12 Novembre 2025
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Paragon. Il software israeliano usato dai governi di tutto il mondo

Quasi 100 giornalisti e membri della società civile sono stati presi di mira dallo spyware Graphite, prodotto dall’azienda israeliana Paragon Solutions. L’attacco ha compromesso la sicurezza di utenti di WhatsApp, app di messaggistica di proprietà di Meta. WhatsApp ha affermato di avere prove solide che i dispositivi di circa 90 utenti siano stati infettati.

Un attacco sofisticato

Secondo gli esperti, l’attacco è stato di tipo “zero-click”, il che significa che le vittime non hanno dovuto cliccare su alcun link o eseguire azioni per essere infettate. Il vettore del malware, secondo WhatsApp, è stato un file PDF dannoso inviato in chat di gruppo. WhatsApp ha dichiarato di poter affermare con sicurezza che Paragon Solutions sia stata coinvolta in questa operazione.

Un portavoce di WhatsApp ha dichiarato: “Abbiamo contattato direttamente le persone colpite e interrotto la campagna spyware. Questo episodio sottolinea l’importanza di ritenere responsabili le aziende di spyware per le loro azioni illecite.”

Paragon Solutions non ha rilasciato commenti ufficiali. Tuttavia, una fonte vicina all’azienda ha affermato che Paragon ha circa 35 clienti governativi, tutti considerati democratici, e che l’azienda non fa affari con paesi come Grecia, Polonia, Ungheria, Messico e India, precedentemente accusati di abuso di spyware.

Implicazioni legali e politiche

La rivelazione degli attacchi avviene in un contesto di crescente attenzione internazionale verso l’uso di spyware contro giornalisti e attivisti. WhatsApp ha inviato una lettera di “cessazione e sospensione” a Paragon e sta valutando possibili azioni legali. L’azienda sta anche avvisando le vittime attraverso messaggi diretti.

La notizia segue una recente decisione di un giudice californiano a favore di WhatsApp in una causa contro NSO Group, un altro produttore israeliano di spyware. Nel 2019, WhatsApp aveva accusato NSO di aver infettato 1.400 dispositivi con il suo spyware Pegasus. La sentenza ha stabilito che NSO aveva violato le leggi federali e statali statunitensi sull’hacking e i termini di servizio di WhatsApp.

L’amministrazione Biden ha inserito NSO nella lista nera del Dipartimento del Commercio nel 2021, affermando che l’azienda aveva condotto attività contrarie alla sicurezza nazionale. Nonostante le pressioni del Congresso per rimuoverla dalla lista, la decisione rimane in vigore.

La minaccia degli spyware commerciali

Lo spyware Graphite di Paragon ha capacità avanzate simili a quelle di Pegasus. Una volta infettato, il dispositivo offre agli operatori accesso completo a tutte le funzionalità, inclusi i messaggi crittografati su app come WhatsApp e Signal. Natalia Krapiva, consulente legale presso Access Now, ha commentato: “Paragon aveva una reputazione relativamente migliore rispetto ad altre aziende di spyware, ma le recenti rivelazioni dimostrano che l’abuso è una caratteristica sistemica del settore.”

Gli attacchi spyware rappresentano una grave minaccia per la libertà di stampa e la privacy globale. Organizzazioni come il Citizen Lab dell’Università di Toronto monitorano costantemente queste minacce. John Scott-Railton, ricercatore senior presso il Citizen Lab, ha affermato che il gruppo pubblicherà un rapporto dettagliato sui recenti attacchi contro utenti di WhatsApp.

Paragon Solutions sotto esame

Paragon Solutions ha recentemente attirato l’attenzione mediatica in Israele a causa della vendita dell’azienda a AE Industrial Partners, una società di private equity statunitense, per 900 milioni di dollari. Tuttavia, l’accordo non ha ancora ricevuto l’approvazione completa dalle autorità israeliane, poiché armi informatiche come Graphite e Pegasus sono strettamente regolamentate dal Ministero della Difesa israeliano.

Paragon possiede un ufficio a Chantilly, Virginia, negli Stati Uniti, ed è stata oggetto di un controllo approfondito dopo che un rapporto di Wired ha rivelato un contratto da 2 milioni di dollari con la divisione investigativa sulla sicurezza nazionale di US Immigration and Customs Enforcement (ICE). Il contratto è stato sospeso per verificare se fosse conforme a un ordine esecutivo dell’amministrazione Biden che limita l’uso di spyware da parte delle agenzie federali.

Un settore sotto accusa

Le aziende produttrici di spyware sono sempre più nel mirino delle autorità e delle organizzazioni per i diritti umani. Il caso di Paragon mostra come anche le società ritenute meno controverse possano essere coinvolte in operazioni di sorveglianza illecita. Il dibattito sull’uso di queste tecnologie solleva domande fondamentali sulla regolamentazione del settore e sulla responsabilità delle aziende che forniscono strumenti potenzialmente abusivi a governi di tutto il mondo.

Mentre WhatsApp continua a migliorare le sue misure di sicurezza, l’episodio evidenzia la necessità di una maggiore trasparenza e collaborazione internazionale per contrastare l’uso improprio dello spyware commerciale. Le prossime settimane potrebbero portare ulteriori rivelazioni grazie ai rapporti attesi da Citizen Lab e altre organizzazioni di ricerca.

Il Pentagono: revisione della Space Development Agency

Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha ordinato una revisione dei progressi compiuti dalla Space Development Agency (SDA), responsabile dello sviluppo di una rete estesa di satelliti per il tracciamento di missili e il trasporto dati. Questa decisione mira a valutare le prestazioni dell’agenzia e a garantire che sia sulla buona strada per fornire le capacità spaziali necessarie alla sicurezza nazionale.

La missione della Space Development Agency

Fondata nel 2019, la Space Development Agency ha il compito di implementare rapidamente una costellazione di centinaia di satelliti in orbita terrestre bassa (LEO), a circa 1.200 miglia di altitudine. Questi satelliti svolgono due funzioni principali: il tracciamento avanzato di missili, compresi quelli ipersonici, e il potenziamento delle comunicazioni dati tra le diverse forze armate. La SDA è stata progettata per superare le limitazioni delle tradizionali grandi piattaforme satellitari, che spesso richiedono anni per essere sviluppate e sono più vulnerabili ad attacchi o malfunzionamenti.

Il progetto, denominato Proliferated Warfighter Space Architecture, prevede l’aggiunta costante di nuove capacità in un ciclo biennale. Questo approccio iterativo consente di migliorare rapidamente le tecnologie satellitari, mantenendo una flotta aggiornata e più resiliente.

Le sfide operative e i ritardi

La SDA ha iniziato a lanciare i primi satelliti, noti come Tranche 0, nell’aprile 2023. Tuttavia, problemi con i fornitori e ritardi nella produzione hanno rallentato l’avvio del progetto. Il lancio della seconda serie di satelliti, Tranche 1, è previsto per la primavera del 2025. Entrambe le tranche sono considerate fondamentali per dimostrare la fattibilità del progetto.

Nonostante le difficoltà, l’agenzia rimane ottimista e punta a rendere operativa la costellazione entro il 2026. Questi ritardi, tuttavia, hanno sollevato preoccupazioni nel Pentagono, che ora ha deciso di intervenire con una revisione indipendente per valutare la gestione del progetto.

La revisione indipendente: obiettivi e metodo

In un promemoria del 31 gennaio, Steven Morani, responsabile ad interim per l’acquisizione e il mantenimento al Pentagono, ha richiesto la costituzione di un team di revisione indipendente (IRT). Questo gruppo avrà il compito di esaminare vari aspetti dell’SDA, tra cui:

  • Le prestazioni organizzative e i processi decisionali.
  • La strategia contrattuale e i rischi associati.
  • Il finanziamento e il rispetto delle scadenze programmatiche.
  • L’efficacia della struttura organizzativa e delle risorse umane.

Il team proporrà anche soluzioni per mitigare eventuali criticità rilevate. Nonostante questa indagine approfondita, è stato specificato che la revisione non interferirà con le attività di audit già in corso relative a contratti passati.

Indagini parallele e gestione ad interim

La revisione arriva in un momento delicato per l’SDA, poiché il suo direttore, Derek Tournear, è stato recentemente messo in congedo amministrativo. Questa decisione è legata a un’indagine sulle sue precedenti azioni contrattuali, condotta dall’Air Force Office of Inspector General. Nel frattempo, la leadership ad interim è stata assunta da William Blauser, vice direttore dell’Air Force Rapid Capabilities Office.

La situazione ha evidenziato l’importanza di garantire che l’SDA mantenga la continuità operativa e raggiunga gli obiettivi strategici nonostante le difficoltà organizzative. La revisione indipendente potrebbe fornire indicazioni utili per rafforzare la gestione interna e migliorare il coordinamento con altre agenzie della Space Force.

La crescente importanza delle costellazioni satellitari

Il contesto internazionale sta contribuendo ad accelerare lo sviluppo di capacità spaziali avanzate. I satelliti in orbita terrestre bassa sono diventati una componente essenziale della difesa moderna, soprattutto per la loro capacità di fornire informazioni in tempo reale. In particolare, la minaccia di missili ipersonici – capaci di raggiungere velocità superiori a Mach 5 e di cambiare traiettoria – ha reso necessario un sistema di tracciamento più sofisticato.

Le tradizionali reti di difesa antimissilistica, basate su radar terrestri e satelliti geostazionari, possono avere difficoltà a rilevare tempestivamente queste minacce. I satelliti LEO, invece, offrono una copertura più capillare e tempi di risposta più rapidi. Inoltre, le costellazioni distribuite riducono il rischio di interruzioni operative in caso di attacco o guasto di un singolo satellite.

L’innovazione tecnologica nell’orbita terrestre bassa

L’SDA punta su tecnologie innovative per migliorare l’efficienza e la resilienza della sua flotta. Tra le principali innovazioni figurano:

  • Comunicazioni laser tra satelliti: consentono un trasferimento di dati veloce e sicuro, riducendo la dipendenza dalle stazioni di terra.
  • Satelliti modulari: progettati per essere aggiornati rapidamente con nuove componenti senza dover sostituire l’intero veicolo spaziale.
  • Intelligenza artificiale: utilizzata per analizzare i dati raccolti e rilevare minacce potenziali in modo autonomo.

Queste tecnologie sono parte di una strategia più ampia volta a garantire la superiorità spaziale degli Stati Uniti, in un contesto di crescente competizione con potenze come la Cina e la Russia.

Il ruolo della Space Force

L’SDA opera all’interno della United States Space Force, la più recente delle forze armate statunitensi. Creata nel 2019, la Space Force ha il compito di proteggere gli interessi degli Stati Uniti nello spazio, compresi i sistemi di comunicazione satellitare, la navigazione GPS e la sorveglianza orbitale.

Tuttavia, l’SDA si distingue per la sua autonomia organizzativa. A differenza di altre unità della Space Force, non è subordinata al Space Systems Command, il principale braccio di sviluppo e approvvigionamento della forza. Il direttore dell’SDA risponde direttamente al vicesegretario dell’Air Force per l’acquisizione e al capo delle operazioni spaziali. Questo assetto organizzativo è stato progettato per accelerare i tempi di sviluppo e promuovere un approccio più flessibile all’acquisizione.

Se la revisione fornirà raccomandazioni efficaci, l’SDA potrà rafforzare la propria capacità operativa e contribuire in modo decisivo alla sicurezza nazionale. La realizzazione della Proliferated Warfighter Space Architecture non è solo un obiettivo tecnico, ma una necessità strategica per mantenere la supremazia degli Stati Uniti nello spazio nei prossimi decenni.

Khamenei incontra i leader di Hamas a Teheran: “Avete sconfitto il regime sionista”

Teheran – La guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, ha incontrato sabato una delegazione di alto livello di Hamas, guidata dal leader ad interim Khalil al-Hayya. L’incontro, ampiamente riportato dalla televisione di Stato iraniana, si è svolto nel contesto del supporto continuo dell’Iran al movimento palestinese nella sua guerra contro Israele.

Durante l’incontro, Khamenei ha elogiato Hamas per i suoi risultati sul campo. “Avete sconfitto il regime sionista, che rappresenta anche una sconfitta per l’America,” ha dichiarato il leader iraniano, sottolineando che il gruppo non ha permesso a Israele di raggiungere i suoi obiettivi strategici. Parole accolte con gratitudine dalla delegazione palestinese, che si trovava a Teheran anche per celebrare l’anniversario della rivoluzione iraniana del 1979.

La delegazione di Hamas, composta anche da Mohammad Darwish, capo del consiglio direttivo, e dall’alto funzionario Nizar Awadallah, ha presentato a Khamenei un aggiornamento sulla situazione nei territori palestinesi. In particolare, sono stati riferiti i progressi e le vittorie ottenute a Gaza e in Cisgiordania. “Siamo orgogliosi di essere qui con voi oggi,” ha detto al-Hayya, secondo quanto riportato dai media locali.

Khamenei ha inoltre sottolineato la resilienza dell’Iran di fronte alle pressioni internazionali, dichiarando che “le minacce degli Stati Uniti contro l’Iran non hanno alcun effetto sulla mentalità della nostra nazione”.

L’incontro rappresenta un ulteriore segnale del consolidamento dei legami strategici tra Iran e Hamas, nel quadro di una più ampia alleanza regionale volta a contrastare l’influenza di Israele e dei suoi alleati.

Primo anniversario dell’Attacco di Hamas, tra guerra e instabilità nel Medio Oriente

Israele ha commemorato il primo anniversario di uno degli attacchi più devastanti della sua storia recente, un attacco sferrato dal gruppo Hamas il 7 ottobre dell’anno scorso. Questo evento ha innescato una guerra che ha sconvolto l’intero Medio Oriente e ha scatenato proteste in diverse parti del mondo, sollevando il timore di un conflitto regionale su larga scala.

L’inizio del conflitto e le commemorazioni

Le cerimonie di commemorazione, accompagnate da proteste, si sono svolte in diverse località, tra cui Gerusalemme e il sud di Israele. Queste celebrazioni sono iniziate alle 06:29 ora locale, lo stesso orario in cui un anno prima Hamas lanciò razzi verso Israele, scatenando una serie di attacchi coordinati che causarono la morte di circa 1.200 persone e il sequestro di circa 250 ostaggi.

A Gerusalemme, un gruppo di circa 300 persone, guidato dalle famiglie degli ostaggi, ha osservato un minuto di silenzio davanti alla residenza del Primo Ministro Benjamin Netanyahu. Le famiglie mostravano le foto dei loro cari ancora prigionieri a Gaza. “Siamo ancora bloccati al 7 ottobre 2023, in un giorno infinito di terrore, paura, rabbia e disperazione”, ha dichiarato Yuval Baron, il cui suocero, Keith Siegel, è uno degli ostaggi.

Le ferite aperte e la necessità di unità

In tutto il Paese, l’anniversario ha riaperto ferite profonde. L’attacco di Hamas non ha solo causato morti e distruzione, ma ha anche segnato uno dei momenti più bui della storia israeliana, incrinando profondamente il senso di sicurezza nazionale. Il presidente israeliano Isaac Herzog, durante una cerimonia tenutasi a Reim, dove oltre 360 persone persero la vita durante un festival musicale, ha dichiarato: “Ricorderemo sempre chi ha rapito, chi ha assassinato, chi ha violentato, chi ha massacrato. Allo stesso tempo, abbiamo anche visto una forza d’animo straordinaria.”

Herzog ha sottolineato la necessità di unità in questo periodo di crisi, in cui il popolo israeliano si trova non solo a commemorare i morti, ma anche a portare avanti la sacra missione di riportare a casa gli ostaggi.

La situazione sul campo

In occasione dell’anniversario, le forze di sicurezza israeliane sono state poste in stato di massima allerta, temendo nuovi attacchi da parte di militanti palestinesi. La tensione è palpabile in tutto il Paese, con la Cisgiordania occupata in gran parte bloccata dai posti di controllo israeliani. Anche nella Striscia di Gaza, l’esercito israeliano ha affermato di aver sventato un attacco missilistico pianificato da Hamas proprio nel giorno dell’anniversario.

L’attacco del 2023 ha rappresentato uno dei peggiori fallimenti in termini di sicurezza per Israele, un Paese che ha sempre fatto vanto della sua capacità di difendersi e di prevenire attacchi esterni. Il trauma causato dall’azione coordinata di Hamas ha scosso il popolo israeliano, riducendo la fiducia nei suoi leader e lasciando una profonda cicatrice nella memoria collettiva.

Il conflitto si sposta a Nord

Mentre la situazione rimane tesa a Gaza, con almeno 101 ostaggi ancora in mano ai militanti di Hamas, l’attenzione internazionale si è sempre più spostata a nord, verso il Libano. Qui, le forze israeliane hanno intensificato gli scontri con il gruppo Hezbollah, un’organizzazione armata sostenuta dall’Iran, che ha lanciato una serie di attacchi missilistici a sostegno di Hamas già dall’8 ottobre 2023.

Ciò che inizialmente sembrava un conflitto limitato a scontri giornalieri è rapidamente degenerato in un confronto su larga scala. Le forze israeliane hanno colpito con bombardamenti mirati le roccaforti di Hezbollah a Beirut e lanciato un’offensiva terrestre nei villaggi di confine, cercando di eliminare i combattenti e permettere il ritorno degli israeliani evacuati dal nord del Paese. Gli scontri hanno causato più di 1.000 vittime e più di un milione di persone sono state sfollate dal Libano meridionale.

La guerra non si limita ormai solo al confronto tra Israele e Hamas, ma coinvolge anche altri attori della regione. Gli attacchi di Hezbollah, uniti alle incursioni di Israele in Libano e all’uccisione di capi militari delle due organizzazioni islamiste, hanno accresciuto i timori di un’escalation che potrebbe coinvolgere l’Iran, aumentando il rischio di una guerra su scala regionale.

Gli attacchi missilistici provenienti dall’Iran, in particolare quelli del 1° ottobre, hanno ulteriormente alimentato le tensioni. Nonostante Israele non abbia ancora risposto direttamente a quest’ultima offensiva, il governo ha promesso una risposta dura, accrescendo l’incertezza su ciò che potrebbe accadere nei prossimi mesi.

Le proteste e le manifestazioni nel mondo

Le conseguenze di questo conflitto non si sono fatte sentire solo nel Medio Oriente. In tutto il mondo si sono tenute manifestazioni e veglie per commemorare le vittime, sia israeliane che palestinesi. Se da un lato, il popolo israeliano piange le vittime e chiede il ritorno degli ostaggi, dall’altro le proteste contro l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza continuano a crescere.

La campagna militare israeliana contro Hamas ha infatti devastato l’enclave costiera, provocando, secondo le autorità palestinesi, la morte di quasi 42.000 persone e sfollando gran parte dei 2,3 milioni di abitanti della Striscia di Gaza. Le immagini di distruzione e sofferenza hanno indignato l’opinione pubblica internazionale, alimentando un acceso dibattito sul diritto alla difesa di Israele e sulla legittimità delle sue azioni militari.

Un anno dopo l’attacco di Hamas, Israele e il Medio Oriente rimangono intrappolati in una spirale di violenza che sembra non avere fine. Le ferite causate dagli eventi del 7 ottobre 2023 sono ancora aperte, e la situazione sul campo continua a evolversi rapidamente. Mentre le famiglie israeliane piangono i loro cari e attendono il ritorno degli ostaggi, il rischio di un conflitto regionale allargato è più reale che mai.

In questo scenario complesso e in continua evoluzione, la comunità internazionale si trova di fronte a una sfida cruciale: cercare soluzioni diplomatiche per fermare l’escalation e prevenire ulteriori spargimenti di sangue, garantendo al contempo sicurezza e stabilità a una regione da troppo tempo martoriata dalla guerra.

Iran e Israele in diretto contatto. Guerra allargata in Medio Oriente?

La situazione in Medio Oriente sembra essere a un punto di svolta estremamente pericoloso, con il rischio di un conflitto più ampio che coinvolga non solo Israele e Hamas, ma anche Hezbollah, l’Iran e, potenzialmente, gli Stati Uniti.

Da quando l’assassinio del capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah, e l’invasione terrestre del Libano da parte di Israele hanno provocato una forte reazione iraniana con il lancio di missili, il conflitto rischia di espandersi ulteriormente. L’amministrazione Biden ha cercato di gestire la crisi, difendendo il diritto di Israele di rispondere, ma allo stesso tempo avvertendo del pericolo di attacchi contro le infrastrutture nucleari iraniane, che potrebbero amplificare il conflitto fino a farlo diventare incontrollabile.

Michael Oren, ex ambasciatore israeliano negli Stati Uniti, ha descritto la situazione come una guerra per la sopravvivenza nazionale di Israele, evocando il dovere storico del paese di vincere, paragonando il contesto a quello post-Olocausto. Questa visione estremamente determinata riflette la gravità della crisi, ma anche l’incertezza su come Netanyahu deciderà di affrontare il crescente coinvolgimento dell’Iran.

Gli Stati Uniti, nonostante la loro presenza massiccia nella regione, sono stati finora incapaci di fermare la spirale di escalation, con la crescente preoccupazione che il conflitto possa estendersi rapidamente. La comunità internazionale osserva ora attentamente per vedere se vi sarà una risposta più diretta da parte degli Stati Uniti e degli altri attori globali, con l’intensificarsi delle operazioni militari e delle ritorsioni.

L’Iran ha dichiarato che il suo attacco è concluso, a meno di ulteriori provocazioni, mentre Israele, supportato dagli Stati Uniti, si prepara a una significativa ritorsione, che potrebbe includere attacchi alle strutture di produzione petrolifera iraniane. Gli Stati Uniti hanno attivamente difeso Israele, intercettando missili iraniani diretti verso Israele, e anche la Gran Bretagna è coinvolta negli sforzi per evitare un’ulteriore escalation del conflitto.

Nonostante gli appelli internazionali per un cessate il fuoco, i combattimenti continuano, con raid aerei israeliani che colpiscono roccaforti di Hezbollah a Beirut. Il conflitto in corso alimenta i timori di una guerra regionale più ampia, specialmente poiché sia Israele che l’Iran hanno lanciato forti avvertimenti, e Hezbollah continua a resistere attivamente alle forze israeliane.

Il bilancio delle vittime in Libano continua a salire, con quasi 1.900 morti registrati nell’ultimo anno, aggravando le preoccupazioni sulle conseguenze più ampie del conflitto per il Medio Oriente e i mercati energetici globali.

Attacco russo su supermercato a Kostiantynivka: 10 Morti e 35 Feriti

Un attacco missilistico russo ha colpito un supermercato nella città ucraina di Kostiantynivka, situata nella regione di Donetsk, provocando almeno dieci morti e 35 feriti. L’attacco ha innescato un incendio che è stato successivamente domato dai servizi di emergenza. Immagini e video pubblicati dalle autorità locali mostrano dense nuvole di fumo nero provenienti dall’edificio distrutto, una scena che testimonia la violenza dell’impatto.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy ha denunciato l’attacco su X, descrivendo come i “terroristi russi” abbiano colpito un normale supermercato e un ufficio postale, segnalando inoltre che alcune persone potrebbero essere ancora intrappolate sotto le macerie. Le squadre di emergenza sono al lavoro sul luogo del disastro, cercando sopravvissuti tra le rovine.

Inizialmente, il governatore regionale Vadym Filashkin aveva affermato che l’attacco era stato eseguito con artiglieria, ma successivamente ha precisato che si trattava di un missile aria-superficie X-38. Questa nuova informazione conferma l’utilizzo di armi avanzate e precise da parte delle forze russe per colpire obiettivi civili.

La compagnia postale privata ucraina Nova Poshta ha riportato danni al suo ufficio cargo situato nel supermercato. Un dipendente ha subito una commozione cerebrale ed è attualmente in cura. Oltre al supermercato, l’attacco ha danneggiato case residenziali, negozi e più di una dozzina di auto, ampliando così l’impatto devastante sulla comunità locale.

Kostiantynivka si trova a circa 13 chilometri dalla linea di combattimento attiva nell’est dell’Ucraina, una zona che subisce regolarmente bombardamenti e attacchi aerei russi. La regione di Donetsk rimane uno dei punti più caldi dei combattimenti, con la Russia che continua a colpire aree strategiche nel tentativo di avanzare verso il nodo logistico orientale di Pokrovsk.

L’attacco al supermercato di Kostiantynivka sottolinea ancora una volta la brutalità del conflitto in corso e l’impatto devastante sulla popolazione civile. Mentre le operazioni di soccorso continuano, la comunità ucraina si trova di fronte all’ennesima tragedia in un conflitto che sembra non avere fine.

X di Elon Musk istruisce la sua IA con i tweet degli utenti

È stato reso pubblico recentemente che il sito X di Elon Musk, ha iniziato a utilizzare i post pubblici degli utenti per addestrare il suo assistente di Intelligenza Artificiale, Grok, senza chiedere il consenso degli utenti stessi. Questo solleva questioni importanti riguardo all’etica e alla privacy che richiedono una seria riflessione e azione immediata da parte del sito X.

Molti utenti potrebbero non essere a conoscenza di questa pratica e potrebbero esprimere preoccupazione per l’uso dei propri dati senza il loro consenso. Tuttavia, è essenziale sottolineare che X ha reso disponibile un’opzione per disattivare questa funzionalità attraverso le impostazioni di privacy del sito web. Ciò consente agli utenti di impedire l’utilizzo dei propri dati per l’addestramento di Grok senza dover rendere il proprio account completamente privato.

Per farlo basta andare in Impostazioni e poi Privacy e sicurezza e in fondo trovate la scelta su Grok che per ora è impostata sul permesso di utilizzo dei vostri tweet.

È importante sottolineare che rendere il proprio account privato potrebbe non essere la scelta preferita, dal momento che ciò potrebbe ridurre l’interazione degli utenti con X. Invece, disattivare specificamente le impostazioni per l’addestramento di Grok offre agli utenti un maggiore controllo sui propri dati e sulla privacy, evitando al contempo di compromettere la partecipazione al sito.

È fondamentale che il sito X fornisca una comunicazione chiara e trasparente riguardo all’utilizzo dei dati degli utenti e che rispetti completamente le leggi e i regolamenti sulla privacy. Inoltre X dovrebbe valutare l’implementazione di misure opposte a quelle utilizzate ora, ovvero richiedere il consenso esplicito degli utenti prima di utilizzare i loro dati per addestrare l’intelligenza artificiale.

Disattivare l’uso dei dati degli utenti per l’addestramento di Grok è una buona decisione, tuttavia, è fondamentale che gli utenti siano pienamente informati e abbiano il controllo dei propri dati senza sacrificare l’esperienza sul sito.

Meloni a Pechino: Piano triennale con la Cina

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha recentemente compiuto una visita ufficiale a Pechino con l’obiettivo di rafforzare i rapporti bilaterali tra Italia e Cina. Durante il suo incontro con il primo ministro cinese Li Qiang, è stato annunciato un importante passo avanti nella collaborazione tra i due Paesi: la firma di un piano triennale di azione volto a sperimentare nuove forme di cooperazione. Questo piano ha l’ambizioso obiettivo di rilanciare la partnership strategica globale tra Italia e Cina, aprendo la strada a nuove opportunità e sinergie.

L’incontro tra Meloni e Li Qiang ha rappresentato un’importante occasione per consolidare i legami tra le due nazioni, con la firma di diverse intese in settori chiave. Tra questi, particolare rilevanza è stata data alla mobilità elettrica e alle energie rinnovabili, due ambiti in cui entrambi i Paesi stanno investendo notevoli risorse e che offrono ampie possibilità di collaborazione. L’annuncio di queste intese sottolinea l’impegno concreto delle due nazioni nel promuovere la sostenibilità e la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

La premier, con la delegazione italiana, è stata accolta dal picchetto d’onore dell’esercito di liberazione del popolo e dall’esecuzione degli inni nazionali. Dopo il bilaterale i due primi ministri apriranno il settimo business forum Italia-Cina. 
   “Sono molto contenta di essere qui per il primo viaggio ufficiale di questo governo, che è stato anticipato da diversi incontri di alto livello”, con le missioni tra l’altro di diversi ministri, a “dimostrazione della volontà di iniziare una fase nuova, di rilanciare la nostra cooperazione bilaterale nell’anno in cui ricorre il ventesimo anniversario della nostra partnership strategica globale”, ha detto la presidente del Consiglio in avvio dell’incontro bilaterale con Li Qiang annunciando la firma di “un piano triennale di azione per sperimentare nuove forme di cooperazione”.

Il business forum Italia-Cina, ha aggiunto, “è una grande occasione” per “rafforzare il nostro parternariato ragionando sui punti di forza e di debolezza, su cosa ha funzionato e cosa no” e “per farlo con l’obiettivo comune di rendere relazioni commerciali sempre più eque e vantaggiose per tutti”.

“La nostra nazione resta desiderosa di cooperare, ma è fondamentale che i nostri partner si dimostrino genuinamente cooperativi giocando secondo le regole, per assicurare che tutte le aziende possano operare sui mercati internazionali in condizioni di parità. Perché se vogliamo un mercato libero, quel mercato deve essere anche equo”, ha concluso la presidente del Consiglio.

Durante i colloqui, è emersa anche l’importanza di affrontare la questione dell’equilibrio del commercio bilaterale e dell’accesso al mercato cinese per le imprese italiane. Meloni ha sottolineato l’interesse dell’Italia a garantire condizioni di parità e a promuovere una maggiore apertura del mercato cinese, al fine di favorire gli scambi commerciali e gli investimenti reciproci. La questione dell’equità nel commercio internazionale è un tema cruciale per l’Italia, e la visita a Pechino ha rappresentato un’importante occasione per affrontarlo direttamente con le autorità cinesi.

Un altro punto centrale dei colloqui è stata l’importanza dell’intelligenza artificiale e la necessità di una collaborazione costruttiva tra Italia e Cina in questo ambito. L’IA rappresenta una delle sfide e opportunità più rilevanti del nostro tempo, e entrambi i Paesi sono consapevoli dell’importanza di lavorare insieme per sviluppare tecnologie avanzate, garantendo nel contempo la protezione dei dati e il rispetto della privacy. La collaborazione in campo tecnologico è un elemento chiave per lo sviluppo futuro delle relazioni tra Italia e Cina, e la firma di intese in questo settore rappresenta un passo significativo verso una cooperazione più stretta e proficua.

La visita ufficiale di Giorgia Meloni a Pechino ha segnato un importante passo avanti nelle relazioni tra Italia e Cina. La firma del piano triennale di azione e delle intese in settori strategici come l’auto elettrica e le energie rinnovabili testimonia l’impegno dei due Paesi a lavorare insieme per affrontare sfide comuni e sfruttare opportunità reciproche. Questa visita ha gettato le basi per una collaborazione più stretta e ha aperto nuove prospettive per una partnership bilaterale solida e duratura.

SearchGpt sostituisce Google? Ecco perché no

L’intelligenza artificiale (IA) sta cambiando radicalmente il settore della ricerca online, grazie a strumenti innovativi come ChatGPT, Google Gemini e Microsoft Copilot. Questi sistemi stanno rivoluzionando il modo in cui gli utenti accedono alle informazioni, offrendo risposte più precise e contestualizzate rispetto ai tradizionali motori di ricerca.

La competizione nel campo della ricerca online è sempre più intensa. Accanto ai giganti come Google e Bing, che stanno integrando tecnologie di IA nelle loro piattaforme, emergono nuovi attori come Perplexity e You.com. Questi nuovi motori di ricerca di nuova generazione stanno sfidando i leader di mercato, introducendo interfacce più interattive e risposte maggiormente personalizzate. Google, con il suo dominio consolidato, e Bing, con il supporto di Microsoft, stanno puntando sull’IA per mantenere la loro rilevanza e innovare costantemente.

I motori di ricerca sono strumenti essenziali per una varietà di scopi, non solo per rispondere a domande complesse ma anche per compiti quotidiani come accedere a siti web specifici o ottenere informazioni pratiche. Google è particolarmente efficiente in queste funzioni di base, offrendo risultati rapidi e pertinenti per un’ampia gamma di query. La sua capacità di interpretare correttamente le richieste degli utenti e fornire risultati accurati è una delle ragioni principali del suo successo.

Le ricerche online possono essere suddivise in diversi tipi. Le query di navigazione, che costituiscono la maggior parte delle ricerche su Google, sono orientate a trovare rapidamente un sito web specifico, come “YouTube” o “Sky”. Google eccelle nel fornire questi link direttamente, evitando agli utenti il fastidio di navigare attraverso pagine multiple. I bot IA, invece, tendono a fornire informazioni aggiuntive che possono risultare superflue, complicando la ricerca.

Le query informative richiedono una risposta precisa e immediata, come i punteggi sportivi, gli orari o le previsioni meteo. Google è noto per offrire widget informativi che arricchiscono l’esperienza utente con dati contestuali e aggiornati. In confronto, i bot IA possono risultare meno affidabili e più lenti, talvolta mancando di precisione nelle risposte fornite.

Un altro tipo di query riguarda le informazioni sepolte, ovvero quelle risposte semplici ma difficili da trovare a causa dell’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO). Esempi di queste query includono domande come “come fare uno screenshot su Mac”. Gli strumenti IA possono eccellere in questo ambito, fornendo risposte dirette e immediate senza richiedere ulteriori ricerche.

Le query esplorative, invece, richiedono risposte dettagliate e possono avviare un processo di apprendimento approfondito, come “perché sono state inventate le motoseghe“. I motori di ricerca basati su IA brillano in questo campo, offrendo risposte articolate e collegamenti utili per ulteriori esplorazioni, permettendo agli utenti di comprendere meglio gli argomenti di interesse.

Esempi pratici dimostrano le differenze tra Google e i bot IA. Nella ricerca di film, Google offre suggerimenti personalizzati, aggiornati e organizzati in base alle preferenze dell’utente. Al contrario, i bot IA spesso forniscono informazioni meno pertinenti e non sempre aggiornate, riducendo l’efficacia della ricerca. Per quanto riguarda le ricerche comuni, Google si dimostra generalmente più veloce e preciso, anche se gli strumenti IA sono apprezzati per le risposte sintetiche e dirette che possono fornire.

Gli strumenti di IA offrono vantaggi significativi in alcune esperienze di ricerca, soprattutto quando si tratta di trovare informazioni sepolte e rispondere a query esplorative. Tuttavia, al momento, i bot IA sono spesso più lenti e meno efficienti rispetto a Google per le ricerche navigazionali e informative immediate. La vera sfida per il futuro sarà vedere se Google riuscirà ad adattare rapidamente il suo modello di business e la presentazione dei risultati di ricerca in modo più efficace rispetto alla capacità delle aziende di IA di sviluppare chatbot sempre più avanzati e multifunzionali. Questo equilibrio determinerà chi dominerà il panorama della ricerca online nei prossimi anni.

Quindi le Ai possono distruggere Google?

La grande domanda riguarda meno la tecnologia e più il prodotto. Tutti, Google compreso, credono che l’intelligenza artificiale possa aiutare i motori di ricerca a comprendere le domande e a elaborare meglio le informazioni. Questo è un dato di fatto nel settore a questo punto. Ma Google può reinventare le sue pagine dei risultati, il suo modello di business e il modo in cui presenta, riassume e fa emergere le informazioni, più velocemente di quanto le aziende di intelligenza artificiale possano trasformare i loro chatbot in strumenti più complessi e sfaccettati? Dieci link non sono la risposta per la ricerca, ma non lo è nemmeno una casella di testo multiuso. La ricerca è tutto e tutto è ricerca. Ci vorrà molto più di un chatbot per uccidere Google.

Biden si ritira. Kamala Harris la sua scelta. Cosa faranno i Democratici?

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Il presidente Joe Biden ha concluso la sua corsa alla rielezione e ha appoggiato la vicepresidente Kamala Harris per succedergli. Biden ha detto che concluderà il suo mandato e parlerà alla nazione questa settimana.

Harris ha detto di essere stata “onorata” di ricevere l’appoggio di Biden e ha giurato che si “guadagnerà” la nomination. Potrebbe essere la prima donna di colore e la prima asiatico-americana a guidare la lista di un importante partito politico. Lo staff Biden-Harris ha modificato i documenti depositati presso la Federal Election Commission per dichiararla candidata, una mossa che le darebbe accesso ai fondi della campagna.

Cosa faranno i Democratici?

Il partito democratico ha appena attraversato un episodio molto traumatico di allontanamento di un presidente che rispettano, che pensano abbia avuto più successo di quanto molti si aspettassero, ma che la stragrande maggioranza di loro era giunta a credere non potesse vincere e non si sentiva a suo agio nel ricandidarlo per altri quattro anni” dicono analisti politici americani.
Dopo aver attraversato tutto questo, è difficile immaginare che ci sia la voglia di una seconda lotta a pieno titolo per scavalcarla, specialmente con i candidati che potrebbero avere le migliori possibilità… come Gretchen Whitmer e Gavin Newsom che hanno già indicato che non si candideranno contro la vicepresidente Harris“.

La cosa più probabile sarà bilanciare il ticket con un funzionario eletto maschio bianco proveniente da uno stato chiave in bilico” e la lista includerebbe il governatore Josh Shapiro della Pennsylvania, il senatore Mark Kelly dell’Arizona e il governatore della Carolina del Nord Roy Cooper.

In alternativa, Harris potrebbe scegliere la governatrice del Michigan Whitmer come sua compagna di corsa “per creare un biglietto tutto al femminile ad alto rischio e potenzialmente ad alto guadagno, il che genererebbe sicuramente molto entusiasmo”.