Se vi siete persi l’ultima puntata del vostro programma preferito su Canale 5, sarà semplice correre ai ripari. Questa applicazione vi permetterà di vedere in streaming direttamente dal vostro smartphone una grande varietà di spettacoli e serie tv dei canali Mediaset.
H3G per Mediaset
L’applicazione è divisa in tre sezioni: Live – dove sono elencati i programmi in onda in questo momento per visualizzarli subito. Programmi – con l’elenco di tutti gli show Mediaset, ognuno dei quali con la sua pagina personale, dove trovare le puntate andate in onda da rivedere. Continua – sezione in cui verranno elencate le puntate che avete guardato per, eventualmente, riprendere la visione da dove vi eravate interrotti. L’utilità dell’applicazione è evidente, soprattutto per gli appassionati della televisione Mediaset. Purtroppo qualche problema c’è. Alcuni video sono si possono vedere solo se c’è connessione ad una rete Wi – Fi e potrà capitare che la riproduzione di un video si blocchi per problemi di traffico dati. Speriamo però in futuri aggiornamenti e migliorie. Nel frattempo dategli un’occhiata
Il Mobile World Congress, per chi non ne avesse mai sentito parlare, è la più grande fiera del mondo sulla telefonia mobile. Si è tenuta l’ultima settimana di febbraio e hanno partecipato tutte le più grandi aziende produttrici di smartphone cellulari ma anche operatori, agenzie per le telecomunicazioni, produttori hardware di dispositivi mobili. Tante le novità. In casa LG la famiglia L-Style si rinnova in tre dei suoi modelli. Nasce il nuovo Brend F che porta la velocità di connessione LTE di quarta generazione anche su dispositivi più accessibili infine la potente serie G.
LG serie F
LG Optimus G è in arrivo sul mercato italiano ed è in cantiere Optimus G Pro destinato, al momento, al solo mercato asiatico. Degno di attenzione, però, tutto il contorno di smartphone partendo dalla base di ricarica induttiva più piccola al mondo, passando per il mirroring video sul televisore terminando poi con Home-bat 2 robot per la pulizia completamente programmabile e pilotabile da smartphone. Nessuno più di LG ha saputo accogliere più sfaccettature di un mercato che presto diventerà parte integrante di ogni momento della nostra vita.
Anche in Italia, l’applicazione di instant messagging Whatsapp finisce sotto la lente di ingrandimento del Garante della Privacy Antonello Soro, che chiede all’azienda californiana chiarimenti sull’utilizzo dei dati degli utenti.
WhatsApp
I dubbi di Soro si concentrano sulle modalità di funzionamento dell’applicazione: una volta scaricata ed installata, questa pone come requisito fondamentale il completo accesso alla rubrica dell’utente, non limitandosi a collegare fra di loro contatti già appartenenti alla cerchia Whatsapp, ma immagazzinando anche i dati di utenti estranei al circuito: di fatto, un quantitativo ingente di informazioni finisce negli archivi dell’azienda senza il consenso dei proprietari. Il Garante, in una richiesta ufficiale, chiede a Whatsapp di spiegare dove, come e per quanto tempo i dati vengono conservati, e quale sia il numero esatto di account italiani in loro possesso specificando che ”alcune caratteristiche nel funzionamento dell’applicazione comportano implicazioni e rischi specifici per la protezione dei dati personali degli utenti”.
La richiesta italiana, giunge a breve distanza da un analogo intervento da parte dell’ Office of the Privacy Commissioner del Canada e della Dutch Data Protection Authority, che nel gennaio di quest’anno avevano già sollevato critiche sulla modalità del trattamento dei dati, e alle quali i portavoce di Whatsapp avevano opposto una prima difesa, specificando che i dati degli utenti estranei al circuito venivano effettivamente conservati nei database in California, ma criptati con algoritmo hash, e dunque non consultabili nemmeno agli stessi dipendenti.
Il quadro dirigente di Whatsapp dovrà rispondere alle richieste ed dimostrarsi particolarmente convincente: in gioco non vi è solo il naturale danno d’immagine che l’azienda sta peraltro già subendo a seguito di questi controlli, ma la possibilità di una multa che in casi come questi può rivelarsi particolarmente ingente, come già accadde ad aziende come Google che per aver utilizzato dei codici traccianti nella barra di ricerca integrata sui dispositivi Apple, patteggiò con la FTC il pagamento di una multa da 22.5 milioni di euro, pur di evitare una causa contro l’azienda della mela.
Amazon ha diramato un annuncio di sicurezza relativo a tutti gli utenti che utilizzano il sistema operativo iOS.
Il gigante online della vendita al dettaglio ha messo in guardia gli utenti iOS avvertendo di non scaricare l’ultimo aggiornamento per la sua applicazione Kindle a causa di un problema tecnico che cancella l’intera libreria di un cliente dal dispositivo.
Dopo aver scaricato l’aggiornamento, gli utenti Kindle vengono disconnessi dei loro account, e tutto quello che avevano scaricato viene cancellato dai dispositivi. Fra l’altro vengono cancellati anche i segnalibri e altre impostazioni, in base alle osservazioni di alcuni utenti su iTunes. Gli utenti devono poi effettuare nuovamente l’accesso a Kindle e riscaricare i loro libri dal web. Alcuni lamentano il fatto di aver dovuto eliminare l’applicazione e scaricarla di nuovo.
Amazon sta già lavorando ad una soluzione, ma per ora si invitano tutti gli utenti possessori di un Kindle e del sistema operativo iOS a non scaricare alcun aggiornamento software, in attesa della risoluzione del bug.
Una falla nel sistema operativo di Apple iOS 6.1, permette ad hacker di accedere alle applicazioni del telefono, ascoltare i messaggi vocali, ed effettuare chiamate.
Un video su YouTube che mostra agli utenti come “superare il codice di accesso dell’iPhone 5 e delle più recenti versioni del suo sistema, tra cui iOS 6.1, è stato pubblicato da alcuni giorni. La persona che ha caricato il video mostra come si possa superare con relativa facilità la password che blocca lo schermo. In particolare, gli utenti devono schiacciare il tasto per spegnere l’iPhone, effettuare una chiamata di emergenza, e tenere il dito sul pulsante di accensione.
Apple ha spiegato di essere a conoscenza del problema e di essere già al lavoro per una risoluzione del problema, che tuttavia richiederà un aggiornamento del sistema operativo.
La polizia europea ha sgominato una banda di criminali informatici che, dopo aver bloccato i computer di migliaia di utenti con un virus appositamente progettato, si fingevano poliziotti ed estorcevano denaro in cambio dello sblocco del dispositivo.
L’ingegnosa truffa consisteva nel progettare e diffondere tramite messaggi email dei virus di tipo ransomware, pensati per bloccare i documenti del computer e creare dei messaggi fittizi che dimostravano la presenza di qualche contenuto illegale: al gruppo criminale bastava presentarsi come poliziotti presso casa delle vittime e chiedere dei soldi in cambio dello sblocco del computer e della promessa di non denunciare l’accaduto.
Secondo le stime dell’Europol, la truffa, eseguita in 30 stati in tutta Europa avrebbe permesso di estorcere circa 100 dollari per ogni vittima: calcolando che il 3% dei destinatari del virus ha ceduto al ricatto, l’operazione riguarderebbe un giro d’affari di diversi milioni di euro.
Il leader della rete – un ragazzo di 27 anni, russo – è stato arrestato negli Emirati Arabi Uniti nel mese di dicembre, ha detto Francisco Martinez, segretario per la sicurezza di stato spagnolo . Dieci altri sospetti, tra cui sei russi, due ucraini, e due georgiani sono stati arrestati sulla Costa del Sol, una popolare destinazione turistica sulla costa del Mediterraneo.
La piattaforma Android sta diventando un obiettivo in chiave mobile per i criminali informatici, secondo un rapporto di sicurezza Web società Blue Coat Systems. In un rapporto sul malware dedicato ai dispositivi mobili, Blue Coat osserva come Android sia un obiettivo popolare.
“La nostra piattaforma WebPulse – si legge nel report – registra una serie di virus sviluppati per Android. Il quaranta per cento del malware su Android è stato diffuso attraverso applicazioni, dimostrando come i criminali informatici possano utilizzare con successo le infrastrutture integrate per attaccare gli utenti mobili. Negli ultimi sei mesi, WebPulse ha anche bloccato un numero crescente di applicazioni dannose esclusivamente progettate per Android.” Veicolo molto utilizzato per la diffusione di virus, le applicazioni e i contenuti a carattere pornografico, un vettore di minacce particolarmente pericoloso, anche per la rapidità con cui si diffondono le infezioni.
L’ultimo aggiornamento del sistema iOS per Iphone 4S ha incontrato problemi di banda, specie con gli utenti Vodafone: Apple ha dunque realizzato un’ulteriore versione del sistema operativo da installare al più presto.
Il sistema iOS 6.0 diffuso dall’azienda di Cupertino e rapidamente scaricato dagli utenti dell’iPhone 4S ha immediatamente riscontrato problemi con la navigazione internet e con le chiamate dei principali operatori di telefonia, in particolare Vodafone, i cui utenti hanno lamentato inconvenienti a seguito dell’aggiornamento del sistema. In campo aziendale, è stato invece un blocco di compatibilità con il software Microsoft Exchange ad allarmare i clienti. La Apple ha invitato i propri utenti a sostituire l’ultima versione 6.0 con la 6.0.1, progettata per rimediare all’errore. Il dispositivo interessato è il solo iPhone 4S, nè la quinta versione nè gli iPad sembrano essere coinvolti nel problema.
Il rilascio di Apple iOS 6,0 verso la fine di gennaio aveva aggiunto numerose funzioni che consentono agli utenti di acquistare i biglietti del cinema da Fandango, ripristinato l’opzione per l’utilizzo di iTunes e il download di singoli brani da iCloud. Altri aggiornamenti riguardavano la gestione delle password, alcune nuove scorciatoie per il browser Safari, e miglioramenti nel software di mappatura di Apple.
BlackBerry si affiderà a Trend Micro per garantire la sicurezza delle applicazioni di terze parti installate sul nuovo BlackBerry 10. Come già App Store, anche la piattaforme BlackBerry eseguirà la scansione alla ricerca di malware nelle applicazioni per proteggere i clienti appoggiandosi alla tecnologia di Trend Micro Mobile Service Application Reputation.
“BlackBerry sta lavorando con Trend Micro per implementare un approccio più robusto per affrontare problemi di privacy e di sicurezza relativi a applicazioni di terze parti,” ha spiegato ieri in un comunicato Adrian Stone, direttore del Security Response della BlackBerry “Con l’integrazione della scansione mobile avanzata di Trend Micro e la nostra capacità di rilevamento interna siamo in grado di fornire un ulteriore livello di protezione e sicurezza per i clienti BlackBerry.”
La scorsa settimana, RIM ha presentato il sistema BlackBerry BB10 mobile e i primi due smartphone. Ma la società sa che le applicazioni sono fondamentali nel processo decisionale d’acquisto: a questo scopo, BlackBerry ha cercato di promuovere un potente sviluppo di app tramite manifestazione come “Portathon”, una iniziativa che mira a convincere gli siluppatori a creare delle versioni dei loro prodotti per sistema operativo BB10.
Le applicazioni Superclean e DroidCleaner, fino a poco tempo fa disponibili sul Play Store delle piattaforme Android, erano virus in grado di rubare dati personali dal computer e di inviarli ai pirati informatici.
La dinamica dell’attacco era relativamente semplice: due applicazioni all’apparenza progettate per pulire lo smartphone o il tablet dai file infetti e obsoleti, erano in realtà programmi che risiedevano silenziosamente sul dispositivo, che una volta connesso al computer, sfruttavano la funzionalità di avvio automatico delle periferiche, per installarsi nel sistema operativo e rubare tutte le principali informazioni personali, fra cui la registrazione delle conversazioni e i filmati realizzati con il microfono e la videocamera del pc, dati che venivano puntualmente spediti ai creatori del malware.
Fortunatamente, la funzione di auto avvio dei dispositivi collegati al computer su cui i virus facevano affidamento, è stata da tempo disabilitata in tutti i sistemi Windows, ma gli utenti che hanno versioni del sistema Microsoft anteriori alla settima dovrebbero eseguire uno scan antivirus e disinstallare le due app dai dispositivi mobili.
Superclean e DroidCleaner non sono ormai più disponibili sul Play Store, ma la loro permanenza per diverse settimane e il numero di download abbastanza consistente, mettono in guardia gli utenti sulla necessità di verificare la provenienza delle applicazioni, per le quali sarebbe meglio cercare alcune credenziali online prima di procedere al download.
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