29 Ottobre 2025
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Come creare una pagina aziendale su LinkedIN

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LinkedIn è il più grande network professionale al mondo. La rete dispone di 150 milioni di iscritti. Ecco una guida utile su come creare una pagina aziendale su LinkedIn

LinkedIn è il più grande network professionale al mondo. La rete dispone di 150 milioni di iscritti. Si stima che ogni 5 secondi se ne aggiungono 10. LinkedIn è una società quotata in borsa (sigla LNKD ), il che significa che le informazioni sui loro ricavi, le operazioni e gli utili sono pubblici.

L’80% dei ricavi di LinkedIn provengono da brand, aziende e imprese. Il restante 20% dagli abbonamenti dei profili Premium. Inoltre, tenete a mente che LinkedIn racchiude un maggior numero di utenti istruiti e benestanti rispetto ad altri popolari siti di social media.

Dato che la maggior parte dei ricavi di LinkedIn sono derivati da aziende e brand, le pagine aziendali acquisiscono importanza e rilevanza per la Rete.

Una pagina aziendale aiuta gli altri ad avere maggiori informazioni sulle opportunità lavorative della tua azienda, sulla cultura aziendale, i prodotti e servizi all’interno di essa. Puoi crearne una dalla pagina Aggiungi un’azienda.

Prima di tutto, assicurati di soddisfare i requisiti per aggiungere una pagina aziendale e che la tua attuale azienda non ne abbia già una. Attualmente, le aziende che non hanno un proprio dominio email distinto (ad es. latuaazienda.com) non possono creare una pagina aziendale. In questo caso, potresti invece creare un gruppo per promuovere la tua azienda.

Per aggiungere una pagina aziendale, procedi come segue:

  1. Clicca su Aziende nella parte superiore della tua home page.
  2. Clicca sul link Aggiungi un’azienda nell’area superiore destra della pagina.
  3. Inserisci il nome ufficiale della tua azienda e il tuo indirizzo email di lavoro.
  4. Clicca su Continua e inserisci le informazioni sulla tua azienda.
  • Se l’indirizzo email lavorativo che fornisci è un indirizzo email non confermato sul tuo account LinkedIn, un messaggio sarà inviato a quell’indirizzo. Segui le istruzioni nel messaggio per confermare il tuo indirizzo email e quindi utilizza le istruzioni sopra riportate per aggiungere la pagina aziendale.
  • Un messaggio di errore in rosso potrebbe apparire se riscontri problemi aggiungendo una pagina aziendale

 

Fonte: CF Web – Leggi tutto

 

Come aprire un account Google Plus

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Dopo mesi in cui è stato accessibile esclusivamente tramite inviti, Google Plus ha aperto le porte a tutti. Il social network creato da Google per contrastare lo strapotere di Facebook è finalmente pronto ad accogliere tutti quelli che si registrano ad esso e, per non farti mancare all’appuntamento, oggi voglio spiegarti come fare.

Con la guida che sto per illustrarti,vedremo insieme come iscriversi a Google Plus per provare una delle poche valide alternative a Facebook attualmente su piazza. La procedura dura pochissimo ed è semplicissima da attuare, magari dopo averla portata a termine fammi sapere se questo Google+ ti ha conquistato o preferisci ancora Facebook!

Per iscriversi a Google Plus ed entrare subito nel nuovo social network di Google basta avere un account Google attivo (quello che si ottiene registrandosi a Gmail, Google Calendar, Google Reader, ecc.). Se ne possiedi uno, collegati al sito Internet di Google Plus e clicca sul pulsante rosso Entra che si trova sulla destra.
Nella pagina che si apre, compila il modulo collocato sulla destra digitando l’indirizzo di posta elettronica associato al tuo account Google (dovrebbe essere quello di Gmail) e la password di quest’ultimo e clicca sul pulsante Accedi per entrare in Google Plus. A questo punto, non ti rimane che digitare il tuo nome e il tuo cognome nei rispettivi campi di testo, caricare la foto che vuoi usare come immagine del profilo cliccando sul pulsante Aggiungi la tua foto e fare click su Entra per completare l’iscrizione a Google+ ed entrare nella pagina principale del sito.

Appena entrato in Google Plus, ti sarà chiesto di aggiungere nuovi amici alle tue cerchie cercandole direttamente sul social network oppure importandole dai tuoi contatti di Yahoo! ed Hotmail: scegli cosa fare e clicca su Continua. Seleziona dunque delle persone famose che vorresti seguire (come adesso si può fare anche su Facebook) dall’elenco che ti viene proposto e clicca ancora una volta suContinua.

Adesso devi completare le informazioni sul tuo profilo, immettendo nel modulo che ti viene proposto le informazioni relative alla tua istruzione e/o alla tua occupazione, e cliccare sul pulsante Fine per completare definitivamente l’iscrizione a Google Plus e iniziare ad usare il social network di Google liberamente.

 

Fonte: Salvatore Aranzulla – Leggi tutto

Come usare Google Drive

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Anche Google è scesa in campo nel mercato dei servizi per la memorizzazione dei file “in the cloud“. Si chiama Google Drive lo strumento che il colosso di Mountain View offre agli utenti che desiderino avere dello spazio, disponibile in modalità remota, per salvare i propri file e cartelle

Cloud, in inglese, significa “nuvola”. Si tratta di un termine che nel mondo dell’IT è ormai divenuto un termine molto “di moda”. “I servizi sono fruibili in-the-cloud“, si legge spesso, “la nuova filosofia del cloud computing“. Si fa riferimento a quell’insieme di tecnologie che permette di utilizzare risorse hardware e software distribuite in remoto. In altre parole, l’approccio cloud permette a qualunque utente di appoggiarsi alle risorse macchina ed alle applicazioni software messe a disposizione su uno o più server remoti per effettuare molteplici tipologie di operazioni.

Applicazioni che funzionano in the cloud sono, ad esempio, Google Documenti che permette a tutti coloro che possiedono un account Google di elaborare documenti senza installare alcunché sul personal computer e fruendo di tutti gli strumenti tipici di un wordprocessor tradizionale dalla finestra del browser web. Parte del servizio Google Documenti (o Google Docs) sono “Fogli elettronici“, “Presentazioni“, “Disegni” e “Moduli“. Ciascuna applicazione consente di lavorare, online, su presentazioni, disegni e grafici oltre che su moduli creati in HTML. Lo stesso Gmail, se utilizzato via web, può essere considerato un servizio “in the cloud” dal momento che offre non soltanto funzionalità per la composizione, l’invio e la ricezione della posta elettronica ma anche per la sua gestione, organizzazione ed indicizzazione. Anche in questo caso, Gmail si pone come l’erede delle note “webmail” mettendo nelle mani dell’utente numerose funzionalità accessorie.

Il concetto di cloud, così in voga al giorno d’oggi, va comunque pensato come un termine che viene impiegato per meglio riferirsi a qualcosa che già esisteva anche in precedenza. I fornitori che mettono a disposizione dello spazio per allestire un sito web non offrono forse una sorta di servizio “in-the-cloud“? Certamente sì. In questo caso, il servizio che viene messo a disposizione del cliente è chiamato, dalla notte dei tempi, hosting ma, in definitiva, l’approccio non cambia. L’utente, che ha sottoscritto un contratto con il provider, carica i suoi file su un server remoto e li rende accessibili attraverso la rete Internet.

Il cloud utilizza la medesima filosofia: c’è sempre un fornitore del servizio (il cloud provider) e ci sono dei dati che vengono conservati su un server (o su un insieme di essi) disponibili ed accessibili in remoto. Un servizio cloud, tuttavia, viene già cucito in base alle esigenze dell’utente: questi può usare un’applicazione remota, installata sui server del cloud provider, che consente di assolvere ai compiti più disparati oppure un insieme di risorse software.

 

Fonte: Il Software – Leggi tutto

Come aggiornare Firefox

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Dopo aver usato Internet Explorer e Chrome hai deciso di provare anche Mozilla Firefox ma non sei ancora riuscito a capire bene come si scaricano le nuove versioni di questo browser? Non temere, proprio come i navigatori di Microsoft e Google, anche Firefox include una comoda funzione di aggiornamento automatico che aggiorna il programma senza cancellare dati e impostazioni.

A dire il vero sono due le modalità con le quali puoi ottenere l’ultima versione di Firefox, una completamente automatica ed una manuale. Se sei curioso di scoprirle in dettaglio e vuoi imparare come aggiornare Firefox in tutti e due i modi, continua pure a leggere le indicazioni che sto per darti.

Come già accennato, Firefox include una funzione di aggiornamento automatico che provvede a controllare la presenza di nuove versioni del programma, scaricarle e installarle sul PC. Di solito, avviene tutto in maniera abbastanza “silenziosa” in modo che l’utente non debba fare quasi nulla.

Se il tuo Firefox ha provveduto a scaricare in automatico gli ultimi aggiornamenti, al successivo avvio del browser non ti ritroverai al cospetto della finestra principale del programma ma davanti ad una richiesta per aggiornare Firefox. In questo caso, non devi far altro che cliccare sul pulsante (per autorizzare l’aggiornamento su Windows 7 e Vista) e attendere qualche istante affinché venga installato l’update.

Al termine della breve procedura, Firefox controllerà che le estensioni installate nel browser siano compatibili con la nuova versione del software appena installata e, in caso di incompatibilità, ti inviterà a cliccare su un pulsante per controllare la presenza di aggiornamenti per gli add-on incompatibili. Se non sarà trovata una versione aggiornata, i componenti aggiuntivi incompatibili verranno disattivati automaticamente. Al termine della procedura, la nuova versione di Firefox si avvierà automaticamente e sarà pronta all’uso.

Se vuoi controllare manualmente la presenza di nuove versioni di Firefox senza aspettare il download automatico degli aggiornamenti, tutto quello che devi fare è avviare il browser, cliccare sul pulsante arancione Firefox collocato in alto a sinistra e selezionare la voce Aiuto > Informazioni su Firefox dal menu che compare.<

Nella finestra che si apre, verrà visualizzata il numero della versione di Firefox installata sul PC (sotto il logo del programma) e, se sono disponibili degli aggiornamenti, lo stato di avanzamento del download dell’ultima versione del browser disponibile (Download aggiornamento). Al termine del download, potrai aggiornare Firefox semplicemente cliccando sul pulsante Installa aggiornamento che compare al posto della percentuale di avanzamento del download.

 

Fonte: Salvatore Aranzulla – Leggi tutto

Navigare anonimi con Anonymouse

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Quando navighiamo un sito web, lo sappiamo tutti (o quasi), lasciamo la nostra traccia sul server che lo ospita.
Questa traccia è presente nei “log” che generalmente sono files di testo in cui viene scritto quali utenti si sono collegati al sito e quali sono state le pagine visitate.
La registrazione di queste informazioni avviene tramite indirizzo IP, un numero univoco che identifica il nostro computer (o la rete aziendale alla quale esso appartiene) nella Rete.

Il passaggio tra l’indirizzo IP e la persona che lo sta utilizzando non è così immediato, in alcuni casi è possibile chiedere l’appartenenza ad un indirizzo IP a servizi predisposti (es: http://www.ripe.net per gli indirizzi IP europei).
Nel caso l’indirizzo IP sia assegnato ad un’azienda, l’interrogazione del servizio potrebbe rispondere con la ragione sociale di quest’ultima, ma sono casi particolari, nella maggior parte dei casi verrà restituito il nome del provider che fornisce la connettività fissa o mobile che sia.

In questo caso è il provider in grado di fornire l’esatto utilizzatore dell’indirizzo alla data e ora specifiche; questa informazione non è a disposizione di tutti, può essere richiesta, ad esempio, nel caso siano condotte indagini per una determinata violazione.

Non ci sarebbe quindi reale motivo di voler nascondere la propria visita a un sito ma siamo qui per trattare un servizio, quello di anonymouse.org, il cui utilizzo è gratuito e a disposizione di chi, per suoi motivi, lo volesse utilizzare.

Il servizio anonymouse.org è raggiungibile all’indirizzo http://www.anonymouse.org

Per utilizzarlo è sufficiente accedere alla pagina web e inserire l’indirizzo del sito che vogliamo navigare in modo anonimo.
Anonymouse effettuerà per nostro conto la richiesta al server web che ospita il sito di nostro interesse e, una volta ricevuti i contenuti, li invierà al nostro computer per la visualizzazione aggiungendo un piccolo banner pubblicitario.

In questo modo il server che ospita il sito non riceverà una richiesta dal nostro indirizzo IP ma da quello di anonymouse non avendo quindi reale traccia del richiedente originale.

 

 

Aprire un account Gmail

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Gmail è il servizio di posta elettronica di Google, attraverso il quale è possibile inviare e ricevere messaggi senza installare programmi sul PC e senza affrontare complicate procedure di configurazioni.

Si tratta, infatti, di un servizio Web-mail che non necessita obbligatoriamente dell’uso di un programma per la posta elettronica, come Outlook o Thunderbird, ma può essere usato direttamente dal browser. È completamente gratis e consente di archiviare dati per un massimo di 25GB.

Include filtri automatici che raggruppano le email in base al loro contenuto e consente di inviare allegati fino a 10GB (tramite il servizio Google Drive). Se vuoi saperne di più, crea account Gmail e scopri subito come sfruttarlo al meglio grazie alle indicazioni che trovi di seguito.

Digita quindi il tuo nome e il tuo cognome negli appositi campi di testo, indica nel campo Scegli il tuo nome utente l’indirizzo email che vuoi attivare su Gmail (il risultato finale sarà[nome che hai scelto]@gmail.com) e prosegui immettendo la password che vuoi usare per accedere alla tua casella di posta elettronica nelle aree Crea una password e Conferma la password del modulo.

Per finire, inserisci la tua data di nascita e il tuo genere di appartenenza nei rispettivi menu; scrivi il tuo numero di cellulare nel box che segue (opzionale) e, se ne hai uno, fornisci anche il tuo indirizzo email attuale.Accetta dunque i termini di servizio di Google apponendo il segno di spunta sull’apposita voce collocata in fondo alla pagina, ricopia il codice di sicurezza numerico nell’apposito campo di testo e fai click sul pulsante Passaggio successivo per andare avanti con la procedura.

 

Fonte: Salvatore Aranzulla – Leggi tutto

QuickOffice: l’app per avere i documenti sullo smartphone

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Tablet e smartphone di ultima generazione sono senza ombra di dubbio più vicini ad un pc che ad un telefono tradizionale. Tuttavia, utilizzare uno smartphone non è proprio come la postazione multimediale che si condivide nelle quattro mura domestiche o in ufficio. Parliamo ad esempio dei documentidel pacchetto Office. Averli sul proprio dispositivo mobile significa poter lavorare anche se non si è dinanzi al pc. Una delle migliori applicazioni del settore è QuickOffice, un’applicazione della categoria lavoro e compatibile con Android 2.2 e superiori, gratuita per chiunque abbia un account Google. In questo post, ti segnalo la recensione QuickOffice.

L’interfaccia utente presenta 4 icone: QuickWord per documenti di testo, QuickSheet per fogli elettronici, QuickPoint per le presentazioni multimediali eQuickPDF per i file PDF.

I file supportati riguardano i formati Office 2007 e Office 2010: doc, docx, ppt, ppsx, xls, xlsx .

Eccezion fatta per QuickPDF, gli altri consentono la creazione di un documento. Vi è poi la possibilità di accedere alla memoria del dispositivo e ai documenti recenti.

Continuiamo la recensione QuickOffice, restando sempre sull’interfaccia: la funzione “Sfoglia” e la funzione “Ricerca” sono grosso modo simili a quella disponibile nella versione utilizzata sui desktop. Oltre alla lettura dei documenti, QuickOffice consente anche di modificare i file e di inviarli ad amici e colleghi di lavoro via Bluetooth.

Ottimi i risultati in termini di dettatura vocale, dato che l’applicazione permette l’inserimento del testo anche senza digitarlo, ma ricorrendo al solo microfono e alla funzione “Voice”.

Esattamente come nella versione desktop di Office, anche con QuickOffice è possibile allegare i file nelle e-mail ed aprire anche i PDF protetti con password.

 

Fonte: Clandroid – Leggi tutto

Google Cloud Print: come stampare dalla “nuvola”

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Google Cloud Print rende semplice stampare da qualsiasi luogo…anche tramite smartphone e tablet.

Tra i vari tipi di servizi basati sul cloud computing, il cloud printing è uno dei più sottovalutati. La migliore espressione di questa tecnologia è Google Cloud Print.

Cloud Print è un servizio made in Google che permette di connettere la propria stampante al cloud e stampare da qualsiasi dispositivo, ovunque ci si trovi. Il punto di forza di Google Cloud Print è la semplicità, collegare la stampante alla nuvola e stampare i documenti richiede solo pochi minuti e una minima configurazione.

Cosa si può fare con Google Cloud Print? Il servizio permette di inviare un documento o una foto alla propria stampante da qualsiasi luogo ci si trovi. Ad esempio, siete al lavoro e vi arriva via mail una lettera che volete stampare. Per stamparla potete aspettare di tornare a casa o, inviarla con Cloud Print alla vostra stampante di casa, in modo che sia già lì ad aspettarvi quando rientrate. La funzione è molto comoda per chi usa spesso tablet e smartphone per creare o modificare documenti e li vuole stampare senza doverli trasferire sul computer.

Cosa serve?. Per poter utilizzare il servizio di cloud printing bisogna essere in possesso innanzitutto di un account Google (va bene anche quello di GMail). Poi è necessaria una stampante dotata di scheda di Rete, se la vostra stampante non è Internet-enabled dovrete collegarla ad un computer dotato di connessione Internet. Infine servirà il browser Google Chrome, disponibile per PC, Mac, Linux e Chrome OS. Esistono due modi per configurare il servizio, nel caso si abbia una stampante “cloud-ready” con scheda di Rete basta semplicemente collegarla alla propria rete Internet, non è neanche necessario che sia collegata ad un computer.

Nel caso in cui si abbia un stampante non creata per il cloud ma semplicemente collegata ad un computer connesso ad Internet, si può usare Google Chrome per la configurazione. L’unica restrizione è che il setup, nel caso abbiate installato Windows Xp, richiede il Service Pack 3 (SP3).

 

Fonte: Enter The Cloud – Leggi tutto

TimeTable: l’app per organizzare le vostre lezioni

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Se siete lavoratori e la scuola o l’università non le vedete più da un po’ Timetable non fa decisamente per voi. Per tutti gli altri però, quelli che stanno ancora sui bianchi ad un qualsiasi livello del nostro sistema d’istruzione, potrebbe tornare decisamente utile perché il software è tra i migliori quando si tratta di tenere traccia degli orari delle lezioni.

Gratuita, priva di pubblicità, ottimizzata tanto per i vostri smartphone quanto per i più grandi tablet, Timetable vi permette di aggiungere comodamente gli orari dei diversi corsi seguiti specificando materia, abbreviazione, luogo, tipo e insegnante, oltre a data e ora. Non mancano nemmeno i task così potete ricordare compiti, verifiche, esami e così via. Praticamente completissima, considerando anche la comoda ricerca, l’auto-mute durante le lezioni  e i diversi widget, compreso quello per la lockscreen nel caso siate fortunati possessori di un device con Android 4.2.

Il software di Gabriel Ittner però si fa apprezzare anche per la grafica holo, la cura del dettaglio e la presenza tanto del tema Light quanto di quello Dark, così potete divertirvi a scegliere quello che preferite oltre che assegnando i moltissimi colori a disposizioni alle diverse materie presenti nel vostro orario.

Qualcuno si è lamentato di strani crash durante l’utilizzo, ma non temete: a noi non è mai successo nel corso dei giorni di testing per la recensione, quindi vi garantiamo l’utilizzabilità del software.

 

Fonte: Android World – Leggi tutto

Lenovo Yoga Tablet – Recensione

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Lenovo ha recentemente presentato una nuova gamma di Tablet Android appartenenti alla famiglia Yoga: Yoga Tablet 10 e 8. Entrambi i modelli, caratterizzati da hardware e software identico ma da display diversi per grandezza (stessa risoluzione) arriveranno entro le prossime due settimane in Italia.  Lenovo Yoga Tablet 10 verrà offerto a partire da 299€ con memoria interna da 16GB e solo modulo Wi-Fi, 349€ se si desidera anche il modulo 3G. Chi predilige ancor più la manegevolezza potrà sempre indirizzarsi verso lo Yoga Tablet 8disponibile anch’esso da metà Novembre a partire da 229€ con 16GB di storage (espandibili in qualsiasi versione grazie allo slot microSD posto dietro la kickstand) ed a 279€ con 3G integrato.

Noi abbiamo provato il modello 10 pollici e di seguito la nostra recensione.

Hardware, Materiali ed Ergonomia:

Lenovo cerca di puntare sull’originalità più che sulla potenza hardware e Yoga 10 si dimostra subito convincente per materiali grazie alla scelta del metallo per tutta la scocca e indubbiamente atipico per forma. Sottilissimo, la batteria è situata nella parte cilindrica laterale, realizzata in modo da poter utilizzare anche con una sola mano la tavoletta e per poter appoggiare su un piano il Tablet e avere allo stesso tempo una perfetta inclinazione per scrivere o fruire i contenuti.

Elementi stilistici che ricordano la tastiera Apple ma in grado comunque di differenziarsi rispetto a tutta la gamma di Tablet Android presente sul mercato internazionale. La maneggevolezza è discreta e nonostante il cilindro su un lato si impugna bene. Interessante il kickstand che permette di utilizzare il Tablet in tre posizioni diverse: Tilt ModeHold Mode (perfetto quando si cammina o ci si sposta con il tablet in mano) e Stand Mode.

L’hardware non è sicuramente esaltante ma il prezzi di ingresso di 299€ per il modello da 10 pollici giustifica in parte la scelta. La risoluzione è HD, 1280×800 pixel, la RAM pari a 1GB e ilprocessore è un MediaTek MT8125 Quad Core da 1.2GHz. Nulla di eccezionale ma comunque un software che riesce ad essere gestito abbastanza bene in tutte le sue parti.

Nota per la tastiera, opzionale al costo di 99€, offre un discreto feedback e ha anche il mouse pad. Noi non siamo amanti della tastiera su Android e reputiamo il sistema poco flessibile all’uso “desktop“.

Display:

Il modello provato è il 10 pollici che rispetto all’8 ha una superficie più ampia in cui viene spalmata la risoluzione HD 1280×800 pixel. Sebbene non si possa considerare bassa (non dimentichiamoci che fino al 2012 praticamente tutti i Tablet da 10 pollici erano HD fatta eccezione per iPad e pochissime altre soluzioni – Nexus 10) ad oggi è ormai superata e la densità di pixel è pari a 149 ppi.

 

Fonte: HD Blog – Leggi tutto