31 Ottobre 2025
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Creare, modificare o cancellare un utente in Windows 8

Quando un computer con Windows 8 deve essere utilizzato da più utenti, è necessario conoscere le procedure per aggiungere e gestire diversi account utente sul medesimo sistema operativo. Se fino a Windows 7 era sufficiente fare click su Start, aprire il Pannello di controllo e selezionare l’opzione per a gestione degli account utente, in Windows 8 di norma non vi è alcun pulsante Start e nemmeno un modo diretto per poter raggiungere il Pannello di controllo.

Creare un nuovo account in Windows 8

win8È possibile aggiungere un nuovo utente dall’interfaccia “Metro” scorrendo il lato destro del display (in modo da aprire la barra Charms) e cliccando quindi su “Impostazioni“.

Per impostazione predefinita, Windows 8 mostra solo una quantità limitata di impostazioni: per questa ragione è necessario fare clic (o toccare) il link in fondo alla pagina, con l’etichetta “Modifica le impostazioni del PC“.

In questo modo ci troveremo davanti a tutte le impostazioni del PC. Le opzioni relative agli utenti sono visualizzabili cliccando sulla seconda voce nel riquadro posizionato sul lato sinistro dello schermo. Dopo aver selezionato “Utenti“, i dettagli del proprio account saranno visibili sulla destra, mentre più in basso sarà possibile premere il pulsante “Aggiungi un utente“.

Microsoft invita gli utenti a collegare il proprio account di Windows ad un account online di Microsoft. In questo modo sarà possibile scaricare le applicazioni dal Windows Store, attivare le impostazioni di sincronizzazione dei preferiti del browser e della cronologia, oltre alla possibilità di accedere automaticamente ai contenuti on-line. È possibile inoltre inserire un indirizzo e-mail da associare a un account Microsoft. In alternativa, un’opzione consente di creare un nuovo indirizzo di posta per gli utenti che ne fossero sprovvisti. Se si utilizza un account Microsoft, le credenziali di Windows saranno le medesime di quelle in uso per l’account Microsoft.

Se invece si sceglie un account locale, sarà necessario assegnarvi un nome utente e una password. Il passo finale darà la possibilità di identificarlo come account normale o “bambino”, con la conseguente configurazione dei controlli per i genitori. A questo punto, basterà fare click su “Fine” per concludere la procedura.

Modificare o cancellare un account in Windows 8

La procedura descritta riguarda la creazione di un nuovo utente: ma come procedere nel caso in cui si vogliano modificare (o cancellare) account esistenti?

win82Aprendo le impostazioni dall’interfaccia metro e selezionando la voce “Utenti“, è possibile visualizzare nella parte superiore le informazioni relative al nostro account: nella parte inferiore, sulla destra, è visibile la sezione dedicata agli altri utenti, che elenca gli altri account attivati nel sistema. Questi account appariranno però in colore grigio, escludendo la possibilità per gli altri utenti -amministratore incluso – di interagirvi.

Dietro l’aspetto innovativo, Windows 8 nasconde tuttavia il vecchio Pannello di controllo in uso fino alla versione 7 del sistema operativo. Dietro la facciata Metro, sono ancora presenti tutti i vecchi menù di gestione account, esattamente come li ricordavamo in passato: è sufficiente conoscere la procedura esatta per visualizzarli.

Il metodo più semplice consiste nello scorrere il lato destro dello schermo (o posizionare il cursore sulla parte destra del desktop) per richiamare l’interfaccia Metro, quindi individuare la funzione di ricerca presente nella parte alta. Sarà sufficiente cercare “Pannello di controllo”, e attendere la lista dei risultati.

A questo punto, fare click su “Account utente e protezione per la famiglia“, quindi accedere alle opzioni di accesso: da qui, per ogni utente, sarà possibile impostare i controlli di Protezione per la famiglia, cambiare il tipo di account e persino eliminare un account utente.

Il mouse non funziona? Cosa fare

Ci siamo passati tutti, almeno una volta. Ti siedi davanti al computer, pronto a iniziare una nuova, lunga sessione di lavoro, e ti accorgi che improvvisamente il mouse non funziona. A quel punto, puoi provare velocemente questi semplici e pratici consigli per risolvere il problema nel minor tempo possibile:

Sostituisci le batterie

Sì, sembra semplice, ma saresti sorpreso dal numero di persone che per prima cosa non pensano a questo aspetto fondamentale. Sostituisci quindi le batterie (AA o AAA a seconda del formato supportato) con una serie nuova, soprattutto se stai ancora utilizzando le batterie fornite in dotazione con il dispositivo. Allo stesso modo, assicurati che le batterie siano installate correttamente e che il coperchio del vano batterie risulti ben chiuso, per impedirne spostamenti.

Pulisci il mouse

Se il puntatore si muove a scatti o è meno reattivo del solito, pulire il mouse può rappresentare la giusta mossa per migliorarne le prestazioni. La manutenzione regolare del mouse è qualcosa che tutti, periodicamente, dovremmo svolgere. Procedi quindi a rimuovere polvere e materiali estranei da tutte le superfici, incluse le fessure tra i tasti e intorno alle parti removibili. Nel caso, è possibile utilizzare una bomboletta di aria spray o un comune detergente non aggressivo, facendo attenzione a evitare le parti più delicate (rulli per i vecchi mouse a palla o le lenti per i più moderni mouse ottici e laser).

mouseCambia porta USB

Potrebbe essersi verificato un malfunzionamento con la porta USB in uso: scollega il mouse (o il ricevitore nel caso di dispositivi senza fili) e provare una porta differente. Collega il mouse direttamente alla porta USB nel caso in cui si utilizzi un hub o uno “sdoppiatore”. Il problema potrebbe essere dovuto a questo dispositivo intermedio: provare a collegare il mouse direttamente alla porta USB, senza passare da altri dispositivi.

Verifica la superficie

Alcuni mouse possono essere utilizzati pressochè su ogni tipo di superficie. Altri, invece, necessitano di superfici perfettamente lisce. A questo proposito, sarebbe utile conoscere i limiti del dispositivo, leggendo il manuale di istruzioni e assicurandosi di lavorare su una superficie adeguata. Nel caso di mouse datati, potrebbe essere sufficiente ricorrere a un classico tappetino per ovviare al problema.

Controlla i driver

Se il tuo mouse non svolge correttamente alcune funzioni che invece dovrebbero essere supportate (come ad esempio lo scorrimento laterale delle pagine), controlla il sito del produttore per vedere se è possibile installare un driver dedicato e aggiornato. Nella gran parte dei casi, si tratta di software gratuiti.

Verifica la connessione Bluetooth

Attraverso le impostazioni del sistema operativo, controlla se la connessione Bluetooth è presente e attiva, quindi avvia manualmente la procedura di associazione seguendo le istruzioni riportate nel manuale del produttore del mouse.

Se nulla funziona, contatta il produttore

Potrebbe trattarsi di un cavo difettoso, un problema al ricevitore o al mouse stesso. Se non si tratta di un prodotto nuovo, la differenza tra un mouse difettoso e uno con con troppi anni di vita sulle spalle, è spesso dettata dalle garanzie fornite dalla casa produttrice. Ogni azienda fornisce termini di garanzia diversi, che potrebbero differire di molto da un produttore all’altro.

Come scegliere il processore per il PC

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Se volete assemblare un pc da zero, o avete deciso di cambiare il processore del vostro computer, questa guida completa vi indicherà tutti gli elementi a cui stare attenti, durante la scelta e l’acquisto.

Prezzo

Solitamente, l’assemblaggio o l’aggiornamento di un PC inizia sempre con la stessa domanda: “Per cosa utilizzerò il mio PC ?” Non questa volta. In effetti, è possibile eseguire le medesime attività con una CPU da 100 Euro e con una da 1.000. La differenza, sta semplicemente nei modi (e nei tempi) in cui le attività vengono eseguite.

Per questa ragione, è necessario per prima cosa fissare un budget. Questo potrà essere fatto in base alle vostre aspettative: per il rendering di un video, ad esempio, potrebbero servire da 20 secondi a 10 minuti, a seconda delle limitazioni del processore. A livello di range ipotetico, vi suggeriamo di non comprare mai un processore ad un prezzo inferiore ai 100 Euro, mentre troviamo inutile spendere più di 800 euro per un processore.

cpu2AMD o Intel?

Dettaglio irrilevante se si sta assemblando un PC da zero, questa domanda è di vitale importanza quando si esegue l’aggiornamento, perché le CPU di AMD e Intel non funzioneranno su schede madri dell’altro standard.

Determinate CPU Intel potrebbero saper eseguire operazioni meglio delle concorrenti AMD, o viceversa, a seconda degli ambiti di utilizzo: le differenze, tuttavia, sono scarsamente percepibili nel lavoro quotidiano.

A onor del vero, tutte le CPU AMD per il mercato consumer hanno prezzi inferiori ai 190 euro, mentre Intel arriva a 800 euro. La domanda sorge spontanea: i prezzi superiori di Intel sono in grado di abbinare un equivalente incremento delle prestazioni? Spesso e volentieri sì, ma non sempre questa potenza aggiuntiva è in grado di essere sfruttata a dovere dal PC. Per cui Intel è da preferire solo in caso di un bisogno di elevate prestazioni o per eseguire operazioni complesse, mentre in caso contrario le due marche non fanno particolare differenza per l’utente medio.

cpu4Socket

Una volta che avrete deciso di acquistare una CPU AMD o Intel, e quanti soldi andrete a spendere, è necessario pensare al socket, cioè al complesso di circuiti elettrici,  della scheda madre che si adatterà al vostro processore.

I socket si evolvono nel tempo, avvalendosi dei nuovi sviluppi e dei processi tecnici che richiedono i nuovi hardware, e le differenze tra loro possono essere fonte di confusione.

AMD ha attualmente due socket principali: FM1 (da utilizzare con la sua APU) e AM3 + (che, oltre a ospitare le attuali CPU di fascia alta, offre una maggiore compatibilità con le versioni precedenti). I processori Intel utilizzano oggi il socket LGA1155 e LGA2011, ma si possono ancora trovare chip per i più datati socket Intel LGA1166, LGA1366 e altri ancora. Come accennato, a parità di socket, le CPU più economiche tendono a risultare più lente.

Numero di Core

Si tratta, come è facile intuire, di un punto fondamentale per valutare un processore. Non è impossibile trovare ancora sul mercato le CPU con un unico core di elaborazione. Economiche, senza dubbio, ma il consiglio è quello di evitarle: malgrado il prezzo conveniente, è possibile trovare CPU dual core a prezzi ugualmente concorrenziali, con prestazioni senza dubbio migliori. Ad oggi, ogni CPU presenta da due a sei core di elaborazione, capaci di lavorare all’unisono per processare i dati e ridurre al minimo i tempi di elaborazione.

Va detto che non tutti i software supportano l’utilizzo di core multipli, e non tutti i programmi riescono a sfruttarli allo stesso modo. Sicuramente, software per operazioni intensive come foto e video editing saranno i primi a poter beneficiare appieno di una CPU con più core mentre per operazioni di base rischieremmo di trovarci una potenza inutilizzata. L’investimento dovrà essere equiparato all’utilizzo: per usi intensivi con software “pesanti”, core multipli potrebbero fare davvero la differenza. Altrimenti non lasciatevi tentare.

Solo se avete scelto di prendere un multicore, ricordate: in relazione alla quantità dei core, il processore sarà in grado di elaborare un numero di thread. Un thread è una stringa di istruzioni di uno dei core di elaborazione: un software che può gestirne più di uno alla volta (multithreaded), sarà generalmente più veloce di programmi analoghi capaci di gestirne uno singolo.

Tutte le CPU basate su AMD gestiscono un thread per core; alcuni processori Intel utilizzano una tecnologia chiamata “Hyper-Threading” che imita più thread all’interno di un core, offrendo essenzialmente il doppio delle prestazioni a parità di spesa. Ad esempio, se una CPU a quattro core AMD può essere limitata a quattro thread in un’applicazione, alcuni modelli quad-core Intel possono essere in grado di gestirne otto nella stessa applicazione, con un incremento notevole delle prestazioni.

cpu3Frequenza di clock

Ai tempi in cui tutte le CPU avevano soltanto un core, la velocità di clock (o frequenza di funzionamento) rappresentava il parametro più importante e il modo più sicuro per determinare la velocità di un chip.

La velocità di clock è misurata in gigahertz (GHz), vale a dire il numero di impulsi che la CPU è in grado di fornire in un minuto. Una CPU 3GHz, per esempio, “pulsa” tre miliardi di volte in un secondo, ed è generalmente lecito ritenere che sarà più veloce di un processore con un numero simile di core ma con soli 2 GHz (o due miliardi di impulsi al secondo).

Su processori multicore, oltre alla frequenza deve essere valutato il numero dei core: può accadere, infatti, che un processore quad-core con soli 3GHz di clock risulti più veloce di un dual-core 3.3GHz. Ecco perché, oltre alla frequenza di clock, bisogna prestare attenzione al numero di core. Insomma, dovete valutare il rapporto fra Core e GHz nella loro complessità.

Grafica integrata

Negli ultimi anni, sia AMD che Intel hanno progettato nuovi chip di elaborazione che portano per la prima volta la tecnologia video sul processore.

Ciò significa che se si sta acquistando un Fusion APU AMD o un Intel di seconda o terza generazione di core (“Sandy Bridge” o “Ivy Bridge”), e si dispone di una scheda madre compatibile, è possibile ottenere video di qualità e una potenza di elaborazione video media anche in sistemi privi di schede grafiche discrete.

In questo modo, anche i giochi 3D potranno essere utilizzati con fluidità in sistemi con schede grafiche medie, sfruttando l’elaborazione video dei processori di fascia alta AMD e Intel. Discorso analogo anche per l’editing di foto e video.

cpu1Altre caratteristiche

Quelli fin qui elencati sono i parametri che è necessario tenere a mente quando ci si accinge ad acquistare un processore. Esistono tuttavia altre specifiche che pur non influenzando direttamente la decisione d’acquisto, è sempre bene conoscere.

Boost. Le più recenti versioni Intel e AMD incorporano una nuova tecnologia che non limita la velocità di clock ai soli valori standard. Se uno di questi processori ha sufficiente potenza, ed è sufficientemente raffreddato, può aumentare dinamicamente la propria velocità per un periodo di tempo limitato, migliorando le prestazioni. (Turbo Boost Intel e Turbo Core AMD).

Un processore che supporta questa funzionalità, per esempio, è il 3.3GHz core i7-3960X Extreme Edition, in grado di aumentare la frequenza di clock fino a 3.9GHz.

Tecnologia di produzione. Questa voce si riferisce alla profondità dello stampo utilizzato per realizzare il processore. Nel corso del tempo questa tende a diminuire, realizzando processori più efficienti e potenti. Le CPU migliori del mercato arrivano oggi a 22 nm (Intel) o 32 nm (AMD e Intel), mentre precedentemente la tecnologia sfornava CPU a 45 nm o più, maramente dovrete preoccuparvi di questo parametro.

Supporto a 64-bit. Praticamente tutte le CPU oggi sul mercato sono a 64 bit. Ciò significa che potranno elaborare 64 bit (o otto byte) di dati in una sola volta, in contrasto con i 32 bit che erano comuni fino a diversi anni fa. Questo può significare miglioramenti delle prestazioni dei software a 64-bit, da preferire alle più antiquate versioni a 32 bit che non beneficerebbero dell’incremento prestazionale offerto dall’hardware.

Cache. Di tutti i numeri che si incontrano leggendo le caratteristiche delle CPU, quelli riferiti alla cache possono essere i più confusi. Esistono tre tipi si cache, indicati con nomi molto simili fra loro: L1, L2 e L3. La “L” sta per “livello”: L1 è la cache primaria della CPU, la zona più veloce della sua memoria e quella strettamente responsabile per le prestazioni di un processore, dove sono memorizzate le istruzioni in attesa di essere processate.

L2 funziona in modo simile, ma invece di fornire istruzioni direttamente al microprocessore le inoltra alla cache L1 (utilizzando quindi una memoria più lenta). La cache L3 è alimentata dalla L2, ed è ancora più lenta. Ma in linea generale, più abbondante sarà la quantità di memoria a disposizione dei singoli settori, più efficiente risulterà la CPU.

TDP. Al pari di tutte le componenti, anche le CPU richiedono elettricità. La valutazione Thermal Design Power (TDP) di una CPU indica quanta potenza ci si aspetta che possa essere consumata a pieno carico di lavoro. Per molte persone, questo, non rappresenterà un problema, ma è sempre bene considerare il valore di TDP del processore in relazione a quello supportato dalla scheda madre.

Overclock. La modifica delle impostazioni della scheda madre per far funzionare il processore più velocemente rispetto al normale, viene definita in gergo Overclock. Si tratta di un’operazione molto complessa, articolata e dalle molteplici sfaccettature. Se siete interessati a spingere il vostro PC verso e magari oltre i suoi limiti, è bene sapere che su alcuni processori è possibile operare con più o meno margine. Da ricordare, però, che “overcloccare” una CPU può mettere a rischio non soltanto il corretto funzionamento del processore, ma dell’intero PC e dei suoi componenti.

Collegare lo schermo di un PC alla TV

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Collegare lo schermo di un PC a un televisore può rivelarsi un’operazione di grande utilità, nel caso ad esempio in cui si debbano fare presentazioni o anche piccole proiezioni video con altre persone. In questa guida di base vedremo come collegare rapidamente un PC ad un qualsiasi televisore.

tvportatile3Cavo HDMI

Collegare un computer portatile a un televisore tramite cavo HDMI rappresenta il modo migliore e il più semplice. I cavi sono a buon mercato e questa tipologia di collegamento fornisce la migliore qualità, sia in termini di immagini HD che di audio.

Per collegare un computer portatile a un televisore tramite un cavo HDMI, tutto quello che dovete fare è collegare un’estremità del cavo al computer portatile e l’altra a una delle porte HDMI sul televisore.

Se stai usando una versione aggiornata di Windows, sarà sufficiente accertarsi che il computer portatile sia acceso e che il televisore sia impostato sul canale HDMI corretto: il portatile dovrebbe configurarsi automaticamente sulla risoluzione ottimale.

In sintesi:

1. Collegare il cavo HDMI al televisore e al computer portatile (in qualsiasi ordine).
2. Selezionare l’ingresso HDMI corretto sul televisore (di solito premendo il tasto AV).
3. Se il vostro portatile non visualizza automaticamente lo schermo sul televisore, selezionare Pannello di controllo> Display> Modifica risoluzione e selezionare la TV nel menu a tendina.

tvportatile4Cavo VGA

Un altro modo semplice per collegare il portatile al televisore è quello di utilizzare la porta VGA su entrambi i dispositivi. Questo, probabilmente, rappresenta la sola opzione a disposizione nel caso in cui il portatile da collegare abbia più di 4/5 anni di età.

La connessione VGA è costituita soltanto da una entrata video. Pertanto, deve essere accompagnata da un cavo audio da 3,5 mm, che è necessario collegare alla presa cuffie del computer portatile e  agli altoparlanti del televisore, sempre attraverso una presa analoga.

Utilizzando la porta VGA, Windows configura automaticamente le impostazioni, come se si stesse utilizzando un cavo HDMI. Tuttavia, se siete in difficoltà potete sempre aprire il percorso Pannello di controllo> Display> Regola risoluzioni e seguire le indicazioni precedenti.

In sintesi:

1. Collegare il cavo VGA al televisore e al computer portatile (in qualsiasi ordine).
3. Collegare allo stesso modo il jack audio da 3,5 mm (utilizzare l’ uscita cuffie sul computer portatile e la presa audio posizionata sul televisore o sugli altoparlanti).
4. Aprire il percorso Pannello di controllo> Display>  Modifica risoluzione e selezionare la TV nel menu a tendina.

Connessione USB

In teoria, una connessione USB da un computer portatile a un televisore non dovrebbe funzionare. Tuttavia, diverse aziende che hanno sviluppato schede che convertono la porta USB in un’uscita HDMI. Questo sistema, tuttavia, necessita di un software aggiuntivo per il vostro computer portatile, indispensabile per convertire la porta USB in una porta di uscita video. Per questa ragione vi consigliamo vivamente di controllare le porte USB e HDMI, verificando la compatibilità con il vostro portatile prima di procedere all’acquisto di un apparecchio dotato di questo sistema.

Se la scheda è compatibile, il collegamento è molto semplice: basterà installare il software / driver della scheda, eseguire il software e collegare il portatile al televisore.

tvportatile2Chiavetta USB / Hard disk

Se hai un televisore recente, allora probabilmente sarà provvisto di una porta USB. A seconda della caratteristiche supportate, potrebbe essere in grado di visualizzare contenuti video memorizzati sul vostro computer portatile semplicemente trasferendole su una chiavetta / hard disk esterno USB, da collegare successivamente al televisore.

Una volta verificata la compatibilità con i formati video supportati dal TV (MP4 è ad oggi quasi universalmente supportato), la visione di contenuti dovrebbe essere semplice. Una volta collegato l’hard disk o la chiavetta alla porta USB del Tv, su questi è possibile selezionare l’ingresso USB e scegliere il video che si desidera guardare, attraverso il software del TV.

In sintesi:

1. Assicurarsi che il formato di file video sia compatibile con il televisore (è possibile controllare questo dato  sul sito del produttore).
2. Copiare il file video sull’unità USB.
3. Inserire il dispositivo USB nel TV.
4. Selezionare il canale USB del televisore.
5. Utilizzare il sistema di navigazione del televisore per individuare e riprodurre il video desiderato.

tvportatile5WD TV Live

WD TV Live è un media streamer che si collega alla porta HDMI del televisore e si connette alla rete domestica attraverso la porta Ethernet o Wi-Fi.
Questo dispositivo consente di riprodurre praticamente qualsiasi file tra cui MKV, MP4, XVID, AVI, ISO / VOB e MOV.

Tutto quello che dovete fare è collegare il WD TV Live e la TV alla rete, condividere la cartella video del laptop sulla rete locale e attendere che  WD TV Live faccia il resto (a condizione che si utilizzi un router Plug-and-Play).

Il WD TV Live, inoltre, trasforma la vostra TT in una “semi-Smart TV”, garantendo l’accesso a una lunga serie di applicazioni tra cui Netflix, YouTube e Vimeo.

1. Collegare il live set-top box WD TV alla rete domestica via Ethernet o Wi-Fi.
2. Collegare il WD TV Live alla TV con un cavo HDMI.
3. Condividere la cartella contenente i video che si desidera guardare alla rete domestica.
4. Selezionare il canale HDMI che avete inserito nel vostro WD TV Live in.
5. Utilizzare il file explorer WD per individuare la cartella video condivisa.

Installare un Home Theatre e posizionare le casse

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Avete appena acquistato un impianto per l’Home Theatre: siamo molto contenti per voi! I questa guida di base vi illustreremo come scegliere in modo oculato il vostro nuovo impianto, vi daremo qualche dritta per la configurazione e infine vi spiegheremo dove posizionare le casse acustiche per un risultato ottimale.

La struttura di un impianto Home Theater

hometheatre3Innanzitutto impariamo a conoscere i componenti fondamentali di un impianto home theatre. Tutto parte dal cavo che trasmette il segnale, che può essere quello del digitale terrestre o quello del satellite.

Da qui, il segnale andrà a finire in un apparecchio chiamato sorgente, che potrà essere un lettore VCR, DVD, Blu Ray, un qualsiasi box che riceva il segnale satellitare e, infine, la TV.

La configurazione più semplice consiste nell’attaccare il cavo del segnale (solitamente quello coassiale bianco con il filo di rame all’interno) nella sorgente e da qui far uscire i cavi HDMI, per l’audio e per il video, collegandoli direttamente al vostro televisore tramite le apposite entrate. In poche parole, Cavo -> Segnale -> Sorgente -> TV.

Nella gran parte dei casi, si preferisce tuttavia una struttura composta dal solo cavo del segnale, che finisce in una sorgente dal quale escono i cavi per l’audio e per il video. Questi vanno a confluire in un apparecchio intermedio chiamato ricevitore, dal quale escono le casse acustiche, e in ultima analisi il segnale passa dal ricevitore verso il televisore.

Questo sistema è preferito in quanto ogni eventuale periferica potrà essere collegata al ricevitore semplificando la gestione e ottenendo prestazioni migliori. Quindi, Cavo -> Segnale -> Sorgente -> Ricevitore con casse -> TV.

Una terza opzione si verifica quando abbiamo acquistato una barra acustica: in questo caso possiamo collegare la sorgente alla barra, quindi alla televisione: Cavo -> Segnale -> Sorgente -> Barra -> TV
mentre se la barra ha solo delle entrate ottiche (o analogiche) dovremo fare invece il percorso: Cavo -> Segnale -> Sorgente -> Televisione -> Barra.

hometheatre4Altri due elementi fondamentali sono i cavetti per l’alta definizione HDMI: in questo caso, nonostante sul mercato vi siano importanti differenze di prezzo, considerate che in realtà un cavetto da 50 euro ha esattamente le stesse prestazioni di uno da 5 euro.

Stesso discorso anche per i cavi per degli speaker: non presentano particolari differenze se non appena percettibili, per cui quanto a cavetti uno vale l’altro.

Come impostare i diversi componenti

A prescindere dalla combinazione che avete scelto, a livello di impostazioni ci sono due o tre consigli che possono semplificare la vita. Per quanto riguarda il lettore o qualsiasi altra sorgente di segnale, vediamo nel dettaglio le impostazioni migliori:

Box satellite : Attivate l’opzione “Dolby Digital”. Alcuni decoder non hanno questa opzione, in questo caso dovrebbe essere attivato automaticamente. Inoltre, scegliete il formato video “1080p” e “16:9”.

Blu-ray: sorprendentemente, molti lettori Blu-ray non inviano un segnale audio surround. Se si utilizza un ricevitore che supporta Dolby TrueHD e Dolby Master Audio, è possibile accedere alle impostazioni del Blu-ray e impostare l’uscita audio per “bitstream compresso” o “pass-through”.

Ogni lettore Blu-ray è diverso, quindi si consiglia di consultare il manuale per vedere quale impostazione lavorerà con Dolby TrueHD e Dolby Master Audio, e successivamente scegliere quella impostazione. Inoltre, è consigliabile disattivare eventuali opzioni di controllo della gamma dinamica. Per quanto riguarda il video, impostare la risoluzione su “1080p” (ammesso che abbiate una flat-panel compatibile 1080p).

Xbox 360: L’Xbox è abbastanza facile da installare. Attivare Dolby Digital nel menu “Impostazioni” e impostare la risoluzione a 1080p.

PS3: la PS3 ha impostazioni automatiche circa risoluzione e audio. L’unico consiglio è quello di accedere alle impostazioni verifica e accertarsi di aver attivato l’opzione 1080p. Per l’audio su PS3 slim, verificare che risultino attivati Dolby TrueHD e Dolby Master Audio. Se non lo fossero, accertarsi che il ricevitore li supporti e accenderli manualmente.

Wii: Se si utilizzano cavi video , impostare la risoluzione a 480p. Inoltre, accedere alle impostazioni audio e attivare il suono surround.

Per quanto riguarda il ricevitore o la barra acustica, evitate l’impostazione del suono “Stadio” oppure “Hall”, a meno che non siate in una stanza molto grande, pena sentire un forte riverbero: scegliete l’opzione “Naturale”.

Per la TV esistono veramente molte configurazioni: cercate di evitare i colori troppo forti come la modalità “Bright room” o la modalità “Dinamica”. Meglio l’opzione Cinema, Film o la migliore, la THX.

Il posizionamento delle casse

hometheatre2E’ Giunto il momento di posizionare al meglio le nostre casse acustiche: il primo speaker deve essere posizionato al centro, davanti allo spettatore, immediatamente sopra o sotto lo schermo.

Il suono dovrà uscire forte e chiaro perchè si tratta della cassa più importante.
Gli altri due speaker frontali possono essere posizionati alla destra e alla sinistra dello schermo. In questo caso bisogna trovare la giusta distanza: se saranno troppo vicini allo speaker centrale il suono tenderà a diventare un rimbombo mentre se saranno posizionati troppo lontani si creerà un fastidioso effetto eco.

Provate quindi a trovare la distanza corretta e regolate l’audio affinché il suono che esce da queste due casse sia appena udibile, per non entrare in conflitto con lo speaker centrale. Gli altri due speaker di tipo surround vanno invece posizionati a fianco del posto a sedere: l’errore più comune e posizionarli dietro l’ascoltatore. bisogna invece sistemarli immediatamente a destra  e a sinistra, in corrispondenza delle nostre due orecchie, sempre con un volume appena percepibile dal nostro udito.

Gli impianti avanzati di tipo 7.1 sono dotati di altri due speaker, stavolta adatti ad essere posizionati dietro di noi. In questo caso bisogna fare una valutazione: non sempre si tratta di speaker adatti. Nel caso in cui la stanza sia molto grande, o se le persone si siedono su più file diverse, diventa utile aggiungere altri due altoparlanti. In caso contrario, oltre ad una spesa eccessiva si rischierebbe di avere un eccesso di audio.

Infine, i subwoofer: si tratta di strumenti molto importanti che servono ad aumentare la percezione dei suoni bassi.
Un subwoofer economico e mal posizionato può rovinare un impianto altrimenti perfetto. Non esiste a priori un posto migliore di un altro dove collocarli, dipende molto dalla sensibilità personale ma possiamo suggerirvi di evitare gli angoli delle pareti, perché il rimbombo diventerebbe veramente forte.

Testate personalmente il luogo migliore, anche se solitamente si ottengono buoni risultati inserendo il subwoofer tra lo speaker centrale (posizionato sul televisore) e uno dei due speaker situati ai lati dello schermo.

Come resettare qualsiasi Nokia Lumia

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Se volete ripristinare il vostro Nokia Lumia ai dati di fabbrica potreste trovarvi in difficoltà. Il sistema operativo Windows Mobile, infatti, sotto questo aspetto non è così intuitivo come Android. In questa semplice e rapida guida vi spiegheremo come eseguire una formattazione completa di un Nokia Lumia. Nonostante sul mercato esistano diversi modelli di Lumia, è possibile distinguere due procedure di base a seconda del sistema operativo installato:

Procedimento per Windows Phone 7

1- Assicuratevi che il telefono sia spento e che non sia in carica;

2- Tenete premuti i tasti “Volume giù” e “Fotocamera”;

3- Premete, senza rilasciarlo, il tasto di Accensione;

4- Quando il telefono vibra, rilasciate il tasto di Accensione;

5- Aspettate che il telefono si riavvii, senza però rilasciare gli altri tasti.

A questo punto, il vostro Nokia Lumia verrà ripristinato ai parametri di fabbrica.

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Procedimento per Windows Phone 8

1- Spegnete il telefono tramite l’apposito tasto che posizionato in basso a destra;

2- Premete il tasto di Accensione;

3- Appena il telefono vibra per la prima volta, premete il bottone “Volume giù” fino a quando non vedrete un punto esclamativo apparire sullo schermo;

4- A questo punto dovrete eseguire una combinazione di tasti: in sequenza, schiacciate il tasto per aumentare il volume, quello per abbassarlo, il tasto di accensione e infine di nuovo il tasto per abbassare il volume.

Questa serie di tasti farà in modo che lo smartphone si riavvii mostrando il marchio Nokia. Sullo schermo appariranno una serie di ingranaggi in movimento: il vostro telefono sta ritornando alle impostazioni di fabbrica e potrete notare l’avanzamento del lavoro tramite l’apposita barra bianca di caricamento. Al termine della procedura, il vostro telefono verrà ripristinato ai parametri di fabbrica.

Orbit: la lavatrice lava senza acqua nè detersivo

Un giorno potremo pulire i nostri panni con una lavatrice che non utilizza né acqua né detersivo ma solo onde elettromagnetiche e anidride carbonica.
orbit3
Si chiama Orbit Washing Machine ed è un prototipo sperimentale realizzato dai progettisti della Electrolux. Il suo funzionamento è davvero fantasioso: l’elettrodomestico è composto da un anello e da una sfera di plastica, nella quale possiamo inserire i nostri vestiti sporchi.

La sfera si chiude perfettamente, si posiziona al centro dell’ anello e si avvia la macchina, alimentata da potenti batterie pensate per ricaricarsi durante l’operazione di lavaggio e ridurre al minimo il dispendio energetico. Mentre la Orbit Washing Machine è in funzione, vengono attivati degli elementi nitrogeni che accendono un campo elettromagnetico abbastanza potente da far lievitare in aria la sfera e avviare il processo di pulitura.

Questo meccanismo non richiede acqua nè detersivo, in quanto a entrare in gioco sarà il diossido di carbonio, molecola normalmente presente nell’atmosfera e prodotta anche nel nostro corpo.

Se portato a una pressione di 60 bar, il diossido di carbonio si trasforma in liquido ed è in grado di bruciare macchie, sporco, polvere, olio e altri grassi presenti sui vestiti, lasciando assolutamente intatte le fibre dei capi: una vera operazione di bruciatura dello sporco fatta però nel rispetto dei materiali più delicati come seta, cotone e lino.

orbit4Al termine di tutta l’operazione il diossido si raffredda e ritorna allo stato solido mentre i vestiti vengono investiti da una carica di ioni negativi in grado di donare una sensazione di freschezza e pulizia ai capi.

A questo punto, il gioco è fatto: basta aprire la capsula e recuperare i propri vestiti perfettamente puliti. Secondo gli ingegneri della Electrolux queste lavatrici sarebbero riuscite laddove molti altri tentativi passati erano putroppo andati a vuoto. La tecnologia, in ogni caso, dovrebbe essere pronta nell’arco dei prossimi anni e il suo utilizzo non è quindi previsto nell’imminente.

World of Warcraft Warlords of Draenor. Recensione e novità

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Con Warlords of Draenor si va ad aggiungere un nuovo, avvincente tassello alla celeberrima saga di World of Warcraft creata dalla Blizzard. In questa recensione spiegheremo brevemente la struttura del videogioco e andremo a vedere le principali novità apportate nella trama e nelle opzioni.

I mondi, l’Alleanza e l’Orda

wow4In una ambientazione completamente fantasy sul pianeta di Azeroth vi sono quattro regioni principali: Regni Orientali, Kalimdor, Nordania e Pandaria, separate le une dalle altre dal grande mare con diverse isole più o meno estese.

I territori sono veramente molto vasti e sono abitati da un grande numero di popolazioni suddivise in due categorie: la cosiddetta Alleanza è composta dagli esseri umani, che occupano una posizione fondamentale, dai nani, divisi in tre clan costantemente in conflitto fra loro e dalla politica instabile, dagli gnomi, cugini dei nani ed esperti di meccanica e tecnologia, dagli elfi della notte, particolarmente legati con la natura e capaci di diventare invisibili schivando gli attacchi avversari.

Ma anche dai Draenei, un gruppo di esiliati approdati su un pianeta ribattezzato Draenor sul quale scoppierà una violenta guerra e infine dai Worgen, esseri feroci e brutali somiglianti a licantropi e frutto di una maledizione.

Contrapposta a questo gruppo di personaggi, vi è la cosiddetta Orda dominata dagli orchi originari del pianeta Draenor, inizialmente pacifici e poi trasformati con una pozione in esseri violenti. Nell’orda troviamo anche i troll, divisi in tribù generalmente battagliere e crudeli fra loro, i Tauren, cacciatori simili a bovini anch’essi legati alla madre terra e specializzati nell’uso delle erbe, i non-morti, reietti riuniti nella loro capitale Sepulcra e perseguitati degli umani, gli elfi del sangue, capaci di resistere alla magia e specializzati nella realizzazione di potenti pozioni, i Goblin, un tempo schiavi dei troll e infine popoli neutrali come i Pandaren, guerrieri saggi dallo stile di vita monacale.

Il proprio personaggio e le classi

wow3Questi popoli danno luogo a una lunga e macchinosa trama generale nella quale si inserisce il personaggio del giocatore.

Scopo del gioco è quello innanzitutto di scegliere un personaggio appartenente a una classe: si può scegliere tra il cacciatore, capace di evolversi molto in fretta, il druido che si basa sulle forze della natura e degli astri, il Guerriero, preferito dai molti giocatori perché in grado di avere una grande resistenza fisica, il ladro capace di non farsi notare e di condurre operazioni segrete.

Ma anche il mago, esperto nelle potenti energie occulte ma poco incline al combattimento, il sacerdote e guaritore, specializzato nel manipolare la magia della luce, il paladino, guerriero votato al bene con un pesante equipaggiamento militare, lo sciamano, legato alla natura ed esperto di magie, lo stregone, dedito a pratiche demoniache, il cavaliere della morte, specializzato in attacchi brutali e il monaco, esperto nel combattimento a mani nude.

Una volta selezionata la categoria del proprio personaggio è di fondamentale importanza renderlo sempre più forte, resistente e abile nel combattimento, facendolo specializzare secondo la sua inclinazione naturale. Gli eventi principali sono rappresentati dagli scontri fisici e armati nei confronti di altri personaggi del gioco, interpretati dal computer o da altri giocatori reali in collegamento.

La trama di Warlords of Draenor

Il nuovo capitolo Warlords of Draenor mira sostanzialmente a dare un’importante rinfrescata ad un gioco di vecchia data (la prima edizione risale al lontano 2007) e di grande successo, ma che aveva bisogno di rimanere al passo con i tempi.

A livello di trama, la storia si riallaccia a quella del re Garrosh Hellscream, cacciato dal suo trono da una gruppo di forze miste appartenenti all’Alleanza e all’Orda, i quali lo hanno portato in custodia dai Pandaren affinché possa essere avviato il processo a suo carico per le atrocità commesse nei confronti di Pandaria.

Grazie all’aiuto di alcuni fedelissimi e del Dragone di Bronzo, Hellscream riesce a scappare raggiungendo la terra di Draenor. Da qui, fondando la cosiddetta Orda di acciaio e avvalendosi di una tecnologia piuttosto sofisticata, inizia una guerra di conquista che lo porterà a scontrarsi con i suoi vecchi nemici. La sua capacità di viaggiare nel tempo aumenterà la sua pericolosità.

Le novità

wow2A livello di gioco, le espansioni e i potenziamenti del personaggio sono stati portati ad un limite massimo di 100 rispetto ai precedenti 90.

Sono state introdotte nuove difficoltà, i giocatori hanno la possibilità di costruire e rinforzare una propria torre di guardia personale, dove possono reclutare personaggi gestiti dal computer al fine di eseguire nuove missioni e guadagnare oggetti.

Inoltre è stata enormemente potenziata la possibilità di scontro con altri giocatori realimigliorata la gestione del combattimento e dell’aumento nelle abilità. Infine, è stata addirittura aggiunta un’isola dedicata solo alle sfide tra giocatori reali chiamata Ashran.

Conclusioni

Nel complesso, Warlords of Draenor rappresenta una felice evoluzione e aggiornamento del gioco che possiamo sicuramente consigliare agli appassionati.

Il nuovo capitolo rappresenta già un successo in termini di critica e di pubblico. Un plauso va dedicato alla grafica, notevolmente migliorata e resa veramente eccezionale dal dettaglio di contorni e colori al realismo delle scene. Volendo trovare un difetto, lo possiamo identificare in alcuni passaggi di gioco particolarmente difficili nei quali il giocatore rischia di spazientirsi, riscontrabile in particolar modo nel completamento di alcune missioni davvero complesse.

Come funziona e usare Twitter. Guida rapida

Il social network Twitter è una delle grandi star del web, ma se non siete nati “immersi” in questo tipo di strumenti questa guida di base vi permetterà di imparare ad utilizzare le funzioni fondamentali.

L’iscrizione a Twitter

twitter3Tutto comincia ovviamente dall’iscrizione. Raggiungendo la home page del social possiamo inserire il nostro nome, l’indirizzo mail e la password del nuovo account: cliccando sul pulsante “Iscriviti a Twitter” ci verrà chiesto di inserire il nostro Nome utente.

Eseguita questa prima operazione inizia una serie di passaggi guidati. Innanzitutto vengono proposti alcuni argomenti di potenziale interesse come sport, spettacolo, musica o celebrità e a seconda di questi ci verranno suggeriti dei profili di persone da seguire. Questo passaggio serve per dare vita al nostro profilo e per iniziare a scoprire il mondo di Twitter.

Il passo successivo permette di scattare tramite la webcam del computer o di caricare dal nostro desktop una foto che ci rappresenti. Possiamo eseguire alcune modifiche grafiche grazie agli strumenti integrati e nella fase successiva collegare il nostro profilo ai nostri contatti mail. Possiamo inoltre scegliere di aggiungere persone da Gmail, AOL, Outlook.com oppure Yahoo. In alternativa, è possibile cliccare sul tasto in basso a destra per saltare questo passaggio.

Impostare il profilo

Al termine di queste elementari fasi ci ritroveremo di fronte al nostro profilo. Twitter è un social network piuttosto complesso e a prima vista può disorientare l’utente, ma procediamo per gradi.

La prima cosa che dobbiamo fare è impostare graficamente il nostro profilo, per questo clicchiamo in alto a destra e successivamente su “Visualizza profilo”. Qui con il tasto “Modica Profilo”, possiamo aggiungere o modificare la foto che ci rappresenta ma anche scrivere una breve biografia su di noi, fino a un massimo di 140 caratteri, segnalare la nostra posizione geografica e indicare un sito web che ci piace.

Inoltre possiamo selezionare un colore di sfondo per il nostro profilo, non ultimo possiamo selezionare una foto piuttosto grande che andrà a comporre l’intestazione del nostro account personale. Di seguito, un esempio graficamente completo:

twitter_profilo

 

Il primo tweet

Ora che il nostro profilo è pronto possiamo scrivere il nostro primo tweet. Si tratta di un messaggio della lunghezza massima di 140 caratteri: durante la digitazione un piccolo contatore avvisa quanti caratteri ci rimangono, diventando rosso quando questi stanno per terminare. All’interno possiamo scrivere quello che vogliamo, inserire dei link esterni (che vengono abbreviati automaticamente e che non vengono conteggiati) e anche caricare una foto. Volendo, possiamo anche abilitare la localizzazione geografica, che indicherà da quale luogo del mondo stiamo scrivendo il nostro tweet. Clicchiamo sul tasto “Tweet” e… complimenti! Abbiamo scritto il nostro primo messaggio su questo Social network!

twitter4Followers e Following

Ma chi può leggere il nostro tweet? Sicuramente coloro che ci seguono. Twitter è infatti basato sul meccanismo dei follower, vale a dire coloro che seguono il nostro profilo e rimangono aggiornati su quanto noi scriviamo. Following è invece il termine che rappresenta al contrario coloro che siamo noi a seguire.

Navigando fra i tantissimi utenti suggeriti, raggiungiamo il profilo di una persona che ci interessa e clicchiamo sul tasto “Segui“: da quel momento tutto ciò che verrà scritto su quel profilo apparirà nella nostra homepage, facendoci rimanere aggiornati circa le attività di quella persona.

Nel momento in cui questa dovesse ricambiare il nostro gesto, e quindi saremo noi a essere seguiti, ecco che tutto ciò che scriveremo verrà visualizzato nella home page del nostro nuovo amico.

Twitter: menzioni e messaggi diretti

twitter5Seguendo questo meccanismo la nostra homepage inizierà a popolarsi e saremo sempre aggiornati su quanto è di nostro interesse. Nel momento in cui vorremo però entrare in contatto diretto con uno specifico utente, avviando una conversazione solamente con lui, dovremo inserire la cosiddetta “menzione“: mentre digitiamo il tweet aggiungiamo il simbolo della chiocciola e tutto attaccato il nome del profilo della persona a cui ci vogliamo rivolgere (@nomeprofilo).

A quel punto il nostro messaggio verrà notificato al nostro amico direttamente in un pannello apposito, per evitare che il testo si perda fra gli altri. Il nostro destinatario potrà rispondere citandoci a sua volta, facendoci trovare sotto la dicitura “Notifiche” la nostra risposta.

Tenete conto che in questo modo la conversazione sarà visibile pubblicamente, sia a quanti leggono i nostri profili sia ai follower, nostri e del nostro amico. Nel caso in cui volessimo inviare un messaggio privato, utilizziamo l’apposita funzione “Messaggi diretti“: selezioniamo colui che ci segue e scriviamo un breve testo, che questi leggerà privatamente. Questa funzione lavora solo con coloro che sono nostri follower.

Retweet e #FF

Abbiamo imparato a creare un tweet, a seguire le persone e a parlare, ma ci sono due gesti molto graditi su Twitter che possiamo fare ai nostri amici. Il primo è il cosiddetto Retweet: si tratta di una funzione che è in grado di diffondere il messaggio di qualcuno ai nostri follower, aumentando la sua visibilità. Un po’come prendere una battuta di qualcuno e ripubblicarla, facendo passaparola presso il proprio gruppo di amici per farla conoscere anche a loro. Si può fare tramite il tasto Retweet che è sotto ogni Tweet.

Il secondo strumento è quello del cosiddetto Follow Friday: si tratta del simbolo #FF inserito all’interno di un tweet e ha il valore di una raccomandazione a seguire qualcuno. Se per esempio scriviamo il messaggio:

@giorgio @michele #FF @gianluca è proprio simpatico!

significa che stiamo suggerendo ai nostri due amici Giorgio e Michele di seguire Gianluca, una persona che riteniamo meritevole di attenzione.

Funzioni avanzate: liste e hashtag

twitter6Iniziamo a parlare delle funzioni avanzate partendo dalle liste: si tratta di gruppi ordinati di utenti i cui messaggi decidiamo di leggere in un elenco personalizzato. Possiamo creare una nuova lista pubblica o privata e aggiungere a nostro piacimento i partecipanti a quella determinata lista.

Per esempio creando le liste “sport”, “spettacolo”, “amici del liceo” o “colleghi di lavoro” avremo il risultato di leggere i tweet appartenenti a quel gruppo selezionato, allo scopo di dividere i messaggi inerenti gli argomenti di nostro interesse in modo più efficace e logico. Ricordate che è possibile aggiungere una persona ad una lista senza però essere suo follower.

La seconda funzione avanzata è quella delle tendenze. Guardando a sinistra noterete un elenco di parole e argomenti: si tratta degli oggetti di discussione più popolari sul Social network.

Un tempo erano legati agli argomenti più discussi dell’ultima settimana, ma recentemente algoritmi più potenti permettono un calcolo quasi in tempo reale: cliccando su una di quelle parole potrete vedere tutte le persone, i tweet, le foto, i video e altri tipi di contenuti relativi a quel dato argomento. Si tratta di un modo eccellente per navigare fra i contenuti legati a un oggetto di nostro interesse.

Anche noi possiamo partecipare a queste tendenze tramite l’utilizzo del cosiddetto hashtag: si tratta di un cancelletto (#) che dobbiamo inserire all’interno di un tweet, al quale dovremo far seguire una parola. Per esempio: con #vivailnatale tutte le altre persone che cliccheranno su quell’hashtag riceveranno una lista di tweet e contenuti relativi a quello specifico argomento, fra cui il nostro tweet, dal momento che abbiamo applicato questa etichetta.

Sicurezza e raccomandazioni

twitter-privacyBene, siete pronti ad usare le funzioni base di Twitter: avete un profilo, sapete scrivere un tweet, seguire le persone e dialogare con loro pubblicamente e privatamente, e conoscete il meccanismo delle liste e delle tendenze.

Ancora due cose importanti: nella sezione “Impostazioni” del profilo troverete alcune opzioni di sicurezza. Vi invitiamo a tal proposito a leggere la nostra guida per la sicurezza di un account Twitter: state attenti a non rilevare troppi dettagli personali su ciò che fate e dove siete, pena subire situazioni spiacevoli come quella raccontata in questo articolo.

Inoltre, sempre attraverso le impostazioni del profilo, sarà possibile collegare l’account al vostro smartphone tramite l’apposita applicazione.

Ricordate che il mondo di Twitter è molto dinamico e può portare ad una partecipazione compulsiva, per cui cercate di mantenere il numero dei vostri following, le persone che voi seguite, sotto le 150, in modo da riuscire a gestire il flusso di dati senza confondersi.

Inoltre, stabilite degli orari ai quali deciderete di partecipare e ignorate le notifiche che vi compariranno nei momenti inadatti.

Viber. Come chiamare gratis su iOS e Android

Viber è una popolare applicazione per l’invio di testi e messaggi via internet, a titolo completamente gratuito. Si tratta di un servizio con poca pubblicità, senza costi aggiuntivi, che permette di eseguire anche chiamate vocali di alta qualità attraverso la rete 3G o 4G.

Viber inoltre si sincronizza automaticamente con i contatti della rubrica e permette di rimanere facilmente in collegamento con gli amici. Un’applicazione incredibilmente facile da usare, ormai conosciuta da oltre 200 milioni di utenti nel mondo e disponibile per quasi tutte le piattaforme mobili. Vediamo insieme le principali caratteristiche di questa applicazione:
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Installazione:

Per installare Viber occorre meno di un minuto. L’applicazione chiede innanzitutto il permesso di inviare notifiche ai propri contatti e di accedere alla rubrica degli indirizzi. É necessario inserire il proprio numero di telefono, aggiungere il nome utente, inserire una foto del profilo e connettersi eventualmente con Facebook, per una sincronizzazione completa che comprenda anche la lista degli amici, eventuali feed di notizie e indirizzo e-mail. Viber è compatibile con Android, Blackberry, iOs, Symbian e Windows Phone 7.

Interfaccia

Per quanto riguarda l’interfaccia utente, Viber si presenta come la principale alternativa a WhatsApp. Ha una struttura estremamente pulita e semplice da capire: una barra di navigazione sul lato inferiore dello schermo visualizza i messaggi recenti, i contatti, la tastiera e altre funzioni utili.

In particolare, la voce “messaggi” mostra le ultime conversazioni effettuate, la tabella “recenti” elenca le ultime chiamate (incluse quelle alle quali non abbiamo risposto), il bottone dei contatti mostra invece tutti i nostri collegamenti, dando la possibilità di indicarne alcuni come “preferiti“. Il tasto aggiuntivo “more” permette infine di invitare altri amici all’utilizzo dell’applicazione, oltre a regolare alcune impostazioni come per esempio il salvataggio automatico di foto e video direttamente dalla fotocamera.

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Prestazioni:

Le prestazioni di Viber sono assolutamente soddisfacenti. Con Viber è possibile inviare messaggi e chiamare chiunque gratuitamente, a patto che i destinatari utilizzino la stessa applicazione. Nel caso in cui si volesse effettuare una chiamata attraverso Viber a un destinatario sprovvisto dello stesso software, sarà necessario considerare il costo previsto dal proprio gestore telefonico.

Molto belle le emoticon, estremamente animate e definite fin nei minimi particolari, che permettono di dar vita a una conversazione veramente piacevole. Gli utenti possono anche scattare foto, registrare video e spedirli istantaneamente aggiungendo alcuni dati come la loro posizione corrente.

Viber supporta le chat di gruppo fino a 40 partecipanti, superando il limite di WhatsApp che si ferma 30. La velocità di Viber è più che soddisfacente: i messaggi vengono inviati e ricevuti all’istante e la qualità delle chiamate è piuttosto cristallina.

I contatti possono essere aggiunti con facilità e risulta gradevole la possibilità di selezionare rapidamente gli ultimi contatti con i quali abbiamo avuto un rapporto, anziché dover scorrere tutta la lista della nostra rubrica per visualizzare i dettagli delle conversazioni.

Conclusioni:

Viber rappresenta un’applicazione incredibilmente facile da utilizzare anche per i non esperti, che permette un’elevata personalizzazione e un’esperienza tutto sommato soddisfacente. Questo a differenza di altri concorrenti più blasonati come WhatsApp (ora di proprietà di Facebook), che ha rivelato alcuni problemi di privacy e di riservatezza dei dati: Viber ad oggi non ha evidenziato particolari problematiche legate alla sua sicurezza, se non qualche vulnerabilità rapidamente risolta.