Android sottrae lo scettro di sistema operativo mobile più venduto a Symbian. Più produttori e il calo di Nokia ne hanno favorito l’approdo in prima posizione nel quarto trimestre.
Android leader mondiale nel segmento smartphone
Trend Micro e la sicurezza di Android
Trend Micro, società da sempre innovatrice nella sicurezza mobile, ha annunciato la prima delle sue molte applicazioni previste per la piattaforma Android. Trend Micro Mobile Security risponde all’esigenza di una maggiore protezione dagli attacchi del cybercrimine nei confronti dei dispositivi mobili basati su Android, la seconda piattaforma mobile più diffusa sul mercato, con una percentuale di crescita superiore all’850%.
Trend Micro Mobile Security for Android protegge i file digitali e tutela le transazioni bancarie eseguite da dispositivi Android identificando e bloccando eventuali attacchi criminali e minacce online prima che possano provocare danni. La soluzione richiede poco spazio in memoria ed è stata appositamente progettata per i dispositivi Android, garantendo la protezione e la libertà di cui necessitano gli utenti mobili.
Alcune delle principali funzionalità di Trend Micro Mobile Security for Android:
• Navigazione sicura
• Parental control
• Protezione nei download
• Filtraggio testi e chiamate
Grazie alla tecnologia Trend Micro Smart Protection Network e alle competenze maturate da Trend Micro in oltre vent’anni di attività a servizio della protezione da furti di identità, sottrazione di dati e altre minacce Web, Trend Micro Mobile Security protegge ovunque e in tempo reale gli utenti dei dispositivi Android.
Ad oggi Trend Micro è l’unico vendor a utilizzare strumenti di sicurezza basati su cloud per proteggere i dispositivi Android. Grazie alla possibilità di stilare elenchi di filtri personalizzati, gli utenti possono vagliare o bloccare chiamate o messaggi non desiderati, mentre le funzioni di Web reputation e parental control rendono la navigazione molto più sicura per tutti.
“Trend Micro vanta una grande esperienza nell’ambito della sicurezza mobile, dalla tutela dei dispositivi Windows Mobile 2003 fino alla recente applicazione Trend Smart Surfing iPhone”, ha osservato Carol Carpenter, General Manager of Consumer and Small Business di Trend Micro. “La rapidissima crescita delle piattaforme Android ha portato a una corsa da parte dei cybercriminali a trarre vantaggio da questi dispositivi mobili in tutti i modi possibili. Trend Micro Mobile Security conferma il nostro incessante impegno verso la protezione dei nostri clienti, sempre e su qualsiasi dispositivo”.
Libimobiledevice avvicina la mela al pinguino
Conosciamo tutti le difficolt� di sincronizzare un iPod su sistemi GNU/linux. Saltiamo a pi� pari l’annosa polemica sul rapporto qualit� prezzo e sulla filosofia[…]
Canali: Ipod, Lettori mp3, Linux
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Chiudono i Siti Symbian
Nokia ha deciso di smantellare i siti Web della fondazione
Symbian, che prima dell´acquisizione da parte del colosso finlandese si occupava interamente dello
sviluppo e della distribuzione online del software.
Insieme a Symbian.org verranno messi
online tutti i domini correlati e i blog.
Nokia prende così definitivamente le redini del
sistema operativo mobile e la fondazione …
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Le Applicazioni Android più free di quelle iOS
La società di analisi statunitense Distimo ha pubblicato un
report relativo a giugno 2010 in cui ha analizzato gli store delle applicazioni dei differenti OS
Mobili.
I risultati della ricerca evidenziano come quasi il 50% delle applicazioni mobili a
pagamento nei principali store (Android Market, App Store, Nokia OVI) si aggirano intorno al costo
di 2 dollari.
Fa eccezione l …
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Samsung GT. Bello… ma può migliorare
Uno dei cellulari più graditi e venduti è indubbiamente il Samsung GT S5230. Si tratta di un cellulare touchscreen piuttosto elegante che può fare bella figura durante una cena di lavoro, tirato fuori dalla tasca e mostrato ai colleghi, ma che si mostra anche un buon compagno per la vita quotidiana e lavorativa.
Ottimo il design – Il colore predominante è il nero, con tre bottoncini argento in basso che permettono di avviare e concludere una chiamata. In basso nello schermo touchscreen ci sono tre icone che collegano velocemente alle funzioni del telefono: per esempio, il primo tastino porta alla rubrica, il secondo alla calcolatrice e il terzo al menù generale. Il touchscreen è piuttosto resistente, non eccezionalmente sensibile, ma diciamo che non dovrete mai faticare per dare un comando. Davvero, agli occhi, un bellissimo telefono.
Poca connettività ma bella l’interfaccia – Togliamoci subito il dente e diciamo i tre difetti: non abbiamo la rete 3G di ultima generazione, manca il GPS, quindi dovremo collegarci con reti telefoniche più tradizionali come il Bluetooth e un pò meno veloci, e non abbiamo la connessione Wi-Fi. Ammesso che stiate ancora leggendo la recensione, dobbiamo dire che l’interfaccia touchscreen è impressionante, in senso positivo. E’ tutto molto intuitivo, quindi non sarà necessario imparare a memoria il manuale, e i menù orizzontali e verticali sono ben disposti, tali da essere sempre comodi.
Se vogliamo scrivere abbiamo diverse opzioni: possiamo scegliere una tastiera virtuale qwerty (come quelle dei computer) in modalità orizzontale, con l’aggiunta, facoltativa, del famoso T9, il sistema che, una volta digitate le prime lettere di una parola, indovina quale sarà il termine completo e lo inserisce automaticamente. In verticale, la tastiera diventa numerica, dove per scrivere le lettere è necessario schiacciare più volte lo stesso tasto, e quindi dovremo scrivere più lentamente.
Sullo schermo ci sono tre desktop virtuali che possiamo spostare con un tocco e che possono essere popolati con diverse icone/opzioni scegliendole da una barra laterale e spostandole al centro. Fra i widget più interessanti l’accesso a Facebook, MySpace e YouTube. Attenzione, un video di YouTube su una connesisone GPRS come quella in dotazione non è un’esperienza sconvolgente. I filmati sono praticamente inguardabili. Altri widget sono l’album di foto, il calendario, la musica, i contatti preferiti ma arriviamo anche ad avere un programma che ti ricorda le scadenze, un convertitore, una radio FM, un registratore, un timer, sveglia e lettore di RSS. Si tratta di una soluzione piacevole ma molte volte le icone sono talmente grandi che in un desktop virtuale ci stanno al massimo tre o quattro widget alla volta, su questo punto Samsung deve migliorare le prestazioni
Musica media e Foto buone – Circa la riproduzione di musica abbiamo una notizia buona e una cattiva: i 50MB di memoria sono espandibili con delle carte MicroSD, quindi potete farvi la vostra playlist in tranquillità, ma per raggiungere lo slot delle MicroSD bisogna togliere la batteria e dunque il lavoro diventa un pò scomodo. Il connettore per le cuffie è della Samsung, quindi dovrete rinunciare al vostro set personale, se ne avete uno, e utilizzare quello in dotazione all’acquisto, il quale, come qualità non è eccezionale. Insomma, se siete appassionati di musica, non siamo esattamente contenti.
Per contro, la fotocamera è davvero ottima. Samsung ha fatto un eccellente lavoro inserendo i controlli della videocamera sullo schermo touchscreen, molto facili da usare. C’è anche una modalità panoramica e un’altra per fotografare il viso delle persone in ogni dettaglio. Le foto sono eccezionali: unico difetto è l’assenza di flash. Tutto bene quindi quando scattate all’estero, ma non vi venga in mente di scattare un’immagine all’interno o con poca luce perchè rimarreste delusi.
Molto carino, ma deve migliorare – Il Samsung Tocco Lite GT-S5230 è uno smartphone complessivamente buono,specie per la grafica e il design che sono davvero interessanti, ma che, visto anche il prezzo abbordabile, non è un gioiello di fantascienza, specie per i grandi miglioramenti che si possono fare sul fronte connettività, e qualità del suono. Se quello che promette fuori, fosse mantenuto in tutto e per tutto anche dentro, sarebbe lo smartphone perfetto.
Sicurezza IT: intervista a Charlie Miller
oneITSecurity ha realizzato un’intervista esclusiva a Charlie Miller, uno dei più famosi “bug hunter” in circolazione, facendo il punto sulle minacce alla sicurezza browser e sistemi operativi
Arriva il decreto anti-YouTube: il Time paragona l’Italia alla Cina
L’ennesimo tentativo del governo di controllare il web è celato nel nuovo decreto legislativo sulla tv, chiamato anche “decreto Romani” (dal nome del vice ministro con delega alle comunicazioni, Paolo Romani) e definito dalla stampa estera decreto “anti-YouTube”. Si tratta di un decreto legislativo (che in quanto tale elude il controllo da parte del parlamento) con il quale l’Italia dovrebbe recepire una direttiva europea nota come AVMS (Audiovisual Media Services) secondo cui le emittenti televisive, siano esse trasmesse via satellite, via etere o tramite il web, devono essere sottoposte allo stesso regime giuridico. Fin qui nulla di strano, si tratta di una direttiva comunitaria alla quale il governo italiano deve obbligatoriamente dare attuazione. Se non fosse che, nel testo del decreto, è stata volutamente “gonfiata” la definizione di fornitori di “servizi media audiovisivi” in modo che essa possa ricomprendere tutti i portali web, grandi e piccoli, che pubblicano materiale audiovisivo, nonché gli aggregatori di prodotti audiovisivi realizzati da terzi, proprio come YouTube, o i social network che permettono la pubblicazione e la condivisione di video.
Ogni utente del web, che sia un blogger o un professionista del settore, corre dunque il rischio di essere chiamato a rispondere a titolo di responsabilità editoriale per il solo fatto di aver pubblicato o condiviso video sulla rete.
Che quella del governo sia una forzatura è palese, visto che la stessa direttiva europea chiarisce che la suddetta regolamentazione “non dovrebbe comprendere le attività precipuamente non economiche e che non sono in concorrenza con la radiodiffusione televisiva, quali i siti internet privati e i servizi consistenti nella fornitura o distribuzione di contenuti audiovisivi generati da utenti privati a fini di condivisione o di scambio nell’ambito di comunità di interesse“, mentre il testo del decreto specifica che vi rientrano “i servizi, anche veicolati mediante siti internet, che comportano la fornitura o la messa a disposizione di immagini animate, sonore e non, nei quali il contenuto audiovisivo non abbia carattere meramente incidentale”.
Il tutto è infarcito dalla solita normativa ad personam ed in pieno conflitto di interessi. Il decreto infatti introduce anche alcune modifiche all’attuale gestione delle pubblicità sui canali pay per view riducendo gli spazi pubblicitari su Sky (dal 18 al 12%) raddoppiando quelli di Mediaset (dal 6 al 12%). Inoltre, si cancella di colpo l’istruttoria Agcom che riguarda il superamento della quota del 20% dei programmi Mediaset sul digitale, semplicemente considerando alcuni canali Mediaset, come quelli premium e i “+1” non facenti parte della quota da far rientrare nel limite del 20%.
Anche Google (il suo YouTube è già in causa con Mediaset che ha chiesto mezzo miliardo di euro di risarcimento danni per pirateria) ha preso le distanze dal decreto Romani; secondo Marco Pancini, dirigente di Google Italia, sottoporre internet alle regole della tv significherebbe conferire ai provider “le stesse responsabilità delle emittenti televisive, solo che queste si occupano direttamente dei contenuti, mentre YouTube si limita a mettere a disposizione le proprie piattaforme agli utenti”. Dello stesso avviso è l’Associazione italiana degli Internet provider: “questa normativa non ha senso -afferma il presidente Dario Denni- è come se si assegnasse alla società che gestisce la manutenzione della autostrade la responsabilità per quello che fanno gli automobilisti”.
Pubblicità sui cellulari – Report e Trend
Marketing ti presento il Mobile? E’ questo il nome del convegno durante il quale è stato presentato lo studio effettuato dall’Osservatorio Mobile Marketing & Service del Politecnico di Milano sulla comunicazione tramite cellulare. Secondo quanto riporta il comunicato stampa della School of Management, gli investimenti delle aziende italiane in mobile advertising sono cresciuti del 20% nello scorso anno, rosicando la medesima percentuale ai tradizionali mezzi pubblicitari. La crisi economico-finanziaria ha avuto tra i suoi effetti la riduzione degli investimenti in advertising delle imprese italiane: il Mobile, tuttavia, ha beneficiato di questa situazione, rientrando tra i mezzi innovativi che permettono di avere una relazione diretta col consumatore avendo tratto vantaggio da una crescente diffusione di device evoluti come gli smartphone e dall’introduzione di tariffe flat per la navigazione da cellulare.
“Il Mercato del Mobile Advertising è nato da pochissimi anni – ha precisato Andrea Boaretto, corresponsabile della ricerca – e a oggi vale 32 milioni di euro. Pur essendo ancora di dimensioni ridotte presenta dinamiche interessanti anche perché il fenomeno è legato alla sempre maggior e diffusione di terminali di ultima generazione, come gli smartphone, l’iPhone e, da ieri, l’Ipad”. A seguito dell’introduzione del melafonino e del connesso Application store i ricercatori segnalano come ci sia stato un boom degli applicativi brandizzati, che hanno concretizzato un’offerta di display advertising su applicativi (3% rispetto al totale degli investimenti in mobile advertising). Sebbene di dimensioni ancora ridotte, il mercato del mobile marketing sembra abbia un roseo futuro.
Tra i settori che maggiormente hanno abbracciato questo “sistema di promozione” vi sono soprattutto l’intrattenimento, l’editoria e media, l’abbigliamento, il settore accessori e automotive. Tra le aziende che hanno esplorato maggiormente le potenzialità del mobile marketing, spiccano nomi come Dolce & Gabbana che nel corso del 2009 ha sviluppato la D&G Fashion Channel, un’applicazione gratuita per iPhone in lingua inglese che ha registrato circa 100 mila download. La sensazione generale, comunque, è quella che vi sia ancora abbastanza timore e timidezza nell’approccio al mobile marketing da parte delle aziende italiane. Secondo i risultati della ricerca, infatti, pur interessate, molte aziende italiane faticano a tradurre questo interesse in iniziative concrete.
“Pur rimanendo in termini assoluti un mercato embrionale, ha sottolineato Boaretto – in controtendenza con altri mezzi il mobile advertising sta attirando maggiori investimenti da parte di aziende tradizionali rispetto ai provider del mobile content che, al contrario, hanno diminuito le loro quote. C’è da aggiungere che l’ordine di investimento per queste forme di pubblicità non è elevato per cui le aziende che promuovono piani in questo senso, non devono stanziare budget elevati”. Per quanto riguarda l’argomento oggetto della Ricerca, quello del Mobile Service, è stato evidenziato un numero elevato di casi interessanti nel nostro paese. Il cellulare è diventato ormai per molte aziende lo strumento per gestire la relazione con il consumatore. basti pensare al settore Bancario e Assicurativo, per esempio, con i messaggi di notifica delle transazioni su carta di credito, o al settore dei trasporti con aziende come Alialia che per snellire le procedure di imbarco ha attivato sulla tratta Roma Fiumicino – Milano Linate la carta di imbarco elettronica sul cellulare. Gli operatori, in diversa misura, stanno proseguendo nello sviluppo e nella realizzazione di progetti di comunicazione mobile.
Quello che è sicuro è che la filiera delle Telco si sta reinventando perché le potenzialtà legate al mobile portano alla creazione di nuovi modelli. C’è chi ha parlato di Web 4.0 in virtù dell’ubiquità del servizio, della profilazione ad personam e della coincidenza di servizi e contenuti tra Web e Mobile. Ma forse la cosa più interessante è il neologismo legato alla customer care, cioè all’attenzione del cliente per cui le aziende, proprio grazie al mobile, hanno iniziato a fare social Crm. Il fatto che un utente riceva una comunicazione sul telefonino e che, ritenendola interessante, può girare a uno dei suoi contatti fa del mobile un amplificatore referenziato dei contenuti. Fonte
Lavorare veloce con la connessione lenta
Non c’è niente di più frustrante di cercare di lavorare su una connessione Internet lenta. È più difficile inviare email e file ai colleghi, e fissare lo schermo mentre aspetti che una pagina web si carichi è decisamente frustrante. Anche con il proliferare di connessioni Internet a banda larga, capita di dover lavorare su una connessione lenta. Potresti essere in viaggio, lavorare fuori ufficio, oppure semplicemente la tua connessione a banda larga potrebbe “fare i capricci”. Non disperare, puoi fare qualcosa per migliorare la situazione.
Questo articolo ti aiuterà a essere più produttivo quando la tua connessione è lenta. I metodi descritti si rivelano anche utili consigli per rendere più veloce la navigazione e l’invio/ricezione dei messaggi di posta elettronica.
1. Se devi inviare più file, comprimili
Quando devi allegare diversi file, puoi ridurne il peso totale utilizzando un software di compressione. In questo modo puoi ridurre sensibilmente il tempo necessario per inviare file online, così come lo spazio occupato nella casella di Posta in arrivo del destinatario. Winzip è uno dei più diffusi tool di compressione.
2. Velocizza la navigazione disattivando le immagini in Internet Explorer
Le immagini sono importanti nelle pagine web, ma richiedono anche tempo per essere scaricate. Puoi disattivarne la ricezione per velocizzare la navigazione in Internet.
Disattivare le immagini in Internet Explorer [-]Disattivare le immagini in Internet Explorer [+]
1. Nel menu Strumenti, fai clic su Opzioni Internet.
2. Nella finestra Opzioni Internet, fai clic su Avanzate.
3. Nel riquadro Impostazioni, scorri fino alla sezione Elementi multimediali. Togli il segno di spunta alle seguenti caselle:
– Riproduci animazioni in pagine Web
– Riproduci suoni in pagine Web
– Mostra immagini
4. Fai clic su Applica.
3. Invia email utilizzando le liste di distribuzione
Se devi inviare un messaggio di posta elettronica a più persone, crea una lista di distribuzione invece di elencare ciascun destinatario separatamente. I messaggi sono inviati in modo più veloce ed efficiente quando usi una lista di distribuzione. La tua azienda potrebbe avere stabilito delle procedure per la creazione di mailing list.
Lavora offline attivando la modalità cache di Exchange in Outlook
Anche se perdi la connessione alla rete, puoi continuare a lavorare in Outlook se utilizzi la modalità cache di Exchange. In questo modo, una copia della tua casella di posta viene memorizzata sul tuo PC, consentendoti di accedere rapidamente ai dati. Anche quando lavori offline, per scelta o per un problema di connessione, i tuoi dati sono sempre con te. La modalità cache richiede un account di posta su Microsoft Exchange Server.
Riduci le dimensioni dei messaggi di posta utilizzando firme semplici
Le firme di posta elettronica conferiscono un aspetto professionale ai tuoi messaggi. D’altro canto, firme troppo elaborate e ricche di immagini occupano spazio non necessario nella casella di posta. Possono persino rallentare l’invio dei messaggi. Per risparmiare spazio, puoi creare firme testuali che, seppure senza immagini, mantengono l’impatto visivo combinando font, dimensioni e colori differenti.
Naviga offline salvando le pagine web sul tuo PC
Se consulti spesso una pagina web, salvala in locale sul tuo computer. Se perdi la connessione o se lavori su una rete lenta, sarai comunque in grado di trovare le informazioni di cui hai bisogno.
Apri le pagine web più velocemente aumentando la cache
Se aumenti le dimensioni della cache (File temporanei Internet) in Internet Explorer, il tuo computer farà meno fatica a visualizzare le pagine web quanto torni a visitarle. Molte immagini saranno già state scaricate sul tuo PC, riducendo il tempo necessario ad aprire una pagina. (Fonte: Microsoft)