02 Novembre 2025
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I migliori smartphone Huawei sul mercato

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La varietà di prodotti immessi sul mercato dalla casa cinese Huawei è attualmente elevatissima: smartphone e phablet di tutte le fasce di prezzo per soddisfare le esigenze di una moltitudine di clienti. Vediamo nel dettaglio i migliori smartphone Huawei da noi selezionati.

I migliori smarphone Huawei: Ascend Mate 7

Phablet 6 pollici con Android 4.2.2 (aggiornabile alla versione 6.0), l’Acend Mate 7 è stato lanciato sul mercato nell’ottobre 2014 e ha venduto oltre un milione di esemplari solo nel primo mese dall’immissione sul mercato. Attualmente il prezzo si aggira attorno ai 350€ rispetto ai 499€ iniziali.

Vediamo i dettagli del prodotto nello specifico:

Huawei Ascend Mate 7: Design

Realizzato per la maggior parte in metallo, l’impatto del prodotto è molto positivo. L’Huawei Ascend Mate 7 ha una scocca monoblocco molto grande: misura 157 millimetri in altezza e 81 in larghezza. Lo spessore è di 7,9mm. Il peso, nella norma per questo tipo di prodotti, è di 185g.

Huawei Acend Mate 7, uno tra i migliori smartphone della casa cinese.
Huawei Acend Mate 7, uno tra i migliori smartphone della casa cinese.

Il display è uno dei punti di forza del prodotto Huawei: 6 pollici touch capacitivo, risoluzione full HD a 1080x1920px a 16 milioni di colori, occupa l’83% della superficie anteriore del telefono.

I tasti laterali del volume e dell’accensione, nonostante le grandi dimensioni del prodotto, sono facilmente raggiungibili. Sul retro è presente un sensore di impronte digitali (sotto la fotocamera), per poter sbloccare il telefono con una velocità paragonabile all’iPhone 5s. Il phablet è disponibile sul mercato in due colorazioni, bianco e nero.

Huawei Ascend Mate 7: Hardware

Il processore che monta è un HiSilicon Kirin 925: octa core realizzato con quattro core Cortex-A7 da 1,3 GHz e quattro core Cortex-A15 da 1,8 GHz. La memoria RAM del phablet è di 2GB. A livello di prestazioni si fanno passi in avanti rispetto ai prodotti precedenti, ma non sono paragonabili ai competitors.

La batteria litio 4100mAh garantisce buona autonomia al prodotto, che supera tranquillamente la giornata con un utilizzo medio. Stando alle fonti ufficiali Huawei, la batteria dovrebbe garantire addirittura due giorni di utilizzo, realizzabili però solamente con utilizzo blando. Per quanto riguarda la connettività, il phablet Huawei supporta reti UMTS/GSM e connettività LTE (fino a 300mbps), HSPA, UMTS, EDGE e GPRS. Ovviamente sono anche presenti le connessioni WI-FI e Bluetooth 4.0

Huawei Ascend Mate 7: Sistema operativo

L’Ascend Mate 7 è basato sul sistema Android 4.4.2 (ora aggiornabile alla versione 6.0 Marshmallow) con interfaccia Emotion UI 3.0.

Huawei Ascend Mate 7: Fotocamera

Due fotocamere sono presenti sul phablet Huawei. L’obiettivo principale con 13 megapixel e sensore retroilluminato BSI scatta foto fantastiche, paragonabili a tutti gli smartphone top di gamma, e registra video fino a 1080p@30 fps. Sul retro è presente, affianco all’obiettivo, il flash LED. La fotocamera fontale ha 5 megapixel e registra video, come quella principale, a 1080px.

Huawei Ascend Mate 7: Memoria

Il prodotto Huawei è distribuito con due diverse capacità di memoria: 32 o 64 gb, con possibilità di espansione con microSD e microSDHC fino a 64gb.

Huawei Honor 7

Smatphone con schermo da 5.2 pollici e Android 5.1, l’Honor 7 è stato lanciato sul mercato nel settembre 2015 e sta avendo un discreto successo tra il pubblico. Il prodotto è acquistabile solamente online al prezzo di 349€, molto appetibile per le caratteristiche che possiede.

Huawei Honor 7: Design

Realizzato quasi totalmente in metallo, il cellulare non rinnova il suo design rispetto ai predecessori. L’Huawei Honor 7 ha una scocca monoblocco che misura 143 millimetri in altezza e 71 in larghezza. Lo spessore è di 8,5 millimetri, che nei momenti di presa risulta un po’ spesso. Il peso di 157g lascia un po’ a desiderare la leggerezza dei competitor.

Le varie colorazioni dell'Huawei Honor 7, uno tra i migliori smartphone Huawei.
Le varie colorazioni dell’Huawei Honor 7, uno tra i migliori smartphone Huawei.

Il display IPS dell’Huawei Honor 7 ha un’ampiezza di 5.2 pollici con touch capacitivo e risoluzione full HD a 1080x1920px a 16 milioni di colori. Sul retro è presente un sensore di impronte digitali (sotto la fotocamera), per poter sbloccare il telefono. Il prodotto è disponibile sul mercato nelle versioni con scocca Grey o Silver.

Huawei Honor 7: Hardware

Il cellulare Huawei ha un hardware di tutto rispetto: processore che monta è un octa core Kirin 935, con frequenza massima di 2,2 GHz. La memoria RAM dell’Honor 7 è di ben 3GB.

La batteria litio 3100mAh garantisce buona autonomia al prodotto: 350 ore in standby e 500 minuti in conversazione. Con un utilizzo medio si raggiunge tranquillamente il giorno di utilizzo, anche di più. A quanto riportato da Huawei, si dovrebbero raggiungere le 48 di autonomia, senza dover così caricare il telefono ogni notte.

Per quanto riguarda la connettività, il telefono Huawei supporta reti UMTS/GSM e connettività LTE (fino a 300mbps), HSPA, UMTS, EDGE e GPRS. Ovviamente sono anche presenti le connessioni WI-FI e Bluetooth 4.0

Huawei Honor 7: Sistema operativo

L’Honor 7 è basato sul sistema Android 5.0. Sarà aggiornabile alla versione 6.0 Marshmallow tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016. Il software è personalizzato con interfaccia Emotion UI 3.0, che non differisce dal solito nella gamma Honor.

Huawei Honor 7: Fotocamera

Due fotocamere sono presenti sull’Huawei Honor 7. L’obiettivo principale con ben 20 megapixel e sensore retroilluminato BSI scatta buone foto, in linea con gli smartphone della stessa fascia, e registra video fino a 1080p con una discreta qualità. Sul retro è presente, affianco all’obiettivo, un doppio flash LED a doppia tonalità. La fotocamera fontale ha 8 megapixel con un illuminatore, specifico per migliorare la luminosità dei selfie scattati in condizioni non ottimali di luce.

Huawei Honor 7: Memoria

Il prodotto Huawei è distribuito con una memoria interna di 16GB, di cui 7 occupati dal sistema (9gb “puliti” liberi), con possibilità di espansione con microSD e microSDHC.

Huawei Honor 6 Plus

Smatphone con schermo da 5.5 pollici e Android 4.4.4, l’Honor 6 Plus è stato lanciato sul mercato nel primo trimestre del 2015. Il prezzo di lancio dello smartphone era di 399€, molto aggressivo per le sue caratteristiche. Attualmente il prezzo medio del prodotto è circa di 350€.

Huawei Honor 6 Plus: Design

Alla vista sembra semplicemente un Honor 6 con qualche millimetro in più. In aggiunta al modello precedente, l’Honor 6 Plus ha una cornice metallica, mentre il retro è ancora in plastica. L’Huawei Honor 6 Plus ha una scocca monoblocco che misura 150,5 millimetri in altezza e 75,7 in larghezza. Lo spessore è di 7,5 millimetri, dimensioni ottime che rendono il telefono comodo, con i tasti laterali facilmente raggiungibili. Il peso di 165g è notevole, nonostante le dimensioni del prodotto si fa sentire quando lo si ha in mano.

L'Huawei Honor 6 Plus, uno tra i migliori smartphone Huawei, nella versione bianca.
L’Huawei Honor 6 Plus, uno tra i migliori smartphone Huawei, nella versione bianca.

Il display IPS dell’Huawei Honor 7 ha un’ampiezza di 5.5 pollici (139,7 millimetri) con touch capacitivo e risoluzione full HD a 1080x1920px a 16 milioni di colori. La luminosità è buona e la qualità dei colori ha una buona resa naturale. In confronto ai telefoni precedentemente analizzati, questo non ha sul retro il sensore di impronte digitali per poter sbloccare il telefono. Il prodotto è disponibile sul mercato in due colorazioni, con scocca Bianca o Nera.

Huawei Honor 6 Plus: Hardware

L’Huawei Honor 6 Plus monta lo stesso processore del Mate 7, Kirin 925: octa core, con quattro core Cortex A15 da 1,8 GHz e quattro core Cortex A7 da 1,3 GHzc. La memoria RAM dell’Honor 6 Plus è di ben 3GB.

La batteria litio 3600mAh non garantisce buona autonomia al prodotto, a differenza dello standard solito dei prodotti Huawei: con un utilizzo blando, si raggiungono le 24 ore di autonomia ma quando il telefono è sottoposto ad un utilizzo intenso sarà necessario caricare il telefono prima della fine della giornata.

Per quanto riguarda la connettività, il telefono Huawei è un dual SIM e supporta reti UMTS/GSM e connettività LTE (fino a 300mbps), HSPA, UMTS, EDGE e GPRS. Lo slot della microSD è condiviso con quello della seconda SIM, quindi bisognerà ovviare ad una scelta in base alle vostre esigenze. Sono anche presenti le immancabili connessioni WI-FI e Bluetooth 4.0

Huawei Honor 6 Plus: Sistema operativo

L’Honor 6 Plus di fabbrica è basato sul sistema Android 4.4.4, vi è però la possibilità di aggiornare alla versione 6.0 Marshmallow il device. Il software è personalizzato con interfaccia Emotion UI 3.0, che non differisce dal solito nella gamma Honor.

Huawei Honor 6 Plus: Fotocamera

Punto molto interessante dell’Honor 6 Plus. Sul retro sono presenti sono presenti due fotocamere da 8 megapixel, utili per la funzione “apertura ampia”: permette di scegliere il livello di fuoco degli oggetti in secondo piano. I due obiettivi del device hanno il sensore retroilluminato BSI. Si avranno così buone foto, soprattutto in condizioni ottimali di luce. Per quanto riguarda i filmati, lo smartphone registra video fino a 1080p con una buona qualità. Sul retro è presente, affianco agli obiettivi, un doppio flash LED.

La fotocamera frontale ha ben 5 megapixel e registra video sempre a 1080px, raggiungendo anche in questo caso una buona qualità.

Huawei Honor 6 Plus: Memoria

Il prodotto Huawei è distribuito con una memoria interna di addirittura 32GB, elevata per questo standard di prodotto, con possibilità di espansione con microSD e microSDHC, sempre se non si utilizzano due SIM contemporaneamente (lo slot è condiviso tra microSD e seconda SIM).

Huawei P8

Eletto dalla EISA come “Best European Consumer Smartphone”, è un cellulare top di gamma con schermo da 5.2 pollici e Android 5.0. L’Huawei P8 è stato lanciato sul mercato nel mese di maggio del 2015, raggiungendo un successo notevole. Il prezzo di lancio dell’Huawei P8 era di 499€ per la versione 16GB e di 599€ per la versione da 64GB. Attualmente il prezzo del prodotto è calato notevolmente, lo si trova a circa 300€ sui migliori siti.

Huawei P8: Design

A primo impatto non si può non notare la somiglianza con i prodotti Apple di nuova generazione, ma non si può dire nulla a Huawei per quanto riguarda la qualità del prodotto, altissima. Interamente realizzato in alluminio, l’Huawei P8 ha una scocca monoblocco che misura 144,9 millimetri in altezza e 72,1 in larghezza. Lo spessore è di 6,4 millimetri, dimensioni perfette che rendono il telefono leggero e comodissimo, con i tasti laterali facilmente raggiungibili. Il peso di 144g si fa difficilmente sentire, soprattutto senza cover il telefono al tatto è molto leggero.

L'Huawei P8, uno tra i migliori smartphone Huawei, nelle due sue colorazioni.
L’Huawei P8, uno tra i migliori smartphone Huawei, nelle due sue colorazioni.

Il display IPS NEO dell’Huawei P8 ha un’ampiezza di 5.2 pollici (132,1 millimetri) con touch capacitivo e risoluzione full HD a 1080x1920px a 16 milioni di colori. La luminosità è molto buona e la qualità dei colori ha una buona resa naturale, configurabile anche manualmente tramite le impostazioni dei toni. Non è presente sul retro il sensore di impronte digitali per poter sbloccare il telefono.

Il prodotto è disponibile sul mercato in due colorazioni, Titanium Grey e Mystic Champagne, anche queste richiamanti senza dubbio ai device Apple.

Huawei P8: Hardware

L’Huawei Honor 6 Plus monta il processore Kirin 930: octa core, con quattro core Cortex A53e da 2.0 GHz e quattro Cortex A53 da 1.5 GHz. La GPU è poi una Mali T628 MP4. La memoria RAM del P8 è di 2GB, che rendono fluido il telefono, anche se qualcosa in più non avrebbe fatto assolutamente male.

La batteria lito 2680mAh non removibile è forse il punto meno performante dello smartphone. L’autonomia è discreta e si raggiunge tranquillamente la giornata di utilizzo. Inoltre, per tenere sotto controllo l’utilizzo della batteria Huawei fornisce molti utili strumenti per il risparmio energetico. Per quanto riguarda la connettività, il telefono Huawei supporta reti UMTS/GSM e connettività LTE (fino a 300mbps), HSPA, UMTS, EDGE e GPRS. Ovviamente sono anche presenti le connessioni WI-FI e Bluetooth 4.1. La funzione GPS è supportata dal GLONASS.

Huawei P8: Sistema operativo

L’Honor 6 Plus di fabbrica è basato sul sistema Android 5.0, vi è però la possibilità di aggiornare alla versione 6.0 Marshmallow il device. Il software è personalizzato con interfaccia Emotion UI 3.1, la stessa del Mate 7 con qualche piccola novità

Huawei P8: Fotocamera

Due fotocamere sono presenti sull’Huawei P8. L’obiettivo principale vanta 13 megapixel con sensore RGBW, che migliora la luminosità delle fotografie. Scatta foto molto belle, paragonabili a quelle dei top smartphone, e registra video fino a 1080p@30fps raggiungendo una buona qualità. Sul retro è presente, affianco all’obiettivo, un doppio flash LED a doppia tonalità. La fotocamera fontale è in linea con gli altri prodotti Huawei: 8 megapixel, video 1080px.

Huawei P8: Memoria

Il prodotto Huawei è distribuito con due capacità differenti a prezzi differenti: 16GB e 64GB, con possibilità di espansione con microSD e microSDHC.

Huawei Mate S

Phablet con schermo da 5.5 pollici e Android 5.5, il Mate S è stato lanciato sul mercato nell’ottobre 2015 e sta avendo un ottimo successo tra il pubblico. Il prezzo di lancio era di ben 649€ con 32GB di memoria e 699€ con 64GB. Attualmente lo si trova a circa 100€ di meno rispetto al prezzo iniziale.

Huawei Mate S: Design

Realizzato totalmente in metallo, il design del prodotto è stato studiato moltissimo e lo si nota senza dubbio. L’Huawei Mate S ha una scocca monoblocco che misura 149,8 millimetri in altezza e 75,3 in larghezza. Lo spessore è di 7,2 millimetri, dato strabiliante vista la sua dimensione insieme al peso di 156 grammi, molto poco per prodotti di queste dimensioni.

Tutte le colorazioni disponibili dell'Huawei Mate S, uno tra i migliori smartphone Huawei.
Tutte le colorazioni disponibili dell’Huawei Mate S, uno tra i migliori smartphone Huawei.

Il display IPS dell’Huawei Honor 7 ha un’ampiezza di 5.5 pollici con touch capacitivo e risoluzione full HD a 1080x1920px a 16 milioni di colori. Sul retro è presente un sensore di impronte digitali (sotto la fotocamera), per poter sbloccare il telefono. Il prodotto è disponibile sul mercato nelle versioni con scocca Titanium Grey e Mystic Champagne.

Huawei Mate S: Hardware

Il cellulare Huawei ha un processore realizzato in casa: octa core Kirin 935 (quattro core a 2,2 GHz e quattro da 1,5 GHz). La memoria RAM del phablet è di ben 3GB. La batteria litio 2700mAh non è il punto forza del phablet (a differenza del Mate 7 che ha puntato totalmente su questo). In ogni caso il telefono non vi lascerà sconnessi: si raggiunge tranquillamente la giornata di utilizzo, ma non di più.

Per quanto riguarda la connettività, il telefono Huawei supporta reti UMTS/GSM e connettività LTE (fino a 300mbps), HSPA, UMTS, EDGE e GPRS. Ovviamente sono anche presenti le connessioni WI-FI e Bluetooth 4.0

Huawei Mate S: Sistema operativo

L’Honor 7 è basato sul sistema Android 5.1.1 Lollipop, aggiornabile alla versione 6.0 Marshmallow. Il software è personalizzato con interfaccia Emotion UI 3.1, come nel caso del Mate 7 e del P8.

Huawei Mate S: Fotocamera

Due fotocamere sono presenti sull’Huawei Mate S. L’obiettivo principale vanta 13 megapixel dotato di stabilizzazione ottica con sensore RGBW. Scatta foto discrete, non in linea con gli smartphone a questa fascia di prezzo. I video sono registrabili fino a 1080p con una buona qualità. Sul retro è presente, affianco all’obiettivo, un doppio flash LED a doppia tonalità. La fotocamera fontale è in linea con gli altri prodotti Huawei: 8 megapixel, video 1080px.

Huawei Mate S: Memoria

Il prodotto Huawei è distribuito con due capacità differenti a prezzi differenti: 32GB e 64GB, con possibilità di espansione con microSD e microSDHC.

Huawei Nexus 6P

Nuovo prodotto in casa Google con schermo da 5.7 pollici e Android 6.0 Marshmallow, il Nexus 6P è stato lanciato sul mercato nell’ottobre 2015 e sta avendo un buon successo tra il pubblico (nonostante alcuni piccoli problemi come per esempio la riproduzione audio via BT). Il prezzo di lancio era di ben 649€ con 32Gb di memoria. Attualmente il prezzo non è variato molto, si aggira intorno ai 600€

Huawei Nexus 6P: Design

Realizzato quasi totalmente in metallo, il phablet è di dimensioni notevoli e lo si nota, ma non è eccessivamente grande. L’Huawei Nexus 6P S ha una scocca monoblocco che misura 159,3 millimetri in altezza e 77,8 in larghezza. Lo spessore è di 7,3 millimetri, dato molto interessante per le dimensioni. Il peso lascia un po’ a desiderare: ben 178 grammi si fanno sentire durante la presa.

La scocca posteriore dell'Huawei Nexus 6P, uno tra i migliori smartphone Huawei, nel dettaglio.
La scocca posteriore dell’Huawei Nexus 6P, uno tra i migliori smartphone Huawei, nel dettaglio.

Il display IPS dell’Huawei Nexux 6P ha un’ampiezza di 5.7 pollici con touch capacitivo e risoluzione full HD a 1080x1920px a 16 milioni di colori. Sul retro è presente un sensore di impronte digitali (sotto la fotocamera), per poter sbloccare il telefono. Il prodotto è disponibile sul mercato in tre varianti di colore: Frost, Aluminium e Graphite.

Huawei Nexus 6P: Hardware

Il cellulare Huawei stranamente monta un processore non realizzato in casa: il top di gamma Qualcomm Snapdragon 810 octa core, con quattro core Cortex A57 fino a 2 GHz che garantisce prestazioni strabilianti. La memoria RAM del phablet è di ben 3GB.

La batteria litio 3450mAh è di notevole importanza ma non differisce molto dagli standard dei phablet. In ogni caso, l’autonomia è buona (non raggiunge il Mate 7) e regge tranquillamente la giornata di utilizzo se utilizzato in maniera non estrema. Per quanto riguarda la connettività, il telefono Huawei supporta reti UMTS/GSM e connettività LTE (fino a 300mbps), HSPA, UMTS, EDGE e GPRS. Ovviamente sono anche presenti le connessioni WI-FI e Bluetooth 4.0

Huawei Nexus 6P: Sistema operativo

Il Nexus 6P è basato sul sistema Android 6.0 Marshmallow senza dover ricorrere ad aggiornamenti aggiuntivi. La nuova funzione Google “Now on tap” purtroppo non è ancora funzionante nel nostro paese.

Huawei Nexus 6P: Fotocamera

Come di solito nei Nexus, la fotocamera non è il punto forte. Sono presenti due fotocamere sull’Huawei Nexus 6P. L’obiettivo principale ha 12 megapixel con apertura f/2.0. Le foto che scatta sono di ottima qualità, senza però raggiungere la qualità degli smarphone a fascia alta. Fiore all’occhiello, I video sono registrabili alla risoluzione massima di 4K. Sul retro è presente, affianco all’obiettivo, un doppio flash LED a doppia tonalità. La fotocamera fontale è in linea con gli altri prodotti Huawei: 8 megapixel, video a 1080px.

Huawei Nexus 6P: Memoria

Il prodotto Huawei è distribuito con tre capacità differenti a prezzi differenti: 16, 32 e 64GB, senza però la possibilità di espansione con microSD o microSDHC, punto debole del phablet.

Come collegare una tastiera Wireless ad iPhone, iPad o iMac

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Se volete collegare una tastiera Wireless ad un iPhone, iPad o iMac, di seguito scoprirete quanto sia semplice farlo, anche se non siete degli esperti di hardware.

Collegare una tastiera Apple Wireless Keyboard all’iMac

La tastiera Apple Wireless Keyboard è comunemente usata nei computer Apple più recenti. Questa tastiera sfrutta la tecnologia Bluetooth per consentire il collegamento senza fili, che risulta molto comodo e maggiormente appagante anche sul piano estetico.

collegare una tastiera Wireless ad un iMac
Come collegare una tastiera Wireless ad un iMac

Configurarla, abbinarla o scollegarla da un computer è veramente molto semplice. Se avete acquistato un iMac, già fornito di mouse e tastiera Wireless, non dovrete fare nulla di particolare, questi saranno già stati pre abbinati, consentendovi quindi una configurazione estremamente rapida.

Dovrete assicurarvi di inserire batterie ben cariche nella tastiera e premere e rilasciare l’interruttore di accensione della stessa, accendere il vostro nuovo iMac e seguire semplicemente le istruzioni che verranno visualizzate sul suo monitor.

Collegare tastiera Wireless ad un iPad

Come collegare una tastiera Wireless ad un iPad
Come collegare una tastiera Wireless ad un iPad

I tablet di Apple sono tra i più noti, diffusi ed apprezzati. Si tratta di ottimi prodotti, che raramente fanno rimpiangere un computer desktop o un notebook.

Se però avete particolari esigenze di scrittura, ecco come collegare una tastiera Wireless ad un iPad.

Le tastiere Apple Wireless Keyboard possono comunicare, sempre via Bluetooth, anche con l’iPad.

Troverete tastiere di tutte le forme, dimensioni e colori negli Apple Store, così come in ogni negozio di informatica.

Per collegare una tastiera Wireless al vostro iPad seguite questi pochi e semplici passi:

  • Accendete l’iPad;
  • Accendete la tastiera;
  • Cliccate su “Impostazioni” dell’iPad;
  • Cliccate su “Bluetooth”;
  • Effettuate la ricerca di periferiche Bluetooth;
  • Associate la tastiera;

Una volta che la tastiera sarà collegata via Bluetooth al vostro iPad potrete subito iniziare a scrivere, in modo molto più rapido e comodo rispetto a quanto potreste fare con la tastiera virtuale presente nelle diverse app. All’occorrenza, sempre nelle impostazioni dell’iPad, potrete modificare la lingua della tastiera, così da adattarla al meglio alle vostre esigenze.

Se per lavoro, studio o hobby passate molto tempo a scrivere, dopo aver collegato una tastiera Wireless all’iPad non tornerete più sui vostri passi. Usare l’iPad per scrivere, grazie ad una tastiera Bluetooth, risulta veramente molto comodo.

Collegare una tastiera Wireless ad un iPhone

Come collegare una tastiera Wireless ad un iPhone
Come collegare una tastiera Wireless ad un iPhone

L’iPhone è molto più di un telefono, con le giuste applicazioni permette di avere un completo ufficio sempre nella propria tasca.

Se però vi trovate lontani dalla scrivania e dovete redigere un documento o una relazione di più pagine, farlo con la tastiera virtuale dello smartphone sarebbe piuttosto difficoltoso.

Per fortuna è possibile collegare una tastiera Wireless anche all’iPhone, trasformando lo smartphone più famoso al mondo in un vero e proprio computer.

La tastiera Apple Wireless Keyboard, così come le altre tastiere Bluetooth, sono compatibili con i seguenti dispositivi:

  • Tutti i modelli di iPad;
  • iPhone 3GS o versioni successive;
  • iPod touch di terza generazione o versioni successive;

Per connettere la tastiera Wireless all’iPhone dovrete accedere a “Impostazioni -> Bluetooth” e attivare il Bluetooth. Selezionate poi la tastiera quando appare nell’elenco dei dispositivi nel raggio d’azione dello smartphone.

Dopo aver abbinato per la prima volta la tastiera Wireless all’ iPhone, ogni qual volta questa sarà nel raggio d’azione del telefono (massimo 10 metri) il collegamento avverrà automaticamente.

Ricordiamo che quando non intendete usare dispositivi Wireless, vi conviene disattivare il Bluetooth per limitare il consumo della batteria dell’iPhone. Se non utilizzate per lungo tempo una tastiera Wireless è poi consigliabile rimuoverne le batterie, per garantire l’integrità del dispositivo.

Allestire la vostra postazione di lavoro

Collegare tastiera Wireless a iPhone/iPad è come abbiamo visto un’operazione molto semplice, che rappresenta però solo il primo passo per creare una postazione di lavoro che ci permetta di essere pienamente operativi e produttivi.

Un iPad può permetterci di studiare e lavorare in modo estremamente performante e con una tastiera fisica, collegata via Bluetooth non ha veramente nulla da invidiare ad un qualsiasi computer. Il fatto che con questi dispositivi possiamo lavorare ovunque, non significa però che non dobbiamo prestare attenzione ai dettagli. Una postazione comoda ci permette infatti di affaticarci meno e di svolgere le nostre attività in modo più rapido.

Per prima cosa cerchiamo di tenere vicini iPad e tastiera, sia perché il raggio d’azione del Bluetooth è limitato, e sia per evitare di sforzare troppo la vista o di assumere posture che, alla lunga, possono creare dolore ed altri fastidi. Dovremmo dotarci di una sedia comoda e possibilmente di un tavolo, di altezza adeguata. Dovremmo sempre evitare posizioni poco naturali o carichi eccessivi e prolungati su gambe, schiena, braccia o collo.

Dispositivi sempre più piccoli e leggeri ci hanno liberato dal vincolo della scrivania, ma creare una distinzione tra spazi adibiti al lavoro e ad altre attività, è sempre consigliabile, per risultare maggiormente produttivi e ridurre il più possibile le distrazioni.

Collegare tastiera USB a iPad o iPhone

In genere la scelta di una tastiera Wireless è quella preferita un po’ da tutti, limitare i cavi è una bella comodità, ma se per qualche motivo voleste usare una comune tastiera, sappiate che questo è comunque possibile.

Una comune tastiera USB per computer, è collegabile all’iPad così come anche all’iPhone, in modo molto semplice e veloce.

Come collegare una tastiera USB ad un iPad o iPhone
Come collegare una tastiera USB ad un iPad o iPhone

Dovrete per prima cosa acquistare un adattatore che vi consenta di collegare una periferica USB al vostro iPad/iPhone. Inserite l’adattatore nell’unica porta disponibile sul dispositivo e collegatevi la tastiera USB, che dovrebbe essere riconosciuta quasi subito, permettendovi così di iniziare a scrivere come su un qualsiasi computer.

L’adattatore consente naturalmente anche di collegare altre periferiche USB (non solo tastiere), ma non è detto che l’iPad o l’iPhone le riconosca tutte.

Qualsiasi tastiera usiate con l’iPad assicuratevi di posizionarlo in modo che non rischi di cadere. Se avete optato per una tastiera USB, fate attenzione a suoi eventuali movimenti, che potrebbero tramite il cavo, spostare anche il tablet.

Samsung Galaxy A9. Le caratteristiche in anteprima

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Ecco scoperto il velo del nuovo Samsung Galaxy A9, il nuovo smartphone di fascia medio-alta della casa coreana. Dopo mesi di rumors e anteprime, sono stati diffusi i primi benchmark e la scheda tecnica del dispositivo conosciuto con il nome in codice “SM-A9000“, destinato ad arrivare nel 2016 sui mercati occidentali con la dicitura A9. Scopriamo insieme le caratteristiche di questo nuovo, interessante dispositivo.

Samsung Galaxy A9. Le caratteristiche in anteprima

Non esistono ancora immagini ufficiali del nuovo Samsung Galaxy A9, anche se fonti accreditate hanno parlato di un design premium e di una scocca in metallo, al pari degli smartphone top di gamma presenti sul mercato e della famiglia Samsung Galaxy. Le linee non dovrebbero discostarsi troppo rispetto a quanto già visto sui precedenti dispositivi della famiglia, come il Galaxy A8: design minimale, guscio esterno dai bordi arrotondati, cura per i dettagli e tanto spazio per lo schermo.

Samsung Galaxy A9, ecco alcune foto che mostrano in anteprima il nuovo smartphone (foto: www.mobile-dad.com)
Samsung Galaxy A9, ecco alcune foto che mostrano in anteprima il nuovo smartphone (foto: www.mobile-dad.com)

In questo caso, per il display è stato scelto un pannello da 5,5″ AMOLED Full HD con risoluzione pari a 1080 x 1920 pixel e una densità di 401 ppi, capace di restituire colori vividi e brillanti. Il tutto, ovviamente, protetto da un vetro Gorilla Glass 4.

Samsung Galaxy A9: caratteristiche hardware e software

Samsung Galaxy A9 sarà equipaggiato con un chipset Qualcomm Snapdragon 620, un processore octa core (in configurazione 1x quad core Cortex A72 da 1.8 GHz e 1x quad core Cortex A53 da 1.8 GHz) e una GPU Adreno 510. La dotazione di RAM prevista è di 3 Gb, mentre lo spazio di archiviazione sarà di soli 32 Gb.

Samsung Galaxy A9, la scocca in metallo sarà disponibile in diverse colorazioni (foto: www.mobile-dad.com)
Samsung Galaxy A9, la scocca in metallo sarà disponibile in diverse colorazioni (foto: www.mobile-dad.com)

Non è chiaro, al momento, se il nuovo Samsung Galaxy A9 verrà equipaggiato con uno slot MicroSD per l’espansione dello spazio di archiviazione, fino a un massimo di 128 Gb. Sul fronte del sistema operativo, lo smartphone uscirà dalla fabbrica con Android Lollipop 5.1.1 preinstallato, ma già si prevede nel breve termine un aggiornamento ad Android 6.0 Marshmallow.

Samsung Galaxy A9: caratteristiche della fotocamera

Per la fotocamera principale è stato scelto un sensore da 16 MP con risoluzione 5313 x 2988 pixel, con autofocus e flash LED. Una buona dotazione che va a braccetto con le funzionalità di geo-tag delle foto, touch focus, modalità panorama, riconoscimento facciale e HDR. La fotocamera frontale (5 MP), sempre più importante dopo l’avvento dei Selfie, presenterà funzioni dedicate all’autoscatto. Sarà inoltre possibile catturare video ad alta risoluzione, fino a 1080p a 30 fps/sec.

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Samsung Galaxy A9, alcuni scatti mostrano un’unica fotocamera “rotante”, ma si tratterebbe solo di un prototipo. Quasi certa la presenza di una doppia fotocamera, frontale e posteriore (foto: www.mobile-dad.com)

Samsung Galaxy A9: caratteristiche di batteria e connettività

Per il comparto batteria il nuovo Samsung Galaxy A9 si affida a un’unità al litio da 3.200 mAh (non removibile), capace di garantire una buona autonomia anche in caso di utilizzo intensivo. A livello di connettività troviamo pieno supporto al Wi-Fi 802.11, Bluetooth 4.2, GPS, NFC, radio FM, micro USB 2.0, sensore per il rilevamento delle impronte digitali, accelerometro con giroscopio, sensore di prossimità e hotspot mobile

Samsung Galaxy A9: data di uscita e considerazioni

Samsung non ha ancora comunicato quando avverrà il debutto ufficiale di questo nuovo smartphone, e nemmeno il suo prezzo di lancio. Per il mercato asiatico l’ipotesi più probabile è quella di un lancio durante il primo trimestre 2016, per procedere a una distribuzione globale fra il secondo e il terzo trimestre 2016. Samsung Galaxy A9 presenta una dotazione hardware moderna (seppur non eccezionale), in grado di competere ad armi pari con i concorrenti nella fascia medio-alta del mercato smartphone.

I primi benchmark mostrano risultati altamente positivi nei test single-core (grazie in questo caso al nuovo Cortex A.72), che lasciano presagire un funzionamento fluido e senza scatti nel normale utilizzo quotidiano. Un dispositivo moderno, completo e per cui si presuppone un aspetto estetico gradevole, puramente in stile Samsung.

Call of Duty Black Ops III recensione. Che spettacolo!

Call of Duty Black Ops III, recensione. Avviso a tutti i giocatori: come ogni anno, l’arrivo del nuovo capitolo di Call of Duty (che si tratti di Black Ops, Modern Warfare o Advanced Warfare) non lascia indifferenti. Così come lo stuolo di polemiche e critiche che accompagna ogni edizione di questa fortunata saga, forse la più amata nel genere FPS. Ma Call of Duty Black Ops III rappresenta una rottura con il passato, grazie alla quantità di novità e modalità differenti che portano una sferzata di aria nuova in un titolo forse ormai troppo inflazionato, che ha saputo reinventarsi e offrire nuovi orizzonti videoludici. Scopriamoli insieme.

Call of Duty Black Ops III: il nuovo FPS di Activision rappresenta il giusto mix tra innovazione e tradizione.
Call of Duty Black Ops III: il nuovo FPS di Activision rappresenta il giusto mix tra innovazione e tradizione.

Call of Duty Black Ops III recensione: single player e multiplayer a confronto

Per questo nuovo capitolo della saga firmata Activision, gli sviluppatori di Treyarch hanno lavorato sodo realizzando ambientazioni futuristiche, moderne, convincenti e particolareggiate nei minimi dettagli. In questo scenario le truppe Black Ops (soldati bionici caratterizzati da intelligenza e forza sovraumana, connessi l’un l’altro grazie alla tecnologia Direct Neural Interface) si muovono all’interno di un contesto apocalittico dando vita a combattimenti al limite del reale. I potenziamenti derivanti dalla tecnologia rendono infatti possibili mosse speciali mai viste nei titoli precedenti, come la possibilità di camminare sui muri, spiccare salti di decine di metri e compiere azioni tipiche dei cyborg, molto lontane da quelle dei vecchi Call of Duty ambientati nella seconda Guerra Mondiale.

Call of Duty Black Ops III: le abilità dei personaggi includono la possibilità di camminare sui muri e compiere salti di decine di metri.
Call of Duty Black Ops III: le abilità dei personaggi includono la possibilità di camminare sui muri e compiere salti di decine di metri.

La novità principale riguarda la possibilità di giocare l’intera storia in modalità multiplayer, con la cooperazione online di 4 giocatori. In questo modo è possibile sfruttare appieno Call of Duty Black Ops III mettendo in campo strategie complesse, conferendo a ogni giocatore un compito ben preciso ed elaborando tattiche sempre nuove, grazie alla possibilità dei singoli personaggi di crescere in esperienza, skills e “poteri” che si acquisiscono durante il gioco. La modalità co-op regala un gusto tutto nuovo alla saga, con la possibilità di affrontare gli scenari in maniera sempre diversa e di escogitare manovre differenti per eliminare gli avversari. Anche perchè ogni giocatore può scegliere la sua categoria di personaggio (Ruin, Spectre, Reaper, Prophet, Outrider, Seraph, Nomad, Battery, Firebreak), ciascuno con le sue caratteristiche e le sue skills uniche.

Call of Duty Black Ops III: la modalità co-op a 4 giocatori rappresenta il principale punto di forza del gioco.
Call of Duty Black Ops III: la modalità co-op a 4 giocatori rappresenta il principale punto di forza del gioco.

La modalità single player si basa maggiormente sulla crescita del personaggio, sulla cura delle skills acquisite e sulla cura di quegli aspetti individuali che ci si possono aspettare da questa tipologia di gioco. Il personaggio cresce, diventa sempre più potente e in grado si spazzare via quantità maggiori di nemici. Ma senza quello spessore e quel divertimento garantito dalla modalità multiplayer.

Call of Duty Black Ops III: la modalità zombie rappresenta un "gioco all'interno del gioco", garantendo molte altre ore di divertimento al termine della storia principale.
Call of Duty Black Ops III: la modalità zombie rappresenta un “gioco all’interno del gioco”, garantendo molte altre ore di divertimento al termine della storia principale.

Call of Duty Black Ops III recensione: la modalità zombie

Capita spesso che, terminato un gioco First Person Shooter, questi rimanga sullo scaffale per mesi o anni. Call of Duty Black Ops III fa eccezione alla regola: una volta terminata la storia principale (in single o multiplayer), viene sbloccata l’attesissima modalità zombie. A questo punto, gli scenari avveniristici e le tecnologie del futuro scompaiono totalmente facendo fare al giocatore un tuffo nel passato, negli anni ’40 del XX secolo.

Call of Duty Black Ops III: la modalità zombie è ambientata nelle metropoli americane degli anni 40.
Call of Duty Black Ops III: la modalità zombie è ambientata nelle metropoli americane degli anni 40.

Questa volta, però, niente seconda Guerra Mondiale e niente battaglie tra eserciti. Siamo negli Stati Uniti, nei vicoli a tinte fosche delle grandi e malfamate metropoli, caratterizzate dalla presenza di eccessi, club privè e quell’atmosfera noir ormai dimenticata. In questo contesto vintage troviamo a sorpresa star hollywoodiane del calibro di Jeff Goldblum e Ron Perlman, perfettamente digitalizzati e calati nelle vesti (e nelle armi) dell’epoca. A questo punto, nei suggestivi vicoli poco illuminati, orde di zombie dagli occhi fiammeggianti ci si pareranno davanti, rincorrendoci e invitandoci a far fuoco all’impazzata.

Call of Duty Black Ops III: la modalità zombie è il mix perfetto di azione e adrenalina.
Call of Duty Black Ops III: la modalità zombie è il mix perfetto di azione e adrenalina.

Non solo in single player: in multiplayer è possibile attivare la modalità co-op che ci catapulterà insieme ad altri 3 compagni in un’avventura di sopravvivenza, dove tra le ondate di non morti e i giocatori voleranno tonnellate di piombo e adrenalina a non finire. Anche in questo caso il coinvolgimento è totale, tanto da farci dimenticare di essere in Call of Duty Black Ops III: si ha la sensazione di giocare a tutt’altro gioco. Un espediente riuscito ottimamente, capace di far aumentare la longevità del titolo una volta completata la campagna principale ambientata nel futuro.

Call of Duty Black Ops III: le diverse modalità e le skills presenti lo rendono un titolo caratterizzato da elevata longevità.
Call of Duty Black Ops III: le diverse modalità e le skills presenti lo rendono un titolo caratterizzato da elevata longevità.

Call of Duty Black Ops III recensione: conclusioni

Dopo averlo provato, le sensazioni su Call of Duty Black Ops III sono contrastanti, ma in senso positivo. L’ottima giocabilità del titolo conferma la tradizione dei capitoli precedenti, con l’aggiunta di nuove mosse e dinamiche di gioco rese possibili dai “superpoteri” dei personaggi. Il livello di dettaglio grafico raggiunge quasi la perfezione, aumentando il coinvolgimento complessivo. Gli elementi “classici” della saga vengono ripresi e migliorati con l’aggiunta di importanti novità, come la campagna co-op e la modalità zombie che potrebbe tranquillamente essere scambiata per un gioco tutto nuovo.

Difficile, in un gioco così vario e complesso, trovare dei difetti. Call of Duty Black Ops III è un titolo capace di soddisfare tutti gli amanti del genere, per la sua varietà e per la sua capacità di immergere i giocatori negli scenari. Pur procedendo su binari prestabiliti, la narrazione di gioco si sviluppa in modo fluido e avvincente, offrendo la possibilità di combattere, guidare veicoli, costruire tattiche insieme ad altri giocatori ed esplorare scenari avveniristici sempre diversi fra loro. Un titolo davvero ben fatto, convincente e a tratti epico, da giocare e rigiocare.

Samsung Galaxy Golden 3. Caratteristiche in anteprima

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Un nuovo smartphone “a conchiglia” si prepara ad arrivare sul mercato: si tratta del Samsung Galaxy Golden 3, nome in codice Samsung SM-W2016. Dopo il Golden e il Golden 2, prodotti quasi esclusivamente per il mercato asiatico con un comparto hardware e software di fascia bassa, il nuovo Samsung Galaxy Golden 3 si appresta a fare il suo ingresso nei negozi (guidati, ovviamente, ai Paesi coreani e successivamente, con ogni probabilità, anche da quelli europei) con un design molto diverso da quello degli smartphone Samsung a cui ci eravamo abituati. Scopriamo insieme le caratteristiche del nuovo Samsung Galaxy Golden 3, trapelate in anteprima dalle schede tecniche del TENAA, l’ente cinese di certificazione degli apparati di telecomunicazione.

Samsung Galaxy Golden 3: lo smartphone a conchiglia con un hardware di tutto rispetto

Nell’era pre-smartphone i telefoni cellulare “a conchiglia”, con il display che si ripiegava sulla tastiera fisica, erano diffusi tanto sul mercato asiatico quanto su quelli europei e americani. Con l’avvento dei display touchscreen e dei display sempre più grandi, questo meccanismo di chiusura è andato perdendosi. In un mercato ormai saturo di smartphone simili fra loro, Samsung Galaxy Golden 3 rappresenta una novità, o meglio un ritorno al passato.

Samsung Galaxy Golden 3: il ritorno dello smartphone "a conchiglia"
Samsung Galaxy Golden 3: il ritorno dello smartphone “a conchiglia”

A partire dal doppio display: Samsung Galaxy Golden 3 equipaggia un primo pannello da 3,9″ con risoluzione HD 768×1280 pixel, collocato nella parte frontale del dispositivo e visibile quando questo è chiuso. Si tratta, in pratica, di un display “secondario” progettato per mostrare all’utente le notifiche, l’orologio e la schermata di blocco, utilizzabile all’occorrenza per controllare mail e messaggi. Una volta aperto, il samsung Galaxy Golden 3 ci mostra il suo secondo display, sempre da 3,9″ e con risoluzione analoga al primo: si tratta, ovviamente, dello schermo principale sotto al quale troviamo la grande tastiera fisica con numeri e lettere, esattamente come avveniva sui vecchi telefoni cellulari.

Sotto al cofano troviamo un processore Samsung Exynos 7 octa core da 2,1 GHz, 3 Gb di RAM, 64 GB di memoria interna (purtroppo non espandibile), un comparto grafico affidato alla GPU Mali-T760MP8 e due fotocamere da 16 MP (quella principale) e 5 MP (quella frontale). Il sistema operativo è affidato ad Android 5.1.1 Lollipop con la consueta interfaccia TouchWiz di casa Samsung. Il peso è di 204 grammi e le misure, abbastanza contenute, sono di 120 x 61 mm con uno spessore di 1,5 cm.

Samsung Galaxy Golden 3: un design retrò per un nuovo settore di smartphone

Le prime due generazioni di Samsung Galaxy Golden, destinate esclusivamente al mercato asiatico e soprattutto all’emergente mercato indiano, erano caratterizzate da componenti di fascia bassa, con un prezzo competitivo. Samsung Galaxy Golden 3 inverte questa tendenza: i materiali della scocca appaiono di tutto rispetto, con una struttura in vetro e metallo che ricorda più un design “premium”.

A questo bisogna aggiungere una spiccata somiglianza con il Samsung Galaxy S6, una delle regioni che avevano portato in un primo tempo a “scambiare” le prime immagini del Samsung SM-W2016 per il nuovo Samsung Galaxy S6 Mini. Samsung Galaxy Golden 3 rappresenta tuttavia un prodotto nuovo, disponibile inizialmente sul mercato asiatico (Zauba, uno dei principali distributori indiani, ha prezzato il Samsung Galaxy Golden 3 con una cifra corrispondente a 360 euro, tasse e imposte escluse) senza tuttavia escludere un arrivo sui mercati occidentali. In questo caso, il Golden 3 rappresenterebbe un prodotto quasi “innovativo”, regalando un ritorno al passato per tutti i nostalgici della tastiera fisica e per il design “a conchiglia” diffuso fino a una decina di anni fa.

ZTE Axon recensione. Ottimo prodotto, con un paio di dubbi

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La linea ZTE Axon rappresenta una alternativa valida ad altri prodotti più blasonati e soprattutto più commercializzati in Europa. Sembra infatti avere caratteristiche diverse in Paesi diversi: c’è una versione per il mercato statunitense uscita quest’anno (con recensioni positive) e un modello con schermo Quad HD da 4GB di RAM e 128 GB di memoria disponibile in Cina. In questo articolo recensiamo la versione Elite, che è poi il modello europeo: uno dei primi tentativi compiuti da ZTE per entrare nel mercato di alto livello e stupirci con qualche novità.

ZTE Axon recensione. Ottimo prodotto, con un paio di dubbi

Una di queste è l’attenzione alla sicurezza, data da un rilevatore di impronte digitali posto sotto la fotocamera: è veloce, ben posizionato e accurato – forse non accurato come il sensore Huawei del Mate S, ma che è comunque perfettamente accettabile.

Se sbloccare il telefono con le dita non vi basta, c’è anche uno scanner oculare (attivabile guardando nella videocamera e sbattendo le palpebre) – è una funzione semplice da impostare ma è decisamente più lenta e meno affidabile dello scanner di impronte.

Lo ZTE Axon ha un design con dei cerchietti triangolari, abbastanza discutibili. Ha anche un sensore per lo sblocco del telefono tramite il riconoscimento dell'iride.
Lo ZTE Axon ha un design con dei cerchietti triangolari, abbastanza discutibili. Ha anche un sensore per lo sblocco del telefono tramite il riconoscimento dell’iride.

Il telefono, in sé, è unico: ai lati dello schermo HD da 5 pollici ci sono due speaker frontali, le cui griglie sono formate da piccoli triangoli (un motivo che probabilmente non piacerà a tutti). È fatto di metallo ma non ha la stessa lucentezza e non dà le stesse sensazioni tattili del Mate Huawei S. Con i suoi 9,3 mm è piuttosto spesso (anche se questo non inficia l’utilizzabilità) e la lunetta attorno allo schermo è più spessa di quanto ci si aspetterebbe.

Lo ZTE Axon è uno smartphone abbastanza spesso e solido, ma rimane gradevole al tatto.
Lo ZTE Axon è uno smartphone abbastanza spesso e solido, ma rimane gradevole al tatto.

Sul retro, nella parte superiore e inferiore del telefono, due inserti in finta pelle danno all’Axon Elite un che di “elegante” – anche se l’effetto finale non è un granché, perfino in confronto con inserti simili sul retro del Galaxy S5.

Lo ZTE Axon ha degli inserti sul retro, che conferiscono una immagine piuttosto elegante.
Lo ZTE Axon ha degli inserti sul retro, che conferiscono una immagine piuttosto elegante.

Come già detto, lo schermo da 5,5 pollici è in Full HD ed è veramente eccezionale: i colori sono vivaci e dettagliati, così come sono precisi gli angoli di visuale e la sensibilità al tocco dello schermo. È un peccato che l’interfaccia utente della ZTE, che monta un sistema operativo Lollipop 5.0.2, non faccia uso della risoluzione: ha un aspetto bruttino, con icone strane, colori infantili e non aggiunge niente di quanto è già presente in Android.

Se c’è una cosa dell’interfaccia utente di cui essere pienamente soddisfatti è la velocità: il processore Snapdragon 810, accoppiato con 3 GB di RAM rende il passaggio da un’app all’altra e da una pagina all’altra fluido e scorrevole (un punto a favore dell’Axon nell’ambito dei giochi).

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Riguardo alla memoria: ci sono 32 GB interni (un bel numero), espandibile grazie allo spazio per una microSD (che può fare arrivare lo spazio di memoria a 128 GB). Naturalmente, per funzionare tutto il giorno, l’Axon Elite ha richiesto delle batterie da 3.000 mAh (che sembrano essere diventate lo standard per i telefoni con questa ampiezza di schermo). La prestazione non arriva a quella del Moto X Play, ma in teoria dovrebbe funzionare da mattina a sera senza problemi (è comunque inclusa la tecnologia QuickCharge 2.0, che in poco tempo dà una bella carica alle batterie).

ZTE-Axon-Elite-9Sul retro troverete una dual-camera, simile alla Duo Camera dell’HTC presente sul modello One M8 dello scorso anno: comprende un sensore principale da 13 MP e, sotto quest’ultimo, una camera secondaria da 2 MP. Il vantaggio principale di tutto ciò è che si può rimettere a fuoco dopo lo scatto; se cioè scattate una foto ma decidete che sarebbe stato meglio mettere più a fuoco lo sfondo, potete cambiarlo attraverso l’app dedicata. I dettagli fotografici sono eccellenti, così come è impressionante la performance in condizioni di scarsa luce.

Aggiungiamo che sulla parte frontale è presente una fotocamera da 8 MP per i selfie.

Conclusioni

A parte il colore dorato e gli inserti di finta pelle, il tentativo di ZTE di piazzarsi sul mercato di alto livello non dev’essere ignorato: una fotocamera superlativa, prestazioni veloci e telaio in metallo sono senza dubbio delle caratteristiche che fanno dello ZTE Axon Elite un prodotto d’eccezione.

 

Tag Heuer Smartwatch recensione. Questo è il re

Il Tag Heuer Connected ha fatto la sua uscita in grande stile a New York come il primo smartwatch indossabile Android Wear smartwatch (ha persino avuto il suo buffet di inaugurazione). Oltre ad essere la prima partnership tra Tag e Google è anche il primo smartwatch a sfoggiare un chip Intel. Tag Heuer Smartwatch: recensione del re degli smartwatch.

Tag Heuer Smartwatch recensione. Questo è il re

Ovviamente, il design è la punta di diamante del Connected: la cassa, con un diametro di 46 mm, è adatta soltanto al polso di un uomo (insomma, non è proprio woman-friendly), in titanio 2, come anche gli agganci del cinturino. È interamente ricoperto da un cristallo di zaffiro, cosa che lo pone su un altro livello rispetto al vetro dei concorrenti.

Tag Heuer Smartwatch recensione di uno dei pochi prodotti ad avere il cristallo di zaffiro al posto del vetro.
Tag Heuer Smartwatch recensione di uno dei pochi prodotti ad avere il cristallo di zaffiro al posto del vetro.

È spesso 12,8 mm (è il più grosso degli smartwatch Android sul mercato) ma grazie al materiale di cui è fatto pesa solo 52 grammi; il cinturino (nero di default) può essere sostituito con uno di colore diverso, venduto separatamente.

Tag Heuer Smartwatch recensione: Hardware

In qualità di partner, Intel ha montato sul Tag Heuer Connected il suo processore Intel Atom Z34XX – tanto per intenderci, è lo stesso presente nell’Intel Edison development board, la piattaforma alla base di tanti dispositivi indossabili, tra cui i recenti Blocks.

Tag Heuer Smartwatch inserisce un processore Intel Atom, che garantisce veramente una grande potenza di calcolo.
Tag Heuer Smartwatch inserisce un processore Intel Atom, che garantisce veramente una grande potenza di calcolo.

Dallo schermo ci si poteva aspettare qualcosa di più: è un cristalli liquidi 360 x 360 con una densità di pixel di 240 ppi – non molto, se pensiamo ad altri modelli di smartwatch presenti sul mercato. Per fare un esempio, lo Huawei Watch ha uno schermo da 1,4 pollici 400 x 400 con un ppi di 286 (sotto questo aspetto è il più avanzato dei dispositivi Android), mentre la seconda edizione dell’LG Watch Urbane batterà tutti con uno schermo di 480 x 480 a 348ppi.

Il Connected ha 4 GB di memoria interna (uno standard per i dispositivi indossabili Android) ed un rating IP di 67. Per quanto riguarda le batterie: Jean Claude Biver (CEO di Tag) assicura un giorno intero di durata della batteria (che, essendo una 410 mAh, dovrebbe arrivare a 25 ore).

Tag Heuer Smartwatch recensione: svizzero (ma non troppo)

Tag Heuer ha da sempre venduto sotto il marchio “made in Swiss”, una garanzia nell’industria degli orologi, e tutti si chiedevano come avrebbe commerciato il suo primo smartwatch, che monta componenti targati Silicon Valley assemblati in Cina. Ebbene, il Connected avrà il marchio “Swiss Engineered” – che significa ben poco, ma guadagna comunque il suo posto nella storia del marchio.

Tag Heuer Smartwatch è pensato per durare per sempre. Se lo si vuole sostituire, bisogna pagare.
Tag Heuer Smartwatch è pensato per durare per sempre. Se lo si vuole sostituire, bisogna pagare.

Tag Heuer Smartwatch recensione: aggiornamenti

Al Baselworld Wareable la Tag ha affermato che lo smartwatch sarebbe stato aggiornabile per estenderne la durata sul mercato- in fondo, il claim del Connected parla di eternità e l’azienda ha chiaramente detto di non essere interessata a un prodotto che non possa durare per sempre. Se non vorranno passare a modelli successivi, gli utenti potranno cambiare il loro Tag Heuer Connected con un orologio meccanico – non gratis, naturalmente: il cambio costerà esattamente come lo smartwatch originale.

Tag Heuer Smartwatch recensione: Software

Il Connected funziona con Android Wear, una piattaforma che non vanta alti livelli di personalizzazione – ma la Tag ha fatto comunque del suo meglio per renderla il top di gamma. I quadranti digitali dell’orologio sono tre: nero, blu scuro e bianco perlaceo, tutti disponibili allo start. Tutti mostrano la finestra della data e includono dettagli propri dei Tag Heuer Carrera, come le lancette di ore, minuti e secondi e il numero del giorno sul cronografo per rendere il Connected del tutto simile a un orologio meccanico.

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Tag porta l’idea delle informazioni in tempo reale un passo più avanti di Motorola, enfatizzando le funzioni “da orologio” del Connected, come timer, allarme e cronometro. Tag chiama le informazioni in tempo reale “quadranti interattivi”: appaiono sulle facce dell’orologio per darvi un facile accesso agli aggiornamenti meteo, agli alert o alle notizie sportive.

Ci sono tre contatori in corrispondenza delle 6, delle 9 e delle 12: se si toccano si apre l’app a schermo pieno. Tag è andata oltre il semplice adattamento delle app già esistenti per il Connected: ha sviluppato il suo proprio kit di sviluppo dei software e ha già quattro app esclusive perfettamente integrate con le diverse facce dell’orologio.

Queste includono: Insiders, RaceChrono Pro, Viewrangers e GolfShot Pro, tutte con un focus sullo sport e tutte con iscrizione inclusa nell’acquisto dello smartwatch. Gli utenti hanno anche accesso alle maggiori app di Android Wear come ricerca vocale, mappe, traduzione e Fit.

Blackberry Priv recensione. Privacy al top e tastiera fisica

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Più che uno smartphone, Blackberry Priv è innanzitutto una scommessa. Dopo aver tentato la carta di Blackberry 10, sistema operativo lanciato nel 2013 sui dispositivi Z10 e Q10 (mai realmente decollati sul mercato di massa degli smartphone), la casa canadese ha deciso di giocarsi il tutto per tutto con un nuovo smartphone di fascia alta, equipaggiato con sistema Android 5.1 Lollipop e con una tastiera fisica a scorrimento in pieno “Blackberry style”. Un design pulito e minimale, insieme a componenti di tutto rispetto, basteranno a rilanciare il marchio Blackberry sul mercato?

Blackberry Priv recensione. Privacy al top e tastiera fisica

Priv è una sorta di ibrido tra i dispositivi classici della famiglia Blackberry e i più moderni smartphone Android. Il risultato, è senza precedenti: il grande display da 5,4″, capace di occupare il 71,9% della parte frontale, si presenta con bordi curvi molto simili a quelli del Samsung Galaxy Edge. Facendo scorrere la parte posteriore del Blackberry Priv è possibile accedere alla tastiera QWERTY, un’autentica rarità nell’attuale mercato degli smartphone di massa.

Blackberry Priv: design moderno e schermo dai bordi curvi sono le caratteristiche che balzano maggiormente all'occhio, insieme alla tastiera QWERTY estraibile.
Blackberry Priv: design moderno e schermo dai bordi curvi sono le caratteristiche che balzano maggiormente all’occhio, insieme alla tastiera QWERTY estraibile.

L’unico dubbio, è legato all’utilità di questa scelta: in un mondo dove ormai le tastiere fisiche sui telefonini sono un lontano ricordo, quale può essere la reale esigenza di una simile scelta? Blackberry ha sempre rappresentato una nicchia di mercato e fatto delle tastiere fisiche un carattere distintivo della sua offerta commerciale, ma questa “contaminazione” con Android e l’ingresso in un mercato più orientato al consumer che al business rischia di rendere superflua questa dotazione.

Blackberry Priv: la tastiera QWERTY estraibile segue in pieno la tradizione Blackberry
Blackberry Priv: la tastiera QWERTY estraibile segue in pieno la tradizione Blackberry

Esteticamente, Blackberry Priv appare più che discreto, con linee moderne e un design sobrio adatto a ogni target di clientela. La scocca appare robusta e solida, conferendo una sensazione di qualità al prodotto. I tasti fisici sono ridotti all’essenziale e posizionati sui fianchi (fotocamera a sinistra, bilanciere del volume a destra). L’unico dubbio è quello legato alla “slitta” per lo scorrimento della tastiera: una volta estratta, si avverte un leggero gioco che comunque non dovrebbe pregiudicare, nel lungo termine, la solidità del meccanismo.

 

Blackberry Priv recensione. L’hardware

La componentistica del Blackberry Priv è di tutto rispetto, come pure le dimensioni di questo smartphone. 7,7 centimetri di base per 14,7 di altezza e poco meno di un centimetro (9,4 mm) di spessore, per un peso di 192 g. Proporzioni non certo compatte ma necessarie per contenere il grande schermo da 5,4″ di diagonale.

Per il display è stato scelto una pannello AMOLED da 16 milioni di colori con risoluzione 2560 x 1440 pixel e 540 ppi, protetto da un vetro Gorilla Glass 4 che “curva” sui bordi, analogamente a quanto già visto sul Galaxy Edge.

Blackberry Priv: il comparto hardware e software sono quelli di uno smartphone di fascia alta ma il prezzo è troppo elevato per essere competitivo nel mercato Android
Blackberry Priv: il comparto hardware e software sono quelli di uno smartphone di fascia alta ma il prezzo è troppo elevato per essere competitivo nel mercato Android.

Sotto la scocca troviamo un processore Qualcomm Snapdragon 808 (un esa-core da 1.8 GHz) e una GPU Adreno 418, capaci di far girare egregiamente i più moderni applicativi Android. 3 GB di RAM, 32 GB di memoria interna (espandibile fino a 200 GB attraverso slot microSD), GPS, Wi-Fi, Bluetooth 4.1, LTE, NFC e una batteria al litio da 3410 mAh (non removibile) completano la dotazione di questo dispositivo.

Per quanto riguarda la fotocamera primaria, Blackberry Priv si affida a un sensore da 18 MP con ottica Schneider-Kreuznach f/2.2 assistita da stabilizzatore, autofocus e flash dual-LED. Queste caratteristiche consentono di catturare scatti nitidi e dettagliati e di registrare video da 1080p a 60 fps, oppure da 2160p a 30 fps. La fotocamera frontale, invece, monta un sensore da 2 Mp adatto per selfie di media qualità, con la possibilità di registrare video da 720p.

Blackberry Priv recensione: il software e la sicurezza

Di base, Blackberry Priv monta il sistema operativo Android Lollipop 5.1.1. Le modifiche alla versione stock di questo sistema potrebbero passare inosservate alla maggior parte degli utenti ma, a conti fatti, rappresentano una bella novità per uno smartphone Android. A partire dalle fondamenta dello smartphone grazie a BlackBerry Hardware Root of Trust, un processo produttivo proprietario che va a inserire chiavi crittografiche specifiche all’interno dell’hardware di Balckberry Priv, garantendo sicurezza fin dalla fase di assemblaggio dello smartphone.

Durante la fase di accensione, i moduli Verified Boot e Secure Bootchain fanno largo uso di queste chiavi crittografiche per scansionare ogni aspetto del dispositivo (hardware e software) per escludere eventuali manomissioni o modifiche al sistema. Sempre secondo quanto dichiarato dal produttore, lo stesso kernel Linux di Android sarebbe stato rivisto e adattato con l’inserimento di codici per aumentare la sicurezza e la privacy dell’utente.

Una protezione a 360° che passa anche dalla memoria interna, criptata con tecnologia FIPS 140-2 utilizzata da aziende e enti governativi in tutto il mondo. A corredo di questa robusta dotazione troviamo Blackberry Hub (che raggruppa tutti i software e le app normalmente disponibili sui dispositivi Blackberry) e il sistema DTEK per la gestione della privacy e della sicurezza di questo Priv.

Blackberry Priv recensione: prezzo e considerazioni finali

Blackberry Priv è senza dubbio un telefono di alto livello, capace di abbinare a un deisgn moderno e gradevole la giusta potenza, un livello di privacy invidiabile e una sicurezza a prova di hacker. Caratteristiche non comuni e comunque difficilmente riscontrabili in altri smartphone commerciali.

L’unico neo è rappresentato dal prezzo: per portarsi a casa il nuovo Blackberry Priv è necessario sborsare la bellezza di 779 euro, una cifra da capogiro per un dispositivo Android, in un mercato dove i diretti concorrenti (LG G4 in primis, dispositivo che peraltro condivide gran parte del comparto hardware) arrivano a costare circa la metà. 779 euro sono paragonabili al prezzo di un iPhone, prodotto che occupa certamente un mercato diverso e che non è minimamente paragonabile alle caratteristiche offerte da Blackberry Priv.

Il rischio, a questo punto, è che il Priv venga lanciato sul mercato consumer con un prezzo esagerato, accessibile solo da una clientela business talmente ristretta da risultare addirittura di nicchia. Non a molti utenti, purtroppo, stanno a cuore la sicurezza informatica e la privacy, caratteristiche sulle quali si fondano tanto l’hardware quanto il software di questo prodotto.

Tornando al nostro ragionamento iniziale, Blackberry Priv è una grande scommessa: un prodotto su cui l’azienda canadese ha deciso di giocarsi il tutto per tutto nel marcato smartphone. In caso di flop, Blackberry potrebbe definitivamente abbandonarlo.

Rumors e voci di corridoio parlano di un progetto parallelo a Blackberry Priv, conosciuto con il nome in codice “Blackberry Vienna“: una sorta di fratello minore, con un reparto hardware inferiore ma capace di contenere il prezzo finale e di renderlo competitivo nel mercato Android. Anche in questo caso, sarà il mercato a decidere il futuro di Blackberry.

Microsoft Surface Pro 4 recensione. Sì, è quel che volevamo

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Il nuovo Microsoft Surface Pro 4 è decisamente il fiore all’occhiello dell’azienda di Redmond, che ha creato una offerta di elevato livello per prestazioni professionali, migliorando l’esperienza e le misure del Pro 3 e offrendo diverse caratteristiche rinnovate e migliorate.

Dopo tre generazioni di “tablet che possono sostituire il vostro portatile” più o meno di successo, la formula è stata perfezionata. La versione 2015 del tablet Microsoft aggiunge al prodotto il processore Intel, uno schermo leggermente più grande (perfettamente proporzionato a 12,3 pollici con ratio 3:2) e una manciata di chicche hardware e software; non cambia però il DNA, anche nel prezzo, del suo predecessore, l’eccellente Surface Pro 3 del 2014. Una mossa saggia, perché l’ultimo prodotto della gamma Surface Pro sta davvero cercando di passare il confine che separa un tablet da un portatile, e pare che ci stia riuscendo, anche se il costo va di pari passo.

Il Microsoft Surface Pro 4 è più leggero e snello del Pro 3, e lo schermo più grande è anche più brillante
Il Microsoft Surface Pro 4 è più leggero e snello del Pro 3, e lo schermo più grande è anche più brillante

Microsoft Surface Pro 4 recensione. Finalmente quel che volevamo

Guardando la linea elegante del Microsoft Surface Pro 4, un pensiero al passato è d’obbligo: ricordate gli umili inizi della linea Surface? Nel 2012, i primi modelli di tablet in offerta da Microsoft erano, se non derisi, decisamente poco considerati, specie nelle opinioni e recensioni online. Si pensava all’epoca che Microsoft avesse fatto un nuovo passo falso per rispondere all’enorme successo dell’iPad Apple dell’anno precedente. Qualsiasi innovazione di design, dalla tastiera al sostegno piegabile, sembrava un compromesso poco convincente. La scelta del sistema operativo, Windows 8 o del (fortunatamente defunto) Windows RT non aiutò e, alla fine, Surface ne uscì con le ossa rotte (un po’ come il fiasco di Zune), soprattutto di fronte ad un costo elevato.

Ma questa è storia, ormai. Già il Surface Pro 3 del 2014 era diventato l’ultimo dispositivo targato Microsoft dedicato a coloro che volevano un tablet e un portatile senza sentirsi orfani dell’uno o dell’altro. Il nuovo Surface Pro 4 raffina la formula del suo predecessore e passa al sistema operativo Windows 10, lasciandosi alle spalle il più grande dei compromessi che gli erano costati tante critiche (cioè Windows 8). Ora sono l’iPad Pro di Apple e il Pixel C di Google a rincorrere il design in offerta da Microsoft, con tastiere richiudibili e sistemi operativi multitasking.

Certo, non si può dire che il nuovo Surface Pro 4 sia economico: la varietà di opzioni di configurazione e di accessori lo fa partire da un prezzo base attorno ai 1500 euro- un prezzo pesante. Per quella cifra avete un l’ultimo Intel Core M3, 128 GB di memoria, 4 GB di RAM e una penna per il touchscreen che si attacca magneticamente a un lato dello schermo. È probabile che l’Intel Core M3 non basti a coprire le funzioni di un computer da utilizzare quotidianamente e che sia meglio optare per un Intel Core i5. Lo confermano diverse opinioni e recensioni online.

L’unica nota negativa, vista anche nei modelli precedenti, è che nella confezione del vostro Surface Pro 4, qualunque sia il prezzo che pagate, non ci sarà la tastiera richiudibile (che fa anche da custodia per lo schermo). L’hanno chiamata un prodigio ingegneristico ed è davvero così, ora che ha tasti abbastanza separati l’uno dall’altro, simili a quelli di un vero portatile – peccato che dovete comprarla a parte.

Il Microsoft Surface Pro 4 ha una tastiera finalmente comoda, con i tasti ben distanziati. Anche se va acquistata a parte
Il Microsoft Surface Pro 4 ha una tastiera finalmente comoda, con i tasti ben distanziati. Anche se va acquistata a parte

Si connette al tablet attraverso una cerniera magnetica che corre sulla parte inferiore del dispositivo e si richiude sul telaio del tablet per permettervi di trasportarlo agilmente.  È inclusa nel l’offerta la nuova penna touchscreen, migliorata rispetto al modello precedente e attaccabile magneticamente al bordo del tablet. Lo schermo è più largo (con una diagonale di 12,3 pollici invece di 12), e non aumenta eccessivamente la grandezza del tablet stesso e nemmeno il suo costo.

Resta l’ultimo problema del supporto posteriore, molto utile su un tavolo ma difficile da usare sulle ginocchia o, per esempio, su un mezzo pubblico affollato, anche i modelli precedenti avevano questo difetto. Microsoft ha risolto il problema con un prodotto gemello e nuovo di zecca, anche nel prezzo, l’ultimo Surface Book: pubblicizzato come il “portatile definitivo”, possiede alcune caratteristiche di design del Surface Pro (come lo schermo staccabile e l’efficente tastiera) e le riunisce in un prodotto stile “notebook” con una solida cerniera che lo sostiene. È un bel prodotto, disponibile in configurazioni anche più potenti, ma gli manca la portabilità e la leggerezza del Pro 4.

Il Microsoft Surface Pro 4 ha migliorato anche la comodità del dispositivo e la stabilità durante l'utilizzo da PC. Anche se in alcune situazioni può ancora risultare scomodo
Il Microsoft Surface Pro 4 ha migliorato anche la comodità del dispositivo e la stabilità durante l’utilizzo da PC. Anche se in alcune situazioni può ancora risultare scomodo

Come concordano le opinioni e recensioni, proprio come il Surface Pro è soprattutto un tablet e in parte un portatile, l’inverso si può dire del Surface Book, che può essere comunque la soluzione per chi cerca una combinazione tra la funzionalità offerta del portatile e quella del tablet. Staccati dalle rispettive tastiere, i due schermi sembrano identici a un’occhiata superficiale e viene da chiedersi se la prossima generazione di questi dispositivi non offrirà dei modelli super-tablet combinabili con un supporto da portatile a parte o una tastiera portatile, con un costo proponibile, ovviamente.

MICROSOFT SURFACE PRO 4

Prezzo del modello revisionato1.299 $
Schermo/risoluzionetouchscreen da 12,3 pollici, 2.736 x 1.824 pixel
CPU2,4 GHz Intel Core i5-6300U
RAM8 GB
Grafica128 MB Intel HD Graphics 520
Memoria256 GB SSD
Connettività802.11ac wireless, Bluetooth 4.0
Sistema operativoMicrosoft Windows 10 Pro (64-bit)

Microsoft Surface Pro 4 recensione. Design e caratteristiche

La linea di tablet Surface ha sempre seguito alcune regole di design che sono state mantenute e migliorate nel nuovo modello, sia nello schermo che nel telaio. I primi modelli di Surface Pro erano spessi 13mm, il Surface Pro 3 era spesso 9,1 mm, mentre questo modello arriva a 8,4 mm nonostante la maggior grandezza dello schermo. Il peso si è notevomente ridotto: il Surface Pro 3 pesava ben 794g mentre il Surface Pro 4 è sceso a 766g, circa 20 grammi in meno, che si sentono.  I diretti concorrenti come l’iPad Pro di Apple e il Pixel C di Google stanno effettivamente adattandosi a questi cambiamenti, che sembrano essere molto apprezzati.

Uno dei salti in avanti dell’ultimo Surface Pro 4 è l’angolo di inclinazione del supporto sul retro, che va da 22 a 150°; il supporto è solido ovunque venga poggiato e non si muove nemmeno quando si usano la penna touch o le dita sullo schermo. Manca, stavolta, il pulsante fisico “Home”: presente nei modelli Surface precedenti, si era spostato di volta in volta sul lato lungo e sul lato corto del dispositivo; ora, nel mondo Windows 10, non è più così necessario, anche se il nuovo Windows 10 del tablet ha un aspetto molto simile a quello del Windows 8, come confermano diverse nelle opinioni e recensioni sul web.

Microsoft Surface Pro 4 recensione. Una penna praticamente perfetta

La nuova penna (senza quel brutto gancio di plastica per attaccarla alla tastiera che avevamo visto nel Surface Pro 3) è un po’ più grossa del modello precedente, ma il costo non è variato molto, e ha un lato piatto che vi permette di attaccarla al lato destro o sinistro del tablet offerta da una connessione magnetica solida e sicura, qualsiasi sia l’utilizzo che fate del vostro tablet o dove lo mettete (in borsa, in valigia, ecc.).

Il Microsoft Surface Pro 4 rende molto più bella e comoda anche la penna, con un apposito supporto e il tasto in alto che apre OneNote
Il Microsoft Surface Pro 4 rende molto più bella e comoda anche la penna, con un apposito supporto e il tasto in alto che apre OneNote

Il bottone che sembra una gomma per cancellare sulla parte superiore della penna, se cliccato, apre l’app Microsoft OneNote, inserita a prezzo zero. Se avete impostato l’ultimo servizio cloud di Microsoft correttamente, i vostri file OneNote posso sincronizzarsi automaticamente su altri dispositivi come il telefono, il tablet (con un supporto multi-piattaforma su dispositivi Android e iOS) o il portatile (Windows o Mac).

In offerta, ci sono app di tutti i tipi per la penna, come l’app interna Fresh Paint per disegnare e fare schizzi o l’app di parole crociate del New York Times. Potete usare la nuova penna sulla maggior parte dei campi da completare, anche su Web browser, e vi si aprirà un pop-up che trasformerà quello che scrivete a mano in un testo per i motori di ricerca, per completare moduli o scrivere email.

I tempi di latenza della penna, rispetto al Surface Pro 3 ma anche al Pro 2, sono stati ridotti e l’accessorio arriva a un livello di pressione di 1.204: un miglioramento eccellente, che con i suoi modelli personalizzabili attirerà gli artisti desiderosi di caratteristiche specifiche per disegnare, senza che debbano sostenere un costo eccessivo.

Microsoft Surface Pro 4 recensione.La tastiera richiudibile resta un accessorio fondamentale

Confrontando il Surface Pro 4 con i suoi predecessori, Surface Pro 2 e Pro 3, nelle opinioni e recensioni, la differenza che più salta agli occhi è la tastiera richiudibile che funge anche da custodia. Anche se venduta separatamente, come costo aggiuntivo, è ancora parte integrale della linea Surface ed è difficile immaginare di comprare il Pro senza pagare la tastiera. La nuova versione porta con sé dei cambiamenti notevoli: invece di tasti larghi, presenta tasti a “isola”, ben distanziati, che imitano quelli di una qualsiasi tastiera da portatile e che permettono di usare da subito la tastiera senza tempi di “adattamento” al nuovo formato. Il prezzo della tastiera non si è gonfiato, per fortuna.

Anche il touchpad interno alla tastiera è stato rinnovato: è più efficiente dei modelli precedenti, leggermente più grande e, soprattutto, dà una sensazione più confortevole all’utilizzo (il rivestimento non dà più quella sensazione di “plastica”). Non è responsive come il touchpad di un MacBook, ma è un nuovo passo in quella direzione.

La tastiera offerta mantiene l’innovazione dell’ultimo anno, una seconda cerniera sul bordo superiore che si può piegare e attaccare magneticamente al telaio del tablet: il retro del dispositivo si alza, ottenendo così un’inclinazione più comoda per scrivere. Su questo punto persino  l’iPad Pro di Apple e il Pixel C di Google hanno da lavorare.

Microsoft Surface Pro 4 recensione. Uno schermo più grande e migliore

Un elemento che non ha mai dato problemi con i tablet Surface è lo schermo. In questi tre anni la risoluzione e la dimensione sono aumentate, passando da 12 a 13 pollici e da 2.160 x 1.440 a 2.736 x 1.824 pixel, con una ratio al 3:2, , la stessa di un foglio di carta A4, cosa che rende il Pro 4 particolarmente adatto alla lettura di ebook e PDF, oltre che alla creazione di elementi di design per un eventuale uso su carta.

Il Microsoft Surface Pro 4 migliora la risoluzione dello schermo, che rimane uno dei suoi punti di forza
Il Microsoft Surface Pro 4 migliora la risoluzione dello schermo, che rimane uno dei suoi punti di forza

Lo schermo, senza un prezzo troppo elevato, ha un aspetto magnifico, nelle opinioni e recensioni lo si nota spesso, e l’alta risoluzione vi garantisce che non vedrete i pixel, anche leggendo del testo su sfondo bianco. Apple chiama questo tipo di alta risoluzione “retina” e l’ha integrata nella maggior parte dei suoi dispositivi; Microsoft la chiama PixelSense – ma è essenzialmente la stessa cosa.

PORTE E CONNETTIVITÀ

Video1 porta Mini Display
Audio1 jack cuffie/microfono
Dati1 porta USB 3.0 e un lettore di microcarte SD
Rete802.11ac Wi-Fi, Bluetooth

Microsoft Surface Pro 4 recensione. Connessioni e prestazioni

Il Surface Pro 4 è più un tablet che un portatile e, per questo motivo, il numero di porte e connessioni resta limitato (è essenzialmente lo stesso del Surface Pro 3): 1 porta USB 3.0, una porta Mini Display per i video, 1 lettore di microcarte SD e un jack audio. Giusto per fare un confronto: il Surface Book aggiunge una seconda porta USB 3.0 e una porta SD di dimensioni standard.

Come processori potete scegliere tra l’ultimo Intel Core M, Core i5 o Core i7; tutti figli dell’ultima generazione Skylake (il Surface Pro 4 che recensiamo qui monta un Intel Core i5 e ha 8 GB di RAM). La prestazione offerta delle due unità è praticamente identica e un po’ più veloce di quelle del Surface Pro 3. Con un Core i5 il vostro Surface Pro 4 si destreggia benissimo con browser multipli, streaming in HD, applicazioni d’ufficio, Photoshop (su immagini ad alta risoluzione) e altro senza rallentamenti.

Su questi modelli i giochi base girano bene, anche se siete limitati ai più semplici, senza una scheda grafica dedicata. Però abbiamo provato Call of Duty: Black Ops II della Activision Blizzard e, con gli opportuni settaggi di risoluzione, ci siamo trovati bene. Anche Tomb Raider della Eidos Interactive è piacevole, così come Asphalt Airborne, prodotto proprio dalla Microsoft.

Se veniamo alla durata della batteria, contenere il prezzo ha portato però ad una sbavatura. Bisogna ammettere che questo nuovo modello non migliora molto la situazione rispetto al precedente Surface Pro 3. Anzi, dura meno: 6 ore e 32 minuti contro le 7 ore e 46 minuti del Surface Pro 3 (fatto dovuto anche al cambiamento di sistema operativo, da Windows 8 a Windows 10). Infatti, dopo 1 anno di utilizzo moderato e l’aggiornamento a Windows 10, anche il Surface Pro 3 scende a 6 ore e 19 minuti di autonomia – va detto che sono comunque risultati adeguati a una giornata di utilizzo moderato e che la scelta deriva dalla volontà di non aumentare troppo il costo.

Microsoft Surface Pro 4 recensione. Conclusioni

Microsoft ha sempre chiamato il Surface Pro, il tablet che può sostituire il vostro portatile – ma non è mai stato veramente così, a parte nel caso dell’ultimo Surface Book, che però ha il suo bel costo. Il nuovo Surface Pro è più un iPad (o un iPad Pro) migliorato su cui far girare i software Windows che vi servono, e che dà il meglio di sé con le app di schizzo, disegno, lettura e visione dei video. Pesa poco e ha un’ottima portabilità: la tastiera richiudibile e il supporto sul retro lo rendono adatto ad essere usato praticamente ovunque, anche se, nelle opinioni e recensioni si nota che è ancora piuttosto scomodo da usare sulle ginocchia.

La critica più giusta che si può fare al nuovo Surface Pro 4 è quella di cui sopra, ovvero che la tastiera offerta non è inclusa e che una configurazione decente costa parecchio. A parte questo, dobbiamo dire il Surface Pro 4 aggiunge caratteristiche di alto livello al modello dello scorso anno, il già eccellente Surface Pro 3, mentre l’unico prodotto che può competere con il Pro 4 resta il Surface Book (ancora però a livello embrionico).

POSITIVO: il Surface Pro 4 monta uno schermo più grande con una risoluzione maggiore su una telaio più sottile di quello del modello dello scorso anno. La penna e la tastiera sono anche migliorate e questo è uno dei primi sistemi mobile forniti di processore Intel. Si apprezza la sforzo di non aumentare troppo il prezzo.

NEGATIVO: bisogna comprarsi la tastiera, che continua ad essere un articolo venduto separatamente. Inoltre, la batteria non riesce ancora a coprire un giorno intero. Questo problemi  l’iPad Pro di Apple e il Pixel C di Google li hanno già risolti.

VOTO: 8,5. Sicuramente un voto più che positivo per il Surface Pro 4, che si posiziona tra i migliori tablet Windows mai realizzati – sempre che vi compriate la tastiera a parte.

LG G5, novità e caratteristiche in anteprima

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Dopo il successo di G3 e LG G4, impariamo a conoscere il nuovo LG G5, novità e caratteristiche in anteprima per il modello di punta della casa coreana per il 2016. Nonostante la recente presentazione di G4, insistenti rumors parlano di una possibile presentazione di LG G5 durante il prossimo MWC di Barcellona, in calendario per Febbraio 2016. Ecco a voi, quindi, LG G5, novità e caratteristiche in anteprima per uno smartphone destinato a diventare uno dei più attesi e desiderati per la prossima stagione.

LG G5, novità e caratteristiche in anteprima

Dopo il successo ottenuto qualche anno fa con LG G2, l’uscita sul mercato di LG G3 ha confermato la “rinascita” del settore smartphone per la casa coreana. Grazie alla velocità del sistema, alle componentistiche d’avanguardia e a un design apprezzato dagli utenti, LG ha voluto riproporsi negli ultimi mesi del 2015 con LG G4, in tutto e per tutto simile al suo predecessore (di cui migliora alcuni aspetti hardware) e con un design simile ma al contempo diverso, grazie alle cover in pelle naturale che hanno contraddistinto l’uscita del nuovo modello.

LG G5, novità e caratteristiche in anteprima: design e hardware

Abbandonato definitivamente l’esperimento del rivestimento in pelle (maggiormente soggetto a usura anche solo dopo qualche mese di utilizzo), per il prossimo LG G5 ci si aspetta un corpo in metallo, molto più simile al design “premium” degli smartphone top di gamma del mercato, iPhone in primis. Le dimensioni rimarranno più o meno identiche, con un display da 5.6″ IPS Ultra HD e risoluzione 4K (con 545 ppi), uno scanner dell’iride nella parte posteriore (destinato a sostituire i più comuni sensori per il rilevamento dell’impronta digitale) e un design simile ai suoi predecessori.

LG G5, novità e caratteristiche in anteprima. Ecco come sarà il nuovo smartphone di punta di LG per il 2016 (le immagini inserite in questo articolo sono rendering o elaborazioni grafiche di come potrebbe essere LG G5, non rappresentano pertanto i prodotto reale).
LG G5, novità e caratteristiche in anteprima. Ecco come sarà il nuovo smartphone di punta di LG per il 2016 (le immagini inserite in questo articolo sono rendering o elaborazioni grafiche di come potrebbe essere LG G5, non rappresentano pertanto i prodotto reale).

Sotto il display batterà un processore octa-core Snapdragon 810 da 2.9 GHz (anche se alcuni rumors parlano di un exa-core Snapdragon 820 da 1.8 GHz), accompagnato da 4 GB di RAM e tre possibili modelli da 32, 64 o 128 GB di memoria interna (espandibile mediante scheda MicroSD).

La connettività sarà adeguata al livello di questo prodotto, con GPS, Wi-Fi, Bluetooth 3.0, NFC e connettività 4G.

LG G5, novità e caratteristiche in anteprima: fotocamera e batteria

Miglioramenti in vista anche sotto il comparto video/fotografico, già ampiamente apprezzato dagli utenti di LG G3 e G4. Per la fotocamera principale si parla di una risoluzione pari a 20 Megapixel con tecnologia laser e autofocus a infrarossi, capace di registrare video in 4k con framerate fino a 60 fps.

LG G5, novità e caratteristiche in anteprima. La fotocamera principale sarà da 20 Mp mentre quella frontale, da 10 Mp, sarà dotata di sensore per il riconoscimento dell'iride.
LG G5, novità e caratteristiche in anteprima. La fotocamera principale sarà da 20 Mp mentre quella frontale, da 10 Mp, sarà dotata di sensore per il riconoscimento dell’iride.

La fotocamera frontale, invece, verrà portata a 10 Megapixel per la gioia degli amanti del selfie. Anche la batteria uscirà potenziata dal passaggio alla nuova versione: si parla di 3500 o addirittura 4100 mAh, che dovrebbero coprire fino a 48 ore di normale utilizzo dello smartphone o almeno 24 ore di impiego intensivo.

LG G5, novità e caratteristiche in anteprima: scanner biometrico, schermo flessibile e fotocamera 3D

Pur non essendoci ancora alcuna conferma da parte di LG, diverse fonti hanno avanzato l’ipotesi che il nuovo LG G5 possa diventare, a tutti gli effetti, l’apripista di una nuova generazione di smartphone ultra-tecnologici. A cominciare proprio dal sistema di scansione e riconoscimento dell’iride dell’utente, che servirà da password biometrica per l’accesso allo smartphone e per tutte quelle funzioni che richiedono la massima sicurezza.

A differenza dei classici scanner delle impronte digitali, che richiedono il contatto fisico con il dispositivo, per riconoscere l’iride dell’utente sarà sufficiente portare la fotocamera frontale a 40-50 centimetri dall’occhio. Un’operazione tanto semplice quanto naturale, che potrà servire anche per le normali funzioni di sblocco dello schermo tramite riconoscimento facciale.

Atri rumors vorrebbero LG G5 equipaggiato con uno schermo curvo OLED, una sorta di evoluzione di quello già visto sulla serie LG G Flex. In questo modo, anche la scocca dello smartphone risulterebbe in linea con il concetto di flessibilità, consentendo alla struttura di LG G5 di potersi piegare assorbendo le sollecitazioni di tutti i giorni.

LG G5, novità e caratteristiche in anteprima. Per la prima volta, potrebbe essere introdotta una scocca interamente in metallo (nella foto, un'elaborazione grafica).
LG G5, novità e caratteristiche in anteprima. Per la prima volta, potrebbe essere introdotta una scocca interamente in metallo (nella foto, un’elaborazione grafica).

A completare il comparto fotografico, potenziato con l’introduzione della fotocamera principale da 20 Megapixel, potrebbe arrivare anche la capacità di catturare immagini e video in 3D. Grazie all’elevata qualità del sensore, i contenuti 3D potrebbero agevolmente essere riprodotti sui moderni smart TV domestici, con la possibilità di apprezzarli nei minimi dettagli.

LG G5, novità e caratteristiche in anteprima: prezzo e data di uscita

Manca ancora l’ufficialità, ma per questo nuovo LG G5 il prezzo di lancio sul mercato europeo potrebbe assestarsi intorno ai 599 euro per il modello base (in linea con la politica commerciale aggressiva adottata da LG con il G3 e il G4). Per conoscere la data di uscita bisognerà aspettare la presentazione ufficiale, prevista attorno al mese di febbraio e comunque entro il primo trimestre 2016. L’ipotesi più accreditata, è che LG G5 possa fare il suo arrivo sui mercati fra il terzo e il quarto trimestre del 2016.