Nel contesto di una crisi mediorientale sempre più grave, i leader di Cina e Russia hanno deciso di mostrarsi come voci di ragione e di moderazione, chiamando alla de-escalation del conflitto tra Israele e Iran, mentre gli Stati Uniti valutano la possibilità di intervenire militarmente.
Durante una telefonata avvenuta giovedì 19 giugno 2025, il presidente cinese Xi Jinping e il presidente russo Vladimir Putin hanno discusso la situazione in Medio Oriente, esprimendo preoccupazione per l’escalation di violenza dopo l’attacco israeliano alle strutture nucleari iraniane del 13 giugno. Entrambi i leader hanno condannato le azioni di Israele, definendole contrarie alla Carta delle Nazioni Unite e al diritto internazionale, e hanno sottolineato la necessità di una soluzione diplomatica piuttosto che militare per la questione nucleare iraniana.
Il Cremlino ha riferito che Putin e Xi sono d’accordo sul fatto che le preoccupazioni di Israele e dell’Occidente riguardo al programma nucleare iraniano non possano essere risolte con la forza, ma solo attraverso il dialogo e la negoziazione. Xi, in particolare, ha sostenuto gli sforzi di mediazione della Russia e ha evidenziato che “le grandi potenze” con influenza sulle parti in conflitto dovrebbero lavorare per calmare la situazione, non per aggravarla.
Tuttavia, mentre la Russia ha rilasciato dichiarazioni forti contro Israele, Pechino ha mantenuto un tono più misurato. Il comunicato ufficiale cinese ha evitato una condanna esplicita di Israele, a differenza del ministro degli Esteri cinese che, in una precedente conversazione con il collega iraniano, aveva invece espresso una posizione più netta. Xi ha comunque esortato tutte le parti, “in particolare Israele”, a fermare le ostilità il prima possibile per evitare ulteriori escalation e ricadute regionali.
Il messaggio di Xi e Putin appare anche come una risposta indiretta alle mosse degli Stati Uniti, dove il presidente Donald Trump sta valutando di unirsi a Israele in un’azione militare contro l’Iran. In questo scenario, la crisi offre a Pechino e Mosca l’opportunità di presentarsi come alternative credibili all’influenza americana nel Medio Oriente.
Xi ha inoltre ribadito che la priorità assoluta deve essere il cessate il fuoco, sottolineando che l’uso della forza non è la soluzione ai conflitti internazionali e che solo il dialogo può garantire una pace duratura. Ha anche chiesto che venga garantita la sicurezza dei civili e che le parti rispettino il diritto internazionale, facilitando l’evacuazione dei cittadini di paesi terzi.
La telefonata tra i due leader conferma l’intenzione di Cina e Russia di mantenere una comunicazione stretta e di coordinare gli sforzi per raffreddare la situazione e salvaguardare la stabilità regionale. Entrambi hanno espresso la volontà di giocare un ruolo costruttivo nel ripristino della pace in Medio Oriente, invitando il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a svolgere un ruolo più attivo.
La crisi tra Israele e Iran, la più grave degli ultimi anni, continua a preoccupare la comunità internazionale, mentre il mondo sembra entrare in una nuova fase di turbolenza e trasformazione geopolitica.