30 Dicembre 2025
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Google Chrome: aumentare la privacy e navigare in sicurezza

Il browser Google Chrome di Mountain View ha riscosso negli ultimi anni un successo crescente tra il pubblico, arrivando a competere ad armi pari con i più diffusi Internet Explorer e Mozilla Firefox. L’apprezzamento degli utenti è dovuto in larga parte alla sua semplicità e ai numerosi parametri di configurazione che il programma offre, inclusi quelli legati alla sicurezza e alla tutela della privacy.

Schermata per il download di Google ChromeA prima vista invasivo a causa dell’abitudine di Google di frugare nella nostra cronologia per personalizzare i banner pubblicitari, attraverso un’opportuna configurazione delle impostazioni legate alla privacy è tuttavia possibile minimizzare il numero di informazioni raccolte dal computer dell’utente, fino a crittografare tutti i dati che vengono sincronizzati attraverso il proprio account Google.

Questa apparente invasione della privacy consente tuttavia di poter beneficiare di importanti servizi, come il completamento automatico delle ricerche o la geolocalizzazione di Google maps, sui quali l’azienda di Mountain View ha investito negli ultimi anni per fornire ai propri utenti un’esperienza intuitiva e interattiva di navigazione web. Ma vediamo nel dettaglio tutte le impostazioni legate alla privacy dell’utente:

Accesso attraverso account
Dal menù Impostazioni -> Accedi ogni utente in possesso di un profilo può eseguire il login e sincronizzare tutti i dati personali, in modo da poterli recuperare anche da altri computer dotati di Chrome mediante un semplice accesso. In questo caso però attraverso il processo di sincronizzazione Chrome tiene traccia di tutta la cronologia di navigazione dell’utente, leggibile da Google per le proprie finalità di ricerca e statistica.

Per ovviare alla questione e garantire sotto questo profilo assoluta privacy al nostro browser è possibile attivare la funzione di crittografia dei dati sincronizzati, proteggendo tutte le informazioni del nostro account con una password personalizzata diversa da quella usata per l’accesso a Google. In questo modo ogni dato scambiato tra utente e server avviene in modo sicuro e al riparo da occhi indiscreti, evitando che le informazioni possano essere impiegati da terzi per qualsiasi finalità.

Impostazioni privacy di Chrome
Il menù Impostazioni permette di agire su diversi parametri legati alla privacy dell’utente

Menu Privacy
Dal menu Impostazioni -> Privacy è possibile configurare una vasta serie di parametri per navigare in tutta riservatezza. In questo caso i parametri sui quali agire sono molteplici, da selezionare o escludere in base alle proprie esigenze.
“Utilizza un servizio web per risolvere gli errori di navigazione”: togliendo la spunta alla casella si impedisce a Google di raccogliere informazioni sugli indirizzi scritti in maniera errata o su quelli inesistenti, digitati dall’utente.

Un servizio attraverso il quale Chrome segnala le possibili alternative del sito erroneamente digitato, raccogliendo però al contempo informazioni sulla nostra navigazione.

“Utilizza le previsioni per completare i termini di ricerca e gli URL digitati nella barra degli indirizzi”: altro servizio con cui Chrome raccoglie dati dalla nostra cronologia di navigazione per completare automaticamente indirizzi o parole di ricerca. Deselezionando la casella si disabilita anche l’utile servizio di autocompletamento Google Instant.

“Attiva protezione contro phishing e malware”: interessante funzione del browser per prevenire la navigazione su siti potenzialmente rischiosi per la sicurezza. Quando si capita su uno di questi siti Chrome blocca la navigazione e mostra un apposito avviso di pericolo. Impostazione consigliata per chi non ha esperienza con questo genere di rischi, per chi ha già una certa competenza in materia è possibile disattivare il servizio evitando così che nei filtri possano rimanere erroneamente bloccati anche siti attendibili.

“Utilizza un servizio web per correggere gli errori ortografici: servizio estremamente utile per gli utenti più distratti che, tuttavia, espone tutti i campi di testo del browser all’attenzione di Google, che raccoglie i dati immessi per l’elaborazione di statistiche.

“Invia automaticamente a Google statistiche sull’utilizzo e segnalazioni sugli arresti anomali”: abilitando l’opzione (disabilitata di default) ad ogni arresto anomalo del browser vengono inviati a Google tutti i dati della sessione di navigazione utili a determinare la causa del crash, inclusi siti web aperti e prestazioni hardware del sistema.

“Invia una richiesta “Non tenere traccia” con il tuo traffico di navigazione”: spuntando questa opzione si inoltra a Google una richiesta finalizzata ad evitare il tracciamento del proprio IP da parte dei siti di pubblicità online, evitando l’invio di informazioni pubblicitarie in linea con le nostre ricerche e gli ultimi siti visualizzati. Nonostante questo accorgimento, diverse realtà operanti nel webmarketing sono solite ignorare queste impostazioni tracciando comunque l’utente durante la sua navigazione.

Impostazioni dei Cookie
Attraverso il pannello “Impostazione contenuti” è possibile gestire le regole di impostazione dei cookie

Password e Moduli
Tramite questo pannello è possibile gestire due funzioni interessanti: la compilazione automatica dei moduli web con un singolo clic e il salvataggio delle password inserite sul web.

Attraverso la prima è possibile salvare nella memoria di Chrome una serie di indirizzi postali o mail che verranno riconosciuti e completati automaticamente non appena l’utente ne inserirà le prime parole all’interno di un modulo. Stesso funzionamento anche con i numeri di carta di credito. Con il salvataggio delle password è possibile creare una memoria di tutte le chiavi di accesso dei diversi siti web in uso dall’utente.

Le implicazioni di simili sistemi all’interno di un browser sono evidenti: il rischio di venire tracciati da terzi espone questi dati ad accessi potenzialmente rischiosi. Per chi fosse alla ricerca della massima sicurezza, è possibile disabilitare entrambe le voci.

Impostazione contenuti: Cookie
Questo pannello permette di salvare i dati in navigazione (password, cronologia, cookie) sul computer locale per un tempo indeterminato o di cancellarli non appena viene chiusa la finestra del browser. In aggiunta è possibile impedire ai siti di impostare dati in locale e bloccare completamente i cookie di terze parti, impostazione consigliata per chi desidera mantenere la massima privacy dei propri dati ma che presenta alcune controindicazioni da tenere bene a mente. Spuntando questa casella Chrome impedirà la ricezione di cookie dai circuiti pubblicitari della Rete ma di contro potrebbe creare evidenti problemi di visualizzazione su alcuni siti.

Un buon compromesso potrebbe essere quello di agire sul pannello Gestione eccezioni, scegliendo di consentire i cookie dei soli siti attendibili bloccando i rimanenti. Da un apposito pannello è inoltre possibile visualizzare tutti i cookie di navigazione salvati nel computer e procedere alla loro rimozione.

Impostazione contenuti: Pop-up
Tramite questa funzione è possibile consentire o negare la visualizzazione dei pop-up nei siti. Scelta utile se si desidera evitare una lunga serie di pubblicità non gradite, ma che di contro potrebbe bloccare anche messaggi interni dei siti stessi o intere pagine impostate per l’apertura tramite pop-up.

Impostazione contenuti: posizione
Consente ai siti web di monitorare la posizione fisica del computer dell’utente, lasciando all’utente la scelta di fornire in automatico i dati di geolocalizzazione a tutti i siti o di chiedere preventivamente l’autorizzazione ogniqualvolta un portale cerchi di monitorare questo parametro.

Navigazione in incognito
Per chi desiderasse navigare nel più completo anonimato senza lasciare alcuna traccia nel proprio computer, Chrome offre un’interessante possibilità. Attivabile dalla barra dei menù sotto la voce “nuova finestra di navigazione in incognito”, questa nuova sessione di navigazione non registrerà alcun tipo di dato nella cronologia o in altre aree del computer.

Impostare privacy e sicurezza con Mozilla Firefox

Il prodotto targato Mozilla si contende da qualche anno ad armi pari il primato di browser più diffuso al mondo, insieme ad Explorer e Chrome. In continuo aggiornamento ed evoluzione, il software della volpe rossa Firefox offre all’utente numerose soluzioni per la navigazione sicura e al riparo da occhi sgraditi.

Come per Chrome, anche Firefox implementa di default un sistema di tracciamento dell’utente che invia a Mozilla informazioni, statistiche e report sull’attività di navigazione degli utenti. In questo modo gli sviluppatori si propongono di studiare le principali criticità del software rilasciando patch e aggiornamenti tesi a migliorare l’esperienza di navigazione, lasciando come al solito aperto il capitolo riguardante la privacy e la segretezza delle nostre sessioni web.

Per incrementare la riservatezza della nostra navigazione è possibile agire su una serie di parametri contenuti nel menu Opzioni di Firefox (in arancione in alto a sinistra):

Privacy: tracciamento
Dall’apposito pannello è possibile comunicare la propria disponibilità a essere tracciati dai siti sui quali si naviga o di esprimere il rifiuto categorico a questa opzione.

Nel caso si dovesse scegliere per il consenso, è opportuno ricordare che le società di pubblicità online potranno tenere traccia delle nostre attività sulla rete, delle nostre abitudini e della nostra cronologia di navigazione al fine di impiegare i nostri dati per l’invio di campagne pubblicitarie, banner o iniziative promozionali sul web.

L’opzione esprimibile attraverso il browser non rappresenta tuttavia una garanzia totale contro il tracciamento, in quanto diverse società ignorano la scelta dell’utente impiegando comunque i dati di navigazione per le proprie finalità, andando quindi contro il volere dell’utente.

Privacy: cookie
Come in tutti i browser più diffusi, anche Firefox lascia all’utente il compito di scegliere le restrizioni da applicare ai cookie, limitando così la quantità di dati memorizzata sul proprio computer a disposizione dei siti web.

Nella voce cronologia del pannello Privacy è possibile scegliere se accettare o meno i cookie provenienti da tutti i siti o soltanto quelli di terze parti (questi ultimi disattivati di default, generalmente provenienti da provider di pubblicità web). Prima di operare una scelta è opportuno ricordare che disattivando completamente i cookie l’esperienza di navigazione potrebbe subire rallentamenti o errori nella visualizzazione delle pagine. Per il massimo della privacy è possibile disabilitare tutti i cookie e autorizzare singolarmente, con il tasto Eccezioni, tutti i siti autorizzati a installare cookie nel nostro computer.

In alternativa è possibile impostare il browser in modo che tutti i cookie vengano cancellati al termine della sessione di navigazione, evitando così di incappare nei sistemi di tracciamento web. L’opzione è attivabile mettendo una spunta sulla casella “cancella la cronologia alla chiusura di Firefox”.

Il pannello “Privacy” consente di impostare molte delle principali funzionalità di protezione contro occhi indiscreti

Privacy: suggerimenti di ricerca
In Firefox tutte le parole che vengono scritte nella barra degli indirizzi vengono memorizzate e inviate ai server di Google per l’elaborazione di suggerimenti utili alle proprie ricerche.

Se non si desidera che le proprie informazioni vengano inviate a terzi è possibile agire sulla voce “nella barra degli indirizzi visualizza suggerimenti da” scegliendo tra le voci “cronologia”, “segnalibri”, entrambi oppure “nessun suggerimento” per la massima riservatezza.

Sicurezza
Analogamente alla funzione integrata in Chrome, anche Firefox implementa al suo interno due utili servizi atti a scongiurare il pericolo di navigazione su siti web poco sicuri.

Grazie alla “black list” costantemente aggiornata da Google, Firefox aggiorna in tempo reale l’utente nel momento in cui questi si trova a navigare su un sito segnalato come potenzialmente pericoloso. Per attivare la funzione è possibile selezionare nel pannello sicurezza le voci “blocca i siti segnalati come minaccia” e “blocca i siti segnalati come contraffazione”. Gli utenti più esperti possono evitare di selezionare queste voci per evitare che i filtri blocchino erroneamente siti web non pericolosi.

Avanzate: condivisione dati
Questo pannello risulta utile nel caso in cui non si volessero inviare a Mozilla le informazioni statistiche relative alle prestazioni, all’utilizzo, alla dotazione hardware e alle personalizzazioni del browser per consentire allo staff di Firefox di perfezionare il proprio sistema. Togliendo la spunta alla voce “attiva telemetria” si blocca l’invio di questi dati massimizzando la privacy.

Analogamente la voce successiva “Attiva analisi integrità d Firefox” consente l’invio di dati relativi alle prestazioni del proprio browser e allo stato di integrità del software, mentre “attiva segnalazione arresti anomali” consente l’invio ai server di Mozilla di segnalazioni relative agli arresti inaspettati del browser per finalità di ricerca e miglioramento della stabilità. Deselezionando tutte queste voci si evita il costante scambio di dati tra il proprio computer e il team di sviluppo di Firefox.

Navigazione anonima
Per navigare senza tenere alcuna traccia della nostra esperienza web, Firefox offre l’opportunità di avviare una nuova sessione in “incognito”. Dal menù principale è sufficiente cliccare su “nuova finestra anonima” per aprire una nuova scheda contrassegnata da una maschera e un colore viola. Tutti gli indirizzi web visualizzati in questo modo non verranno salvati nella memoria del computer in uso, alla pari di qualsiasi altro dato legato alla navigazione.

Telegram: una chat cifrata per la privacy su Android e iOS

Telegram è un’applicazione di messaggistica istantanea per Android e iPhone, che punta l’attenzione su rapidità e privacy. Dà la possibilità di condividere file senza limiti di dimensione, promettendo di trasmettere messaggi di testo, immagini e video in tempi più rapidi di qualsiasi altra app, anche a velocità di connessione molto basse.

Con Telegram si possono creare chat di gruppo fino a 100 persone e salvare i propri messaggi, media compresi, nel cloud dallo spazio illimitato. Il sistema cloud-based permette quindi di creare una copia di sicurezza dei propri dati e di accedervi da qualsiasi device.

Una funzione particolare di quest’applicazione è la possibilità di lanciare chat secretate: le informazioni scritte all’interno di queste chat vengono crittografate e non sono condivise nel cloud. E’ possibile anche programmare l’autodistruzione dei messaggi, che non lasceranno alcuna traccia nemmeno nello smartphone utilizzato per chattare.

La possibilità di creare canali di comunicazione crittografati testimonia l’attenzione di Telegram per la privacy, di cui si fa portabandiera, garantendo la non intercettabilità dei messaggi scambiati attraverso quest’applicazione e la sicurezza dei propri dati dagli attacchi hacker.

In sintesi, ecco le funzioni principali di Telegram:

  • velocità di trasmissione dei messaggi e di qualsiasi media
  • chat di gruppo fino a 100 persone
  • sistema cloud
  • chat segrete, con scambi di messaggi crittografati e la possibilità di distruggerli al 100%
  • nessun annuncio pubblicitario
  • applicazione free

Si può scaricare Telegram direttamente dagli store per iPhone e Android:

Download App per Android Download app per iOS

 

Dossier. Facebook cambia la privacy: di cosa avere paura veramente

Gli ultimi cambiamenti alla privacy di Facebook hanno provocato allarme nei media e preoccupazione negli utenti. E se da un lato è giusto che un portale così importante sia un “sorvegliato speciale”, la differenza tra giornalai e giornalisti impone di inquadrare più correttamente quello che è avvenuto.

Riconoscimento facciale

La nostra rivisitazione ragionata parte dalla prima notizia che ha fatto scandalo: il riconoscimento facciale. Se prima era necessario taggare una persona in una foto attivamente, ora questo avviene tramite un software che, confrontando i volti di una foto caricata con le immagini dei profili, individua i protagonisti e offre una notifica: una sorta di “schedatura” degli utenti.

I cambiamenti proposti hanno provocato una denuncia alla FTC
I cambiamenti proposti hanno provocato una denuncia alla FTC

La prospettiva è impressionante, e deve essere tenuta sotto controllo perché non diventi invasiva, ma è necessario precisare che la funzione può essere disattivata con un meccanismo opt-out e che attualmente le regole di Privacy imposte dall’Unione Europea impediscono che l’opzione possa essere attivata anche qui da noi. Per ora dunque, stiamo parlando di qualcosa che ancora non c’è.

I nostri dati alle aziende?

Il secondo pericolo è stato invece intitolato: “Facebook userà i dati degli utenti per la pubblicità“, o ancora “Il tuo volto e il tuo nome potranno comparire nelle campagne di advertising“. A colpo d’occhio sembrerebbe che tutti i nostri dati finiranno a breve in campagne promozionali senza che si possa fare nulla. La realtà è che qualunque contenuto postato su Facebook diventerà di totale proprietà intellettuale dello stesso, e non solo se saremo noi a postarlo, ma anche se questo sarà condiviso da un amico.

La proprietà intellettuale dei contenuti sarà di Facebook, d'ora in poi
La proprietà intellettuale dei contenuti sarà di Facebook, d’ora in poi

Per togliere a Facebook questa possibilità sarà quindi necessario sia rimuovere il contenuto dal proprio profilo, sia chiedere di fare lo stesso anche a chi ha lo condiviso o riproposto, perché in caso contrario, Facebook continuerà ad averne la licenza. E anche qualora questo avvenisse, il portale impiega 90 giorni per cancellare il tutto dai propri server. Insomma, il social network vuole avere la certezza di poter fare quello che preferisce con i dati che sono pubblicati, senza pericoli di rivendicazioni e questo costringe a stare molto attenti a cosa si inserisce, specie se si tratta di materiale di cui vogliamo mantenere il copyright.

Ma l’altro lato della verità è che l’inoltro di questi dati alle aziende di pubblicità è semplicemente una fandonia. Facebook spiega chiaramente che non condivide i dati né i contenuti con terze parti, ma fornisce ai propri inserzionisti dati aggregati, impersonali e generali sugli utenti.

Le aziende, potranno ovviamente eseguire campagne pubblicitarie su Facebook, ma non verranno mai a conoscenza di dettagli. Non troveremo mai la nostra faccia in una pubblicità, insomma. Le aziende semmai potranno sapere che 20mila persone, in Lombardia, gradiscono la Coca-Cola Zero. Il che è ben diverso.

Tutto è più visibile

Terzo cambiamento su cui le dita sono state puntate è una proposta di modifica al testo sulla privacy, accusato di permettere a Facebook di rendere improvvisamente pubblico tutto quello che vuole, anche se prima era privato. La vecchia frase recitava:

[blockquote style=”1″]”Puoi usare le impostazioni sulla sicurezza per limitare il modo con cui il tuo nome e l’immagine del tuo profilo verranno associati a contenuto commerciale, sponsorizzato o relativo (come un marchio che ti piace) distribuito da noi”.[/blockquote]

Che nelle intenzioni di Facebook diventerà:

[blockquote style=”1″]”Ci dai il permesso di usare il tuo nome, la foto del tuo profilo, il tuo contenuto, e le informazioni in connessione con contenuto commerciale, sponsorizzato o relativo (come un marchio che ti piace) distribuito da noi. Se avrai selezionato uno specifico pubblico per il tuo contenuto o le tue informazioni, rispetteremo la tua scelta nel momento in cui lo useremo”.[/blockquote]

Le due frasi sembrano simili, tanto che il consulente alla sicurezza di Facebook, Ed Palmieri ha spiegato che “dicono la stessa cosa”. E qui Facebook va contraddetto. Il reale significato di questo cambiamento è: prima il contenuto dei profili, anche completamente pubblici, veniva sostanzialmente protetto dai motori di ricerca, perché Facebook aveva interesse ad ingolosire l’utente per ottenerne l’iscrizione.

Ora, con un miliardo e duecento milioni di iscritti, il portale non ha più questa esigenza: Facebook ha adesso bisogno di visite al pari di un media e dunque, con questo cambiamento, potrà mostrare sui motori di ricerca porzioni molto maggiori di un profilo per generare il traffico che serve ai suoi investitori pubblicitari. Questo tuttavia non significa che i nostri post privati diventeranno improvvisamente pubblici.

Niente profili segreti?

I post segreti non saranno resi pubblici, ma i profili saranno sempre indicizzabili
I post segreti non saranno resi pubblici, ma i profili saranno sempre indicizzabili

Altra notizia “di grido” è stata l’abolizione dei profili segreti. E anche qui si è paventata l’improvvisa pubblicazione di profili privati, i cui post dovevano essere resi nuovamente protetti modificandone le impostazioni uno alla volta. Anche in questo caso, si riassume con troppa superficialità.

Ad un esame più attento Facebook non dice mai, né nei comunicati attuali né nelle proposte di cambiamento, che lo stato dei profili o dei post verrà mai modificato, anzi, esiste un opzione che permette di rendere illeggibile al pubblico tutti i post realizzati fin dal momento dell’iscrizione. Nessun clamoroso “spiattellamento” dei propri segreti. E’ più corretto dire che i nostri contenuti privati sono ancora al sicuro ma da oggi in poi non sarà più possibile avere un profilo che non sia indicizzabile.

Tutto pubblico, anche per i minori

Il tema dei contenuti pubblici ha riguardato anche i minori e si è parlato di “post pubblici anche per i minorenni”. In questo caso la notizia è sostanzialmente corretta: se prima i profili dei minorenni potevano mostrare contenuti solo agli amici, e agli amici degli amici, ora anche un minore potrà pubblicare qualcosa di visibile a tutti. Ma a onor del vero, prima della pubblicazione un box avviserà il ragazzo che il proprio contenuto sarà visibile proprio a tutti, senza limitazioni, e Facebook ha aggiunto un video che invita i genitori a controllare i figli e a spiegare loro la nuova situazione.

In questo caso avremmo preferito che il cambiamento non fosse stato proposto e ci saremmo sentiti più tranquilli con le impostazioni precedenti, anche se senza un controllo dei genitori, il minore può comunque registrarsi come maggiorenne ed avere pieno accesso alle funzionalità.

L’inoltro alle terze parti

La privacy cambia dando all'utente la responsabilità
La privacy cambia dando all’utente la responsabilità

Ultimo importante elemento, il nuovo modo con cui Facebook ha definito l’inoltro dei dati degli utenti a terze parti, che forniscono ad esempio applicazioni in uso sul social.

Le nuove regole stabiliscono che nel momento in cui un utente attiva un’applicazione, Facebook inizia a fornire alla terza parte i dati necessari per il funzionamento dell’app scelta, e quando l’utente dovesse disinstallare l’opzione, il social network terminerà di condividere gli stessi con il partner, ma non potrà essere in nessun modo responsabile dell’ulteriore trattamento delle informazioni che la terza parte eseguirà.

In questo senso Facebook si allinea ai regolamenti di privacy che normalmente si applicano in questi casi, e troviamo regolare la proposta di cambiamento, visto che è ragionevole che Facebook si limiti a garantire l’integrità delle privacy sul suo portale, senza assumersi responsabilità di operazioni a lui esterne. L’utente dovrà quindi prestare attenzione ai permessi concessi alle applicazioni e al momento della disiscrizione non dovrà limitarsi ad annullare il tutto su Facebook, ma dovrà eseguire un’operazione simile anche presso il fornitore del servizio.

Privacy più difficile

Ha avuto meno riscontro presso i media, ma riteniamo di dover ricordare che Facebook traccerà con maggiore precisione i nostri dispositivi: se finora veniva registrata la posizione e il tipo di device, fisso o mobile, da cui ci si collegava, i regolamenti precisano che da oggi sarà tracciabile anche il tipo di device, il sistema operativo e altri dettagli relativi al browser.

Similmente, non ha trovato quasi spazio presso i giornali il dettaglio che Facebook sta complicando l’accesso alle impostazioni di privacy. Trovare i documenti relativi ai diritti degli utenti e alle politiche di riservatezza dei dati è abbastanza complesso e nel corso degli ultimi mesi sono sensibilmente diminuiti i link alle impostazioni di sicurezza, le quali, tra l’altro, non sono riassunte in un unico luogo ma sono divise in almeno sei categorie diverse: Privacy, Timeline e Tagging, Blocchi, Follower, Apps e Pubblicità.

Ecco cosa cambia per Facebook

Le app gestiranno i dati in modo indipendente da Facebook
Le app gestiranno i dati in modo indipendente da Facebook

Il significato delle ultime modifiche alla privacy di Facebook riteniamo sia strettamente legato allo scandalo relativo allo spionaggio internazionale: Facebook, assieme ad altri colossi del web, ha dovuto ammettere che i servizi segreti hanno richiesto dati personali, e ha cercato di recuperare un valore di trasparenza nei confronti degli utenti rilasciando mensilmente un report dettagliato in cui comunica il numero di richieste ufficiale di inoltro dei dati.

Ma le regole fino ad ora vigenti, permettono agli utenti di rivalersi sulla proprietà dei dati, mentre gli ultimi cambiamenti, specie attraverso il discorso della proprietà intellettuale, consentono sostanzialmente al social di girare i nostri dati alla NSA in modo libero e incontestabile, una mossa che permette di continuare a fare ciò che è sempre stato fatto ma, alla luce dello scandalo, con le mani più libere e con meno rischi di azioni legali.

Riteniamo invece errato l’allarme circa l’inoltro di dati alle aziende pubblicitarie: se lo facesse Facebook otterrebbe enormi guadagni nell’immediato, ma alla lunga, oltre a provocare una sollevazione mondiale, perderebbe il tesoro di informazioni che lo rende tanto appetibile. Al social conviene mantenere l’assoluta riservatezza del suo patrimonio e di darlo in uso alle agenzie per poterne guadagnare, al pari di un petroliere, che vende il suo petrolio, non certo i suoi pozzi.

E come dobbiamo cambiare noi

Per quello che concerne l’utente, la verità è molto semplice e abbastanza sgradevole: Facebook ha tirato le mani indietro. La sua grandezza e la sua enorme responsabilità, ha portato gli utenti a pretendere dal social l’esclusiva riservatezza dei dati, e la protezione ad oltranza di tutto quello che veniva pubblicato. Accusandolo di ogni minimo sgarro. Facebook ha dimostrato invece, ad una lettura attenta dei cambiamenti, l’intenzione di diventare un sito pubblico come qualunque altro, risparmiandosi il ruolo di “genitore” dell’iscritto, e delegando agli utenti l’onere di tenere protette le informazioni: la frase

[blockquote style=”1″]Se avrai selezionato uno specifico pubblico per il tuo contenuto o le tue informazioni, rispetteremo la tua scelta nel momento in cui lo useremo[/blockquote]

Potrebbe essere letta come:

[blockquote style=”1″]”Ciò che posti è pubblico, e ne facciamo quello che vogliamo. Quello che tu deciderai di proteggere, lo proteggeremo. La libertà è nostra, la responsabilità è tua”.[/blockquote]

L’utente dovrà quindi capire che Facebook è un bel gioco, ma che la bacheca che raccoglie i nostri pensieri non ha più alcun “guardiano”, eccetto noi stessi.

Puntalo. Un app per localizzare gli smartphone

Puntalo è un’applicazione di sicurezza mobile,  scaricabile in versione free o premium per iOS e Android. Si basa su un sistema di geolocalizzazione che permette di localizzare lo smartphone  su una mappa e tenere sotto controllo gli spostamenti di chi lo ha con sé.

Se ad esempio si dà in mano uno smartphone registrato su Puntalo ai propri figli, è possibile sapere quando sono a casa, a scuola o altrove e venire avvertiti da un alert in caso di spostamento da un posto all’altro. E’ possibile tracciare fino a cinque smartphone, stabilire diversi numeri di telefono a cui mandare l’alert in caso di cambiamenti di posizione non previsti e ricevere un avviso in caso sia cambiata la SIM.

Inoltre, l’app può tornare utile anche in caso di smarrimento o furto del telefono, in quanto permette di geolocalizzare il device e quindi ritrovarlo o, in casi estremi, di eliminarne tutti i dati in modo da difendere almeno la propria privacy. Permette inoltre di bloccarlo e di mandare un messaggio personalizzato a chi dovesse ritrovarlo, in caso fosse capitato tra le mani di qualcuno intenzionato a restituirlo. Disponibile per diversi sistemi operativi mobili, Puntalo ha una versione limitata free e una versione a pagamento. Il prodotto permette anche di tenere al sicuro i propri contatti, averli sempre disponibili sul proprio telefono per monitorare la rete di conoscenze della persona da controllare, anche qualora fossero sincronizzate con tutti i principali social network. L’applicazione è poi trasferibile sui nuovi telefoni senza costi aggiuntivi.

Le sue caratteristiche principali:

  • Geolocalizzazione
  • Alert in caso di cambiamenti di posizione non previsti
  • Possibilità di tracciare gli spostamenti fino a 15 giorni
  • Distruzione dei dati di tracciamento ogni due settimane, per garantire la sicurezza delle proprie informazioni personali
  • Possibilità di bloccare il telefono a distanza o di eliminarne i dati

 

Internet Explorer. Come impostare sicurezza e privacy

Fra tutti i browser a larga diffusione, Internet Explorer è stato quello che negli ultimi anni ha subito la maggior concorrenza di un mercato sempre più ricco di soluzioni e di programmi alternativi. Un tempo monopolista tra i software di navigazione, le continue critiche in materia di sicurezza e si scarsa protezione da virus e malware ha spinto gli ingegneri di Microsoft a riprogettare il celebre browser che a partire dalla versione 9 offre all’utente importanti strumenti di protezione in materia di sicurezza informatica e privacy.

Di seguito un elenco delle principali opzioni da attivare per massimizzare la riservatezza della navigazione:

Privacy: Cookie
Dal menu Opzioni internet -> Privacy è possibile impostare il livello di riservatezza del browser in materia di cookie. Di default viene offerto un livello “medio” che prevede il blocco cookie di terze parti o di siti che salvano informazioni dell’utente senza consenso esplicito. Il menu consente di scegliere fra sei settaggi differenti che vanno dal blocco totale all’accettazione indiscriminata di tutti i cookie. Più si alza il livello di sicurezza maggiore sarà la privacy, a scapito però di una navigazione più rallentata e a un maggior numero di errori nella visualizzazione dei siti che sfruttano appunto i cookie per il loro funzionamento.

Privacy: posizione e pop-up
Dal menu Opzioni internet -> Privacy è inoltre possibile impedire ai siti web di richiedere al browser informazioni sulla posizione fisica del computer, oltre all’attivazione del blocco completo dei pop-up. In quest’ultimo caso a fronte di una drastica diminuzione di pubblicità non gradite è necessario tener presente che abilitando l’opzione alcuni siti potrebbero non funzionare a dovere, negando all’utente la visualizzazione di pagine progettate per comparire in pop-up.

Avanzate: Siti suggeriti e suggerimenti di ricerca
Al pari di altri browser, anche Explorer ha integrato un servizio di elaborazione suggerimenti sulla base delle nostre abitudini di navigazione. La cronologia di navigazione viene letta da Microsoft e analizzata per fornire all’utente una lista di siti simili che vengono immagazzinati e consigliati all’interno di un’apposita cartella nell’elenco dei preferiti. L’opzione è disattivabile da Opzioni internet -> Avanzate -> abilita/disabilita siti suggeriti.

Analogamente è possibile scegliere di attivare o disabilitare la funzione dei suggerimenti di ricerca. Ogni parola digitata nella barra degli indirizzi viene inoltrata da Explorer su un server esterno legato al motore di ricerca predefinito dal browser. In questo modo un menu a cascata mostra in tempo reale tutti i risultati correlati alla parola appena digitata. Anche in questo caso, il rischio è che le informazioni digitate possano essere utilizzati da terzi per elaborare statistiche o finalità pubblicitarie legate ai nostri comportamenti sulla Rete. L’opzione è disattivabile da Opzioni internet -> Avanzate -> Suggerimenti di ricerca.

Dal pannello Opzioni Internet si può accedere a tutte le opzioni di privacy e sicurezza

Sicurezza: Filtro Smart Screen
Interessante soluzione per la protezione dai siti web non sicuri.
Dal menu Strumenti ->Sicurezza è possibile selezionare la spunta su questa funzione utile per bloccare siti web potenzialmente rischiosi prima che l’utente possa aprirli.
Ogni sito web digitato all’interno del browser viene preventivamente inviato a Microsoft che ne controlla l’eventuale presenza all’interno della propria black-list. In caso positivo viene visualizzato un messaggio che mette in guardia l’utente davanti al rischio di contagio da parte di virus e malware.

Anche in questo caso attivando la funzione si incrementa la sicurezza della navigazione a scapito della nostra privacy, dal momento che tutti i siti web digitati verranno trasmessi a Microsoft per i controlli del caso.

Sicurezza: protezione da monitoraggio
Se si vuole evitare l’installazione di cookie traccianti, questa opzione rappresenta la soluzione ideale per evitare di essere monitorati durante la navigazione.

Attraverso il menu Sicurezza -> Protezione dal monitoraggio è possibile bloccare cookie e script provenienti da siti troppo invadenti per la nostra privacy. In tal modo i servizi di tracciamento tesi a inviarci pubblicità pressanti e poco gradite vedranno “rimbalzare” i loro sistemi di tracciamento senza quindi ottenere risultato. L’opzione prevede l’installazione da parte delle utente di apposite liste di protezione tracking esterne, dal momento che Microsoft di default non fornisce alcun indirizzo limitandosi a suggerire attraverso il proprio sito una serie di liste presenti su portali terzi.

InPrivate Browsing
Al pari della concorrenza anche Explorer offre la possibilità di navigare sul web in maniera anonima. Scorrendo le opzioni alla voce Sicurezza -> InPrivate Browsing è possibile avviare una nuova sessione di navigazione in incognito, caratterizzata nell’angolo superiore sinistro del browser da un’apposita etichetta. In questa modalità nessun dato relativo alla navigazione verrà salvato all’interno del computer, garantendo così il completo anonimato.

Download Combofix. Cancellare virus e file con un tool ultrapotente

Combofix è un tool di sicurezza estrema per la protezione del nostro PC Windows. Il suo scopo è trovare ed eliminare spyware e malware non rintracciati prima da altri antivirus, con una rapidità d’esecuzione e un’efficacia riconosciute.

Vista l’aggressività del programma, è adatto agli utenti un po’ più esperti, soprattutto per il rischio di eliminare file che non andrebbero eliminati. Su questo fronte, è bene sapere che durante le sue analisi Combofix cancella di default ogni file temporaneo o presente nel cestino, oltre ad eliminare tutti i file riconosciuti come dannosi senza chiedere conferma. Questo programma fa della velocità uno dei suoi punti di forza: è infatti in grado di scansionare il PC nella’arco di 1o minuti (tempo che può aumentare proporzionalmente al numero di minacce rilevate). Al termine di ogni scansione rilascia un report dettagliato e, nel caso in cui non fosse riuscito ad eliminare qualche file sospetto, vengono date indicazioni precise nel report, in modo che l’utente può procedere manualmente.

La caratteristiche principali di Combofix:

  • Rintraccia ed elimina trojan, virus, malware e spyware
  • Molto rapido nelle scansioni
  • Programma leggero
  • Effettua analisi approfondite e aggressive
  • Rilascia report di analisi dettagliati

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Facebook. Proteggere la Privacy da Graph Search (ed evitare figuracce)

Facebook Graph Search è il nuovo potentissimo tool di ricerca presentato quest’anno da Mark Zukerberg e ora in arrivo anche in Italia. Di cosa si tratta esattamente? Graph Search è un motore di ricerca semantico, che permetterà a tutti gli iscritti al social network di fare ricerche incrociate tra persone, luoghi, interessi. Non funziona semplicemente tramite parole chiave, ma le sue potenzialità sono sfruttate al meglio se poniamo le nostre domande proprio come nella vita di tutti i giorni.  Ad esempio, potremo digitare direttamente nella casella di ricerca:

  • Amici a cui piace il cibo cinese e l’alternative rock
  • Persone nate il mio stesso giorno con la passione per l’arte e che oggi fanno il medico
  • Persone che sono nate in Italia e vivono a Londra
  • Foto scattate prima del 1990
  • Foto dei miei amici scattate presso Parchi Nazionali
  • Ristoranti di Berlino in cui sono stati i miei amici

Obiettivo di questa nuova funzione è permetterci di trovare risultati utili e ricchi di informazioni basati sui nostri amici, anche se in realtà possono comparire profili con cui non siamo connessi e che hanno i settings della privacy impostati su Pubblico.

L’algoritmo su cui si basa questo complesso motore di ricerca computa numerosi dati personali, presi un po’ da tutte le tracce che lasciamo – non sempre consapevolmente – su Facebook:

  • Dati del nostro profilo
  • Post e commenti
  • Like che mettiamo alle pagine
  • Applicazioni che utilizziamo
  • Luoghi che visitiamo
  • Foto che pubblichiamo o in cui siamo taggati
  • Eventi a cui partecipiamo

Tra i risultati delle nostre ricerche comparirà qualsiasi cosa sia stata condivisa con noi su Facebook e gli altri potranno trovare ciò che abbiamo condiviso con loro. I risultati ottenuti saranno quindi diversi per ognuno di noi e basati su cosa condividiamo con chi.

"Single women who live nearby and who are interested in men and like Getting Drunk" - Cosa si può scoprire con Facebook Search?
“Donne single che abitano vicino, interessate agli uomini e a cui piace ubriacarsi” – Cosa si può scoprire con Facebook Search?

Se vi state chiedendo quanto sia importante salvaguardare la privacy dei vostri contenuti su Facebook, vi sarà utile dare un’occhiata a questa raccolta di esempi che mostra possibili risultati di Graph Search. Tra quelli più imbarazzanti: “Donne single che abitano vicino, interessate agli uomini e a cui piace ubriacarsi” o “Gente sposata a cui piacciono le prostitute”.

Gestire la privacy con Graph Search

Per difendere le nostre informazioni personali ed evitare di comparire dove non vorremmo, è fondamentale imparare a gestire bene i settings della privacy, che spesso non sono conosciuti come si dovrebbe.

Ecco a cosa fare attenzione:

1) Innanzitutto, possiamo controllare con chi condividiamo certe informazioni del nostro profilo attraverso la scheda Informazioni.

Accanto ad ogni voce, è presente un’icona che ci indica se stiamo condividendo, ad esempio, la nostra data di nascita o gli studi fatti con i nostri amici, con solo alcuni di loro o se invece le nostre informazioni sono pubbliche e quindi visibili e rintracciabili attraverso Graph Search da chiunque. Se l’informazione sull’Università che abbiamo frequentato è pubblica, compariremo quindi nella lista dei risultati di ricerca di chiunque dovesse digitare: “Persone che hanno studiato nell’Università X”.

2) Ogni volta in cui pubblichiamo un post dobbiamo definire con attenzione il pubblico che potrà vederlo. Possiamo farlo attraverso il menu posto a lato del pulsante Pubblica, nel box di aggiornamento di stato del nostro profilo.
Se selezioniamo:

  • Solo io: nessun altro potrà trovare il contenuto nelle ricerche
  • Amici: i nostri amici vedranno il contenuto nei risultati di ricerca
  • Pubblica: tutti coloro che effettuano la ricerca potranno trovare il contenuto

Importante ricordare che possiamo creare dei gruppi personalizzati, limitando ad esempio la visibilità di alcuni dei nostri post solo a specifiche cerchie ristretti di amici.

3) Controllate chi può vedere i vostri post passati e futuri e quelli in cui siete taggati.  Per gestire queste impostazioni:

  1. Aprite le Impostazioni account, raggiungibili dal menu in alto a destra di qualsiasi pagina Facebook
  2. Andate su Impostazioni sulla privacy e strumenti
  3. Nella scheda: “Chi può vedere le mie cose?” potete facilmente configurare la privacy relativa a tre voci:
  • Chi può vedere i miei post futuri?
  • Controlla tutti i post in cui sei taggato/a
  • Vuoi limitare il pubblico dei post che hai condiviso con gli amici degli amici o con il pubblico?

4) Fate attenzione a chi può visualizzare le pagine che vi piacciono. Oltre a ponderare su quali pagine state mettendo il vostro Like, è possibile gestire per ogni gruppo di pagine il tipo di pubblico che può visualizzarle e quindi usarle per arrivare a voi, volenti o nolenti, attraverso Graph  Search. Per farlo, basta andare sull’icona Gestisci, in alto a destra del riquadro Mi Piace presente sul vostro diario, e scegliere la voce Modifica Privacy.

Un discorso più dettagliato merita la gestione della privacy delle foto in cui comparite, che potete approfondire in questa guida sulla gestione delle immagini in Facebook. Se volete provare questa nuova funzione appena  sarà disponibile in Italia, potete iscrivervi alla lista d’attesa compilando il form presente nella pagina di Facebook Search. In attesa del suo arrivo, è senz’altro una buona idea controllare tutte le proprie configurazioni della privacy.

Eliminare la pubblicità sul web non basta. Il caso YourOnlineChoices

Capita spesso navigando sulla rete di visualizzare banner pubblicitari inerenti alle nostre ultime ricerche sui motori. Se ad esempio stiamo programmando un weekend a Roma consultando i siti degli alberghi e dei ristoranti, nel giro di pochi minuti sul nostro monitor potrebbero comparire pubblicità ad hoc inerenti offerte last minute, agriturismi, tour guidati proprio nella città sulla quale stiamo cercando informazioni.

Casualità? Per nulla. Ci troviamo di fronte a un classico esempio di pubblicità comportamentale: un sito visualizza il nostro comportamento sulla Rete, effettua una profilazione della nostra utenza internet e tenendo traccia dei cookie presenti sui nostri computer agisce di conseguenza inviandoci annunci pubblicitari in linea con le nostre ultime esperienze di navigazione.
Inevitabile a questo punto soffermarsi sul tema della privacy e domandarsi quanto tali sistemi siano invasivi rispetto alla sicurezza dei dati sensibili dei navigatori.

YourOnlineChoises: cosa ci offre

YourOnlineChoices.com è il portale creato dalla IAB (Internet Advertising Bureau Europe) in collaborazione con i maggiori operatori europei coinvolti sul tema della pubblicità comportamentale (come pure l’EASA, European Advertising Standards Alliance), allo scopo di fornire all’utente una guida semplice, pratica e rapida su questa controversa nuova frontiera della pubblicità online.

Il portale spiega come eliminare la pubblicità targettizzata
Il portale spiega come eliminare la pubblicità targettizzata

Il sito-guida si apre con una dettagliata descrizione circa il funzionamento di questi meccanismi: durante la navigazione ogni computer connesso alla rete memorizza all’interno dei cookies frammenti di informazioni utili per desumere i comportamenti dell’internauta, i suoi siti preferiti, le sue ultime ricerche sui motori, gli indirizzi web visualizzati di recente. Le informazioni contenute nei cookies vengono quindi scambiate con i siti sui quali si naviga, consentendo da parte di questi l’invio di pubblicità mirate.

A questo punto YourOnlineChoices fornisce un’importante precisazione: le informazioni utilizzate per gli annunci mirati non sono nella maggior parte dei casi personali, non consentono cioè l’identificazione dell’utente nel mondo reale. Dati raccolti in forma anonima, utili quindi a fornire un servizio su generiche abitudini e privi di password, codici di accesso o altri dati sensibili.

Il portale fornisce comunque la possibilità di consultare direttamente online un ricco elenco di provider che collaborano con i gestori dei siti web per la raccolta di informazioni utili ai servizi di pubblicità comportamentale. Da un apposito menu a tendina all’utente viene lasciata la scelta di disattivare selettivamente ogni singolo provider, o in alternativa di disattivarli tutti (attraverso la cosiddetta procedura di opt-out) evitando così in futuro di essere soggetto alla raccolta anonima di cookies e alle conseguenti pubblicità mirate.

Disattivare la pubblicità comportamentale, precisa il portale, non significa automaticamente rimuovere tutte le pubblicità su internet ma soltanto quelle basate sulla lettura dei cookies. Esistono tuttavia provider che oltre a dati generici utilizzano informazioni di identificazione personali (nome, indirizzo di posta elettronica, IP) per i servizi di pubblicità mirata. In questo caso le normative in materia prevedono che l’utente sia adeguatamente e preventivamente informato attraverso apposito messaggio, e previa registrazione, dando così il proprio consenso al trattamento dei dati sensibili.

Il retroscena: le critiche dell’Europa

Ma a conti fatti ci troviamo davvero di fronte a un servizio così trasparente e rispettoso dei nostri diritti? La pubblicità comportamentale rappresenta una frontiera relativamente nuova della comunicazione via internet e come tale è soggetta a un quadro normativo in costante evoluzione.
Le modalità di raccolta dei dati utenti, il tracciamento delle abitudini di navigazione e lo stesso utilizzo del portale YourOnlineChoices sono stati oggetto nel dicembre 2011 di uno studio approfondito da parte del gruppo europeo di lavoro per la tutela dell’ex art.29, l’organo consultivo indipendente dell’Unione Europea per la protezione dei dati personali e della vita privata. Con risultati non proprio confortanti in materia di privacy degli utenti.

Basato sull’uso di diversi cookies di opt-out, il sito consente alle reti pubblicitarie di memorizzare il rifiuto degli utenti nel ricevere ulteriori pubblicità comportamentali online, ma non di impedire ai fornitori del servizio l’accesso e la memorizzazione di informazioni nel terminale dell’utente.

Il gruppo di lavoro ha inoltre dimostrato che anche successivamente all’installazione dei cookie di opt-out permane un continuo scambio di informazioni tra il computer dell’utente e la rete pubblicitaria, senza che all’utente venga data alcuna informazione in merito alla permanenza o meno di cookie traccianti nella memoria del terminale. In seguito all’opt-out, infine, non viene data possibilità all’utente di cancellare i cookie “pubblicitari” installati in precedenza.

Un problema aggravato, secondo quanto riportato dagli estensori della relazione, dalle stesse funzioni javascript contenute nel portale che arrivano a tracciare il singolo utente senza preventivamente fornirgli un’informativa scritta e senza consentirgli l’esclusione del processo (gli script in alcuni casi possono raccogliere dati utente relativi all’indirizzo IP, al referrer e alle configurazioni browser).

Lo studio del gruppo di lavoro europeo si conclude con una preoccupante affermazione: “la partecipazione al sito web www.youronlinechoices.com non risulta conforme all’attuale direttiva relativa alla vita privata e alle comunicazioni elettroniche. Inoltre, il sito web crea la presunzione erronea che sia possibile scegliere di non essere tracciati mentre si naviga in rete. Tale erronea presunzione può pregiudicare non solo gli utenti ma anche le imprese nella misura in cui queste raggiungano il convincimento che, applicando il codice, rispettano gli obblighi della direttiva“.

La lezione che possiamo imparare

Analizzando la situazione escludiamo categoricamente che il servizio sia nato per raccogliere e tracciare gli utenti in maniera fraudolenta,  ma è altrettanto chiaro che la cancellazione dei codici di tracciamento, come viene ammesso dal portale, ha un valore estremamente limitato nel tempo in quanto è sufficiente ritornare ad una normale navigazione per qualche ora (abbiamo provato in prima persona) per vederci nuovamente comparire le pubblicità targettizzate.

YourOnlineChoices non può essere visto come una panacea a tutti i mali, ma deve essere visto piuttosto come l‘occasione di verificare con mano quanto siamo seguiti sul web, per sviluppare una piena consapevolezza, che si deve tradurre in una migliore impostazione di tutto quanto ci può venire in aiuto per la protezione della nostra privacy.

Come bloccare e ritrovare uno smartphone Android rubato

Come bloccare e ritrovare uno smartphone Android rubato? Dopo tanta attesa, Google ha da poco introdotto la funzione Gestione dispositivi Android, analoga a Trova il mio iPhone di Apple.  Attraverso questa funzione è possibile localizzare il proprio dispositivo mobile smarrito o rubato e, nel caso in cui non lo si riuscisse a recuperare, bloccarlo o cancellare da remoto tutti i propri dati. Oltre alla soluzione made in Google, è possibile scaricare delle app “anti-furto” realizzate da tutti i principali marchi produttori di antivirus e software di sicurezza.

GESTIONE DISPOSITIVI ANDROID (Android Device Manager)

Oggi è possibile attivare Gestione dispositivi Android su ogni smartphone o tablet. Una volta attivata la funzione sul proprio device, sarà possibile tracciarlo e gestirne alcune configurazioni a distanza, tramite la piattaforma online predisposta.
Per attivare Gestione dispositivi Android sul proprio dispositivo mobile:

  • andare su Impostazioni di Google
  • selezionare Gestione dispositivi Android
  • attivare le voci: Localizza questo dispositivo da remoto e Consenti ripristino dati

Si può raggiungere la funzione anti-furto di Android anche seguendo un’altra strada:

  • entrare nelle Impostazioni del proprio device
  • scegliere i setting relativi a Posizione e Protezione (Sicurezza)
  • scegliere la voce Seleziona gli amministratori del dispositivo e poi Gestione dispositivi Android

In entrambi i casi, si avvierà a una schermata in cui sarà richiesto il nostro consenso per attivare tre operazioni, necessarie affinché Gestione dispositivi Android funzioni correttamente:

  • cancella tutti i dati: esegue un ripristino dei dati di fabbrica, elimando tutti i dati aggiunti senza chiedere conferma
  • reimposta password: forza un nuovo valore per la password
  • forza blocco: blocca il dispositivo e chiede di reinserire la password

Attivata la funzione sul proprio dispositivo Android, per assumerne il controllo da remoto in caso di bisogno ci si dovrà collegare alla piattaforma online predisposta. Il modo più semplice per raggiungerla è:

  • collegarsi a Google Play su web
  • aprire il menu in alto a sinsitra e selezionare Gestione dispositivi Android
Gestione dispositivi android
Pannello del servizio Gestione dispositivi Android

Dalla piattaforma online, sarà possibile:

  • Usare la funzione Localizza il tuo dispositivo  per provare a scoprire dove si trova il proprio device: sarà localizzato sulla mappa interattiva di Google
  • Scegliere l’opzione Fai squillare: forza il telefono a squillare al volume massimo per cinque minuti, in modo da riuscire a localizzarlo nel caso fosse nelle vicinanze
  • scegliere l’opzione Blocca: blocca il dispositivo obbligando a inserire una nuova password
  • Scegliere l’opzione Cancella: elimina in modo irreversibile tutti i dati – immagini, foto, video, dati personali – ripristinando le impostazioni di fabbrica

Da tener presente che Gestione dispositivi Android può funzionare solo se il telefono è acceso e online, tramite una connessione dati mobili o in Wi-Fi.

APP “ANTI-FURTO”

Su Google Play è possibile trovare diverse applicazioni che sopperiscono da tempo alla mancanza di una funzione “anti-furto” nativa di Google, realizzata, come si è detto, solo di recente.
Queste applicazioni offrono numerose funzioni per tracciare e gestire il proprio dispositivo mobile da remoto. Generalmente, nella versione premium, presentano le stesse funzioni:

  • Localizzatore: per individuare il telefono utilizzando una mappa
  • Allarme: fa suonare al massimo il volume della suoneria, anche se il telefono è impostato su modalità sileziosa
  • Blocco Telefono: permette di bloccare il telefono a distanza
  • Dati di contatto: crea un messaggio di blocco personalizzato con i dati di contatto, per facilitare un’eventuale restituzione del dispositivo
  • Foto dell’utentedopo alcuni tentativi di sblocco del telefono non riusciti (ad esempio AVG), o se il telefono risulta in modalità smarrimento (ad esempio Norton), viene scattata una foto di chiunque stia utilizzando il dispositivo, con successivo inoltro della foto via mail al proprietario del device
  • Cancellazione Remota: effettua un reset del telefono cancellando tutti i dati personali – i contatti, le foto, gli SMS, la cronologia di navigazione, il contenuto della scheda SD ecc.
  • Blocco SIM: consente di bloccare il telefono se la scheda SIM viene rimossa o sostituita

Alcune tra le principali applicazioni anti-furto per Android: