Durante una conferenza stampa ad Abu Dhabi, la leader del partito Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha discusso della tragedia dei migranti avvenuta a Cutro e ha dichiarato che avrebbe considerato la possibilità di tenere la prossima riunione del Consiglio dei Ministri a Cutro per discutere della questione dell’immigrazione.
Meloni ha sottolineato che non sono state ricevute segnalazioni di emergenza da Frontex e che le organizzazioni non governative non coprono la rotta dei migranti che tentano di raggiungere l’Italia, quindi non sono coinvolte nelle politiche del governo. Ha inoltre affermato che il governo sta lavorando per fermare i flussi illegali e salvare le persone.
La premier ha poi commentato la richiesta delle dimissioni del ministro Matteo Piantedosi avanzata dalle opposizioni, affermando che le opposizioni chiedono le dimissioni di un ministro diverso ogni giorno, e che ci sono altre questioni importanti da discutere oltre a questo. Ha anche risposto alla lettera del sindaco di Crotone che le chiedeva di recarsi in città per portare il suo sostegno, dicendo di essere stata colpita dalle ricostruzioni della tragedia e che il governo sta facendo tutto il possibile per salvare vite umane.
Il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, ha inviato una lettera a Meloni chiedendo la sua presenza in città per mostrare la sua vicinanza ai familiari delle vittime. Tuttavia, il governo non ha risposto a questa richiesta. Nel frattempo, il numero delle vittime del naufragio è aumentato a 69, incluso un bambino di tre anni che è stato trovato senza vita in mare.
La presidente del Consiglio ha anche risposto in merito alla lettera che il sindaco di Crotone le ha inviato: “La lettera del sindaco di Crotone non l’ho letta tutta – ha spiegato -. Posso solo dire che io sono rimasta colpita dalle ricostruzioni di questi giorni. Ma davvero, in coscienza, c’è qualcuno che ritiene che il governo abbia volutamente fatto morire 60 persone? Vi chiedo se qualcuno pensa che se si fosse potuto salvare 60 persone, non lo avremmo fatto. Vi prego, siamo un minimo seri“.
La Procura di Crotone sta indagando sull’incidente e vuole interrogare i sopravvissuti del naufragio per ricostruire l’attività degli scafisti e l’incidente sulla secca che ha causato la morte dei migranti. Il pm Pasquale Festa, titolare del fascicolo avanzerà la richiesta di incidente probatorio al gip del Tribunale di Crotone, Michele Ciociola. L’obiettivo dell’Ufficio guidato dal procuratore Giuseppe Capoccia è quello di cristallizzare le prove dei racconti dei sopravvissuti.
Il post-capitalismo è una teoria economica e sociale che ha suscitato molta attenzione e dibattito negli ultimi anni, soprattutto in relazione alla crescente consapevolezza dei limiti e delle criticità del sistema capitalistico. Il post-capitalismo sostiene che il capitalismo, come sistema economico dominante, ha raggiunto un punto di crisi che richiede una profonda riflessione e una nuova visione del futuro.
Ma che cosa significa esattamente post-capitalismo?
In generale, si può definire come una forma di organizzazione sociale ed economica che cerca di superare il capitalismo e di sostituirlo con modelli basati sulla condivisione, la cooperazione e la sostenibilità. Il post-capitalismo cerca di andare oltre la logica del profitto e della crescita a tutti i costi, per mettere al centro delle attenzioni i bisogni delle persone e dell’ambiente.
Per comprendere meglio la teoria del post-capitalismo, è necessario analizzare le criticità del sistema capitalistico. In primo luogo, il capitalismo è basato sull’idea che il profitto sia l’unico motore dell’economia, e che la crescita economica sia l’unico obiettivo desiderabile. Questo ha portato a una serie di conseguenze negative, come la creazione di disuguaglianze sociali, la distruzione dell’ambiente, la precarizzazione del lavoro e la crisi delle istituzioni democratiche.
In secondo luogo, il capitalismo è basato sulla proprietà privata dei mezzi di produzione, che crea un sistema di potere e controllo delle risorse economiche concentrato nelle mani di pochi soggetti. Questo ha portato a una situazione di dipendenza e sfruttamento dei lavoratori, che spesso non hanno alcuna possibilità di influenzare le decisioni delle imprese e dei mercati.
Il post-capitalismo cerca di superare queste criticità, proponendo modelli alternativi di organizzazione economica e sociale. Uno dei principali obiettivi del post-capitalismo è la creazione di un’economia collaborativa, basata sulla condivisione dei beni e dei servizi, e sulla cooperazione tra i soggetti economici. In questo modo, si cerca di superare la logica del profitto e di promuovere una maggiore solidarietà e giustizia sociale.
Un altro aspetto centrale del post-capitalismo è la sostenibilità ambientale. Il post-capitalismo cerca di superare la logica del consumo e dello sfruttamento delle risorse naturali, per promuovere modelli di produzione e consumo più responsabili e sostenibili. Questo significa ad esempio promuovere l’economia circolare, basata sul riutilizzo e riciclo dei materiali, e ridurre l’impatto ambientale delle attività economiche.
Differenza tra post-capitalismo e socialismo
Il post-capitalismo può in alcuni casi ricordare alcuni aspetti del socialismo, ma in realtà hanno fondamenti sociali molto diversi. Il post capitalismo e il socialismo sono due teorie economiche e sociali che hanno in comune l’idea di superare il capitalismo, ma differiscono in molte sfumature e dettagli.
In primo luogo, mentre il socialismo cerca di sostituire completamente il sistema capitalistico con un modello di proprietà collettiva dei mezzi di produzione, il post-capitalismo cerca di superare le criticità del capitalismo attraverso la creazione di modelli economici alternativi, basati sulla condivisione, la cooperazione e la sostenibilità. In altre parole, il post-capitalismo non necessariamente esclude la proprietà privata dei mezzi di produzione, ma cerca di superare le disuguaglianze e le criticità del capitalismo attraverso un’economia più collaborativa e solidale.
In secondo luogo, mentre il socialismo si basa su un forte ruolo dello Stato nell’economia e nella società, il post-capitalismo cerca di promuovere la partecipazione democratica e la gestione collettiva delle risorse economiche, senza necessariamente affidarsi allo Stato come unico soggetto di governo e di decisione.
In terzo luogo, mentre il socialismo spesso si basa sulla pianificazione centrale dell’economia, il post-capitalismo cerca di promuovere una maggiore flessibilità e adattabilità delle attività economiche, attraverso la promozione di forme di economia circolare, di cooperazione tra i soggetti economici e di uso intelligente delle tecnologie.
In quarto luogo, mentre il socialismo spesso si concentra sulla ridistribuzione delle risorse e sulla lotta alle disuguaglianze sociali, il post-capitalismo cerca di superare queste criticità attraverso la promozione di forme di produzione e di consumo sostenibili, che siano rispettose dell’ambiente e delle persone.
In generale, il post-capitalismo e il socialismo sono due teorie che cercano di superare le criticità del sistema capitalistico, ma differiscono per approccio, obiettivi e modelli economici e sociali proposti. Il post-capitalismo cerca di promuovere una maggiore collaborazione, solidarietà e sostenibilità, senza necessariamente escludere la proprietà privata dei mezzi di produzione o affidarsi allo Stato come unico soggetto di governo e di decisione. Il socialismo, d’altra parte, cerca di sostituire completamente il sistema capitalistico con un modello di proprietà collettiva dei mezzi di produzione e di ridistribuzione delle risorse, con un ruolo centrale dello Stato nell’economia e nella società.
Il post capitalismo nel mondo
Il post-capitalismo è una teoria ancora in fase di sviluppo e sperimentazione, quindi non ci sono ancora Stati che l’hanno applicata in modo completo. Tuttavia, ci sono alcuni esempi di pratiche che si avvicinano al modello del post-capitalismo in diversi contesti.
Ad esempio, l’economia sociale e solidale è un modello economico che si basa sulla cooperazione, la partecipazione democratica e la sostenibilità, e che promuove la produzione e lo scambio di beni e servizi tra soggetti economici che si pongono obiettivi sociali e ambientali. Questo modello è stato adottato in alcuni Paesi, come il Brasile, l’Argentina e l’Italia, attraverso la promozione di forme di impresa sociale e cooperativa, di banche etiche e di reti di consumo solidale.
Inoltre, ci sono alcuni esempi di pratiche post-capitaliste che si stanno sviluppando attraverso l’uso delle tecnologie digitali. Ad esempio, la condivisione di informazioni e conoscenze attraverso la rete e la promozione di pratiche di produzione e consumo collaborativo sono alla base della cosiddetta “economia della condivisione”. Questo modello, che include piattaforme come Airbnb, Uber e Wikipedia, si basa sulla condivisione dei beni e dei servizi tra soggetti che si mettono in relazione attraverso la rete, senza la necessità di intermediari tradizionali.
Inoltre, alcune comunità autonome, come Rojava in Siria, stanno sperimentando modelli di gestione collettiva delle risorse, attraverso la promozione di forme di autogoverno e di economia solidale, che cercano di superare le criticità del capitalismo e del controllo statale.
Truppe e mercenari russi continuano a colpire le ultime vie di accesso alla città ucraina assediata di Bakhmut, avvicinando Mosca alla sua prima grande vittoria in sei mesi dopo i più sanguinosi combattimenti del guerra.
Il capo dell’esercito privato russo Wagner, Prigozhin, parlando in un video registrato a circa 7 km a nord di Bakhmut, ha detto che la città, che è stata ridotta in rovina, è ora quasi completamente circondata con una sola strada ancora aperta per le truppe ucraine.
Continua un intenso bombardamento russo sulle rotte che portano a ovest da Bakhmut, un apparente tentativo di bloccare l’accesso delle forze ucraine dentro e fuori la città. Un ponte nell’adiacente città di Khromove è stato danneggiato dai bombardamenti dei carri armati russi.
I soldati ucraini stavano lavorando per riparare le strade danneggiate e altre truppe si stavano dirigendo verso la linea del fronte, segno che l’Ucraina non era ancora pronta a rinunciare alla città. A ovest, gli ucraini stavano scavando nuove trincee per posizioni difensive.
Il comandante delle forze di terra ucraine, Oleksandr Syrskyi, ha visitato Bakhmut venerdì per un briefing con i comandanti locali su come potenziare la capacità di difesa delle forze in prima linea.
“Il nemico non rinuncia alla sua speranza di catturare Bakhmut e continua a inivare forze per occupare la città“, ha detto il servizio stampa.
La vittoria a Bakhmut, con una popolazione prebellica di circa 70.000 abitanti, darebbe alla Russia il primo grande premio di una costosa offensiva invernale, dopo che l’anno scorso ha richiamato centinaia di migliaia di riservisti. Sarebbe un trampolino di lancio per catturare la regione circostante del Donbas, un importante obiettivo di guerra.
L’Ucraina afferma che la città ha poco valore strategico intrinseco, ma che le enormi perdite potrebbero determinare il corso della guerra. Ha riconquistato aree di territorio nella seconda metà del 2022, ma le sue forze sono ora sulla difensiva da tre mesi.
“Le unità della compagnia militare privata Wagner hanno praticamente circondato Bakhmut“, ha detto il capo di Wagner Yevgeny Prigozhin, apparendo in uniforme da combattimento in un video girato su un tetto in un villaggio a 7 km a nord del centro di Bakhmut.
“È rimasto solo un percorso per uscire dalla città”, ha detto. “Le tenaglie si stanno chiudendo.”
Ha invitato il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy a ordinare una ritirata da Bakhmut per salvare la vita dei suoi soldati. La telecamera ha inquadrato tre ucraini catturati – un uomo anziano con la barba grigia e due ragazzi – che chiedevano di poter tornare a casa.
Il comandante di un’unità di droni ucraina attiva a Bakhmut, Robert Brovdi che si fa chiamare “Madyar”, ha dichiarato in un video pubblicato sui social media che alla sua unità era stato ordinato dai militari di ritirarsi immediatamente. Ha detto che ha combattuto lì per 110 giorni.
Entrambe le parti affermano di aver inflitto perdite devastanti a Bakhmut. Kiev ha affermato che le sue forze stanno ancora resistendo, pur riconoscendo che la situazione è peggiorata questa settimana.
Volodymyr Nazarenko, vice comandante della Guardia nazionale ucraina, ha dichiarato alla radio ucraina NV che la situazione è “critica”, con combattimenti in corso “24 ore su 24”.
“Non tengono conto delle loro perdite nel tentativo di prendere d’assalto la città. Il compito delle nostre forze a Bakhmut è di infliggere quante più perdite possibili al nemico. Ogni metro di terra ucraina costa centinaia di vite al nemico“.
“Abbiamo bisogno di quante più munizioni possibile. Ci sono molti più russi qui di quanti ne abbiamo per distruggerli”.
Gli ultimi giorni hanno la Russia preoccupata per le sue potenziali vulnerabilità dopo che Mosca ha riferito di una serie di attacchi di droni contro obiettivi all’interno della Russia, seguiti da quello che ha detto essere un raid armato transfrontaliero.
Il presidente Vladimir Putin è stato mostrato in televisione mentre diceva al suo Consiglio di sicurezza di intensificare le “misure antiterrorismo”.
Zelenskiy, da parte sua, ha visitato i soldati feriti in un ospedale militare a Lviv. Uno, stringendo la mano del presidente dal letto, si è scusato di non potersi alzare in piedi. “Va bene”, ha detto Zelenskiy. “Verrà il tempo e ti alzerai”.
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz avrebbe dovuto incontrare il presidente degli Stati Uniti Joe Biden alla Casa Bianca per discutere di ulteriori aiuti militari all’Ucraina. La Germania ha promesso i carri armati Leopard a gennaio e dovrebbe essere il nucleo di una nuova forza corazzata ucraina.
Scholz è stato criticato da alcuni alleati occidentali per aver preso una posizione pubblica cauta nei confronti dell’armamento dell’Ucraina, sebbene abbia supervisionato un grande cambiamento nella politica da un paese che era il più grande cliente energetico della Russia alla vigilia della guerra.
L’ambasciatore di Kiev a Berlino, Oleksii Makeiev, ha affermato che la Germania sta ora assumendo un ruolo di leadership nell’armare l’Ucraina.
Washington annuncerà il suo ultimo pacchetto di aiuti militari del valore di 400 milioni di dollari, comprendente principalmente munizioni e veicoli blindati. Gli Stati Uniti hanno fornito quasi 32 miliardi di dollari in armi all’Ucraina dall’invasione.
A margine di una riunione dei ministri degli Esteri del G20 in India, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha incontrato brevemente faccia a faccia il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov per la prima volta dall’invasione.
Blinken ha detto a Lavrov di porre fine alla guerra e ha esortato Mosca a revocare la sospensione – annunciata la scorsa settimana – dell’ultimo accordo sul controllo delle armi nucleari rimasto.
Parlando a un forum nella capitale indiana, Blinken ha affermato che alla Russia non può essere permesso di fare la guerra impunemente, altrimenti invierebbe “un messaggio agli aspiranti aggressori ovunque che potrebbero essere in grado di farla franca”.
Il tecnoliberalismo è una filosofia politica che si basa su idee di libertà, individualità, responsabilità, decentramento e autocoscienza. Sostiene anche che la tecnologia dovrebbe essere accessibile a tutti con pochi controlli. È una corrente di pensiero che si differenzia dal liberalismo classico e dall’ordoliberalismo.
Il liberalismo classico è una dottrina che difende i diritti naturali degli individui e limita il potere dello Stato. Si basa su principi come la proprietà privata, il contratto sociale, il governo rappresentativo e il libero mercato. Il liberalismo classico ha avuto origine tra il XVII e il XVIII secolo con pensatori come John Locke, Adam Smith e Montesquieu.
L’ordoliberalismo è una variante del liberalismo che enfatizza il ruolo dello Stato nel garantire le condizioni per una concorrenza equa e un ordine sociale. Si basa su concetti come lo Stato sociale di diritto, l’economia sociale di mercato e la moneta stabile. L’ordoliberalismo ha avuto origine tra gli anni ’30 e ’40 del XX secolo con economisti della scuola di Friburgo come Walter Eucken e Wilhelm Röpke.
Il tecnoliberalismo è una filosofia politica che integra elementi del liberalismo classico e dell’ordoliberalismo con una visione ottimista della tecnologia come strumento di emancipazione e progresso. Si basa su valori come la libertà di espressione, di associazione e di informazione; l’innovazione, la creatività e l’imprenditorialità; la partecipazione civica e il controllo sociale sul potere; la diversità culturale e l’inclusione; la sostenibilità ambientale e lo sviluppo umano.
Il tecnoliberalismo ha avuto origine tra gli anni ’90 e 2000 del XXI secolo con pensatori come John Perry Barlow, David Brin e Nick Clegg. Alcuni esempi di movimenti o partiti politici che si ispirano al tecnoliberalismo sono i Pirati in Europa, i Radicali in Italia o i Liberal Democrats nel Regno Unito.
Il tecnoliberalismo presenta dei vantaggi ma anche degli svantaggi. Tra i vantaggi ci sono:
La promozione della libertà individuale e collettiva in un mondo sempre più interconnesso
Il favore all’innovazione tecnologica e alla diffusione della conoscenza
Lo stimolo alla partecipazione democratica e alla trasparenza delle istituzioni
Tra gli svantaggi ci sono:
La creazione di disuguaglianze sociali ed economiche tra chi ha accesso alla tecnologia e chi no
L’esposizione a rischi di privacy, sicurezza e manipolazione dei dati personali
La riduzione del ruolo dello Stato nella regolazione del mercato e nella protezione dei diritti sociali
In conclusione, il tecnoliberalismo è una filosofia politica che cerca di conciliare le idee liberali con le sfide della società digitale. Ha dei punti di forza ma anche delle criticità da affrontare con senso critico ed etico.
Libertà di parola
Il tecnoliberismo è visto come liberalismo del 21° secolo. Le nuove tecnologie e i siti di social networking consentono la libertà di parola dei cittadini per esprimere le loro opinioni. Le discussioni che circondano il tecnoliberismo coinvolgono:
Decentramento
Individualismo, responsabilità e consapevolezza di sé.
Niente in eccesso.
Sostenibilità.
Regolamentazione e governance in stile ingegneristico.
Responsabilità dei cittadini
La responsabilità del cittadino nel “tecnoliberalismo” si riferisce alla protezione della libertà degli individui pur mantenendo quella degli altri. I tecno-liberali cercano il cambiamento. Per loro natura, non sono soddisfatti di come stanno le cose e vogliono trovare nuovi modi per fare le cose. I liberali nell’arena tecnologica fanno avanzare una società come gli opportunisti. Il tecno-liberalismo rappresenta prospettive socio-culturali che implicano tutti gli sforzi umani. Ciò include il modo in cui sviluppiamo e utilizziamo la tecnologia, in particolare la tecnologia informatica. Nell’arena tecnologica, il liberalismo normalmente punta all’innovazione e all’assunzione di rischi. Inoltre, se sei un tecno-liberale nella tecnologia dell’informazione, il futuro non può arrivare abbastanza presto. Per coloro che vedono la vera promessa del web per la multimedialità e come piattaforma generale per il software applicativo, Internet è ancora troppo lento e primitivo.
L’esercito americano installerà software di riconoscimento facciale biometrico nei droni utilizzati per la sorveglianza e la ricognizione, lo ha annunciato il Dipartimento della Difesa (DoD).
Agendo per conto della US Air Force (USAF), il DoD ha stipulato un contratto con lo sviluppatore tecnologico RealNetworks, con sede a Seattle, per adattare i suoi SAFR face ID ai droni utilizzati in operazioni speciali e altri casi d’uso specifici.
“Adatteremo la piattaforma di riconoscimento facciale SAFR per l’implementazione su un sUAS autonomo per operazioni speciali, ISR (intelligence, sorveglianza e ricognizione) e altri casi d’uso”.
“Ciò richiederà l’integrazione del software SAFR con lo stack hardware e software del sUAS, compresi i suoi sistemi di elaborazione, comunicazione e software di controllo remoto integrati per consentire il funzionamento in impostazioni di comunicazione, supportano informazioni fruibili per gli operatori umani e aprono l’opportunità di una risposta autonoma in tempo reale da parte del robot”.
Dato il vasto budget delle forze armate statunitensi – l’USAF da sola è stimata circa 228 miliardi di dollari stanziati l’anno scorso, con un importo simile richiesto per il 2023.
Il contratto prevede che RealNetworks riceva 729.056 dollari per i suoi servizi.
Cos’è SAFR
SAFR è una piattaforma di riconoscimento facciale basata sull’intelligenza artificiale che offre un nuovo livello di visibilità e consapevolezza situazionale per i professionisti della sicurezza. Può integrare facilmente periferiche di controllo degli accessi come telecamere, serrature delle porte o sistemi di allarme per gestire l’accesso a una località in base all’identità delle persone.
SAFR funziona scattando una foto o facendo un video del viso di una persona e confrontandola con un database di volti noti. SAFR usa l’intelligenza artificiale per leggere la geometria del viso, come la distanza tra gli occhi, la forma del naso e le dimensioni della bocca. SAFR può identificare le persone in tempo reale, anche se il loro viso non è rivolto direttamente alla telecamera.
SAFR protegge i dati dei volti usando la crittografia e il controllo degli accessi. Il sistema non memorizza le immagini dei volti, ma solo le loro rappresentazioni matematiche chiamate vettori.
Bola Tinubu è un politico nigeriano e leader del partito politico All Progressives Congress (APC). È nato il 29 marzo 1952 a Lagos, in Nigeria. Tinubu ha frequentato la St. John’s Primary School, Ilupeju, Lagos e la Children’s Home School, Ibadan. Ha poi proseguito gli studi alla St. Francis Catholic School, Idimu-Egbe, Lagos e alla Christ’s School, Ado Ekiti, prima di ottenere una laurea in Scienze Economiche e di Gestione presso l’Università di Chicago negli Stati Uniti.
Dopo aver completato gli studi, Tinubu ha lavorato come amministratore delegato nella Hammersmith and Fulham Borough Council di Londra. In seguito, ha lavorato presso la Arthur Andersen Company a Chicago, prima di tornare in Nigeria per diventare il tesoriere dello Stato di Lagos nel 1999.
Tinubu è stato eletto governatore dello Stato di Lagos nel 1999, diventando il primo governatore a essere rieletto nel 2003. Durante il suo mandato come governatore, ha promosso lo sviluppo economico dello Stato di Lagos, portando avanti importanti progetti infrastrutturali e migliorando i servizi pubblici, in particolare nella sanità e nell’istruzione.
Nel 2013, Tinubu ha fondato l’All Progressives Congress (APC), un partito politico che ha avuto un ruolo chiave nella sconfitta del Partito Democratico Popolare (PDP) nelle elezioni presidenziali del 2015. L’APC è stato anche il partito che ha portato Muhammadu Buhari alla presidenza.
Tinubu è stato descritto come uno dei politici più influenti della Nigeria. Ha utilizzato la sua influenza per sostenere i candidati dell’APC nelle elezioni in Nigeria e in altri paesi africani. È anche noto per le sue attività filantropiche e per il suo sostegno alla cultura yoruba.
Nel 2021, Tinubu ha annunciato la sua candidatura alle elezioni presidenziali del 2023 in Nigeria.
Il partito di Nola Tibunu
L’All Progressives Congress (APC) è un partito politico nigeriano che sostiene un’agenda politica incentrata sulla lotta alla corruzione, lo sviluppo economico, l’istruzione, la sanità e la sicurezza. Alcuni dei principali punti del programma politico dell’APC includono:
Lotta alla corruzione: l’APC si impegna a combattere la corruzione a tutti i livelli del governo e della società nigeriana. Il partito intende adottare politiche e procedure per garantire la trasparenza e la responsabilità del governo.
Sviluppo economico: l’APC sostiene politiche volte a creare occupazione, promuovere l’imprenditorialità, attrarre investimenti stranieri e sostenere lo sviluppo delle imprese locali. Il partito intende anche migliorare l’infrastruttura del paese, in particolare le strade, le ferrovie e le reti elettriche.
Istruzione: l’APC ritiene che l’istruzione sia uno strumento chiave per lo sviluppo del paese e si impegna a migliorare l’accesso all’istruzione di qualità a tutti i livelli.
Sanità: l’APC sostiene politiche volte a migliorare l’accesso ai servizi sanitari di qualità per tutti i nigeriani.
Sicurezza: l’APC si impegna a garantire la sicurezza dei cittadini nigeriani attraverso l’adozione di politiche di sicurezza efficaci e il miglioramento delle forze di sicurezza.
L’APC ha anche una posizione conservatrice sui diritti sociali, come ad esempio la questione dell’aborto e dei diritti LGBTQ+, e sostiene la promozione dei valori tradizionali nigeriani.
Le critiche a Nola Tibunu
Bola Tinubu è un politico molto influente e controverso in Nigeria. Tra le critiche che gli vengono rivolte ci sono:
Il suo stato di salute precario, che lo ha costretto a sottoporsi a un intervento chirurgico al ginocchio e a una riabilitazione negli Stati Uniti.
Le accuse di corruzione e di arricchimento illecito durante il suo mandato come governatore di Lagos e come leader dell’APC.
Il suo ruolo nell’organizzazione della repressione violenta delle proteste del movimento #EndSARS contro la brutalità della polizia nel 2020.
La sua scarsa popolarità nel sud-est e nel nord del paese, dove è visto come un rappresentante degli interessi della regione sud-occidentale.
Il Windsor Framework è una proposta di accordo giuridico post-Brexit tra l’Unione europea e il Regno Unito. E’ concepito per affrontare il problema della circolazione delle merci tra il mercato unico europeo e il Regno Unito nell’attuale protocollo sull’Irlanda del Nord.
Il Windsor Framework, concordato dal primo ministro inglese e dal presidente della Commissione europea, sostituisce il vecchio protocollo dell’Irlanda del Nord, fornendo un nuovo quadro giuridico e costituzionale del Regno Unito.
Il comunicato del governo del Regno Unito spiega i punti più importanti.
Riscrivere radicalmente il trattato con il nuovo “Stormont Brake” significa che il Regno Unito può porre il veto alle nuove leggi sulle merci dell’UE se non sono supportate da entrambe le comunità dell’Irlanda del Nord.
La nuova corsia verde rimuove ogni senso di confine nel Mare d’Irlanda
L’Irlanda del Nord beneficerà della stessa IVA, alimenti e bevande e medicinali del resto del Regno Unito
Una nuova via da seguire per un futuro prospero e stabile per l’Irlanda del Nord è stata delineata oggi (lunedì 27 febbraio), riscrivendo il trattato per risolvere i problemi pratici per i cittadini e le imprese dell’Irlanda del Nord, protegge il posto dell’Irlanda del Nord all’interno della nostra Unione e ripristina l’equilibrio dell’accordo di Belfast (Venerdì Santo) in tutte le sue dimensioni.
Il quadro di Windsor, concordato oggi dal Primo Ministro e dal Presidente della Commissione europea, sostituisce il vecchio protocollo sull’Irlanda del Nord, affrontando le questioni che ha creato e fornendo un nuovo quadro giuridico e costituzionale del Regno Unito.
Garantisce un libero scambio di merci tra la Gran Bretagna e l’Irlanda del Nord eliminando qualsiasi senso del confine nel Mare d’Irlanda per le merci che rimangono all’interno del Regno Unito. Queste merci viaggeranno normalmente attraverso una nuova corsia verde senza burocrazia o controlli inutili, con gli unici controlli rimasti progettati per prevenire il contrabbando o la criminalità.
Protegge il posto dell’Irlanda del Nord nella nostra Unione, sostituendo parti delle leggi dell’UE con le leggi del Regno Unito e garantendo che il popolo dell’Irlanda del Nord possa beneficiare delle stesse politiche fiscali, cibo e bevande, medicine e pacchi del resto del Regno Unito.
Mette il popolo dell’Irlanda del Nord al comando con un consenso democratico attivo. L’accordo riscrive il testo del trattato con un nuovo freno Stormont che significa che il Regno Unito può porre il veto alle nuove leggi sulle merci dell’UE se non sono sostenute da entrambe le comunità dell’Irlanda del Nord, il che va ben oltre i precedenti accordi o discussioni sul vecchio protocollo.
Alla conferenza stampa di oggi, il primo ministro Rishi Sunak ha dichiarato:
“L’accordo di oggi è scritto nel linguaggio delle leggi e dei trattati. Ma in realtà, si tratta di molto più di questo.
“Si tratta di stabilità in Irlanda del Nord. Si tratta di persone reali e di aziende reali. Si tratta di dimostrare che la nostra Unione, che dura da secoli, può durare e durerà.
“E si tratta di abbattere le barriere tra di noi. Mettendo da parte gli argomenti che per troppo tempo ci hanno diviso. E ricordando il sentimento che ci definisce: questa famiglia di nazioni – questo Regno Unito”.
Il Windsor Framework garantisce la libera circolazione delle merci tra l’Irlanda del Nord e la Gran Bretagna e rimuove qualsiasi confine nel Mare d’Irlanda all’interno del Regno Unito:
Una nuova corsia verde (lo schema del mercato interno del Regno Unito) significa che i commercianti che spostano merci destinate all’Irlanda del Nord saranno liberati da scartoffie, controlli e dazi inutili, utilizzando solo informazioni commerciali ordinarie piuttosto che onerose burocrazie doganali o complessi requisiti di certificazione per l’agroalimentare. Lo stesso tipo di informazioni commerciali standard utilizzate per spostare merci da Birmingham all’Isola di Wight sarà utilizzato da Birmingham a Belfast. Tutte le merci destinate all’UE utilizzeranno la corsia rossa.
Tutti i requisiti sono stati eliminati per il commercio permanente dall’Irlanda del Nord alla Gran Bretagna, compreso l’obbligo di dichiarazioni di esportazione.
La corsia verde sarà ampliata per includere rivenditori di generi alimentari come supermercati e attività di ospitalità, riducendo significativamente i controlli SPS e le costose pratiche burocratiche e garantendo scelta per i consumatori sugli scaffali dei supermercati. Un singolo camion del supermercato che in precedenza doveva fornire 500 certificati ora può invece impegnarsi direttamente affinché le merci rimangano nell’Irlanda del Nord. I rivenditori contrassegnieranno le merci come “non per l’UE”, con un’implementazione graduale di questo requisito per dare loro il tempo di adeguarsi.
Le carni refrigerate come le salsicce, che erano vietate dal vecchio protocollo, possono circolare liberamente nell’Irlanda del Nord come altri prodotti alimentari al dettaglio.
I pacchi provenienti da persone o aziende in Gran Bretagna possono ora essere inviati ad amici, familiari e consumatori in Irlanda del Nord come sono oggi, senza dichiarazioni doganali, processi o costi aggiuntivi ai sensi del vecchio protocollo. I pacchi inviati business to business viaggeranno attraverso la corsia verde.
L’accordo di Windsor protegge il posto dell’Irlanda del Nord nell’Unione:
Gli stessi medicinali, nelle stesse confezioni, con le stesse etichette, saranno disponibili in tutto il Regno Unito, senza la necessità di requisiti di scansione dei codici a barre ai sensi del vecchio protocollo. Il Regno Unito autorizzerà tutti i farmaci per tutti i cittadini del Regno Unito, compresi i nuovi farmaci come i farmaci antitumorali, piuttosto che l’Agenzia europea per i medicinali ai sensi del vecchio protocollo. Il settore sanitario di NI avrà pieno accesso ai mercati del Regno Unito e dell’UE, sostenendo posti di lavoro e investimenti attraverso un doppio regime normativo.
Gli animali domestici possono ora viaggiare liberamente con i loro proprietari in tutto il Regno Unito, senza costosi trattamenti sanitari come la rabbia o la documentazione di un veterinario. I proprietari di animali domestici in Irlanda del Nord non dovranno fare nulla quando viaggiano in Gran Bretagna. Dove non si trasferiscono in Irlanda o nel resto dell’UE, i proprietari di GB con animali domestici microchippati possono facilmente iscriversi per un documento di viaggio a vita per il loro animale domestico, disponibile online ed elettronicamente in pochi minuti, o un processo altrettanto semplice integrato nel processo di prenotazione per un volo o un traghetto.
Piante iconiche precedentemente vietate come querce inglesi e patate da semina si sposteranno ancora una volta facilmente all’interno del Regno Unito senza i controlli burocratici e le costose certificazioni ai sensi del vecchio protocollo e utilizzeranno invece un processo simile allo schema del passaporto delle piante che già esiste in Gran Bretagna. Ciò porrà fine alle restrizioni che ostacolavano la scelta dei consumatori e danneggiavano le imprese, proteggendo al contempo l’area epidemiologica unica di lunga data sull’isola d’Irlanda.
Il testo giuridico del trattato è stato modificato, in modo che le modifiche critiche all’IVA e alle accise si applichino a tutto il Regno Unito. Ciò significa che le aliquote IVA zero sui materiali a risparmio energetico come i pannelli solari e le riforme dell’imposta sull’alcol si applicheranno ora in Irlanda del Nord.
Il governo britannico può continuare a fornire sovvenzioni generose e mirate in tutto il Regno Unito. I rischi di “riportata” previsti dal vecchio protocollo sono stati affrontati con nuovi test rigorosi, quindi ora non vi sono quasi circostanze in cui il protocollo si applichi alle sovvenzioni del Regno Unito, fornendo certezza alle imprese di commerciare e investire nell’Irlanda del Nord. Prevediamo che oltre il 98 per cento delle sovvenzioni dell’Irlanda del Nord non sarà influenzato nella pratica.
Il Windsor Framework salvaguarda la sovranità e corregge il deficit democratico mettendo il popolo dell’Irlanda del Nord al comando:
Il nuovo freno Stormont significa che l’Assemblea dell’Irlanda del Nord, democraticamente eletta, può opporsi alle nuove norme UE sulle merci che avrebbero effetti significativi e duraturi sulla vita quotidiana in Irlanda del Nord. Lo faranno sulla stessa base del meccanismo della “petizione di preoccupazione” nell’accordo di Belfast (Venerdì Santo), che richiede il sostegno di 30 membri di almeno due partiti. Il freno di Stormont è stato introdotto riscrivendo radicalmente il trattato e va significativamente oltre il “tutto o niente” sotto il vecchio protocollo ogni quattro anni al massimo.
Oltre 1.700 leggi dell’UE sono state rimosse, e con esse l’interpretazione e la supervisione della Corte di giustizia europea in settori come l’IVA, i medicinali e la sicurezza alimentare, in modo che il governo del Regno Unito possa decidere e i tribunali del Regno Unito possano interpretare. L’insieme minimo di norme dell’UE – meno del 3% – si applica per preservare l’accesso privilegiato e senza restrizioni per le imprese dell’Irlanda del Nord all’intero mercato unico dell’UE ed evitare una frontiera fisica sull’isola d’Irlanda.
L’accordo conclude mesi di intense discussioni tra il Regno Unito e l’UE per affrontare le questioni e le esigenze del mondo reale del popolo dell’Irlanda del Nord.
Fornendo rassicurazioni per il futuro, il Regno Unito e l’UE hanno concordato di lavorare insieme per anticipare e affrontare qualsiasi altra questione che possa emergere e hanno fatto una dichiarazione congiunta per risolvere le questioni attraverso il dialogo, piuttosto che procedimenti formali di controversia.
Accanto a “The Windsor Framework: a new way forward”, il governo ha pubblicato l’intera gamma di testi giuridici che sono alla base del Windsor Framework. Queste soluzioni pongono gli accordi nell’Irlanda del Nord su una base completamente nuova, con profonde modifiche al vecchio protocollo per fornire certezza e stabilità durature ai cittadini e alle imprese dell’Irlanda del Nord.
Per dare alle imprese e ai privati il tempo di prepararsi, l’attuazione dell’accordo sarà introdotta gradualmente, con alcuni dei nuovi accordi per merci, agroalimentare, animali domestici e movimenti di piante introdotti entro la fine dell’anno e il resto nel 2024. Nel frattempo, continueranno ad applicarsi gli attuali accordi di status quo temporaneo.
Il governo britannico non procederà più con il disegno di legge sul protocollo dell’Irlanda del Nord, poiché il Regno Unito e l’UE hanno raggiunto un accordo negoziato. Allo stesso modo, l’accordo significherà che l’UE ritirerà tutte le azioni legali che ha avviato contro il Regno Unito.
Qual è il rapporto tra l’analisi forense e la legge? Attraverso una specifica trattazione dell’argomento in oggetto da parte dell’esperta Rossella Galante, andiamo alla scoperta della scienza digitale che si occupa delle prove dei crimini di natura informatica e di quanto peso abbiano oggi all’interno dei processi in tribunale.
Analisi forense: cos’è e di cosa si occupa, i cenni storici
La Dott.ssa Rossella Galante spiega, anzitutto, in cosa consiste l’analisi forense e quali sono i suoi oggetti di studio. Partiamo, allora, dal principio, con la nascita e lo sviluppo di tale scienza.
Sappiamo bene che, a partire dal primo decennio degli anni Ottanta, i computer divennero più accessibili, chiunque poteva fruirne, e se da un lato, in questo modo, ci siamo trovati di fronte a una vera e propria rivoluzione in ambito informatico, dall’altro abbiamo avuto il risvolto della medaglia: parallelamente al maggiore utilizzo da parte dei consumatori, i personal computer iniziarono a essere utilizzati sempre più spesso anche in attività criminali.
Naturalmente, era necessario un metodo che combattesse i frequenti crimini digitali che caratterizzavano quel periodo storico. Il tentativo di una valida soluzione arrivò con l’analisi forense, branchia della scienza digitale che si occupa dei problemi legati all’individuazione, al recupero, all’estrazione, alla conservazione e all’identificazione dei materiali digitali attraverso l’analisi dei dati contenuti al loro interno.
Da quel momento in poi, l’analisi forense divenne una delle principali metodologie da utilizzare di fronte a giudici e tribunali, in particolar modo per quanto riguarda le investigazioni e i processi legati a crimini come il possesso di materiale pedopornografico, le operazioni fraudolente, lo spionaggio, lo stalking, e pure gli omicidi e gli stupri.
È chiaro – spiega Rossella Galante – che qualsiasi device digitale, non solo i pc, ma anche gli smartphone, i tablet, gli smartwatch e così via dicendo, memorizza una serie di dati personali molto significativi, che gli esperti di informatica forense riescono abilmente a estrapolare e analizzare attraverso metodologie specialistiche e in continua evoluzione, e che possono rivelarsi prove fondamentali all’interno dei processi giudiziari.
Regolata in Italia dalla Legge 48 del 2008, contenente la Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla criminalità informatica fatta a Budapest il 23 novembre 2001, l’informatica forense è dunque essenziale per le perizie informatiche e per l’acquisizione delle prove criminali a finalità legali per l’utilizzo che se ne fa durante i processi in tribunale.
È di fondamentale importanza ricordare – conclude Rossella Galante – che l’utilizzo dell’informatica forense in numerosi casi di alto profilo e la buona riuscita del suo ausilio nei processi hanno generato sempre più consensi nel sistema delle corti, tanto che, al giorno d’oggi, è considerata una disciplina di grande importanza e dignità.
Processi di analisi forense, la spiegazione di Rossella Galante
Ora che abbiamo ben chiaro cosa sia l’analisi forense, l’oggetto di studio e il suo scopo, procediamo con i metodi di estrazione delle prove digitali e i processi di analisi delle stesse.
Oggigiorno, la maggior parte degli strumenti forensi è volta a rendere visibili informazioni nascoste, cancellate, o difficilmente reperibili all’interno dei device digitali per i processi in tribunale.
Secondo l’analista forense Rossella Galante, i più importanti processi di analisi forense sono:
Il primo è l’analisi Cross-Drive, un metodo che pone a confronto le informazioni estrapolate da più dischi rigidi, in modo tale da scoprire se ci si trovi di fronte a gruppi di persone, complici tra loro, che lavorano insieme.
L’analisi Live consiste nell’elaborazione dei dati presenti su un supporto fisico. È utile in particolar modo se l’obiettivo è quello di decriptare file archiviati con sistemi come il Encrypting File System.
Fondamentale per le indagini forensi è il recupero dei file eliminati. Attraverso software tecnologicamente avanzati, gli esperti forensi partono dall’analisi del disco per analizzare i file che non sono fisicamente eliminati dal sistema operativo e dal file system.
Se i primi tre procedimenti si basano principalmente su supporti di tipo fisico, l’analisi stocastica consiste in un metodo d’indagine che poggia sull’investigazione di attività in assenza di artefatti digitali.
Molti dei crimini digitali vengono compiuti attraverso l’utilizzo della cosiddetta tecnica steganografica, ossia un metodo che altera i bit per mascherare determinati dati all’interno di immagini. Gli esperti forensi, allora, fanno uso di un metodo anti steganografia, una metodologia che si basa sulla messa a confronto delle immagini originali con quelle alterate.
Naturalmente, all’interno dei processi di informatica forense, oltre ai metodi appena elencati, ce ne sono anche altri meno specifici e peculiari, ma altrettanto importanti. Si tratta di analisi eseguite con strumenti basilari, a volte anche open source, che tentano di accedere all’interno del sistema operativo per crackare password, email, immagini e tutta una serie di informazioni sull’utente per andare alla ricerca di parole chiave correlate alle attività criminali.
Giunti a conclusione della spiegazione sui processi di analisi forense, appare chiara l’importanza che la figura dell’esperto può avere nell’ambito di processi penali e civili.
Il ministero degli Esteri cinese ha pubblicato un documento di posizione in 12 punti su una soluzione politica della crisi ucraina.
1. Rispettare la sovranità di tutti i paesi. Il diritto internazionale universalmente riconosciuto, compresi gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite, deve essere rigorosamente osservato. La sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale di tutti i paesi devono essere efficacemente sostenute. Tutti i paesi, grandi o piccoli, forti o deboli, ricchi o poveri, sono membri uguali della comunità internazionale. Tutte le parti dovrebbero sostenere congiuntamente le norme fondamentali che regolano le relazioni internazionali e difendere l’equità e la giustizia internazionali. Dovrebbe essere promossa un’applicazione paritaria e uniforme del diritto internazionale, mentre i doppi standard devono essere respinti.
2. Abbandonare la mentalità della guerra fredda. La sicurezza di un paese non dovrebbe essere perseguita a spese di altri. La sicurezza di una regione non dovrebbe essere raggiunta rafforzando o espandendo i blocchi militari. I legittimi interessi e preoccupazioni di sicurezza di tutti i paesi devono essere presi sul serio e affrontati adeguatamente. Non esiste una soluzione semplice a un problema complesso. Tutte le parti dovrebbero, seguendo la visione di una sicurezza comune, globale, cooperativa e sostenibile e tenendo presente la pace e la stabilità a lungo termine del mondo, contribuire a creare un’architettura di sicurezza europea equilibrata, efficace e sostenibile. Tutte le parti dovrebbero opporsi al perseguimento della propria sicurezza a scapito della sicurezza altrui, prevenire il confronto tra blocchi e lavorare insieme per la pace e la stabilità nel continente eurasiatico.
3. Cessare le ostilità. Il conflitto e la guerra non giovano a nessuno. Tutte le parti devono rimanere razionali ed esercitare moderazione, evitare di alimentare il fuoco e aggravare le tensioni e impedire che la crisi si deteriori ulteriormente o addirittura sfugga al controllo. Tutte le parti dovrebbero sostenere la Russia e l’Ucraina nel lavorare nella stessa direzione e riprendere il dialogo diretto il più rapidamente possibile, in modo da ridurre gradualmente la situazione e raggiungere infine un cessate il fuoco globale.
4. Riprendere i colloqui di pace. Dialogo e negoziazione sono l’unica soluzione praticabile alla crisi ucraina. Tutti gli sforzi volti a una soluzione pacifica della crisi devono essere incoraggiati e sostenuti. La comunità internazionale dovrebbe rimanere impegnata nel giusto approccio per promuovere i colloqui per la pace, aiutare le parti in conflitto ad aprire la porta a una soluzione politica il prima possibile e creare le condizioni e le piattaforme per la ripresa dei negoziati. La Cina continuerà a svolgere un ruolo costruttivo in questo senso.
5. Risolvere la crisi umanitaria. Tutte le misure atte ad alleviare la crisi umanitaria devono essere incoraggiate e sostenute. Le operazioni umanitarie dovrebbero seguire i principi di neutralità e imparzialità e le questioni umanitarie non dovrebbero essere politicizzate. La sicurezza dei civili deve essere efficacemente tutelata e devono essere istituiti corridoi umanitari per l’evacuazione dei civili dalle zone di conflitto. Sono necessari sforzi per aumentare l’assistenza umanitaria nelle aree interessate, migliorare le condizioni umanitarie e fornire un accesso umanitario rapido, sicuro e senza ostacoli, al fine di prevenire una crisi umanitaria su scala più ampia. Le Nazioni Unite dovrebbero essere sostenute nel svolgere un ruolo di coordinamento nell’incanalare gli aiuti umanitari nelle zone di conflitto.
6. Protezione dei civili e dei prigionieri di guerra (POW). Le parti in conflitto dovrebbero rispettare rigorosamente il diritto internazionale umanitario, evitare di attaccare civili o strutture civili, proteggere donne, bambini e altre vittime del conflitto e rispettare i diritti fondamentali dei prigionieri di guerra. La Cina sostiene lo scambio di prigionieri di guerra tra Russia e Ucraina e invita tutte le parti a creare condizioni più favorevoli a tale scopo.
7. Mantenere sicure le centrali nucleari. La Cina si oppone agli attacchi armati contro le centrali nucleari o altri impianti nucleari pacifici e invita tutte le parti a rispettare il diritto internazionale, inclusa la Convenzione sulla sicurezza nucleare (CNS), ed evitare risolutamente incidenti nucleari provocati dall’uomo. La Cina sostiene l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) nel svolgere un ruolo costruttivo nella promozione della sicurezza e della protezione degli impianti nucleari pacifici.
8. Riduzione dei rischi strategici. Le armi nucleari non devono essere utilizzate e le guerre nucleari non devono essere combattute. La minaccia o l’uso di armi nucleari dovrebbe essere contrastata. La proliferazione nucleare deve essere prevenuta e la crisi nucleare evitata. La Cina si oppone alla ricerca, allo sviluppo e all’uso di armi chimiche e biologiche da parte di qualsiasi paese e in qualsiasi circostanza.
9. Facilitare le esportazioni di grano. Tutte le parti devono attuare pienamente ed efficacemente, in modo equilibrato, l’iniziativa per i cereali del Mar Nero firmata da Russia, Turchia, Ucraina e Nazioni Unite e sostenere le Nazioni Unite affinché svolgano un ruolo importante in tal senso. L’iniziativa di cooperazione sulla sicurezza alimentare globale proposta dalla Cina fornisce una soluzione fattibile alla crisi alimentare globale.
10. Stop alle sanzioni unilaterali. Sanzioni unilaterali e massima pressione non possono risolvere la questione; creano solo nuovi problemi. La Cina si oppone alle sanzioni unilaterali non autorizzate dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. I paesi interessati dovrebbero smettere di abusare delle sanzioni unilaterali e della “giurisdizione a braccio lungo” contro altri paesi, in modo da fare la loro parte per ridurre la crisi ucraina e creare le condizioni affinché i paesi in via di sviluppo possano far crescere le loro economie e migliorare la vita della loro gente.
11. Mantenere stabili le catene industriali e di approvvigionamento. Tutte le parti dovrebbero mantenere seriamente l’attuale sistema economico mondiale e opporsi all’uso dell’economia mondiale come strumento o arma per scopi politici. Sono necessari sforzi congiunti per mitigare le ricadute della crisi e impedire che interrompa la cooperazione internazionale nei settori dell’energia, della finanza, del commercio alimentare e dei trasporti e comprometta la ripresa economica globale.
12. Promuovere la ricostruzione postbellica. La comunità internazionale deve adottare misure per sostenere la ricostruzione postbellica nelle zone di conflitto. La Cina è pronta a fornire assistenza e svolgere un ruolo costruttivo in questo sforzo.
L’Intelligenza Artificiale può essere classificata in IA analitica, ispirata all’essere umano e umanizzata a seconda dei tipi di intelligenza che esprime, intelligenza cognitiva, emotiva e sociale o in intelligenza artificiale ristretta, generale e super a seconda del suo stadio evolutivo.
Tuttavia, ciò che tutti questi tipi hanno in comune è che quando l’IA raggiunge un uso diffuso, spesso non viene più considerata come tale. Questo fenomeno è descritto come l’effetto IA, che si verifica quando gli osservatori svalutano il comportamento di un programma IA sostenendo che non si tratta di vera intelligenza. Come disse una volta lo scrittore di fantascienza britannico Arthur Clarke: “Ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia“. Tuttavia, quando si comprende la tecnologia, la magia scompare.
A intervalli regolari fin dagli anni ’50, gli esperti hanno previsto che ci vorranno solo pochi anni prima di raggiungere l’Intelligenza Artificiale Generale – sistemi che mostrano un comportamento indistinguibile da quello umano in tutti gli aspetti e che hanno intelligenza cognitiva, emotiva e sociale. Solo il tempo dirà se ciò accadrà effettivamente. Ma per comprendere meglio ciò che è fattibile, è possibile guardare all’IA da due angolazioni: la strada già percorsa e ciò che ancora ci attende. In questo editoriale, cerchiamo di fare proprio questo. Iniziamo esaminando il passato dell’IA per vedere quanto sia evoluta questa area utilizzando l’analogia delle quattro stagioni (primavera, estate, autunno e inverno), poi il presente per capire quali sfide le aziende affrontano oggi e infine il futuro per aiutare tutti a prepararsi alle sfide che ci attendono.
La Nascita dell’AI
Sebbene sia difficile individuare una data precisa, le radici dell’Intelligenza Artificiale possono probabilmente essere fatte risalire agli anni ’40, nello specifico al 1942, quando lo scrittore di fantascienza americano Isaac Asimov pubblicò il suo breve racconto “Runaround”. La trama di Runaround, una storia su un robot sviluppato dagli ingegneri Gregory Powell e Mike Donovan, ruota attorno alle Tre Leggi della Robotica:
Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, un essere umano riceva danno.
Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non vadano in contrasto alla Prima Legge.
Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché la salvaguardia di essa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge.
Il lavoro di Asimov ha ispirato generazioni di scienziati nel campo della robotica, dell’IA e dell’informatica, tra cui il cognitivista americano Marvin Minsky che in seguito ha co-fondato il laboratorio AI del MIT.
Più o meno nello stesso periodo, ma a più di 5.000 km di distanza, il matematico inglese Alan Turing lavorò su questioni molto meno fittizie e sviluppò una macchina per decifrare codici per il governo britannico, con lo scopo di decifrare il codice Enigma usato dall’esercito tedesco nella seconda guerra mondiale.
Alan Turing
La macchina di Turing aveva un peso di circa una tonnellata, è generalmente considerato il primo computer elettromeccanico funzionante. Il modo potente in cui la macchina è stata in grado di decifrare il codice Enigma, un compito precedentemente impossibile anche ai migliori matematici umani, ha fatto meravigliare Turing stesso sull’intelligenza di tali macchine. Nel 1950 pubblicò il suo fondamentale articolo “Computing Machinery and Intelligence” in cui descriveva come creare macchine intelligenti e in particolare come testare la loro intelligenza.
Il test di Turing è ancora oggi considerato un punto di riferimento per identificare l’intelligenza di un sistema artificiale, se un essere umano sta interagendo con un altro essere umano e una macchina e non è in grado di distinguere la macchina dall’umano, allora la macchina si dice intelligente.
La parola Intelligenza Artificiale fu poi coniata ufficialmente circa sei anni dopo, quando nel 1956 Marvin Minsky e John McCarthy, un informatico a Stanford, ospitarono il Dartmouth Summer Research Project on Artificial Intelligence (DSRPAI) della durata di circa otto settimane presso il Dartmouth College di New Hampshire. Questo seminario, che segna l’inizio della primavera dell’IA ed è stato finanziato dalla Fondazione Rockefeller, ha riunito coloro che in seguito sarebbero stati considerati i padri fondatori dell’IA.
Tra i partecipanti c’erano lo scienziato informatico Nathaniel Rochester, che in seguito progettò l’IBM 701, il primo computer scientifico commerciale, e il matematico Claude Shannon, che fondò la teoria dell’informazione. L’obiettivo di DSRPAI era quello di riunire ricercatori di vari campi al fine di creare una nuova area di ricerca finalizzata alla costruzione di macchine in grado di simulare l’intelligenza umana.
Gli alti e bassi dell’IA
La Conferenza di Dartmouth fu seguita da un periodo di quasi due decenni che vide significativi successi nel campo dell’IA. Un esempio è il famoso programma informatico ELIZA, creato tra il 1964 e il 1966 da Joseph Weizenbaum al MIT. ELIZA era uno strumento di elaborazione del linguaggio naturale capace di simulare una conversazione con un essere umano ed è stato uno dei primi programmi in grado di tentare di superare il Turing Test. Un’altra storia di successo dei primi giorni dell’IA fu il programma General Problem Solver, sviluppato dal premio Nobel Herbert Simon e dai ricercatori della RAND Corporation Cliff Shaw e Allen Newell, che era in grado di risolvere automaticamente determinati tipi di problemi semplici, come la Torre di Hanoi. A seguito di queste storie di successo ispiratrici, furono dati cospicui finanziamenti alla ricerca sull’IA, portando a sempre più progetti. Nel 1970, Marvin Minsky rilasciò un’intervista alla rivista Life in cui affermava che si sarebbe potuto sviluppare una macchina con l’intelligenza generale di un essere umano medio entro tre o otto anni.
Tuttavia, sfortunatamente, non fu così. Solo tre anni dopo, nel 1973, il Congresso degli Stati Uniti iniziò a criticare fortemente la spesa elevata per la ricerca sull’Intelligenza Artificiale. Lo stesso anno, il matematico britannico James Lighthill pubblicò una relazione commissionata dal Consiglio di Ricerca Scientifica britannico in cui mise in discussione le prospettive ottimistiche degli studiosi di Intelligenza Artificiale. Lighthill affermò che le macchine avrebbero raggiunto solo il livello di un “amatore esperto” in giochi come gli scacchi e che il ragionamento di buon senso sarebbe sempre stato al di là delle loro capacità.
In risposta, il governo britannico interruppe il sostegno alla ricerca sull’Intelligenza Artificiale in tutte le università tranne tre (Edimburgo, Sussex ed Essex) e presto anche il governo degli Stati Uniti seguì l’esempio britannico. Questo periodo iniziò l’Inverno dell’Intelligenza Artificiale. E sebbene il governo giapponese abbia iniziato a finanziare pesantemente la ricerca sull’Intelligenza Artificiale negli anni ’80, a cui il DARPA degli Stati Uniti ha risposto con un aumento dei finanziamenti, non sono stati fatti ulteriori progressi nei successivi anni.
Gli sviluppi dell’Intelligenza Artificiale
Uno dei motivi dell’iniziale mancanza di progressi nel campo dell’intelligenza artificiale e del fatto che la realtà è scesa bruscamente rispetto alle aspettative risiede nel modo specifico in cui i primi sistemi come ELIZA e il General Problem Solver hanno cercato di replicare l’intelligenza umana. Nello specifico, erano tutti Sistemi Esperti, ovvero raccolte di regole che presuppongono che l’intelligenza umana possa essere formalizzata e ricostruita in un approccio dall’alto verso il basso come una serie di affermazioni “se-allora”, che si prestano a tale formalizzazione.
Ad esempio, il programma di gioco degli scacchi Deep Blue di IBM, che nel 1997 è stato in grado di battere il campione del mondo Gary Kasparov secondo quanto riferito, Deep Blue è stato in grado di elaborare 200 milioni di possibili mosse al secondo e di determinare la mossa successiva ottimale guardando 20 mosse avanti attraverso l’uso di un metodo chiamato ricerca ad albero.
Ad esempio, un Sistema Esperto non può essere facilmente addestrato a riconoscere i volti o persino a distinguere tra un’immagine che mostra un muffin e una che mostra un Chihuahua. Per tali compiti è necessario che un sistema sia in grado di interpretare correttamente i dati esterni, per imparare da tali dati e utilizzare tali apprendimenti per raggiungere obiettivi e compiti specifici attraverso un adattamento flessibile, caratteristiche che definiscono l’IA. Poiché i Sistemi Esperti non possiedono queste caratteristiche, tecnicamente parlando non sono vere IA. I metodi statistici per ottenere una vera intelligenza artificiale sono stati discussi già negli anni ’40, quando lo psicologo canadese Donald Hebb sviluppò una teoria dell’apprendimento nota come Hebbian Learning che replica il processo dei neuroni nel cervello umano.
Tuttavia, questo lavoro è rimasto fermo nel 1969, quando Marvin Minsky e Seymour Papert hanno dimostrato che i computer non avevano una potenza di elaborazione sufficiente per gestire il lavoro richiesto da tali reti neurali artificiali. Le reti neurali artificiali sono tornate alla ribalta sotto forma di Deep Learning quando nel 2015 AlphaGo , un programma sviluppato da Google, è riuscito a battere il campione del mondo nel gioco da tavolo Go.
Oggi le reti neurali artificiali e il Deep Learning costituiscono la base della maggior parte delle applicazioni che conosciamo sotto l’etichetta di IA. Sono la base degli algoritmi di riconoscimento delle immagini utilizzati da Facebook, algoritmi di riconoscimento vocale che alimentano altoparlanti intelligenti e auto a guida autonoma. Questa raccolta dei frutti dei progressi statistici passati è il periodo di IA Fall, in cui ci troviamo oggi.
Il futuro dell’Intelligenza Artificiale
Il fatto che nel prossimo futuro i sistemi di intelligenza artificiale faranno sempre più parte della nostra vita quotidiana solleva la questione se è necessaria la regolamentazione e, in tal caso, in quale forma. Sebbene l’IA sia nell’obiettivo di essenza e senza pregiudizio, non significa che i sistemi basati sull’intelligenza artificiale non possano essere distorti. In effetti, a causa del suo stesso natura, qualsiasi distorsione presente nei dati di input utilizzati per addestrare un sistema di IA persiste e può persino essere amplificata.
La ricerca ha, ad esempio, dimostrato che i sensori utilizzati nelle auto a guida autonoma sono migliori nel rilevare tonalità della pelle più chiare rispetto a quelle più scure a causa del tipo di immagini utilizzate per addestrare tali algoritmi o che i sistemi di supporto decisionale utilizzati dai giudici possono essere di parte razziale poiché si basano sull’analisi di sentenze passate. Invece di cercare di regolamentare l’intelligenza artificiale stessa, il modo migliore per evitare tali errori è probabilmente quello di sviluppare requisiti comunemente accettati per quanto riguarda l’addestramento e il test degli algoritmi di intelligenza artificiale, possibilmente in combinazione con qualche forma di garanzia, simile ai protocolli di test sui consumatori e sulla sicurezza utilizzati per i test fisici prodotti.
Ciò consentirebbe una regolamentazione stabile anche se gli aspetti tecnici dei sistemi di IA si evolvessero nel tempo. Una questione correlata è quella della responsabilità delle aziende per gli errori dei loro algoritmi o anche la necessità di un codice morale degli ingegneri di intelligenza artificiale, simile a quello su cui giurano avvocati o medici. Ciò che tali regole, tuttavia, non possono evitare è l’hacking deliberato dei sistemi di intelligenza artificiale, l’uso indesiderato di tali sistemi per il microtargeting basato sui tratti della personalità o la generazione di notizie false. Ciò che rende le cose ancora più complicate è che il Deep Learning, una tecnica chiave utilizzata dalla maggior parte dei sistemi di intelligenza artificiale, è intrinsecamente una scatola nera. Sebbene sia semplice valutare la qualità dell’output generato da tali sistemi, ad esempio, la quota di immagini correttamente classificate, il processo utilizzato per farlo rimane in gran parte opaco.
Tale opacità può essere intenzionale, ad esempio, se una società vuole mantenere segreto un algoritmo, a causa dell’analfabetismo tecnico o correlata alla scala dell’applicazione. Sebbene ciò possa essere accettabile in alcuni casi, può esserlo meno in altri. Ad esempio, a poche persone potrebbe interessare il modo in cui Facebook identifica chi taggare in una determinata immagine. Ma quando i sistemi di intelligenza artificiale vengono utilizzati per fornire suggerimenti diagnostici per il cancro della pelle sulla base dell’analisi automatica delle immagini, capire come tali raccomandazioni sono state derivate diventa fondamentale.
Conclusioni
Nessuno sa se l’intelligenza artificiale ci consentirà di migliorare la nostra intelligenza, come pensa Raymond Kurzweil di Google, o se alla fine ci guiderà nella terza guerra mondiale, una preoccupazione sollevata da Elon Musk. Tuttavia, tutti concordano sul fatto che si tradurrà in sfide etiche, legali e filosofiche uniche che dovranno essere affrontate.
Per decenni, l’etica ha affrontato il problema del carrello, un esperimento mentale in cui una persona immaginaria deve scegliere tra inattività porta alla morte di molti e l’attività che porta alla morte di pochi. In un mondo di auto a guida autonoma, questi problemi diventeranno scelte effettive che le macchine e, per estensione, i loro programmatori umani dovranno fare.
In risposta, le richieste di regolamentazione sono state numerose, anche da parte di attori importanti come Mark Zuckerberg. Ma come possiamo regolamentare una tecnologia che è in continua evoluzione da sola e che pochi esperti, per non parlare dei politici, comprendono appieno? Come possiamo superare la sfida di essere sufficientemente ampi da consentire evoluzioni future in questo mondo in rapido movimento e sufficientemente precisi da evitare che tutto venga considerato come IA?
Una soluzione può essere seguire l’approccio del giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti Potter Stewart che nel 1964 definì l’oscenità dicendo: “Lo so quando lo vedo”. Questo ci riporta all’effetto AI menzionato in precedenza, che ora tendiamo rapidamente ad accettare come normale fosse visto come straordinario. Esistono oggi dozzine di app diverse che consentono a un utente di giocare a scacchi contro il suo telefono. Giocare a scacchi contro una macchina – e perdere con quasi certezza – è diventata una cosa che non vale nemmeno la pena menzionare. Presumibilmente, Garry Kasparov aveva una visione completamente diversa su questo argomento nel 1997, poco più di 20 anni fa.
Biografie dell’autore Michael Haenlein è professore presieduto dal Big Data Research Center e decano associato dell’Executive PhD Program presso la ESCP Europe Business School (e-mail: [email protected]). Andreas Kaplan, professore e preside della ESCP Europe Business School di Berlino, è tra i primi 50 autori di business e management in tutto il mondo (e-mail: [email protected]).
Il presente testo è una libera traduzione del A Brief History of Artificial Intelligence: On the Past, Present, and Future of Artificial Intelligence
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