Meloni: se si fosse potuto salvare 60 persone lo avremmo fatto

Durante una conferenza stampa ad Abu Dhabi, la leader del partito Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha discusso della tragedia dei migranti avvenuta a Cutro e ha dichiarato che avrebbe considerato la possibilità di tenere la prossima riunione del Consiglio dei Ministri a Cutro per discutere della questione dell’immigrazione.

Meloni ha sottolineato che non sono state ricevute segnalazioni di emergenza da Frontex e che le organizzazioni non governative non coprono la rotta dei migranti che tentano di raggiungere l’Italia, quindi non sono coinvolte nelle politiche del governo. Ha inoltre affermato che il governo sta lavorando per fermare i flussi illegali e salvare le persone.

La premier ha poi commentato la richiesta delle dimissioni del ministro Matteo Piantedosi avanzata dalle opposizioni, affermando che le opposizioni chiedono le dimissioni di un ministro diverso ogni giorno, e che ci sono altre questioni importanti da discutere oltre a questo. Ha anche risposto alla lettera del sindaco di Crotone che le chiedeva di recarsi in città per portare il suo sostegno, dicendo di essere stata colpita dalle ricostruzioni della tragedia e che il governo sta facendo tutto il possibile per salvare vite umane.

Il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, ha inviato una lettera a Meloni chiedendo la sua presenza in città per mostrare la sua vicinanza ai familiari delle vittime. Tuttavia, il governo non ha risposto a questa richiesta. Nel frattempo, il numero delle vittime del naufragio è aumentato a 69, incluso un bambino di tre anni che è stato trovato senza vita in mare.

La presidente del Consiglio ha anche risposto in merito alla lettera che il sindaco di Crotone le ha inviato: “La lettera del sindaco di Crotone non l’ho letta tutta – ha spiegato -. Posso solo dire che io sono rimasta colpita dalle ricostruzioni di questi giorni. Ma davvero, in coscienza, c’è qualcuno che ritiene che il governo abbia volutamente fatto morire 60 persone? Vi chiedo se qualcuno pensa che se si fosse potuto salvare 60 persone, non lo avremmo fatto. Vi prego, siamo un minimo seri“.

La Procura di Crotone sta indagando sull’incidente e vuole interrogare i sopravvissuti del naufragio per ricostruire l’attività degli scafisti e l’incidente sulla secca che ha causato la morte dei migranti. Il pm Pasquale Festa, titolare del fascicolo avanzerà la richiesta di incidente probatorio al gip del Tribunale di Crotone, Michele Ciociola. L’obiettivo dell’Ufficio guidato dal procuratore Giuseppe Capoccia è quello di cristallizzare le prove dei racconti dei sopravvissuti.