i recenti Blocks.
Tag Heuer Smartwatch inserisce un processore Intel Atom, che garantisce veramente una grande potenza di calcolo.
Dallo schermo ci si poteva aspettare qualcosa di più: è un cristalli liquidi 360 x 360 con una densità di pixel di 240 ppi – non molto, se pensiamo ad altri modelli di smartwatch presenti sul mercato. Per fare un esempio, lo Huawei Watch ha uno schermo da 1,4 pollici 400 x 400 con un ppi di 286 (sotto questo aspetto è il più avanzato dei dispositivi Android), mentre la seconda edizione dell’LG Watch Urbane batterà tutti con uno schermo di 480 x 480 a 348ppi.
Il Connected ha 4 GB di memoria interna (uno standard per i dispositivi indossabili Android) ed un rating IP di 67. Per quanto riguarda le batterie: Jean Claude Biver (CEO di Tag) assicura un giorno intero di durata della batteria (che, essendo una 410 mAh, dovrebbe arrivare a 25 ore).
Tag Heuer Smartwatch recensione: svizzero (ma non troppo)
Tag Heuer ha da sempre venduto sotto il marchio “made in Swiss”, una garanzia nell’industria degli orologi, e tutti si chiedevano come avrebbe commerciato il suo primo smartwatch, che monta componenti targati Silicon Valley assemblati in Cina. Ebbene, il Connected avrà il marchio “Swiss Engineered” – che significa ben poco, ma guadagna comunque il suo posto nella storia del marchio.
Tag Heuer Smartwatch è pensato per durare per sempre. Se lo si vuole sostituire, bisogna pagare.
Tag Heuer Smartwatch recensione: aggiornamenti
Al Baselworld Wareable la Tag ha affermato che lo smartwatch sarebbe stato aggiornabile per estenderne la durata sul mercato- in fondo, il claim del Connected parla di eternità e l’azienda ha chiaramente detto di non essere interessata a un prodotto che non possa durare per sempre. Se non vorranno passare a modelli successivi, gli utenti potranno cambiare il loro Tag Heuer Connected con un orologio meccanico – non gratis, naturalmente: il cambio costerà esattamente come lo smartwatch originale.
Tag Heuer Smartwatch recensione: Software
Il Connected funziona con Android Wear, una piattaforma che non vanta alti livelli di personalizzazione – ma la Tag ha fatto comunque del suo meglio per renderla il top di gamma. I quadranti digitali dell’orologio sono tre: nero, blu scuro e bianco perlaceo, tutti disponibili allo start. Tutti mostrano la finestra della data e includono dettagli propri dei Tag Heuer Carrera, come le lancette di ore, minuti e secondi e il numero del giorno sul cronografo per rendere il Connected del tutto simile a un orologio meccanico.
Tag porta l’idea delle informazioni in tempo reale un passo più avanti di Motorola, enfatizzando le funzioni “da orologio” del Connected, come timer, allarme e cronometro. Tag chiama le informazioni in tempo reale “quadranti interattivi”: appaiono sulle facce dell’orologio per darvi un facile accesso agli aggiornamenti meteo, agli alert o alle notizie sportive.
Ci sono tre contatori in corrispondenza delle 6, delle 9 e delle 12: se si toccano si apre l’app a schermo pieno. Tag è andata oltre il semplice adattamento delle app già esistenti per il Connected: ha sviluppato il suo proprio kit di sviluppo dei software e ha già quattro app esclusive perfettamente integrate con le diverse facce dell’orologio.
Queste includono: Insiders, RaceChrono Pro, Viewrangers e GolfShot Pro, tutte con un focus sullo sport e tutte con iscrizione inclusa nell’acquisto dello smartwatch. Gli utenti hanno anche accesso alle maggiori app di Android Wear come ricerca vocale, mappe, traduzione e Fit.