Iran. La situazione secondo l’ISW

L’Institute for the Study of War (ISW) è un’organizzazione di ricerca e analisi senza scopo di lucro con sede negli Stati Uniti, fondata nel 2007. Il suo obiettivo principale è condurre ricerche approfondite e analisi sulle questioni relative alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti e ai conflitti internazionali.

L’organizzazione pubblica regolarmente rapporti, pubblicazioni e briefing che sono ampiamente letti e utilizzati dai responsabili politici, dai militari, dagli analisti di sicurezza e dai media per comprendere meglio le dinamiche e le implicazioni delle crisi internazionali.

Apertura verso i negoziati

Secondo fonti ufficiali, alti funzionari iraniani stanno attivamente promuovendo la possibilità di riprendere i negoziati sul nucleare con gli Stati Uniti. Si spera che un accordo possa portare benefici economici significativi all’Iran, che ha subito pesanti sanzioni internazionali a causa delle sue attività nucleari. La ripresa dei negoziati potrebbe aprire la strada alla revoca delle sanzioni e a maggiori opportunità commerciali per l’economia iraniana.

Tuttavia, nel frattempo, le forze di sicurezza iraniane stanno intensificando i loro sforzi per scoraggiare i cittadini dal tenere cerimonie di commemorazione per Mahsa Amini, una giovane donna che è stata uccisa durante le proteste antigovernative dello scorso anno. L’uso della violenza da parte delle forze di sicurezza contro i cittadini innocenti potrebbe innescare ulteriori tensioni e riacendere le proteste contro il regime.

Attività iraniane in Iraq

L’11 giugno il Parlamento iracheno ha votato il bilancio federale 2023-2025. Il Parlamento ha tenuto quattro sessioni tra l’8 e l’11 giugno per votare gli articoli del bilancio proposto. I notiziari iracheni non hanno ancora comunicato quale sia l’intero budget.

Il CTP (Critical Threats Project) ha valutato in precedenza che le Forze di mobilitazione popolare (PMF) sono pronte a ottenere un aumento significativo dei fondi, probabilmente consentendo ai suoi membri di rafforzare lo status del PMF come istituzione di sicurezza parallela ai servizi di sicurezza dello stato iracheno. Una bozza del bilancio dell’aprile 2023 ha mostrato che il PMF e i ministeri affiliati dovrebbero ricevere alcuni dei maggiori aumenti di bilancio nel bilancio 2023-2025. La bozza indica che il budget totale del PMF aumenterebbe di circa 458 milioni di dollari e quasi raddoppierebbe il numero di dipendenti sotto il PMF da 122.000 a 238.075 dipendenti.

Affari interni iraniani

I funzionari iraniani stanno promuovendo rapporti sulla ripresa dei negoziati sul nucleare con gli Stati Uniti che potrebbero generare benefici a breve termine per l’economia iraniana. Il leader supremo Ali Khamenei ha espresso sostegno a un accordo nucleare che preservi le capacità nucleari iraniane in un discorso pubblicizzato l’11 giugno.

Il portavoce del ministero degli Esteri Nasser Kanani e Mohammad Marandi, un consigliere della squadra di negoziazione nucleare dell’amministrazione Raisi, hanno separatamente amplificato questi rapporti confermando il 12 giugno che gli Stati Uniti e l’Iran si sono impegnati in negoziati nucleari indiretti in Oman nelle ultime settimane.

Il valore del rial iraniano è aumentato del cinque per cento negli ultimi sei giorni, una linea di tendenza che i media iraniani hanno inquadrato come risposta alle notizie sulla ripresa dei colloqui sul nucleare. I media occidentali, israeliani e iraniani hanno sempre più riferito che gli Stati Uniti e l’Iran stanno discutendo un accordo provvisorio che include lo sblocco dei beni iraniani.

Le forze di sicurezza iraniane stanno tentando di scoraggiare i cittadini dal tenere cerimonie di commemorazione per i manifestanti di Mahsa Amini che sono stati uccisi, il che sottolinea la preoccupazione del regime che queste cerimonie possano innescare rinnovati disordini anti-regime. Gli utenti dei social media hanno accusato le forze di sicurezza di aver profanato le tombe di tre manifestanti di Mahsa Amini l’8 e il 10 giugno. Il fratello di Mahsa Amini, Ashkan Amini, aveva precedentemente suggerito che il regime avesse profanato la tomba di sua sorella il 23 maggio. Le forze di sicurezza hanno arrestato separatamente almeno 30 persone che si erano radunate presso il cimitero di Aichi a Saghez, nella provincia del Kurdistan, il 9 giugno per protestare contro i presunti tentativi del comune di Saghez di “nascondere la tomba di Mahsa Amini”.

La rinnovata violenza delle forze di sicurezza contro cittadini innocenti potrebbe rilanciare le proteste contro il regime. Le forze di sicurezza hanno sparato e ucciso un bambino di nove anni dopo che suo padre aveva rubato un’auto a Shoushtar, nella provincia del Khuzestan, il 10 giugno.

La violenza indiscriminata del regime nei confronti dei suoi cittadini, bambini in particolare, potrebbe ravvivare gli appelli alla protesta. Una giovane donna della provincia di Semnan ha recentemente dichiarato alla BBC che “negli ultimi mesi sono state perse troppe giovani vite per poter tornare a come erano le cose prima“, dimostrando i persistenti sentimenti anti-regime tra i giovani iraniani. Il regime ha inoltre fallito nell’offrire concessioni politiche e socioculturali all’indomani del movimento Mahsa Amini, rappresentando un’altra possibile scintilla per rinnovati disordini.

I cittadini iraniani hanno precedentemente dimostrato che le tattiche repressive del regime non riescono a reprimere in modo permanente i sentimenti anti-regime.