05 Luglio 2025
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Samsung Galaxy S7. Novità e caratteristiche in anteprima

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Mancano ancora molti mesi al lancio del nuovo Samsung Galaxy S7 e già sono state annunciate ipotesi e supposizioni sulle novità e le caratteristiche che potrebbero essere presenti sul nuovo dispositivo.

Partendo da alcune indiscrezioni trapelate sul web e studiando le mosse che in passato l’azienda koreana ha adottato per il lancio dei suoi prodotti, si può ipotizzare che il Samsung Galaxy S7 approderà sul mercato intorno alla metà di aprile 2016. L’annuncio, da parte della società, potrebbe già arrivare intorno a febbraio del prossimo anno.

Samsung Galaxy S7. Novità e caratteristiche del prossimo prodotto Samsung

Fra le novità che potrebbero fare del Galaxy S7 il dispositivo del futuro ci sono il processore quad-core Snapdragon 820, la tecnologia ClearForce per il display, la porta USB-C e, ovviamente, l’ultima versione di Android 6.0. Il costo, osservando le ultime tendenze dei prodotti a marchio Samsung, potrebbe aggirarsi intorno ai 600 dollari.

Samsung Galaxy S7. Novità e caratteristiche di design e Display

Il display, ovviamente curvo, del nuovo Galaxy S7 potrebbe avere una grandezza che va dai 5.1’’ ai 5.7 pollici con una risoluzione di 1440 x 2560p. In realtà, Samsung avrebbe a disposizione la tecnologia per realizzare un display con una risoluzione 4K (3,840×2,160), ma è difficile sapere se l’azienda sceglierà di utilizzarla, visti i reali benefici. Per uno schermo di questa dimensione, i vantaggi di una risoluzione così alta non sarebbero così evidenti, al contrario la risoluzione 4K influirebbe pesantemente sulla durata della batteria.

Il nuovo Samsung Galaxy S7 arriverà, con ogni probabilità, nei primi mesi del 2016
Il nuovo Samsung Galaxy S7 arriverà, con ogni probabilità, nei primi mesi del 2016

Altra importante novità sarà l’introduzione della tecnologia ClearForce. che permette di eseguire alcune funzionalità esclusive, come lo scrolling a velocità variabile, lo sblocco dello smartphone e il “side touch” (tapping sui lati del display).

Samsung avrebbe, poi, annunciato un’alternativa al Gorilla Glass, nota come Turtle Glass. Se questa voce è vera, sarà probabilmente presente sul nuovo Galaxy S7.

Samsung Galaxy S7. Novità e caratteristiche della Fotocamera

Per quanto riguarda la fotocamera, il nuovo Galaxy S7 non dovrebbe differire molto dai suoi predecessori. La fotocamera avrà 16 megapixel, il sistema di stabilizzazione ottica dell’immagine, l’autofocus e un flash LED. Livelli già alti per quanto riguarda la qualità delle foto sono già stati raggiunti con le precedenti versioni del Galaxy. Anche se, non è escluso che il nuovo smartphone potrebbe avere una fotocamera da 20 MP che utilizza 1,0 micron pixel, in grado di adattarsi ad uno device più sottile.

Samsung Galaxy S7. Novità e caratteristiche del Processore

La scelta più ovvia che potrebbe fare Samsung ricadrebbe sullo Snapdragon 820, l’ultimo circuito integrato di Qualcomm. Secondo alcune indiscrezioni trapelate la scorsa settimana, la casa produttrice coreana avrebbe deciso di integrare tre sistemi su circuiti integrati differenti, in base ai paesi di destinazione: Snapdragon 820 in Cina e Stati Uniti, Exynos 8890 in Europa, Giappone e Corea, Exynos 742 in India.

Fra le possibili novità del Galaxy S7 anche il display con tecnologia ClearForce
Fra le possibili novità del Galaxy S7 anche il display con tecnologia ClearForce

Per la Ram potrebbero essere possibili due varianti del Galaxy S7: una con 3 GB di RAM e un’altra versione LTE con 4 GB di RAM. Bisogna tenere conto, però, che a settembre Samsung ha lanciato il primo chip DRAM del settore che permetterebbe gli smartphone di eseguire 6 GB di RAM.

L’azienda ha annunciato che il chip apparirà nei prossimi modelli di punta della Samsung. Il nuovo chip è più veloce del 30 per cento e consuma il 20 per cento di energia in meno. Se davvero facesse la sua apparizione sul nuovo modello, renderebbe il Galaxy S7 lo smartphone più veloce del mondo.

Il Galaxy S7 supporterà l'ultima versione di Android
Il Galaxy S7 supporterà l’ultima versione di Android

Samsung Galaxy S7. Novità e caratteristiche di Batteria

Pochissimo si sa sulle caratteristiche della batteria del nuovo Galaxy S7. Sulla base dei modelli precedenti si potrebbe affermare che il nuovo dispositivo avrà una batteria di 2,500-3,000mAh.

Samsung Galaxy S7. Novità e caratteristiche sul Software

Il Galaxy S7 supporterà senza dubbio l’ultima versione di Android Marshmellow, il che darà la possibilità di godere di numerosi vantaggi e novità, tra cui Android Pay, ulteriori miglioramenti delle app, lettura delle impronti digitali e maggiori prestazioni per la durata della batteria.

Il nuovo modello di casa Samsung sarà finalmente dotato della porta USB-C, il nuovo standard USB che caratterizzerà le principali uscite di smartphone del prossimo anno. Impossibile, dunque, pensare che il nuovo Galaxy S7 non sia dotato di quest’ultima novità tecnologica.

La porta USB-C sarà tra le novità più attese del Galaxy S7
La porta USB-C sarà tra le novità più attese del Galaxy S7

La porta USB-C è l’alternativa alla Miscro USB e, rispetto a questa, offre maggiore velocità nel trasferimento dei dati. USB-C è, inoltre, un connettore universale sia per il trasferiemento dati sia per l’alimentazione dei device.

Fra le novità che potremmo vedere nel Galaxy S7, secondo alcune fonti,  c’è anche la funzione di Scanner del grasso corporeo. Pare, infatti, che Samsung abbia brevettato un nuovo metodo di rilevamento biometrico che funziona inserendo quattro sensori dentro, o “vicino” un telefono per misurare il grasso corporeo di un utente.

I sensori lavorano all’unisono per misurare i livelli di impedenza che derivano dal contatto con il nostro corpo. Questo è uno dei modi più precisi per determinare la percentuale di grasso corporeo. Naturalmente, non si sa ancora con certezza se Samsung doterà il dispositivo di questa nuova funzionalità, ma se lo facesse sarebbe, di sicuro, un salto di qualità rispetto agli smartphone concorrenti.

Wordsmith. Cos’è e come funziona il giornalista automatico

Nei primi mesi del 2015 l’azienda americana Automated Insight ha lanciato Wordsmith. Cos’è, è presto detto: si tratta di una nuova tecnologia capace di generare, in modo del tutto automatico, diversi tipi di contenuti testuali a partire da una tabella di dati (in formato csv, excel, etc…).

In pratica compilando una semplice tabella riguardante, per esempio, i dati di vendita di un prodotto, è possibile ricevere un testo ricco e dettagliato equivalente a un “report” scritto da una persona in carne e ossa. Le potenzialità di Wordsmith, però, sono pressoché infinite: descrizioni di prodotti per e-commerce, news per siti di informazione, descrizioni di case e appartamenti per agenzie immobiliari, report finanziari e marketing, bilanci annuali di aziende. A partire da una serie di dati o da un grafico, Wordsmith elabora un testo completo e personalizzabile. Senza – o quasi – alcun intervento da parte dell’utente.

Wordsmith. Cos'è e come funziona il compositore automatico di testi, a partire da una semplice tabella di dati CSV.
Wordsmith. Cos’è e come funziona il compositore automatico di testi, a partire da una semplice tabella di dati CSV.

Arriva Wordsmith. Cos’è, come funziona e cosa lo differenzia da uno scrittore “umano”.

I giornalisti e gli scrittori di contenuti di tutto il mondo sono in fermento. A partire dalla sua presentazione, Wordsmith ha impressionato per la facilità di utilizzo e l’estrema precisione dei contenuti testuali elaborati (per il momento, solo in lingua inglese). Il software elaborato dalla Automated Insights dispone di un grande ventaglio di frasi fatte, locuzioni, terminologie specifiche in grado di integrare i dati inseriti dall’utente e di sviluppare testi di senso compiuto, in grado di essere scambiati per articoli “veri” scritti da persone.

Recentemente l’azienda ha lanciato Wordsmith Beta, una versione disponibile al pubblico (previa registrazione) per toccare con mano le potenzialità del software in attesa del suo lancio sul mercato, previsto per il primo trimestre del 2016.

Wordsmith. Cos'è e come funziona. Il software è in grado di elaborare testi di qualsiasi lunghezza, anche elaborati.
Wordsmith. Cos’è e come funziona. Il software è in grado di elaborare testi di qualsiasi lunghezza, anche elaborati.

Poniamo, ad esempio, di dover scrivere un report sull’andamento delle vendite del settore immobiliare nel centro di Milano, nel mese di settembre 2015. Accedendo al pannello di controllo di Wordsmith sarà possibile scegliere la categoria della notizie e iniziare a compilare la nostra tabella i dati:

  • Città: “Milano”
  • Vendite mensili: “763”
  • Vendite mese precedente: “712”
  • Prezzo medio immobili: “179.023 €”

A questo punto, Wordsmith elaborerà un testo di questo genere: “è stato un mese in crescita per il mercato immobiliare di Milano. Le vendite sono aumentate del 7% nel mese di settembre. Complessivamente, sono stati chiusi 763 contratti di vendita rispetto ai 712 del mese precedente, con un incremento del 7%. Contemporaneamente, il valore medio di una casa a Milano è sceso leggermente assestandosi a 179.023 €. Questi dati evidenziano come il periodo attuale sia particolarmente indicato per acquistare proprietà immobiliari, considerato l’abbassamento del valore degli immobili registrato negli ultimi 3 mesi“.

Wordsmith. Cos'è e come funziona. Partendo da una tabella di dati, scrive in autonomia una notizia.
Wordsmith. Cos’è e come funziona. Partendo da una tabella di dati, scrive in autonomia una notizia.

Inserendo tabelle differenti in funzione delle città e aggiornandole mensilmente, sarà possibile ottenere report automatici e ricchi di dettagli in pochi minuti, rispetto alle ore necessarie per scrivere manualmente i contenuti testuali.

In aggiunta alle funzionalità automatiche, Wordsmith dispone di un editor in grado di personalizzare i testi in base a diverse funzioni, rendendoli quindi unici e diversi da quelli sviluppati dalla concorrenza con lo stesso programma. Va da sè che i testi redatti da Wordsmith si basano pur sempre su schemi predefiniti che non lasciano alcuno spazio alla fantasia e alla creatività: per quelle, la mano di uno scrittore umano resta ancora fondamentale.

Arriva Wordsmith. Cos’è che lo rende una soluzione ideale per molte aziende, ma non per tutte.

A partire dal 2014 numerose aziende americane del calibro di Yahoo! e Associated Press hanno iniziato a impiegare Wordsmith per la redazione di articoli sportivi, economici, finanziari o per le cosiddette breaking news. Con l’arrivo di Wordsmith Beta, il “compositore automatico” di testi ha conosciuto nuove applicazioni che spaziano dall’e-commerce alla redazione di report aziendali, incontrando il gradimento di una vasta fetta di pubblico. Ma non di tutti.

Wordsmith. Cos'è e come funziona. Attraverso il pannello di controllo utente, è possibile modificare numerosi parametri per personalizzare le notizie.
Wordsmith. Cos’è e come funziona. Attraverso il pannello di controllo utente, è possibile modificare numerosi parametri per personalizzare le notizie.

Dopo averlo provato nella sua versione Beta, possiamo affermare che Wordsmith è uno strumento sorprendente, capace di sfoderare testi accurati e convincenti, ma ancora troppo acerbo per potersi sostituire alla “penna” (o alla tastiera) di un essere umano. Le frasi elaborate, per quanto ben mascherate, appaiono comunque “artificiali” e nel complesso sempre uguali fra loro.

Wordsmith. Cos'è e come funziona. Per la scrittura delle notizie "flash", Wordsmith è l'alleato ideale di ogni giornalista.
Wordsmith. Cos’è e come funziona. Per la scrittura delle notizie “flash”, Wordsmith è l’alleato ideale di ogni giornalista.

Poniamo, ad esempio, di dover realizzare una serie di articoli “flash” sui risultati elettorali suddivisi per regione. Nella tabella andremo a inserire il nome del vincitore, del partito di appartenenza, della corrente politica precedentemente al potere, il numero di seggi conquistati, etc.. Al di là di qualche piccolo gioco linguistico (del tipo “è stata una nottata tumultuosa nella regione del…”, oppure “la regione del… ha riconfermato al potere la coalizione…”), tutti i risultati vengono presentati in maniera piuttosto schematica, praticando confronti tra la situazione pre-elezione e quella post-spoglio elettorale.

Senza inserire dati a volte fondamentali, riferiti alla campagna elettorale, alle conseguenze che le votazioni avranno sull’assetto politico locale/nazionale, su eventuali “ribaltoni” rispetto agli exit poll e così via.

Wordsmith. Cos'è e come funziona. In alcuni casi, i testi elaborati mostrano tutti i limiti di una "macchina".
Wordsmith. Cos’è e come funziona. In alcuni casi, i testi elaborati mostrano tutti i limiti di una “macchina”.

Una scrittura, in sostanza, rigorosa e precisa ma senza “anima”, che solo uno scrittore vero può trasmettere a un articolo. Ecco perché Wordsmith rappresenta una soluzione ideale per le aziende che desiderano produrre grandi quantità di articoli “flash”, dove si desidera dare evidenza al contenuto più che alla forma.

Al contrario, Wordsmith non è la soluzione ideale per chi desidera scrivere approfondimenti, editoriali o pezzi “di colore”, dove riflessioni e ragionamenti rappresentano il cuore della notizia.

HTC One A9 recensione. Il bello dello smartphone del riscatto

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Il nuovo HTC One A9 sembra riportare l’azienda di Taiwan agli antichi fasti. L’offerta complessiva di HTC aveva perso il suo vecchio smalto, anche per via del rapporto con i prezzi offerti, ma sembra che l’azienda abbia recuperato con l’uscita dell’ultimo modello, un telefono di fascia media, con corpo in metallo e dotato di schermo Amoled. Come nella tradizione HTC, anche l’One A9 punta sulle tre caratteristiche vincenti: design, audio e video, il tutto ad un costo che non è però il più concorrenziale in assoluto, date le prestazioni. Ecco la recensione completa del nuovo HTC One A9.

HTC One A9 recensione. Il bello dello smartphone del riscatto

Iniziamo a vedere il nuovo ritrovato di HTC in sintesi:

  • Corpo: unico in alluminio con 7,3 millimetri di spessore
  • Schermo: 5 pollici AMOLED con una risoluzione di 1080p (441ppi); Gorilla Glass 4
  • Camera: 13mp con OIS e modalità RAW e Hyperlapse; Video a 1080p; copriobiettivo zaffiro
  • Macchina fotografica Selfie: 4MP UltraPixel; Video a 1080p
  • Audio: 24 bit, 192kHz supportate da Hi-Fi DAC; amplificatore per cuffie dedicato con Dolby Audio
  • Sicurezza: sensore di impronte digitali
  • Potenza: Snapdragon 617 (octa-core Cortex-A53, Adreno 405); 2GB / 3GB di RAM
  • Memoria: 16GB / 32GB built-in; slot per schede microSD
  • OS: Android 6.0 Marshmallow con Sense
  • Batteria: 2,150mAh; fino al supporto Quick Charge 3.0
  • Varie: Android Pay, Google Now on Tap; copertura di vibrazione opzionale Dot View II

HTC One A9 recensione. Caratteristiche generali

L’ultima offerta di HTC di fornire un telefono munito di uno schermo AMOLED, in un unico corpo in metallo, risale ai modelli come l’HTC One S. Adesso tutti gli utenti avranno la possibilità di rivivere tale esperienza con un telefono di fascia media, e quindi a prezzi contenuti. Il progetto dell’HTC One A9, insomma, sembra essere quello di proporre una versione alternativa rispetto ai diretti concorrenti, come l’iPhone 6s, il Samsung Galaxy S6 ma anche il Google Nexus 5.

Il nuovo HTC One A9 è disponibili in quattro colori
Il nuovo HTC One A9 è disponibili in quattro colori

Anche la qualità della fotocamera, sebbene il costo non sia lievitato troppo, risulta migliorata con l’introduzione dello stabilizzatore ottico e un’apertura di diaframma fino a f/2.0. L’unico neo, come notato da alcune opinioni e recensioni in rete, è che il nuovo modello non gira i video in 4k. Come l’HTC One M9+, il nuovo modello presentato dall’azienda di Taiwan ha un lettore di impronte digitali posto sotto lo schermo.

Per quanto riguarda l’audio, HTC ha sempre offerto nei suoi modelli amplificatori per cuffie di alta qualità e il supporto hardware per la migliore qualità audio senza perdita di dati. La pecca, però, è l’assenza di altoparlanti anteriori. L’HTC One A9 rappresenta – nella definizione dell’azienda stessa – un’evoluzione della linea One, rispetto ai modelli precedenti, prezzi inclusi.

HTC One A9 recensione. Design

Uno dei punti di forza principali nell’0fferta dell’HTC One A9 è il corpo in alluminio, gradito e segnalato da opinioni e recensioni. La superficie risulta molto liscia al tatto, più liscia anche dell’iPhone 6s. L’ultimo modello in offerta è disponibile in quattro colori: opale argento, grigio carbonio, rosso granato e topazio oro. Certamente un costo per l’azienda, che poteva optare per altri materiali, ma il rischio era quello di far percepire il prodotto come di “basso livello”.

La parte posteriore è piatta e non curva come nel design dei modelli One precedenti, il che rende meno spesso il telefono, che con i suoi 7,3 millimetri di spessore è il più sottile mai realizzato da HTC. I lati non sono squadrati.

Sulla parte anteriore c’è il vetro Gorilla Glass 4, modellato con la tecnica 2.5D che conferisce una leggera curvatura ai contorni. La parte frontale è interamente realizzata in vetro, cosa che rischia di rendere il telefono un po’ anonimo, se non fosse per il logo HTC. Forse una scelta dettata per contenere i prezzi, ma si sarebbe potuto personalizzare maggiormente.

Ecco come si presenta HTC One A9 sul lato
Ecco come si presenta HTC One A9 sul lato

Tutti i modelli di HTC One A9 sono dotati di un display AMOLED 5’’ con risoluzione di 1080p. Purtroppo, il lato anteriore del telefono non è dotato di altoparlanti, un qualcosa di nuovo che avremmo voluto vedere.

L’HTC One A9 misura 145.8 x 70.8 7,3 millimetri. La larghezza e lo spessore (che contano di più per la maneggevolezza del dispositivo) seguono gli standard di un telefono di 5″, così come anche il peso, di 143g, è quello che ci si aspetta da un telefono di metallo di queste dimensioni. Al contrario degli ultimi telefoni lanciati da HTC, come confermavano le ultime recensioni, l’A9 si presenta più compatto e maneggevole, merito, soprattutto, della rifinitura in metallo che offre una certa solidità di presa (al contrario, l’alluminio è solitamente scivoloso). Si consiglia per completare l’offerta dei modelli HTC, dunque, di munirsi di cover, ne esistono a basso costo, per proteggerlo dagli urti, nulla di nuovo per chi è abituato a possedere smartphone.

L’ultimo lettore di impronte digitali è posizionato al di sotto dello schermo. Anche se può sembrare un pulsante, non si schiaccia. Secondo le prime recensioni, è sensibile al tatto e può essere impostato per riattivare il telefono con un semplice tocco o per sbloccarlo con un tocco più lungo. Bella funzione, che abbiamo visto così efficace in smartphone dai prezzi di solito maggiori.

Per avviare la fotocamera in maniera super veloce basta tenere il telefono orizzontalmente e premere sul tasto di controllo del volume. La fotocamera viene lanciata in 0,6 secondi e richiede appena 0,1 secondi scattare la prima foto.

Il display 5 pollici AMOLED con una risoluzione di 1080p
Il display 5 pollici AMOLED con una risoluzione di 1080p

Per riattivare il telefono basta schiacciare il pulsante di accensione sul lato destro, tasto che si differenzia dai pulsanti di regolazione del volume per la sua forma increspata.

L’HTC One A9, come altri modelli precedenti, ha la possibilità di incrementare lo spazio di archiviazione dati. Sul lato sinistro ci sono gli slot per l’inserimento di una nanosim e una microSD, anche questo accessorio a basso costo. È possibile scegliere la versione con 16 GB o quella con 32 GB di base. Nella parte inferiore del telefono è posizionato l’altoparlante e un’uscita microUSB con supporto Quick Charge 3.0 e un jack audio da 3,5 mm. Sulla parte superiore dell’A9 c’è una “finestra” di plastica che però non è abilitata per la funzione IR blaster, ma serve solo per le onde radio.

Per quanto riguarda l’offerta nel campo dell’archiviazione dei dati, il confronto con i precedenti può far rimpiangere i 32GB o 64GB che erano in forza all’Htc One M7, ma nel corso del tempo è apparsa la possibilità di montare una scheda SD. Così l’HTC One M8 partiva dalla combinazione 16GB/32GB + SD, mentre l’ultimo One M9 ha 32GB + SD aggiuntiva.

HTC One A9 recensione. I difetti

HTC ha progettato un bel telefono, tutte le opinioni non possono che convergere su questi, anche se poteva essere migliore, vista l’esperienza maturata con i modelli precedenti. Mancano, infatti, gli altoparlanti anteriori e la batteria, di 2,150mAh, poteva essere più grande senza che questo significasse un grande costo per l’azienda. Ci sono molti esempi di telefoni più sottili e dagli stessi prezzi ma con batteria di maggiori dimensioni. Ciononostante, c’è di nuovo che HTC garantisce 16 ore di autonomia in conversazione, 9 ore di navigazione web e 12 ore di video in HD.

HTC One A9 recensione. Fotocamera

La fotocamera principale è appositamente progettata per l’HTC One A9. Ha un sensore 13megapixel BSI (Back Side Illumination), in grado di catturare un’elevata quantità di luce. L’apertura del diaframma è di f 2.0 ed è dotata di stabilizzazione ottica dell’immagine.

Il flash dual-LED sarà d’aiuto per scatti notturni, mentre una cover in zaffiro, non comune a tutti i modelli, preserva l’obiettivo dai graffi. Utile, dal momento che, come segnalato da diverse recensioni, la telecamera sporge leggermente dalla parte posteriore. La fotocamera offerta da HTC utilizza il nuovo sensore UltraPixel selfie di HTC (4MP, 16: 9), che impiega anche un’apertura di diaframma f 2.0. Per i prezzi a cui viene venduto ci sembra una buona combinazione.

HTC ha semplificato l’interfaccia della fotocamera, che rimane comunque familiare agli utenti One. Si potrà scegliere fra la Modalità Auto per una ripresa semplice e la modalità Pro che consente di ottimizzare il tempo di posa, l’ISO e altre impostazioni per ottenere uno scatto perfetto. Per ulteriori ritocchi è possibile scattare in RAW, il cui file può essere modificato in seguito. L’A9, però, non permette l’impostazione manuale dei parametri. Bisogna utilizzare un software esterno, che di solito comporta un piccolo costo aggiuntivo, se si vuole il controllo totale sul processo di post-produzione.

Entrambe le fotocamere raggiungono massimi livelli di registrazione in 1080p a 30fps per i video: vero limite di Snapdragon 617. L’A9 sembra più concentrato sulla fotografia rispetto al video, se non fosse per l’ultimo ritrovato Hyperlapse, ovvero la ripresa video a intervalli di tempo che riproduce la tecnica cinematografica del time lapse. Diverse opinioni sui modelli precedenti avevano confermato la necessità di lavorare meglio su questo punto.

A confronto con la fotocamera in dotazione ai modelli precedenti, come il “vetusto”, Htc One M7,  ma anche all’M8, che arrivavano a non più di 4MP, quella dell’A9 è un gigante, eppure più piccola dell’insospettabile Htc ONE M9, che venne sfornato con 20MP tondi di risoluzione. Mentre la fotocamera frontale, quella che si utilizza ad esempio per i selfie, è passata dai 2.1MP di Htc One M7 ai 5MP dell’M8, per tornare all’offerta di 4MP montati su questo One A9, compensato però dalla funzione Ultrapixel, sempre ben celebrate nelle recensioni.

Il nuovo HTC One A9 punta su design, audio e video
Il nuovo HTC One A9 punta su design, audio e video

La migliore applicazione che abbiamo visto finora – chiamata, appunto, Hyperlapse – è disponibile solo su iOS, quindi complimenti a HTC per aver incluso tale funzionalità all’interno della fotocamera dell’A9. È possibile accelerare il tempo fino a 12x e utilizzare Zoe per unire diversi video insieme, aggiungere un po’ di musica e si è pronti a condividere i video delle vacanze con gli amici. Un mix di funzioni che non ha aumentato il costo della fotocamera in modo sproporzionato e ha contenuto i prezzi al pubblico.

HTC One A9 recensione. Android 6.0 Marshmallow

L’HTC One A9 è tra i primi modelli non-Nexus che supporta l’ultimo Android 6.0 Marshmallow, che dalle prime opinioni e recensioni si comporta molto bene. Android Pay è la principale offerta in materia di pagamenti online. Le applicazioni esterne possono utilizzare l’autenticazione delle impronte digitali grazie alle nuove API in v6.0. In confronto con le versioni precedenti il salto è evidente: dall’Android 5 montato sull’HTC One M7 ed M8, sebbene aggiornabile, e il 5.1 del Htc One M9, il passo in avanti è piuttosto sensibile, specie quando si tocca il multitasking.

Google Now on Tap è l’ultima innovazione lanciata da Google ed introdotta fra le funzionalità a costo zero.  Molto utile e non si ha bisogno di chiedere nulla per ottenere informazioni rilevanti. Google Now on Tap interagisce con ciò che è sullo schermo. Se si sta leggendo un articolo sul film “Il marziano”, ad esempio, si otterranno collegamenti con le informazioni sul film, il regista Ridley Scott, ecc.

Un’altra novità all’interno di Android 6.0 è il nuovo tipo di alimentazione “Doze” che permette di impostare il telefono in modalità “sleep”, se si vuole risparmiare batteria, specie su questi modelli.

Quanto all’esperienza con i videogiochi i risultati sono stati buoni: l’ultimo Angry Birds Epic, della Rovio, ha girato benissimo, senza intoppi e per una buona mezz’ora, senza surriscaldare nulla. Un piccolo sforzo per far girare Dragon Quest IV, della Sqare Enix, specie nei momenti di battaglia, ma si tratta di un lag appena percettibile. World of Warriors, della Mind Candy, ha avuto una ottima resa del 3D, e i personaggi erano veramente belli da vedere e perfetti nei dettagli. Benissimo anche Sonic Dash, della SEGA, che ha funzionato per un’ora senza infastidire, e avevamo anche un paio di app aperte in background.

HTC One A9 recensione. Valutazione complessiva

Era da un po’ che HTC non sfornava una offerta di buon livello. Un mese dopo aver rilasciato l’M9, l’azienda ha lanciato una versione più aggiornata e migliore causando il disappunto dei consumatori. L’HTC One A9 segna un nuovo percorso per l’azienda, di recente in calo sul mercato, anche per i prezzi non esattamente concorrenziali.

Il nuovo HTC One A9 è un buon telefono ma l'azienda deve ancora lavorare per conquistare il mercato europeo
Il nuovo HTC One A9 è un buon telefono ma l’azienda deve ancora lavorare per conquistare il mercato europeo

Si tratta, infatti, di un buon dispositivo di fascia media, molto pratico. L’entusiasmo per questo nuovo lancio, però, è frenato da tre fattori. In primo luogo, la somiglianza di design con l’iPhone non è perfetta, ma questa non è una questione importante.

In secondo luogo, l’assenza della possibilità di registrare video in 4K. L’ultimo fattore – che è anche il più preoccupante – è il prezzo. HTC non è mai competitiva nei prezzi, al contrario della concorrenza cinese, che sforna telefoni sottili con caratteristiche simili, e di Samsung che ha ben tre linee del Galaxy con schermi AMOLED e profili sottili. HTC ha lanciato l’A9 per 399 dollari sul mercato statunitense per la versione con 3 Gb di Ram e 32GB di memoria. In Europa il prezzo in offerta dovrebbe aggirarsi intorno ad un costo di 430 sterline e i 599 euro, molto vicino al prezzo irragionevole con cui Google ha lanciato i dispositivi Nexus.

Vogliamo includerci fra quelle recensioni che vogliono credere ad un cambiamento positivo, da parte di HTC: l’A9 è certamente lontana dal fiume di modelli M9. Per il momento, però, sembra puntare solo alla riconquista del mercato statunitense.

Canon. Le Videocamere in 8K da 250MP e i video del futuro

Canon. Le Videocamere in 8K saranno la prossima frontiera dell’intrattenimento video. Il tradizionale Expo della casa nipponica ha svelato tutte le novità di Canon per il prossimo futuro, all’insegna di una qualità di immagine mai vista prima e di risoluzioni esagerate (fino a 250 MP) in grado di realizzare scatti e video dettagliati di soggetti situati a 18 km di distanza dall’obiettivo.

E poi ancora, videoproiettori in 8K, stampanti 3D, sensori dall’incredibile sensibilità di 4 milioni di ISO, archiviazione e visualizzazione intelligente delle foto: vediamo insieme tutte le novità annunciate da Canon per i prossimi anni.

Canon. Le Videocamere in 8K permetteranno di realizzare video, film e documentari con livelli di dettaglio mai visti prima.
Canon. Le Videocamere in 8K permetteranno di realizzare video, film e documentari con livelli di dettaglio mai visti prima.

Canon. Le Videocamere in 8K apriranno l’era del “Images of Things”

La novità principale di questo Canon Expo 2015 è sicuramente rappresentata dall’introduzione delle videocamere 8K: dispositivi di nuova generazione in grado di catturare immagini con un livello di dettaglio mai visto prima, con risoluzione 8192×4320 pixel e 60 fotogrammi per secondo.

Numeri destinati ad aprire una nuova era soprattutto nel cinema, caratterizzata da livelli di iper-realismo e da immagini con una fluidità percepita addirittura superiore alla realtà. Cuore pulsante della nuova tecnologia è la videocamera Cinema EOS System 8K, corredata da un sensore CMOS da 120 MP, pari alla bellezza di circa 35,4 milioni di pixel effettivi. Numeri incredibili che vanno di pari passo con un’evoluzione delle lenti, capaci di garantire livelli di aberrazione estremamente bassi, elevato contrasto e nitidezza delle immagini insieme ai 13 stop di high dinamic range e un colour gamut ampliato, con colori vivaci e reali.

Canon. Le Videocamere in 8K, insieme alle nuove fotocamere da 120 MP, permetteranno di acquisire contenuti visualizzabili su tv e proiettori di nuova generazione.
Canon. Le Videocamere in 8K, insieme alle nuove fotocamere da 120 MP, permetteranno di acquisire contenuti visualizzabili su tv e proiettori di nuova generazione.

I video ripresi con questa risoluzione, ovviamente, avranno bisogno di proiettori in grado di esaltarne ogni singolo dettaglio: ecco allora arrivare i primi videoproiettori 8K, presentati durante il Canon Expo di Parigi con una tecnologia che “accoppia” due proiettori 4K per rendere giustizia all’incredibile densità di pixel dei video iper-realistici. Parallelamente, Canon ha sviluppato il primo schermo 8K per consentire ai professionisti di visualizzare a piena risoluzione i contenuti catturati con la videocamera Cinema EOS System 8K.

Canon. Le Videocamere in 8K presentate a Parigi hanno impressionato per la qualità delle immagini, quasi "iper-realistica".
Canon. Le Videocamere in 8K presentate a Parigi hanno impressionato per la qualità delle immagini, quasi “iper-realistica”.

Caratteristiche talmente inimmaginabili fino a qualche anno fa, da proiettare il mondo del cinema e della televisione verso una nuova era di ultra-definizione, caratterizzata da livelli di dettaglio e da zoom fantascientifici garantiti dagli ultimi prodotti Canon. Le videocamere in 8K, in questo scenario, sono pronte a lanciare il cosiddetto “Images of Things“: allo stesso modo in cui l’Internet of Things punta a portare la tecnologia negli elettrodomestici e nella vita di tutti i giorni, le immagini saranno veicolo di informazioni, in una nuova era di comunicazione visiva dove lo scambio di foto in tempo reale costituirà la nuova frontiera dell’informazione.

Canon. Le Videocamere in 8K saranno le "alleate" ideali per i nuovi proiettori in 8K.
Canon. Le Videocamere in 8K saranno le “alleate” ideali per i nuovi proiettori in 8K.

Canon. Le Videocamere in 8K e i nuovi sensori da 120 e 250 MP, per catturare video da 18 km di distanza

Canon ha annunciato di essere al lavoro su un nuovo prototipo di fotocamera corredata da un sensore CMOS da 120 MP ad alta densità, che risulterà compatibile con tutte le ottiche della serie EF. Un “super-sensore” in grado di portare l’ultra-definizione anche in ambito reflex, aprendo nuove possibilità ai fotografi di tutto il mondo.

Se 120 megapixel vi sembrano pochi, nonostante le straordinarie capacità di questa tecnologia di far sembrare reale ogni immagine mostrata a monitor, non si può che rimanere a bocca aperta davanti alle specifiche del nuovo sensore CMOS da 250 MP, attualmente in fase di studio da parte di Canon. Trenta volte più nitido e dettagliato di un “semplice” 4K, l’annuncio di questo sensore è stato abbinato a un video dimostrativo in cui vengono catturate le immagini dipinte sulla fusoliera di un aereo in volo, alla strabiliante distanza di 18 km dall’operatore.

I prototipi di fotocamere Canon promettono di aprire una nuova strada nel mondo reflex.
I prototipi di fotocamere Canon promettono di aprire una nuova strada nel mondo reflex.

Canon. Le Videocamere in 8K e la nuova frontiera della creatività: stampanti 3D e Imaging for Life

Le nuove tecnologie proposte da Canon risultano perfette per alzare ulteriormente l’asticella di un’offerta che, francamente, lascia già a bocca aperta. Le nuove potenzialità tecniche dei sensori da 120 e 250 MP si prestano a una grande quantità di applicazioni, prima fra tutte la stampa 3D. Grazie all’elevato dettaglio, le immagini catturate potranno essere rielaborate dai software Canon e utilizzate per la stampa di soggetti tridimensionali (nel 2015 Canon stessa ha annunciato la produzione della sua prima stampante 3D) o per la realtà aumentata.

Approfittando del proprio Expo, Canon ha presentato un nuovo casco chiamato “Mixed Reality Solution“, capace di mixare immagini reali e ambienti in computer grafica: sfruttando la cattura di immagini ultra-dettagliate, il casco abbina alla visuale dell’utente informazioni, dettagli, zoom e quanto altro si possa desiderare in ambito di realtà aumentata.

Altra novità assoluta è il lancio della tecnologia Imaging for Life, che permette di visualizzare e interagire con contenuti foto e video in maniera innovativa. Attraverso l’utilizzo di un piano di lavoro interattivo, ogni scatto o video realizzato può essere condiviso sulla Rete e sui Social, modificato, stampato o inviato con pochi semplici gesti, senza costringere l’utente a districarsi fra decine di app diverse.

La tecnologia Imaging for Life permette di condividere in tempo reale tutte le foto e i video acquisiti, raggruppando contenuti provenienti da social, librerie, cloud diversi tra loro.
La tecnologia Imaging for Life permette di condividere in tempo reale tutte le foto e i video acquisiti, raggruppando contenuti provenienti da social, librerie, cloud diversi tra loro.

Canon. Le Videocamere in 8K e le nuove tecnologie di supporto, dall’archiviazione intelligente ai 4 milioni di ISO

Chiudiamo questa carrellata di novità dal mondo Canon con due funzioni molto particolari. La prima riguarda l’aumento della sensibilità ISO sulle videocamere di punta della casa giaponese, con la capacità di registrare immagini in ambienti completamente bui (o quasi) grazie a una sensibilità di 4.000.000 di ISO. Livelli altissimi che permetto la registrazione anche in condizioni estreme, con oscurità quasi totale.

HDbook EX è la soluzione proposta da Canon per raggruppare tutti i contenuti fotografici riconducibili a un singolo utente.
HDbook EX è la soluzione proposta da Canon per raggruppare tutti i contenuti fotografici riconducibili a un singolo utente.

Altra novità è legata all’applicazione HDbook EX, disponibile per dispositivi mobili e desktop, in grado di attingere da tutte le librerie video/fotografiche dell’utente (dagli hard disk ai social) e di ricreare, in pochi minuti, album personalizzati e raccolte di contenuti altrimenti irraggiungibili fra loro. L’app, ovviamente, risulterà compatibile anche con Irista, la nuova piattaforma cloud di Canon per la gestione e la condivisione delle immagini.

L’Expo 2015 segna quindi un nuovo punto di partenza per Canon. Le videocamere in 8K rappresentano sicuramente la novità più succosa tra le innovazioni che la casa nipponica si appresta a inserire nel mercato della fotografia dove, a farla da padrone, sono ormai gli smartphone. La strategia di Canon, in questo caso, è diversa: offrire al pubblico prodotti di elevata qualità, facendo riscoprire il valore delle immagini e investendo nella loro condivisione sulla Rete.

Truffe sulla carte di credito. Quando e come il web ti inganna

Le truffe sulle carte di credito sono in crescita. A rivelarlo il rapporto statistico annuale pubblicato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. In realtà, dallo studio è emersa una complessità di dati che evidenziano, innanzi tutto, una crescita delle frodi attraverso il canale di Internet e una decrescita delle frodi attraverso altri canali.

Dal rapporto si evince, inoltre, una diminuzione dell’importo frodato, a fronte, però, di un aumento del numero di frodi. Vale a dire che i criminali che adottano questi sistemi scelgono di rubare meno soldi, ma di rubare più frequentemente per aggirare le soglie di attenzione sia dei consumatori sia degli istituti emittenti.

Truffe sulla carte di credito. Quando e come il web ti inganna

Dal rapporto stilato, che prende in esame tutto il 2014, emerge che il valore delle frodi effettuate con carte di pagamento ha subìto una diminuzione del 2,73% rispetto al 2013. Il dato, però, non è purtroppo confortante se lo si confronta con il numero delle frodi, in aumento – rispetto sempre all’anno precedente – dell’11,06%.

Si stima, infatti, che gli importi “rubati” ad ogni transazione si attestino intorno ad una media che va dai 177€ ai 151€. Questo significa che si sceglie di ricorrere alla frode per piccole transazioni in modo da aggirare i sospetti dei titolari delle carte e degli istituti di credito che le emettono.

Se il valore delle frodi su carte di pagamento è un dato in calo, non scende il dato sul numero di frodi commesse
Se il valore delle frodi su carte di pagamento è un dato in calo, non scende il dato sul numero di frodi commesse

Nel rapporto del Dipartimento del Tesoro del MEF si analizzano anche i canali attraverso i quali vengono commesse le frodi. E se gli illeciti diminuiscono nel caso degli sportelli ATM per il prelievo dei contanti e per i POS, il dato non conferma tale tendenza quando si prende in esame la Rete.

Pare, infatti, che su Internet le frodi effettuate con carte di pagamento siano in aumento del 13,36%, mentre i POS e gli sportelli ATM subiscono una leggera inflessione, rispettivamente, del 18,68% e del 17,94%.

Truffe sulle carte di credito. In calo le frodi tramite ATM

L’aumento dei controlli e il contrasto dei sistemi di frode maggiormente diffusi ha portato ad un dato certamente positivo per quanto riguarda i furti ai danni dei titolari di carte di pagamento durante i prelievi agli sportelli ATM. Sono diminuite del 60% le manomissioni degli ATM. La tendenza positiva si conferma soprattutto nelle regioni centro-settentrionali dell’Italia, con un dato in controtendenza, in leggero aumento, per le isole.

Le manomissioni degli sportelli ATM per i prelievi sono in netto calo
Le manomissioni degli sportelli ATM per i prelievi sono in netto calo

Del tutto scomparsi, fra le modalità di messa in atto della frode, l’utilizzo della macchina fotografica a distanza per carpire i dati degli utenti, e il cosiddetto “cash trapping”. Questa modalità di frode risulta semplice quanto efficace e consiste nell’installare una sorta di forcella nella fessura delle postazioni Bancomat, dalla quale fuoriescono le banconote. Al momento del prelievo, nonostante la transazione sia andata a buon fine, i soldi non possono essere ritirati perché bloccati dalla forcella. Quando il titolare della carta si reca all’interno dell’istituto di credito presso cui sta effettuando il prelievo per chiedere spiegazioni, i malviventi hanno via libera per rimuovere la forcella e ritirare i soldi.

Anche la pratica di “skimming” è in netto calo. Secondo questo sistema di frode si installa sulla tastiera delle postazioni ATM una tastiera falsa in grado di memorizzare i dati dell’utente. Secondo l’analisi le manomissioni ATM vengono ricondotte a gruppi criminali di nazionalità bulgara, mentre per la pratica dello skimming i gruppi criminali specializzati sono soprattutto albanesi e romeni.

Le frodi attraverso gli sportelli ATM sono in calo soprattutto nelle regioni maggiormente colpite in passato
Le frodi attraverso gli sportelli ATM sono in calo soprattutto nelle regioni maggiormente colpite in passato

Il calo delle frodi su prelievi ATM si attesta al 24%, con un dato positivo soprattutto in quelle regioni italiane dove il fenomeno era in forte crescita nel 2013. Rispetto all’anno precedente, Piemonte, Lombardia e Lazio sono le regioni dove questo tipo di frode ha subìto una forte battuta d’arresto con le percentuali, rispettivamente, del 2,5%, del 2% e dell’1,5% del Lazio.

Truffe sulle carte di credito. Le frodi più frequenti all’Estero

Un discorso a parte merita, poi, l’estero, ovvero tutti quei paesi, esclusa l’Italia, dove all’aumento delle frodi su Internet corrisponde anche un aumento delle frodi su POS e ATM. Il dato complessivo parla di un aumento di percentuale pari al 10,2% per il valore delle frodi, e del 40,4% del numero di frodi. In cima alla lista dei paesi che vedono salire la diffusione del fenomeno si colloca il Regno Unito con il 4,98%, a seguire Turchia, Russia, Francia e Canada.

Nella classifica dei paesi, invece, che hanno assistito ad una diminuzione del fenomeno ci sono, in ordine crescente, Australia, Iran, Paesi Bassi, Sudafrica e Argentina. Sempre per quanto riguarda l’estero, le Nazioni più a rischio frode per i prelievi ATM sono Indonesia, Filippine e Russia.

Le regioni con i colori più forti sono quelle più colpite dal fenomeno delle frodi su prelievi
Le regioni con i colori più forti sono quelle più colpite dal fenomeno delle frodi su prelievi

Da sottolineare il dato secondo cui in Italia la maggior parte delle frodi su carta di pagamento avvengono all’estero. Il 41,7% delle frodi avviene in Italia, contro il 58,3% dei reati subìti all’estero e, in misura maggiore, nel Regno Unito. In Francia e in Gran Bretagna questo dato si inverte: vale a dire, le frodi avvengono più frequentemente sul territorio nazionale piuttosto che all’estero.

Insieme alle frodi effettuate tramite POS e sportelli ATM, è in calo anche il numero di contraffazioni della carta. Erano soprattutto africani e cinesi i gruppi criminali dediti all’uso di carte clonate compromesse all’estero, principalmente negli Stati Uniti.

L’ufficio Centrale Antifrode dei Mezzi di Pagamento (UCAMP) è il settore del Dipartimento del Tesoro incaricato al contrasto delle frodi, attraverso il monitoraggio delle falsificazioni degli Euro, le prevenzioni delle frodi sulle carte di pagamento e l’attività di formazione.

Truffe sulle carte di credito. Il carattere globale delle frodi online

Attraverso l’analisi di tale mole di dati illustrati nel rapporto annuale, bisogna considerare che l’aumento delle frodi su Internet inserisce l’Italia in un contesto globale. Le frodi online, infatti, sono le più semplici, le più redditizie e soprattutto le meno rischiose.

Questo evidenzia un limite oggettivo che riguarda l’attività investigativa e giudiziaria e la cooperazione internazionale in materia di reati commessi in Rete. D’altra parte, però, il calo delle frodi attraverso gli altri canali – POS e ATM – evidenzia un rafforzamento del sistema di protezione delle carte di pagamento nelle transazioni fisiche. Internet, oltre ad essere un contesto ancora vulnerabile, garantisce anche l’anonimato e quindi l’impunità del reato.

Sui Black Market internazionali è possibile reperire i dati delle carte e i servizi che istruiscono alle attività illegali
Sui Black Market internazionali è possibile reperire i dati delle carte e i servizi che istruiscono alle attività illegali

Allarmante è il metodo con il quale le organizzazioni criminali ottengono i dati delle carte di pagamento che avviene o tramite il furto degli stessi nei database delle aziende o attraverso l’acquisto nel mercato nero (Black Market).

Truffe sulle carte di credito. Il settore viaggi il più danneggiato

Nel primo caso, sono i grandi operatori eCommerce e mCommerce (per il settore mobile) a pargarne per primi le spese con un aumento del 46% del numero di frodi (133 al giorno), soprattutto nel settore “viaggi”.

In particolare nel settore aereo le frodi corrispondono a circa l’1% – 1,5% delle entrate fino ad un massimo del 3%-4% per le compagnie attive in Medio Oriente e in America Latina. La Rete, inoltre, gioca un ruolo primario nel riciclaggio del denaro. I proventi realizzati attraverso le frodi con carte di pagamento sono riutilizzati, sotto forma di moneta virtuale (Bitcoin), per finanziare il terrorismo, il gioco d’azzardo illegale e il traffico di armi e di essere umani.

Truffe sulle carte di credito. I Black Market

All’interno dei Black Market è possibile reperire qualsiasi tipo di infomazione, dall’attività di “carding”, ovvero la commercializzazione e lo scambio dei dati relativi alle carte di pagamento, all’offerta vera e propria di servizi che istruiscono all’attività illegale.

Questa offerta viene denominata Cybercrime-as-a-service (CaaS) e va dai servizi relativi alla diffusione di Malware, capaci di infettare il sistema, ai servizi di hacking e di riciclaggio del denaro. Attraverso il gioco d’azzardo illegale, infatti, è possibile “ripulire” i soldi che derivano da attività illecite, fra cui anche la frode su carte di pagamento.

Truffe sulle carte di credito. Il commercio dei dati delle carte

Preoccupante è, poi, la semplicità con cui è possibile reperire i dati relativi ad una carta di pagamento a basso costo. I siti che forniscono queste particolari offerte sono embargo.cc, rescator.cm e netsky.bz.

L'elenco dei Black Market, italiani e internazionali, presi in esame nel rapporto 2015
L’elenco dei Black Market, italiani e internazionali, presi in esame nel rapporto 2015

Il prezzo per ottenere dati relativi al cosiddetto CVV, che include nome e indirizzo dell’intestatario, data di scadenza della carta e il codice segreto si aggira intorno ai 10 dollari. Prezzo che sale a 100 dollari, soprattutto se è riferito a “clienti Top” con maggiori disponibilità finanziarie, per ottenere il Dump, ovvero i dati grezzi immagazzinati nella banda magnetica delle carte di credito.

Il costo sale perché con il Dump è possibile clonare le carte ed effettuare tutti quei tipi di pagamento per i quali è necessaria la presenza fisica della carta. In sostanza, il prezzo per ottenere il CVV di un cittadino americano è di circa 10 dollari; per un cittadino europeo il prezzo varia dai 5 ai 25 dollari.

Truffe sulle carte di credito. L’Italia

In Italia, le comunità più attive per la vendita di prodotti relativa a carte di pagamento sono Italian Darknet Community e AlphaBay. Su questi siti è possibile sia acquistare carte di pagamento, per un prezzo che varia dalle poche decine di dollari fino a 125 dollari, sia acquistare corsi di carding, che spiegano come operare in sicurezza.

Gli oggetti e i servizi più venduti sui Black Market: al primo posto le droghe
Gli oggetti e i servizi più venduti sui Black Market: al primo posto le droghe

Nei dark market, la rete virtuale privata dove gli utenti connettono solamente persone di cui si fidano, i prodotti più venduti sono le droghe, seguiti dai corsi e servizi (sempre per imparare le pratiche di frode).

“Operazione Onymous”

Un duro colpo all’ecosistema criminale in Rete è stato inferto dalle forze dell’ordine di vari paesi a novembre dello scorso anno con “l’Operazione Onymous”. Tale operazione ha portato al sequestro di decine di black market nascosti della rete anonima Tor (The Onion Router), il sistema di comunicazione anonima per Internet basato sulla seconda generazione del protocollo instradamento, noto come “onion routing”. Tra i siti sottosequestro il popolare SilkRod 2.0.

Truffe sulle carte di credito. Il caso Snai

Nel 2013 Snai, uno dei principali operatori del mercato del gioco autorizzato, è stato oggetto di sistematiche aggressioni da parte di organizzazioni criminali che sfruttavano la visibilità dell’operatore per fare soldi.

Per raggiungere il loro scopo, i gruppi criminali ricorrevano alla pratica della “collusion” che si attua quando due giocatori, il dumper (perdente) e il receiver (il vincente) giocano allo stesso tavolo scambiandosi i fondi del gioco.

Un’altra pratica utilizzata ai danni di Snai era quella attraverso cui si creavano conti di gioco con credenziali fittizie o rubate e per alimentarli attraverso carte di pagamento sottratte. L’obiettivo era di perdere la somma che veniva caricata sui conti fittizi per trasferirla sul conto di un giocatore regolarmente profilato. Grazie alla collaborazione con le forze dell’ordine le frodi sul sito Snai sono rientrate nella norma.

Truffe sulle carte di credito. La prevenzione

L’utilizzo sempre più massivo degli smartphone ha, infine, portato alla nascita di nuove modalità di pagamento come “One Click”, le App e i Wallet per la telefonia mobile. Parallelamente a questa nuova tendenza abbiamo assistito all’esplosione delle organizzazioni criminali che in questi ultimi anni hanno fatto un salto di qualità, assumendo una dimensione sempre più globale.

Per prevenire i reati di frode online bisogna ricorrere ad alcuni strumenti adeguati
Per prevenire i reati di frode online bisogna ricorrere ad alcuni strumenti adeguati

Per prevenire tali reati è necessario munirsi di strumenti adeguati. Molti siti privati utilizzano l’AVS (Address Verification System) per controllare che l’indirizzo utilizzato in fase di ordine corrisponda a quello effettivamente associato alla carta.

Altri strumenti per la prevenzione sono: la richiesta di un numero telefonico di rete fissa, l’analisi dell’indirizzo inserito per la spedizione e l’indirizzo IP da cu proviene l’ordine; per le compagnie di trasporto, la richiesta in fase di presentazione del viaggiatore della carta di credito utilizzata per il pagamento del viaggio.

Fermo restando che, al momento, la misura di prevenzione più efficace contro le frodi su carte di pagamento è la diffusione e la pubblicazione dei dati relativi a tale reato. In questo modo è possibile monitorare le azioni criminali e innalzare il livello di alert degli utenti per fare fronte comune nella prevenzione e nella gestione delle frodi.

Facebook Notify. Come funziona l’aggregatore di news in blu

Facebook Notify è il servizio del portale in blu che mira a radunare le principali fonti di notizie sul web, una funzione che rappresenta una chiara risposta non solo al vecchio e caro Google News, ma ad altri servizi come Twitter Moments e ad Apple News.

Facebook Notify. Come funziona l’aggregatore di news in blu

Dopo le foto, i video, i live-stream, pare che la battaglia fra i social media si sia spostata ormai nel campo dell’informazione e delle notizie. Fornire una copertura totale e in tempo reale degli avvenimenti più importanti sembra, infatti, essere l’ultima frontiera dei social. Ed è così che Facebook non poteva rimanere l’unico network senza una app dedicata all’informazione.

Notify funzoina sostanzialmente come un aggregatore di notizie. L’applicazione consente agli utenti di iscriversi ai canali di informazione, chiamati “stations”, e invia notifiche appena vengono pubblicati nuovi articoli. Notify distingue tra i “providers”, cioè i singoli produttori di contenuti e le “stations”, ovvero i canali specializzati con la possibilità di scegliere di ricevere le notifiche in base a diverse categorie, che possono andare dai siti di notizie a quelli di moda alle etichette musicali e via dicendo.

Notify è la nuova app per le notizie di Facebook che potrebbe arrivare prestissimo
Notify è la nuova app per le notizie di Facebook che potrebbe arrivare prestissimo

Il funzionamento è intuitivo: appena viene pubblicata una nuova notizia da uno dei partner di Facebook, l’app invia una notifica a tutti gli utenti che hanno installato Notify e che seguono quel canale, quella persona o quell’argomento. Non è ancora ufficiale, ma Notify potrebbe costituire una app a sé stante.

Anche se oramai tutte le maggiori testate giornalistiche nazionali e internazionali hanno sviluppato nel tempo una propria app, il meccanismo delle notifiche potrebbe risultare innovativo. Se, infatti, è improbabile che un lettore mantenga attive le notifiche delle app di news, non è altrettanto improbabile, invece, che l’utente abbia abilitato le notifiche provenienti da Facebook.

E così, anche piattaforme molto seguite come il New York Times o Buzzfeed possono fare affidamento a Facebook per direzionale il flusso di utenti che arriva dai social network.

Facebook Notify. La sfida è a Moments di Twitter

Notify è una chiara risposta a Moments, l’applicazione di news lanciata da Twitter proprio in questi giorni. La nuova app di casa Twitter funziona come un mega aggregatore di notizie, organizzate per argomenti. In sostanza, per ogni tema, che va dallo sport alla politica e all’attualità, un team di curatori filtra e scandaglia tutto il materiale – dai tweet ai contenuti multimediali – in rete su quell’argomento.

Con Twitter Moments è possibile avere immediatamente una selezione di tweet, foto e video su un determinato argomento
Con Twitter Moments è possibile avere immediatamente una selezione di tweet, foto e video su un determinato argomento

Ne viene fuori una selezione, in tempo reale, delle discussioni più importanti con tutte le ultime notizie legate a uno specifico argomento. È possibile fare tutto questo semplicemente cliccando sull’icona a forma di fulmine. Per essere sempre informati non sarà più necessario seguire profili o cercare gli hashtag più popolari, perché grazie a Moments tutto quello che c’è da sapere su un argomento sarà a portata di mano.

Attualmente le notizie riportate all’interno dei Moments vengono selezionate con la collaborazioni delle più grandi redazioni americane (Washington Post e New York Times, ma anche Vogue, Fox, Buzzfeed). Fra gli altri partner anche NASA, la lega di baseball MLB e Getty Images.

Prima di Facebook Notify. In origine c’era Flipboard

Ma i due social network con più iscritti al mondo sono solo fra gli ultimi ad aver pensato ad un applicazione che permettesse di essere costantemente aggiornati sulle notizie del giorno. Uno dei primi a provarci era stato Flipboard, lanciato nel luglio del 2010, originariamente solo per iPad.

Flipboard è stata una delle prima app pensate per mantener aggiornati gli utenti su argomenti di loro interesse
Flipboard è stata una delle prima app pensate per mantener aggiornati gli utenti su argomenti di loro interesse

L’applicazione permette di creare un personale social magazine. Basta scegliere gli argomenti di interesse e la app fa tutto il resto, aggregando il materiale proveniente da diverse fonti, testate giornalistiche, blog e social network. Il tutto viene alla fine confezionato come se si tratti di una rivista digitale. L’utente ha anche la possibilità di personalizzare ulteriormente i contenuti, aggiungendo nuovi elementi o persone da seguire e condividendo il link alla propria raccolta di articoli.

News Republic

News Republic è stata lanciata appena un anno dopo Fliboard, nel 2011. L’applicazione consente la lettura delle notizie provenienti dai principali portali italiani e permette anche di creare canali personalizzati gestibili in modo interattivo.

Ovviamente sono vari i temi che è possibile selezionare, dallo sport alla tecnologia, dalla cronaca al gossip. I partner di News Republic sono non solo le maggiori testate giornalistiche ma anche i quotidiani che forniscono le notizie locali. Con la funzione myNews si può personalizzare il proprio canale di informazione e con la funzione TagNav si può esplorare in modo semplice e rapido altri articoli collegati alla notizia che si sta leggendo.

BriefMe

Sempre nel 2011 è stata lanciata, per i dipositivi Apple, Brief me che consente di leggere in maniera comoda le notizie provenienti dal web, raccogliendo in un’unica schermata le anteprime con le ultime news provenienti dall’account Google Reader e gli ultimi tweets delle persone seguite. Nel frattempo è possibile rimanere connesso su Facebook e Twitter.

La presentazione della nuova Apple News
La presentazione della nuova Apple News

Facebook Notify. L’avversario è anche Apple News

Fra gli arrivi annunciati c’è poi Apple News, l’applicazione che a breve sarà lanciata dall’azienda di Cupertino che permetterà di selezionare gli argomenti o per contenuti o direttamente dai siti. L’applicazione, inoltre, sarà in grado di capire i gusti dell’utente per suggerire contenuti che potrebbero essere interessanti.

Attraverso il tasto “Esplora” si potranno consultare nuovi contenuti, quando si è stanchi di quelli che sono stati già scelti. È, inoltre, possibile ordinare gli articoli in “Top Hits”, “Temi” e “Canali”. La ricerca dei nuovi contenuti è estremamente rapida e fluida e l’assenza di annunci pubblicitari è totale.

Call of Duty Black Ops III recensione. Le novità e i personaggi

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Rispetto ai capitoli a cui ci aveva abituato, una volta provato Call of Duty Black Ops III non si può non provare un senso di spiazzamento. In positivo, certo, ma con qualche dubbio. Call of Duty Black Ops III rappresenta un titolo innovativo nella saga Black Ops, dalla forte vocazione arcade che già si era intravista in Advanced Warfare ma questa volta spinta al massimo grazie ai “superpoteri” che si possono sbloccare durante il gioco, capace di farci fare salti incredibili o addirittura di camminare sui muri.

Call of Duty Black Ops III: le diverse classi di personaggio, con specializzazioni e poteri diversi, regalano una nuova esperienza di gioco nel multiplayer.
Call of Duty Black Ops III: le diverse classi di personaggio, con specializzazioni e poteri diversi, regalano una nuova esperienza di gioco nel multiplayer.

Punta di diamante di questo capitolo è sicuramente la modalità multiplayer, capace di far entrare simultaneamente nella stessa squadra fino a 4 giocatori (indipendentemente dal fatto che si giochi online oppure offline, con schermo in split screen). Le campagne, in questo modo, possono essere vissute sotto una luce completamente diversa con la possibilità di costruire tattiche complesse e avanzate, grazie al gran numero di armi e di “poteri” che ogni giocatore può scegliere di acquisire durante la crescita del suo personaggio. Vediamo, in dettaglio, tutte le caratteristiche di Call of Duty Black Ops III.

Call of Duty Black Ops III: la nuova IA permette di dar vita a partite combattute e dense di strategia.
Call of Duty Black Ops III: la nuova IA permette di dar vita a partite combattute e dense di strategia.

Call of Duty Black Ops III recensione: multiplayer, crescita del personaggio e IA avanzata

La prima novità di Call of Duty Black Ops III riguarda lo svolgimento delle campagne. Rispetto a Black Ops II, che ci aveva abituati a una storyboard in grado di adattarsi alle scelte del giocatore e di seguire sviluppi differenti a seconda delle nostre scelte, in questo nuovo capitolo la trama si sviluppa in modo molto più lineare. L’intenzione, in questo nuovo capitolo, non è tanto quella di stupire attraverso lo sviluppo narrativo della storia, ma di andare oltre: in un futuro prossimo dove le macchine rappresentano ormai una componente fondamentale dell’umanità, i dispositivi biomeccanici sono parte integrante della tecnologia militare.

Call of Duty Black Ops III: la personalizzazione del giocatore permette di vivere differenti esperienze di gioco e di creare tattiche personalizzate
Call of Duty Black Ops III: la personalizzazione del giocatore permette di vivere differenti esperienze di gioco e di creare tattiche personalizzate

I droni, abbondanti nei precedenti capitoli Black Ops, sono rimpiazzati da truppe appiedate di nuova generazione caratterizzate da una forza e velocità sovraumana, capaci di spiccare salti eccezionali e camminare sulle pareti come nel più classico dei film della saga Matrix. Un collegamento neurale chiamato DIN (Direct Neural Interface) consente a chi dirige le fila delle battaglie di comandare direttamente le truppe schierate sul campo, modificandone le decisioni e azzerando i margini di errore. In questo contesto si colloca la nuova modalità multiplayer di Call of Duty Black Ops III: il team da 4 giocatori viene lanciato nella mischia in uno scenario futuristico dove i nemici abbondano.

Call of Duty Black Ops III: scenari futuristici e tecnologie avveniristiche sono al centro di tutte le azioni di gioco.
Call of Duty Black Ops III: scenari futuristici e tecnologie avveniristiche sono al centro di tutte le azioni di gioco.

L’intelligenza artificiale appare migliorata rispetto al passato, con un sistema in grado di adattare il numero di nemici ai giocatori presenti in partita. Ogni classe di nemico, inoltre, si muove sul campo con strategie diverse: si avranno così androidi sprezzanti del pericolo, in grado di avanzare in pieno campo spianandosi la strada a colpi di mitragliatore e umani “bionici” che invece agiranno in copertura, accerchiandoci per farci cadere nella loro rete tattica. Il nostro team da 4 giocatori dovrà vedersela di conseguenza: per gli amanti dell’hardcore gaming non sarà più sufficiente gettarsi nella mischia svuotando il caricatore ma si dovranno elaborare strategie di gruppo, più complesse man mano che si avanzerà nel gioco.

Call of Duty Black Ops III: sessioni frenetiche e azioni rapide si alternano a scelte più tattiche e ragionate. Al giocatore, la scelta della strategia di gioco migliore.
Call of Duty Black Ops III: sessioni frenetiche e azioni rapide si alternano a scelte più tattiche e ragionate. Al giocatore, la scelta della strategia di gioco migliore.

Le campagne, tutte da subito disponibili, sono state concepite per essere rigiocate più e più volte. Il nostro personaggio, ad ogni missione, guadagnerà esperienza e potrà sbloccare nuove abilità chiamate Cyber Core e Cyber Rings. In questo modo un team potrà decidere di specializzare alcuni giocatori in determinate abilità (che vanno dal controllo neurale delle truppe avversarie, facendole rivoltare contro i loro stessi alleati, allo sviluppo delle componentistiche biomeccaniche, in grado di far spiccare salti incredibili e di dare velocità inimmaginabili ai giocatori), che potranno variare nel corso del gioco per adattarsi alle caratteristiche delle singole campagne.

Call of Duty Black Ops III: grazie ai Cyber Core i personaggi potranno compiere azioni al limite della fantascienza.
Call of Duty Black Ops III: grazie ai Cyber Core i personaggi potranno compiere azioni al limite della fantascienza.

Call of Duty Black Ops III recensione: le specializzazioni dei personaggi

Esiste un buon numero di specializzazioni per i soldati di Call of Duty Black Ops III: all’inizio della modalità multigiocatore è possibile scegliere una classe specifica, caratterizzata da un aspetto e una personalità ben precisa, che si andrà a potenziare durante le partite. Ciascuna classe è inoltre caratterizzata da un’arma propria, che si adatterà agli stili di ogni giocatore. Vediamo nel dettaglio tutti i personaggi e le relative specializzazioni:

Ruin

Arma: Schianto gravitazionale. Le punte generano una potente onda d’urto quando vengono conficcate nel suolo.
Abilità: Overdrive. Potenziamento cibernetico delle gambe che aumenta temporaneamente la velocità.

Seraph

Arma: Annihilator. Massiccio revolver ad alto calibro che spara micidiali colpi penetranti.
Abilità: Concentrazione. Durante l’attivazione, il punteggio ottenuto innesca un moltiplicatore bonus per i punti.

Nomad

Arma: Hive. Piazza trappole che rilasciano uno sciame mortale di nanodroni quando attivate.
Abilità: Ripristino. Permette di ripartire dalla posizione in cui si è morti, grazie a un’iniezione di siero a nanoparticelle.

Prophet

Arma: Tempest. Un’arma a colpo caricato che spara una scarica elettrica, folgorando il bersaglio e propagandosi verso i nemici circostanti.
Abilità: Glitch. Ripristina uno stato precedente con questa mod di sistema che viola la griglia di simulazione bellica.

Outrider

Arma: Sparrow. Un arco composito che spara dardi esplosivi la cui forza aumenta col tempo di carica.
Abilità: Impulso visivo. Un impulso sonico che individua i nemici nel raggio d’azione.

Reaper

Arma: Scythe. Minigun a quattro canne integrata nel braccio.
Abilità: Psicosi. Infiltra i sistemi DNI nemici per simulare la presenza di tre Reaper da usare come esca.

Spectre

Arma: Ripper. Spectre sfodera due lame affilate per colpire i nemici con precisione chirurgica.
Abilità: Mimetizzazione. Sofisticati meta-materiali mutano rapidamente per far scivolare i fotoni sulle proprie superfici invece che rifletterli, rendendo Spectre temporaneamente invisibile.

Battery

Arma: Macchina da guerra. Questo lanciagranate spara ordigni rimbalzanti che esplodono al contatto con i nemici.
Abilità: Corazza cinetica. Corazza caricata elettricamente che fa evaporare i proiettili nemici al contatto, neutralizzandoli completamente.

Firebreak

Arma: Purificatore. Un lanciafiamme che proietta un fascio in grado di incenerire qualsiasi cosa si trovi nel suo raggio di azione.
Abilità: Onda di calore. Una serie di ondate ad altissimo calore, ravvicinate tra loro, stordiscono e disorientano i nemici vicini al giocatore.

Call of Duty Black Ops III: la modalità co-op a 4 giocatori è la più attesa di questo gioco.
Call of Duty Black Ops III: la modalità co-op a 4 giocatori è la più attesa di questo gioco.

Call of Duty Black Ops III recensione: considerazioni finali

Call of Duty Black Ops III è certamente un titolo che non delude, diverso dai precedenti e capace di accontentare una buona fetta degli appassionati della saga. Il nuovo motore grafico Next Gen riesce alla perfezione a gestire l’eccezionale grafica e l’enorme numero di nemici, insieme alla nuova IA che li caratterizza. Sotto l’aspetto grafico, alcuni puristi potrebbero storcere il naso per uno stile forse troppo “cartoon”, rafforzato dalla presenza dei superpoteri e dalle azioni di gioco al limite del fantascientifico: troppo colore, troppa vivacità, troppe animazioni lontane dalla realtà rischiano alla lunga di rendere uno scenario di gioco irreale e molto lontano dai precedenti Call of Duty. Lo stesso ambiente futuristico che ha caratterizzato gli ultimi capitoli, forse, avrebbe bisogno di un ritorno al passato, senza cyborg e senza armi sofisticate.

Call of Duty Black Ops III: annunciata l'attesissima modalità zombie.
Call of Duty Black Ops III: annunciata l’attesissima modalità zombie.

Ma si tratta certamente di gusti e sensazioni personali, diverse da giocatore a giocatore. I punti certi di questo Call of Duty Black Ops III sono sicuramente la campagna co-op a quattro giocatori, capace di puntare sulla creazione di una vera strategia, e sulla profondità di gioco garantita delle specializzazioni delle classi personaggio. In questo modo le combinazioni di gioco sono infinite e ogni campagna, anche rigiocata mille volte, rischia di non stancare mai potendola rigiocare in modo completamente diverso.

Il nuovo sistema di movimento del personaggio, più fluido e naturale, semplifica le azioni di gioco e dona nuova linfa vitale a questo Call of Duty Black Ops III. Se a questo, poi, si aggiunge la nuova e attesissima modalità Zombie, ne esce davvero un capitolo completo su tutti i fronti.

Maker Faire. Roma è capitale dell’innovazione europea

La città universitaria della Sapienza a Roma sta per diventare una città del futuro. Responsabile del cambiamento è l’edizione della Maker Faire. Si tratta di una delle più importanti fiere dell’innovazione al mondo, giunta quest’anno alla terza edizione.

Maker Faire. Roma è capitale dell’innovazione europea

Un’area di oltre 100mila metri quadrati, con circa 15mila metri quadrati dedicati agli spazi espositivi, più di 600 stand e con oltre 700 invenzioni in mostra provenienti da tutto il mondo, selezionate tra più di 1300 progetti arrivati alla Call for Makers. Non basta.

Ad arricchire la tre giorni romana saranno centinaia di workshop e seminari con gli speaker più importanti del settore e un’area dedicata ai kids di quasi tremila metri quadrati, dove i bambini dai 5 anni in su avranno a disposizione più di 90 laboratori per imparare a programmare e costruire il proprio robottino. Novità di quest’anno, fra le altre cose, anche la mega voliera di 300 metri quadrati di larghezza e di 22 metri d’altezza, dove sarà possibile assistere alle performance dei droni.

Maker Faire. Le origini in Usa

Nata nel 2006 a San Mateo, in California, la Maker Faire è diventata, negli anni, un appuntamento fisso per gli appassionati di tecnologia e innovazione. La fiera non è una semplice esposizione di progetti e invenzioni, ma è soprattutto un luogo e un’occasione di incontro fra esperti, appassionati, imprese che fanno dell’innovazione tecnologica la propria ragion d’essere e che vogliono condividere le proprie conoscenze e scoperte. Con oltre un milione e mezzo di visitatori in tutto il mondo, Maker Faire può vantare ben 131 eventi organizzati solo nel 2014.

Centinaia di espositori da tutto il mondo partecipano alla fiera dell'innovazione
Centinaia di espositori da tutto il mondo partecipano alla fiera dell’innovazione

Dalla California, l’evento ha assunto proporzioni enormi, diffondendosi in tutto il mondo. L’edizione della Maker Faire Bay Area ha accolto oltre 110 makers ed oltre 130.000 visitatori; la World Maker Faire New York ha ospitato oltre 600 maker e più di 75mila visitatori. Altre 120 Mini Maker Faire, eventi indipendenti curati da community, si sono diffuse in Europa e in Italia.

Maker Faire. Ora la capitale è Roma

Maker Faire Rome è l’edizione europea di Maker Faire, la più grande esposizione al mondo dopo le americane “Area Bay” e “New York”. Scienza, fantascienza, tecnologia e divertimento si fondono in un’unica manifestazione, attenta sempre a strizzare l’occhio al business e ad un nuovo modo di fare impresa.

Maker Faire dà spazio ai “makers”, che sperimentano nuove invenzioni per risolvere i problemi della vita di tutti i giorni. E, allo stesso tempo, è una vetrina non solo per gli addetti ai lavori, ma per i curiosi di tutte le età. C’è posto, dunque, per l’esposizione di stampanti 3D, droni, robot, digital manifacturing, ma anche per le nuove forme di arte, spettacolo, artigianato, sperimentazioni sul cibo.

Il logo dell'edizione 2015 della Maker Faire a Roma
Il logo dell’edizione 2015 della Maker Faire a Roma

Numerosi i settori in cui è suddivisa la fiera: si va dal 3D printing, 3D scanning, e Arduino, all’Art, Artisans & New Craft, Biology, Cultural Heritage, Drones, Education, Energy & Sustainability, Fabrication, passando per il Fashion & Wearables, Food&Agriculture, Games, Hacks, Home Automation, Internet of Things, Kids & Education, Music & Sound, Open Source, Recycling & Upcycling, Robotics, Science, Steam Punk, Wellness & Healthcare. Non mancheranno i workshop in cui ci si confronterà sui temi dell’istruzione e i live talk.

Maker Faire. Area Kids

Attesissima l’Area Kids con i suoi 3mila metri quadrati, curata da Codemotion e dedicata ai giovani innovatori dai 5 ai 16 anni: laboratori di programmazione, tour guidati da animatori scientifici, mini laboratori di making e uno “science corner” che mostrerà come la scienza può dare spettacolo. I ragazzi potranno realizzare concretamente il loro primo robot, circuito o videogioco. Assoluta novità del 2015 saranno “le Isole Didattiche” – sette postazioni aperte in cui, ci saranno attività dedicate al riciclo creativo didattico e al learning by doing, e un’area FabLab a misura di bambini e ragazzi.

Maker Faire. Maker Music

Assieme a Sugarmusic, editore musicale ed etichetta discografica tra le più rinomate a livello internazionale, verrà realizzata un’area Maker Music, appositamente dedicata ai maker della musica e alle loro sperimentazioni. Laboratori interattivi, realizzazioni di strumenti musicali in autoproduzione basati sulla piattaforma Arduino e performance dal vivo saranno un’ulteriore attrazione per il pubblico della manifestazione.

Non solo appassionati ed esperti, anche i curiosi possono visitare gli stand della fiera
Non solo appassionati ed esperti, anche i curiosi possono visitare gli stand della fiera

Maker Faire. Le scuole e le università

Un ruolo primario avranno anche i ragazzi selezionati tra le oltre cento scuole superiori (Istituti Tecnici e Its) che hanno partecipato alla Call for Schools. Trenta i progetti selezionati e i relativi stand – quasi il doppio rispetto agli spazi dello scorso anno – messi a disposizione delle scuole per far emergere la capacità di inventiva e il talento degli studenti. Assieme alle scuole saranno presenti anche le più prestigiose università italiane.

Maker Faire. Food & Agricolture

Degna di nota sarà anche l’Area Food & Agricolture, con oltre 40 espositori presenti nel padiglione dedicato: dall’innovazione nel campo della produzione di birra artigianale, alla stampa di crepes in 3D, al robot che fa cocktail, al tappo intelligente per tracciare la conservazione del vino, passando per gli orti verticali, arrivando alle coltivazioni idroponiche.

La Maker Faire organizzata a Londra. Ogni anno sono centinaia le comunità locali che si attivano per accogliere la fiera nella propria città
La Maker Faire organizzata a Londra. Ogni anno sono centinaia le comunità locali che si attivano per accogliere la fiera nella propria città

Maker Faire. Le precedenti edizioni

Quest’anno, dopo il successo delle edizioni 2013 e 2014, che hanno fatto registrare più di 90mila visitatori, sono attese centinaia di invenzioni e attrazioni da 65 nazioni.

Maker Faire Rome – The European Edition è curata da Massimo Banzi, co-fondatore di Arduino, Riccardo Luna, Digital Champion Italiano e Stefano Micelli, professore Ca’ Foscari, ed è organizzata da Asset Camera, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Roma la cui la mission è mettere la città di Roma al centro del dibattito sull’innovazione, attraverso la diffusione della cultura digitale e lo sviluppo dell’imprenditorialità individuale e collettiva, propria del DNA del movimento dei Makers.

Il tuo iPhone è lento? forse è una sindrome psicologica

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Il tuo iPhone è lento? Prova a considerare questa innovativa teoria. Che gli utenti di Apple siano tra i più fidelizzati al mondo era cosa nota da tempo. Ma che ad avvalorare questa tesi ci sia il supporto scientifico di ricerche mirate è davvero una novità. A metterlo in luce due studi che svelano altrettanti particolari comportamenti dei “seguaci” di Apple.

Il primo è quello di Statista che rileva una tendenza nei consumatori Apple a percepire come lento il proprio iPhone ad ogni nuova versione rilasciata dall’azienda di Cupertino. Il secondo studio è condotto da Strand Consult e dimostra come gli utenti Apple siano addirittura affetti da una sindrome che ricorda la sindrome di Stoccolma.

Il tuo iPhone è lento? la teoria della sindrome psicologica

Statista, una società di statistiche online con base in Germania, ha notato come, in corrispondenza con l’uscita di un nuovo modello di iPhone, gli utenti si lamentino della lentezza del loro “vecchio” dispositivo. Pare, però, che ad aumentare questa sensazione di obsolescenza sia più una componente psicologica che un difetto reale.

Con l’uscita dell’ultimo iPhone 6s, ad esempio, alcuni utenti avranno notato che le versioni precedenti del telefono sono più lente o che la batteria dura di meno. Questa tendenza è mostrata anche da Google Trends in concomitanza con l’uscita di ogni nuova release di casa Apple. Statista ha provato a segnare su un grafico la tendenza. Appena dopo il rilascio di un nuovo modello di iPhone, il termine di ricerca “iPhone lento” su Google subisce un picco.

Il tuo iPhone è lento? Il grafico di Statista che mostra il picco di ricerche "iPhone lento"
Il tuo iPhone è lento? Il grafico di Statista che mostra il picco di ricerche “iPhone lento”

Questo accade all’incirca dal 2008 e per ogni nuova versione del telefono immessa sul mercato da quella data in poi. I picchi di ricerca del termine “iPhone lento” vanno via via attenuandosi nelle settimane successive all’ingresso del nuovo modello sul mercato, a testimonianza che la componente psicologica gioca in questo caso un ruolo fondamentale.

Ad accentuare questa tendenza, il fatto che ad ogni nuova uscita, Apple rilascia un aggiornamento di iOS, il sistema operativo che gira sugli iPhone, fattore che rende la sensazione di lentezza ancora più marcata.

Non solo iPhone lento. C’è la sindrome dell’iPhone perfetto

Ancora una volta il fattore psicologico interviene quando si parla di prodotti a marchio Apple. Secondo gli studi della società danese Strand Consult, pare che gli utenti dell’iPhone sono così fidelizzati al marchio che, anche quando il loro telefono presenta degli oggettivi difetti, tendono a minimizzare i disagi e a muoversi in difesa dell’azienda di Cupertino.

Strand Consult parla addirittura di una sorta di sindrome di Stoccolma – la sindrome che lega una persona rapita ai propri rapitori, verso i quali tende a provare un senso di protezione. Un meccanismo simile, con i dovuti distinguo del caso, si è instaurato fin dal rilascio del primo iPhone. Quando, infatti, sui cellulari della Apple non era ancora disponibile il 3G, gli utenti erano pronti a difendere l’azienda dicendo che il sistema di connessione non era a quei tempi diffuso e quindi se ne poteva fare a meno. Lo stesso accadeva quando si imputava all’iPhone la mancata possibilità di inviare MMS. “Ma chi usa più gli MMS?” erano pronti a rispondere i fanatici della Mela.

Il tuo iPhone è lento? Gli ultimi modelli lanciati sul mercato da Apple sono iPhone 6 e iPhone 6s
Il tuo iPhone è lento? Gli ultimi modelli lanciati sul mercato da Apple sono iPhone 6 e iPhone 6s

E anche quando il dispositivo Apple presenta delle funzioni che non sono al pari delle prestazioni di un qualsiasi altro cellulare, l’utente Apple tende a minimizzare. E allora se la fotocamera non è così potente, che importa? Le foto sono ugualmente fantastiche. E ancora, se l’iPhone non è multitasking è solo una scelta intenzionale da parte dell’azienda per rendere il telefono più veloce. E per la batteria integrata, l’utente Apple rispondere che nessuno va in giro con batterie di ricambio, quindi il problema non sussiste!

Persino la caratteristica di avere programmi esclusivamente dedicati ai prodotti Apple e non utilizzabili su altre piattaforme, viene vista come un indubbio pregio. Lo zoccolo duro dei fidelizzati risponde, infatti, che Apple garantisce il massimo della sicurezza, che sa cos’è meglio per gli utenti e che il fatto che i giochi e le applicazioni siano sviluppati unicamente per gli iPhone rende i dispositivi più veloci e con il massimo delle funzionalità.

Del design neanche a parlarne. Appena si sottolinea che l’iPhone è un telefono a bassa tecnologia confezionato all’interno di un design elegante, gli utenti risponderanno che la combinazione tra l’interfaccia e il design di Apple è la sua caratteristica vincente.

Anche per le chiamate che si interrompono sarà colpa della Mela? Neanche per sogno. I responsabili sono gli operatori. E quasi come se l’iPhone fosse la testimonianza tangibile della perfezione, nessun utente avrà nulla da ridire se il telefono non supporta le schede di memoria, o se non è possibile installarvi il proprio browser preferito per la navigazione.

Il tuo iPhone è lento? Uno degli ultimi modelli di iPhone - il 5s - già considerato "lento" dagli utenti
Il tuo iPhone è lento? Uno degli ultimi modelli di iPhone – il 5s – già considerato “lento” dagli utenti

Questa particolare fidelizzazione è diventata negli anni quasi un culto. Apple, infatti, può contare su una base di utenti che, anche in presenza di dispositivi non rivoluzionari, sarà sempre disposta ad acquistare i suoi prodotti.

Certamente, si tratta di una componente che fa invidia agli altri produttori di telefono. Nokia, Samsung, LG, HTC o Sony Ericsson non possono vantarsi di avere una clientela tanto fidelizzata. Per questo non è così improbabile parlare di una vera e propria “Sindrome di iPhone”.

iPhone 6s, meglio comprare o aspettare iPhone 7?

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Appena tolto il velo agli ultimi iPhone 6S e iPhone 6S Plus, la domanda sorge spontanea: iPhone 6s, meglio comprare o aspettare iPhone 7? Certo, parlare di iPhone 7 a pochi giorni dall’uscita del 6S può sembrare un’esagerazione, ma nemmeno troppo se si pensa come ormai ogni anno Apple presenti sul mercato un nuovo smartphone. La domanda, quindi, sorge spontanea: meglio comprare subito o aspettare ancora 11 mesi (supponendo l’uscita di iPhone 7 per settembre 2016)? Vediamo di scoprire insieme la scelta più conveniente.

iPhone 6s, meglio comprare o aspettare iPhone 7? Ecco tutte le informazioni per rispondere alla fatidica domanda
iPhone 6s, meglio comprare o aspettare iPhone 7? Ecco tutte le informazioni per rispondere alla fatidica domanda

iPhone 6s, meglio comprare o aspettare iPhone 7?

iPhone 6S e 6S Plus hanno stupito alla loro presentazione per qualità e quantità di caratteristiche inedite per la famiglia iPhone. Mai, in tutta la storia dei telefonini della Mela, si era assistito a una serie “S” così ricca di novità: dalla funzione 3D Touch, in grado di associare specifiche funzioni al grado di pressione delle dita, al comparto fotografico migliorato e potenziato con una fotocamera da 12 Mp e l’introduzione delle fotografie animate Live Photos. iPhone 6S ha stupito anche per il nuovo processore A9 a 64 bit, in grado di garantire prestazioni CPU più rapide del 70% e una grafica più reattiva del 90%, andando ulteriormente a migliorare le già ottime prestazioni dei suoi predecessori.

iPhone 6s, meglio comprare o aspettare iPhone 7? Con il nuovo smartphone è previsto l'arrivo del processore A10.
iPhone 6s, meglio comprare o aspettare iPhone 7? Con il nuovo smartphone è previsto l’arrivo del processore A10.

iPhone 6S e 6S Plus sono prodotti di alta fascia, caratterizzati da un design pulito, caratteristiche costruttive eccellenti e da una grande potenza. Di contro, c’è il prezzo: per portarsi a casa un iPhone 6S sono necessari 779 euro per la versione da 16 Gb, 889 euro per quella da 32 Gb e 999 euro per quella da 128 Gb. Di poco superiori i prezzi per 6S Plus: 889 euro per la versione da 16 Gb, 999 euro per quella da 64 Gb e 1.109 euro per quella più capiente da 128 Gb.

 

iPhone 6s, meglio comprare o aspettare iPhone 7? Tra le nuove colorazioni potrebbe spuntare anche quella dorata.
iPhone 6s, meglio comprare o aspettare iPhone 7? Tra le nuove colorazioni potrebbe spuntare anche quella dorata.

iPhone 6S, meglio comprare o aspettare iPhone 7? Le promesse di iPhone 7

A un anno da quella che -presumibilmente- sarà la presentazione dell’iPhone 7, esistono già tonnellate di rumors e indiscrezioni più o meno fondate su quella che sarà la settima famiglia dello smartphone di Cupertino. A cominciare dal design: su iPhone 7 potrebbe scomparire la scocca in metallo. Voci autorevoli parlano di un iPhone 7 impermeabile all’acqua e resistente alla polvere, caratteristica che male si abbina all’alluminio visto nelle ultime due generazioni.

Se da un lato sarebbe verosimile l’impiego della lega di alluminio serie 7000 vista su AppleWatch, non si può escludere un ritorno di una scocca in plastica o l’arrivo di materiali di nuova generazione, dalla ceramica alla lega di metallo liquido. In quest’ultimo caso, la voce prenderebbe corso in seguito all’accordo commerciale stretto da Apple con la Liquidmetal Technologies, capace di realizzare questa lega brevettata con una resistenza doppia rispetto a quella del titanio.

iPhone 6s, meglio comprare o aspettare iPhone 7? Design rinnovato e nuove funzioni varranno un altro anno di attesa?
iPhone 6s, meglio comprare o aspettare iPhone 7? Design rinnovato e nuove funzioni varranno un altro anno di attesa per iPhone 7?

Sempre a livello di design, non può passare inosservata la tendenza di Apple nel voler ridisegnare l’estetica degli iPhone ogni 2 generazioni di prodotto: la serie 5 e la serie 6, molto simili tra di loro come pure le vecchie serie 3 e 4, possono ragionevolmente lasciare a intendere un nuovo cambio di rotta stilistico per i prodotti del futuro. Per quanto riguarda i colori, dopo l’introduzione del “pink gold” vista su iPhone 6S è facile immaginare l’arrivo di nuove colorazioni, pensate per abbinarsi ai futuri Apple Watch 2 la cui uscita sul mercato dovrebbe coincidere con la presentazione di iPhone 7.

iPhone 6s, meglio comprare o aspettare iPhone 7? Il design del nuovo smartphone è ancora un'incognita. Non è da escludere nemmeno l'arrivo della Digital Crown vista su Apple Watch.
iPhone 6s, meglio comprare o aspettare iPhone 7? Il design del nuovo smartphone è ancora un’incognita. Non è da escludere nemmeno l’arrivo della Digital Crown vista su Apple Watch.

A livello di display, le dimensioni non dovrebbero variare rispetto al 6S (4,7″) e al 6S Plus (5,5″), mentre potrebbe vedere la luce un iPhone 7 mini da 4″ per andare incontro alle esigenze di chi disdegna gli schermi di grandi dimensioni. In un telefono destinato a diventare il più “grande” di tutti, anche la risoluzione potrebbe conoscere un deciso aumento: si parla, in questo caso, di un’evoluzione del display Retina, protetta da un vetro in zaffiro (lo stesso di Apple Watch) o in alternativa da un’evoluzione del Gorilla Glass 4 attualmente equipaggiato, conosciuta con il nome di “Project Phire“: un nuovo materiale composito capace di garantire una resistenza ai graffi e agli urti simile allo zaffiro, ma dal costo inferiore. Il sistema di rilevamento delle impronte digitali TouchID, inoltre, potrebbe essere spostato dal tasto home al display, convertendo l’intero schermo ad un unico, grande lettore di impronte.

iPhone 6s, meglio comprare o aspettare iPhone 7? Per lo schermo del nuovo iPhone si prevede una tecnologia capace di fornire più dettagli rispetto a Retina.
iPhone 6s, meglio comprare o aspettare iPhone 7? Per lo schermo del nuovo iPhone si prevede una tecnologia capace di fornire più dettagli rispetto a Retina.

iPhone 7 vedrà molto probabilmente il debutto del processore A10 da 6 core, ancora più performante dell’A9 equipaggiato su iPhone 6S, cui potrebbe essere accompagnato un aumento della ram e della memoria interna. Questo, unito a una nuova batteria a lunga durata allo studio da ormai molti mesi nei laboratori di Cupertino (che potrebbe abbinarsi a un nuovo sistema di ricarica wireless), porterebbe a un nuovo rapporto potenza/prestazioni nel mercato degli smartphone di fascia alta. Per questa ragione appare ormai scontata l’eliminazione della versione da 16 Gb e l’introduzione di una da 32 Gb, anche considerato il peso sempre più elevato delle foto scattate (quelle catturate con la funzione Live Photos, per esempio, pesano il doppio di quelle standard).

iPhone 6s, meglio comprare o aspettare iPhone 7? La nuova batteria, più capiente, potrebbe essere affiancata dalla ricarica wireless.
iPhone 6s, meglio comprare o aspettare iPhone 7? La nuova batteria, più capiente, potrebbe essere affiancata dalla ricarica wireless.

Anche per il comparto fotografico si annunciano grosse novità: anche se la fotocamera rimarrà probabilmente la stessa vista su iPhone 6S (12 Mp per la fotocamera principale e 5 Mp per la frontale) è previsto un deciso aumento qualitativo grazie a una nuova lente dotata di prisma, in grado di dividere i colori dello spettro e di rielaborarli autonomamente a livello di processore.

iPhone 6S, meglio comprare o aspettare iPhone 7? Scegliete in base al telefono di partenza

Come abbiamo visto, iPhone 6S e 6S Plus sono entrambi smartphone eccezionali. iPhone 7 si preannuncia come un’ulteriore evoluzione nella famiglia dei telefoni di Cupertino, ma è ancora presto per fare una valutazione obiettiva sulla base delle effettive caratteristiche che, con ogni probabilità, saranno diffuse ufficialmente a settembre 2016. Oltre al prezzo, esistono molti altri fattori che potrebbero far cadere l’ago della bilancia verso il 6S o verso l’attesa, in vista dell’iPhone 7 del 2016.

Il nostro consiglio è quello di contestualizzare la scelta a seconda dello smartphone di provenienza, perchè in questo modo potrete puntare sul rapporto fra la qualità, il prezzo, e i miglioramenti di cui si può godere: tutti coloro che partono da un dispositivo “old-style” e vogliono passare ad uno smartphone, quelli che hanno scelto un prodotto di fascia medio-bassa, o chi ha acquistato un telefono top di gamma, ma che con il tempo è diventato “anziano”, come il Galaxy S3 o l’iPhone 4S, l’acquisto di un 6S (o 6S Plus) rappresenta un deciso passo in avanti, con uno smartphone moderno e in grado di restare al passo con la tecnologia per molti altri anni.

Con questa mossa, questi utenti potranno godere di un iPhone ricco di funzionalità, in grado di accompagnare tranquillamente l’utente per i prossimi 2-3 anni (ma anche 4-5, a seconda di quanta potenza si vuole chiedere ad uno smartphone).

iPhone 6s, meglio comprare o aspettare iPhone 7? Per i possessori di smartphone nuovi e potenti, potrebbe essere più utile aspettare.
iPhone 6s, meglio comprare o aspettare iPhone 7? Per i possessori di smartphone nuovi e potenti, potrebbe essere più utile aspettare.

Attenzione, però, a chi proviene da uno smartphone di fascia alta come un iPhone 6, un HTC One A9, un Galaxy S5 o un LG G4. In questo caso è bene ricordare che la Apple, solitamente, lancia delle nuove funzioni in prodotti intermedi come l’iPhone 6S, per eliminarle o confermarle, potenziate, nella versione successiva.

Per questo motivo, posto che non si hanno problemi di qualità dato il telefono attualmente in possesso, comprare un iPhone 6S e vedere delle novità migliorate o ampliate nella versione 7, e dopo un tempo relativamente breve, porrebbe di fronte ad una situazione poco piacevole. Aver speso soldi per un top di gamma, e non avere l’ultimo grido a disposizione, oppure dover spendere due volte, per un 6S e un 7.

Insomma, se con il vostro smartphone non potete lamentarvi, consigliamo di aspettare l’arrivo di iPhone 7 . E’ bene prima farsi un’idea su quelle che saranno le caratteristiche definitive del nuovo iPhone 7 del 2016, per evitare di spendere soldi e rimpiangerli nel giro di pochi mesi.

All’utente, in ogni caso, spetta la scelta finale: non esiste una risposta uguale per tutti. L’unica cosa certa, è che si sta parlando (e si parlerà) di due grandi smartphone. I patiti del “melafonino” sicuramente non si lasceranno perdere l’acquisto del 6S, sostituendolo magari con il nuovo modello appena uscirà, mentre altri potrebbero valutare l’acquisto in base a determinate caratteristiche del dispositivo (il 3D Touch, ad esempio, semplifica di molto l’esperienza d’uso su iOS 9, regalando nuove funzioni). Nel frattempo, seguiremo attentamente tutti i rumors riguardanti iPhone 7 e cercheremo di aiutarvi, di volta in volta, a trovare una risposta alla fatidica domanda: iPhone 6s, meglio comprare o aspettare iPhone 7.