07 Novembre 2025
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Sharp AQUOS LC-40FI5442E. Smart TV per niente smart

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Sharp AQUOS LC-40FI5442E è una smart TV di fascia media che offre una ottima qualità dell’immagine e un buon suono, ma scivola clamorosamente su tutto quello che è l’aspetto interattivo di una TV intelligente. E questo la condanna parecchio. In questa recensione vedremo i punti di forza del prodotto, e anche tutto quello che ha notevolmente scontentato i clienti.

Recensione Sharp AQUOS LC-40FI5442E: Design

Dal punto di vista del design non abbiamo nulla da dire: si tratta di una Smart TV da 40 pollici, dall’aspetto veramente molto bello, piuttosto sottile e assolutamente solida. L’azienda posiziona i piedini di appoggio sulla sinistra e sulla destra, ovviamente per uno schermo così grande, e l’impressione generale è assolutamente buona. Si può considerare un eccellente complemento d’arredo, addirittura. I bordi sono luccicanti, attirano poca polvere e dunque è anche facile da tenere pulita.

Sharp AQUOS LC-40FI5442E ha una buona combinazione di entrate. Non solo tre entrate HDMI per il segnale ad alta definizione, ma anche una porta VGA e una USB. Addirittura anche il jack da 3.5 mm che è assolutamente gradito. In realtà all’inizio la prima installazione potrebbe risultare un po’ macchinosa, e le operazioni iniziali dovrebbero essere ripetute un paio di volte prima di funzionare. Ma per quanto riguarda le entrate, il prodotto continua ad essere soddisfacente.

Display

Lo schermo si potrebbe prendere un buon voto. Le immagini sono definite piuttosto bene, i colori sono resi altrettanto ottimamente, in alcuni casi possiamo dire “splendidamente”: il punto forte del display è certamente la gestione delle immagini in movimento. Quando ci sono fotogrammi che si susseguono molto rapidamente, un piccolo processore interno ne calcola e ne crea di aggiuntivi per aumentare la qualità finale.

Possiamo dire che, avendo la CPU piuttosto potente, il risultato è largamente raggiunto. Per cui qualsiasi film di azione, o un bell’inseguimento, verrà assolutamente valorizzato.

Audio

L’impianto audio è affidato alla tecnologia Harman Kardon. Si tratta di una soluzione che è integrata direttamente all’interno della struttura, e infatti l’impianto audio aumenta lo spessore della Smart TV in maniera abbastanza considerevole, anche se non fastidiosa. Il risultato finale è piuttosto buono. Abbiamo un audio che possiamo giudicare soddisfacente, anche se non raggiungiamo l’eccellenza.

Rimane comunque il risultato di speaker integrati, che possono essere largamente superati, e con molta facilità, da dispositivi esterni collegati.

Funzioni

La funzione Mirror integrata è pensata per connettere lo smartphone al televisore tramite WiFi. Tutto quello che visualizziamo sul piccolo schermo del nostro telefonino verrà automaticamente trasferito sui 40 pollici a disposizione. E qui iniziano i dolori, in quanto è compatibile solo con dispositivi Android, ma assolutamente fallace con tutta la piattaforma di iPhone e iPad. Non c’è modo di farli funzionare, e questo è un primo difetto da segnalare.

L’elemento su cui veramente il prodotto scivola, paradossalmente, è esattamente il suo essere poco o nulla “smart”. Già solo la semplice ricerca e sintonizzazione dei canali appare piuttosto lenta e macchinosa. L’interfaccia intelligente è piuttosto caotica, ha un design abbastanza retrò e la navigazione su internet è veramente penosa. Non può minimamente sostituire alcun dispositivo di navigazione sul web.

I servizi integrati, gli unici veramente funzionanti, sono quelli di YouTube e di Netflix, che girano alla grande in quanto ci sono addirittura dei tasti dedicati sul telecomando. Sotto questo aspetto possiamo essere soddisfatti, ma solo su questo.

Anche se in linea teorica abbiamo la possibilità di scaricare ulteriori applicazioni, all’atto pratico queste non funzionano, specie perché siamo in Italia. Nessuna piattaforma del nostro paese è correttamente supportata: da Amazon Prime video, a TIM Vision, ad Infinity, a Raiplay a Sky Go e DAZN. Nulla di questo funzionerà.

E’ presente il protocollo DLNA ma i formati supportati sono veramente pochi. Esiste anche una fantomatica modalità “hotel”, che non si capisce bene cosa faccia, in quanto risulta praticamente impossibile da utilizzare: ha un codice di sicurezza che non è quello incluso nel libretto d’istruzioni.

Anzi, il libretto stesso si rivolge ad uno svariato numero di modelli simili, e non a quello specifico che ci viene venduto, e questo complica le cose.

Giudizio finale

Purtroppo il prodotto, anche se fa correttamente il suo mestiere di mostrare le immagini e di fornire un audio di buona qualità, scivola proprio nella parte più importante, nella parte più caratterizzante, ovvero quella dell’intelligenza e della interazione con l’utente.

Se utilizzi spesso YouTube e Netflix ti troverai bene, ma appena le tue esigenze dovessero ampliarsi leggermente, il prodotto si rivelerà una delusione.

Huawei MediaPad T3. Gira bene, ma non entusiasma

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Huawei Mediapad T3 è un tablet che ci prova. Prova ad avere un design simile all’iPad, prova ad inserire un processore dalle performance superiori alla sua fascia di mercato, e a metterci a livello di software qualche trovata per stupire l’utente. È una scommessa fatta dalla Huawei: vediamo in questa recensione qual è il risultato finale.

Recensione Huawei MediaPad T3: case

La struttura di Huawei Mediapad T3 è realizzata interamente in alluminio, per seguire chiaramente i passi della Apple iPad. Anche se la Huawei ha cercato di personalizzarlo, offrendo non solo il colore grigio ma anche quello dorato, per dare un tocco di lusso. Gli angoli sono ben arrotondati e in mano la sensazione è piuttosto positiva.

Evidentemente c’è stato qualche risparmio nella protezione del dispositivo, in quanto se schiacciamo con le dita vediamo il display incresparsi. Nonostante questo, possiamo considerarlo un prodotto generalmente abbastanza solido. Il formato dello schermo è di 16:10 il che significa che è molto meno rettangolare rispetto alla concorrenza e piuttosto compatto.

Con 8 mm di spessore possiamo definirlo abbastanza sottile. È invece leggerissimo, perché i suoi 460 grammi lo pongono in cima alla classifica dei device più magri. Sulla parte sinistra abbiamo lo slot per inserire la SIM, ma stranamente non abbiamo alcuna possibilità di aprire il case, cosa che nei tablet è abbastanza originale.

Display

La diagonale del display è abbastanza piccolina e si vede che c’è meno spazio rispetto ai suoi avversari. Questo rende il tablet più maneggevole ma allo stesso tempo la differenza si sente.

Di solito a questo prezzo abbiamo una risoluzione HD e anche in questo caso non si può sperare più di questo. Rispetto ai concorrenti della stessa fascia le icone e i testi sono leggermente meno definiti. La differenza si sente e soprattutto si vede ad esempio leggendo un eBook.  Guardando i video questa minor risoluzione non è così visibile, mentre per quanto riguarda la brillantezza, i colori e il contrasto possiamo dichiararci soddisfatti.

Hardware e performance

All’interno di Huawei Mediapad T3  gira un processore Qualcomm Snapdragon 425, con una velocità massima di 1. 4 Gigahertz.

In termini di performance abbiamo potenza sufficiente per svolgere bene le operazioni, mentre il livello si abbassa andando a considerare la unità grafica Adreno 308. Addirittura sotto questo aspetto Huawei Mediapad T3 si posiziona dietro il suo stesso predecessore, e questo si sente nelle performance generali. Navigando su internet, nei siti abbastanza pieni di immagini o con un codice un po’ pesante, il caricamento delle pagine si allunga, anche se rimane sempre al di sotto della soglia di guardia.

Le performance relativamente all’accesso della memoria sono buone: la lettura della microSD è soddisfacente.

Per quanto riguarda i videogiochi, ritorniamo al problema dell’unità grafica. Tutti i videogiochi che richiedono un’alta qualità non danno delle prestazioni apprezzabili. Provando a giocare con Asphalt 8, per riuscire a vedere bene i dettagli, abbiamo dovuto abbassare di parecchio le impostazioni.

Il touch screen e il sensore di posizione funzionano bene per cui, un buon compromesso potrebbe essere l’utilizzo di Angry Birds, ovvero di tutti quei videogiochi che non richiedono una risposta grafica di livello.

Memoria ed entrate

Huawei Mediapad T3 è dotato di 16GB di memoria e 2GB di RAM e si inserisce nella media del mercato, anche se prodotti come l’Asus Zenpad 10 sono riusciti a inserirci 32GB di spazio. All’atto pratico però, avremo a disposizione 10GB di memoria realmente utilizzabile. Possiamo considerarlo un quantitativo abbastanza soddisfacente, tenuto conto che siamo in un tablet di fascia media, che abbiamo una MicroSD per espandere la memoria e che la gran parte dei dati ormai è registrata nel cloud.

Può essere anche formattata sia la memoria interna che esterna, ed è possibile installare delle applicazioni direttamente sulla MicroSD. Sebbene l’azienda non specifichi esattamente quanto sia la memoria supportabile della microSD, 64GB girano regolarmente. La porta USB è di tipo 2.0 ma abbiamo anche un USB OTG, per cui si può connettere il dispositivo ad un disco esterno.

È dotato di porta Jack da 3.5 mm e di un classico microfono in alto e altoparlante in basso.

Sistema operativo

Huawei Mediapad T3 è basato su sistema operativo Android 7.0, che viene comunque altamente personalizzato dall’interfaccia proprietaria di Huawei Emui 5.1.

Il sistema Android non viene stravolto ma certamente abbiamo delle funzioni personalizzate. Ad esempio trascinando il dito dal bordo in basso a sinistra verso l’alto escono delle scorciatoie e anche le impostazioni hanno qualche personalizzazione in più.

Il supporto intelligente è una piccola strizzatina d’occhio ad una specie di intelligenza artificiale, che spegne automaticamente il dispositivo se capisce che non lo stai utilizzando perché sei distratto o non ne hai più bisogno. Inoltre esistono altre piccole “chicche” come un accesso rapido a quasi tutte le impostazioni, o la possibilità di chiamare un contatto specifico attraverso i comandi vocali.

Huawei Mediapad T3 dà anche un’occhiata alla sicurezza grazie ad un antivirus pre-installato e una funzione per proteggere i file tramite password. Su Huawei Mediapad T3 troviamo preinstallata la suite Microsoft Office, ma oltre a questo abbiamo a disposizione diverse app di Huawei come per esempio HiCare per gestire la propria dieta.

Gradito anche un File Explorer per poter girovagare nei documenti con maggiore profondità e un tablet manager che permette di pulire i file obsoleti.

La tastiera SwiftKey preinstallata da Huawei funziona piuttosto bene, anche se è possibile scaricare quella di Google o qualsiasi altra vogliamo. direttamente dallo store delle applicazioni.

Connettività

Con il modem WLAN, Huawei Mediapad T3 si connette regolarmente a bande da 2.4 Gigahertz e 5 gigahertz. La velocità di connessione è passabile e il caricamento delle pagine impiegherà comunque quel mezzo secondo che è proprio di un tablet di fascia media.

Anche in una situazione in cui siamo abbastanza lontani dal ripetitore WiFi, il caricamento non va al di sotto della velocità apprezzabile. Esiste anche una versione con solamente il WiFi, ma anche la ricezione LTE è buona.

E’ possibile anche effettuare chiamate, con una qualità audio soddisfacente. È dotato anche di un sistema GPS, che messo a confronto con le prestazioni di un navigatore professionale, dimostra una accuratezza non proprio eccezionale. Quindi sconsigliamo di utilizzarlo come navigatore mentre state guidando.

Qualità delle chiamate e suoni

La qualità delle telefonate attraverso gli speaker integrati o collegati a degli altoparlanti risulta abbastanza buona. La riduzione del rumore funziona bene e le conversazioni procedono bene.

Huawei Mediapad T3, sotto l’aspetto degli altoparlanti, registra delle buone performance. Il suono arriva ad essere abbastanza alto, anche se la qualità finale cade un pochino riguardo i bassi e gli alti. All’atto pratico, ascoltare canzoni ricche di toni alti per un po’ di tempo inizia a dare fastidio. In questo caso vi suggeriamo di collegarlo tramite Bluetooth o il jack da 3.5 mm a degli altoparlanti o a delle cuffie, dove invece il risultato è migliore.

Fotocamera

Di solito le fotocamere all’interno di un tablet sono un elemento poco considerato, in quanto chi compra un tablet non lo fa certamente per scattare le foto. Ma Huawei sembra aver preso troppo alla lettera questo elemento, e offre una fotocamera piuttosto scarsa, persino per un tablet di fascia media.

Con una fotocamera da 5 megapixel sul retro e una da 2 megapixel sul frontale, le fotografie vengono abbastanza bene, ma è la naturalezza a mancare. I colori vengono resi correttamente ma spesso troviamo degli aloni attorno agli oggetti.

La camera principale ha una tinta blu piuttosto pronunciata e basta una fotocamera di un qualsiasi altro smartphone per superarla nettamente. Il risultato è mediocre anche per una fotocamera di un tablet. I video possono essere registrati ad un massimo di 1280 x 720 pixel, ma anche in questo caso i colori non sono resi perfettamente e le fonti di luce mandano immediatamente i sensori in sovraesposizione.

Se la qualità delle immagini vi interessa minimamente è meglio optare per un altro prodotto.

Temperatura e batteria

Il prodotto per fortuna non si scalda. Anche sottoposto ad un utilizzo intenso, le temperature rimangono sempre al di sotto dei 32 gradi. La batteria di Huawei Mediapad T3  è piuttosto piccolina. Il predecessore durava il 35% in più, per cui il dispositivo ha una durata massima di 19 ore consecutive.

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Verdetto finale

Huawei Mediapad T3 può essere considerato un aggiornamento ma certamente non una rivoluzione nè all’interno del suo settore nè nella linea produttiva della sua stessa azienda. È un prodotto raccomandabile? Dipende dalle esigenze: se stai cercando un tablet con una buona qualità generale e delle performance decenti senza spendere troppo, la risposta potrebbe essere sì.

Se invece uno dei punti importanti per te sono la grande velocità di esecuzione, piuttosto che una buona fotocamera, bisogna assolutamente declinare.

Il vero problema del prodotto è che a fronte di alcune debolezze non ha dei punti di forza impressionanti ma soprattutto non riesce a distinguersi in maniera importante da altri prodotti concorrenti come la serie Lenovo Tab 4.

Per cui, a meno che non sei un tipo facilmente accontentabile, è probabile che questo prodotto o non ti piaccia o sia un dispositivo di passaggio per qualcosa di superiore.

Samsung Galaxy A7 2018. Ben fatto, qualche mancanza

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Il Samsung Galaxy A7 2018 è, possiamo dirlo, uno smartphone di fascia media di buon successo. Ha uno schermo molto bello per il prezzo a cui viene venduto, un’esperienza utente piuttosto solida e un sistema di fotocamera veramente versatile. Ha anche una durata della batteria di tutto rispetto e tantissima, ma tantissima, memoria. I difetti sono però una struttura di plastica, una porta micro USB assente e la mancanza di un sistema di ricarica veloce, che sono abbastanza frustranti.

Nonostante questo, il Samsung Galaxy A7 2018 rimane un buon prodotto. Vediamo insieme se può essere adatto alle tue esigenze.

Recensione Samsung Galaxy A7 2018: Design

Il design del Samsung Galaxy A7 2018 si deve scontrare con i suoi diretti concorrenti Huawei Mate 20 lite, Motorola One e Nokia 7.1. Esattamente come i suoi avversari, Samsung A7 è dotato di un vetro luccicante sul davanti e sul retro. Dà un’impressione generale piuttosto buona ma i lati sono in plastica, e questo si sente: se a prima vista potrebbe essere considerato un design di alto livello, la qualità del materiale lo riposiziona immediatamente nella categoria dei prodotti di fascia media.

Possiamo scegliere il prodotto nei colori nero, blu, rosa e oro. E’ un design piuttosto pulito, interrotto solamente da un paio di loghi dell’azienda e dai sensori delle fotocamere che sono sporgenti sul retro. I due bottoni per il volume sono leggermente rientranti, il bottone di accensione facile da raggiungere. È posizionato come al solito sulla parte destra dello smartphone mentre sulla parte sinistra abbiamo lo slot per la SIM.

Interessante la versione Dual SIM che supporta due schedine e perfino una terza scheda di memoria microSD. Il bottone di accensione funge anche da riconoscimento di impronte digitali, una decisione presa da Samsung che ricalca lo stile degli smartphone precedenti.

Anche se non ci troviamo di fronte al massimo della velocità, il sensore lavora in maniera soddisfacente. Abbiamo anche la funzione di sblocco tramite riconoscimento facciale, che può essere utilizzato in tandem. Siamo stati molto contenti di vedere un entrata jack da 3.5mm per le cuffie mentre ci saremmo aspettati una porta micro USB e invece non l’abbiamo trovata.

3-4 anni fa non ci sarebbero particolari problemi, ma se abbiamo passato gli ultimi tempi ad aggiornarci al micro USB e addirittura all’USB-C, trovare un telefono nuovo di pacca che non ha questo tipo di entrata è leggermente spiazzante.

Per quanto riguarda la resistenza, la tecnologia Gorilla Glass rende il prodotto abbastanza solido, anche se non abbiamo una certificazione di resistenza all’acqua, e quindi è meglio non portarlo sotto la doccia.

Display

Il Samsung Galaxy A7 2018 è dotato di un display AMOLED piuttosto pretenzioso, con una risoluzione Full HD +: questo significa 1080 X 2220 pixel e 411 pixel di densità per pollice quadrato. Insomma raggiunge quasi il Galaxy S9 e possiamo dire che la qualità, rapportata al prezzo, è abbastanza impressionante.

I colori sono estremamente soddisfacenti mentre è il bilanciamento del bianco a scricchiolare leggermente. Per la riproduzione di foto, filmati e in generale per l’esperienza utente, il display  si comporta comunque abbastanza bene.

Sistema operativo

Sul Galaxy A7 versione 2018 gira il sistema operativo Android 8.0, associato all’interfaccia proprietaria di Samsung, che offre sostanzialmente la stessa esperienza di un Galaxy S9 ma ad un prezzo inferiore.

Certamente ci troviamo di fronte un sistema operativo stabile, ma Samsung non è mai stata un asso nel garantire gli aggiornamenti del sistema: infatti ci saremmo aspettati una versione più aggiornata di Android per uno smartphone rilasciato da pochissimo. Comunque, se non sei fissato di avere l’ultima versione di Android, il sistema gira regolarmente.

I fondamentali dell’interfaccia utente sono quelli risaputi a tutti gli abbonati Samsung: la schermata home, la zona delle applicazioni, la barra delle notifiche. Tutto si trova esattamente dove ce lo potremmo aspettare. Sono interessanti le funzioni di “cartella sicura“, che ci permette di registrare dei file protetti da password.

Inoltre il sistema è parecchio personalizzabile, più della media degli altri smartphone Android. Puoi riarrangiare la schermata di Home come preferisci e scaricare una serie di temi anche piuttosto innovativi che danno al prodotto un’ottima esperienza finale.

Il Galaxy A7 ha anche a disposizione l’opzione “Bixby Home“: raggiungendo con il dito il bordo sinistro dello schermo e scorrendo verso destra, compare una barra che sostituisce Google Home. Mostra una serie di informazioni sostanzialmente simili a quelle che offre Google: notizie, novità e meteo e se lo connetti a Facebook, Spotify, Twitter e Uber, avrai tutte le notifiche pronte. Lo abbiamo trovato leggermente soffocante e abbiamo scelto di disattivarlo, ma ad alcuni piace essere sommersi dalle novità.

Prestazioni

Le prestazioni, sotto l’aspetto della velocità, sono assolutamente di livello. Il processore Exynos 7885 a 8 Core gestisce perfettamente tutte le funzioni e non abbiamo dovuto aspettare neanche un millisecondo, qualsiasi cosa abbiamo fatto.

I test e i Benchmark non sono straordinari, ma questo non significa che l’A7 non sia in grado di gestire i giochi tridimensionali e una grande quantità di applicazioni in background. La memoria da 64GB ci permette di installare sostanzialmente tutto quello che vogliamo, senza che il telefono si appesantisca.

Batteria

Il Samsung Galaxy A7 del 2018 ha una batteria piuttosto potente e duratura: con 3300mah, la durata è piuttosto elevata e può girare tutto il giorno senza particolari problemi. Se riduci la luminosità dello schermo, potresti anche arrivare all’alba del secondo giorno di utilizzo. Samsung ha lavorato molto sulle opzioni di risparmio energetico e questo si vede. Dopo 90 minuti di riproduzione di un filmato full HD, la batteria si era consumata solo dell’11%.

Non abbiamo però la ricarica veloce, per cui impieghiamo ben due ore per andare da 0 al 100% di batteria, e questo non ci piace molto. Non abbiamo nemmeno la ricarica wireless, per cui sotto questo aspetto il telefono è rimasto un passo indietro.

Fotocamera

Il sistema a tripla fotocamera del Galaxy A7 2018 è il primo per un prodotto Samsung, se escludiamo il sistema quadruplo del Galaxy A9. Sono posizionate sul retro del telefono in alto a sinistra e offrono una qualità dell’immagine ottima. Possiamo dire che da un telefono di fascia media il risultato è assolutamente soddisfacente, e a tratti entusiasmante.

Abbiamo qui un sensore da 24 megapixel con l’autofocus automatico, un altro da 5 megapixel per la modalità ritratto e il terzo è un sensore da 8 megapixel per gli scatti grandangolari.

In condizioni di buona luce, questi strumenti si comportano molto bene, e catturano una grande quantità di dettagli. Samsung ama aggiungere tanti miglioramenti alle foto scattate, e questo modello non fa differenza. I colori vengono sensibilmente saturati, e il contrasto parecchio tirato e le immagini ritratte non avranno bisogno di particolare editing successivo da parte dell’utente, in quanto sono già state ottimizzate per il caricamento sui social.

Il prodotto scatta anche delle buone foto da vicino: fino a 6-7 cm gli scatti ripresi con condizioni di poca luce non sono terribili, si comportano abbastanza bene e anche lo zoom non sgrana l’immagine. In questi casi interviene la funzione di riduzione del disturbo dell’immagine e un meccanismo di auto-ottimizzazione.

Per quanto riguarda la camera grandangolare non abbiamo nessun tipo di autofocus, quindi dobbiamo limitarci a riprendere dei paesaggi: in alcune condizioni, specie se abbiamo molto contrasto, i risultati non sono il massimo della naturalezza. Anche se per la maggioranza delle esigenze dovrebbe essere sufficiente.

Laddove la videocamera scivola veramente, è nella registrazione dei video in condizioni di bassa luminosità: qui perdiamo la gran parte dei dettagli e il disturbo si sente piuttosto forte. I video con poca luce sono probabilmente l’unica area dove il Galaxy A7 non riesce a reggere il confronto con la concorrenza.

Una funzione invece impressionante è la stabilizzazione mentre stiamo registrando i video: non siamo a livelli altissimi, ma per questo prezzo possiamo essere piuttosto soddisfatti perchè i video tendono ad essere automaticamente aggiustati e i tremolii ridotti al minimo.

Un altro paio di complimenti dobbiamo farli alla percezione delle profondità, che lavora veramente molto bene, e all’effetto Bokeh che funziona egregiamente.

Memoria

Caratteristica piuttosto impressionante che il Samsung ci offre: 64GB di memoria, ovvero la stessa capacità che potremmo trovare sul Galaxy S9, il Razer Phone 2 o il Sony Xperia XZ3. Abbiamo anche una entrata per la schedina microSD, per cui possiamo arrivare al risultato eccezionale di 512 gigabyte di spazio, abbastanza per registrare tutti i film e la musica che vogliamo. I 4 GB di RAM ci permettono delle alte prestazioni e la connettività 4G è assolutamente garantita.

Per chi è adatto

Il Samsung Galaxy A7 2018, per la maggior parte, è uno smartphone di fascia media piuttosto soddisfacente e adatto per tutti coloro che cercano un prodotto di bell’aspetto, un sistema per la camera piuttosto versatile e uno schermo brillante. Può essere adatto anche ai videogiocatori, non ai più accaniti, ma nella maggioranza dei casi dovrebbe essere ok.

Perfetto per chi ha bisogno di una grandissima quantità di spazio e non ha voglia di svuotare la memoria periodicamente. La presenza di una entrata a 3.5 mm è anche un plus.

Per chi NON è adatto

I motivi che potrebbero scoraggiare l’acquisto sono il materiale di plastica, la mancanza di una ricarica veloce e il fatto che non ci troviamo l’ultima versione di Android. Inoltre non abbiamo grandissime possibilità di personalizzazione delle foto, il prodotto fa sostanzialmente tutto da solo.

I suoi diretti concorrenti sono Honor 8X, che costa leggermente meno e riesce però ad offrire più schermo, più batteria e più potenza. Possiamo certamente classificarlo come l’avversario più pericoloso. L’altro è l’Honor Play, che rispetto a questo ha una velocità del 4G decisamente superiore e migliori performance per il gioco. Anche se il frame in metallo gli dà un aspetto piuttosto dozzinale.

Il Nokia 7.1 è un altro candidato a sostituire questo prodotto; si sente molto bene in mano, e quanto a performance non ha nulla da invidiare. Così come il sistema operativo, che è all’ultima versione. Anche se il suo tallone d’Achille è la memoria nativa da 32 GB: la metà del Galaxy A7.

Commento Kaspersky Lab all’attacco hacker alla catena di Hotel Marriott

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“Si tratta di uno dei più grandi data breach che abbiamo mai visto. Il Gruppo Marriott è una catena alberghiera molto nota a livello internazionale ma sorgono delle domande su come 500 milioni di ospiti dei loro hotel abbiano potuto essere interessati da questo cyberattacco

Mentre cerchiamo di accertare l’entità reale dell’attacco, sembra chiaro che le precauzioni prese dal Gruppo Marriott non siano state sufficienti, dal momento che una terza parte non autorizzata è riuscita ad infiltrarsi nel sistema. I dati erano criptati, ma è possibile che gli hacker abbiano sottratto anche le chiavi di accesso, a riprova del fatto che un ulteriore livello di sicurezza sarebbe dovuto essere presente al fine di evitare una situazione simile.

Fin ad oggi questo può essere considerato uno dei più grandi data breach della storia. Non solo la mole di dati trafugati è enorme, ma la tipologia di dati personali coinvolti rappresenta un database di dati estremamente privati di milioni di persone; in alcuni casi sono stati coinvolti persino i dati delle carte di credito. Questo apre la possibilità che ulteriori minacce possano verificarsi, da attacchi di spear-phishing al cyber spionaggio. Un incidente di tale portata potrebbe rappresentare un punto di svolta nell’adozione di policy per la privacy e di più attente abitudini personali circa i dati che condividiamo.

I clienti coinvolti dalla vicenda riceveranno un avviso, ma è preferibile che chi sospetta di essere stato vittima dell’attacco verifichi autonomamente con il Gruppo Marriott. Inoltre, consigliamo agli utenti di stare molto attenti ai tentativi di scamming che potrebbero cogliere l’occasione di quanto accaduto fingendosi il Gruppo Marriott.

Il nostro consiglio è di cambiare password e usare carte di credito virtuali invece di quello fisiche per i pagamenti online”

Starwood Marriott International Hotel, rubati 500 milioni di dati privati dei clienti

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Sono state rubate  informazioni personali di più di 500 milioni di ospiti di Starwood Hotels in una violazione informatica che si è protratta dal 2014 fino a settembre scorso. La Starwood Marriott International ha rivelato la violazione oggi con un annuncio che ha fornito alcuni dettagli, ma ha lasciato molte domande senza risposta.

Per circa 327 milioni di ospiti, le informazioni includono una combinazione di nome, indirizzo postale, numero di telefono, indirizzo e-mail, numero di passaporto, informazioni sul conto Starwood Preferred Guest (” SPG “), data di nascita, sesso, arrivo e partenza, data di prenotazione e preferenze di comunicazione “, ha detto l’ufficio stampa Marriott.

La società ha anche detto che per un numero non specificato di clienti, le informazioni accessibili includono i numeri delle carte di credito e le date di scadenza, sebbene tali informazioni fossero protette dalla crittografia AES-128. Questo confortante dettaglio è stato un po’ attenuato dall’ammissione della compagnia che non può escludere la possibilità che entrambe le chiavi necessarie per la decrittazione siano state prese nella violazione.

Tra le informazioni non divulgate o sconosciute è proprio chi c’è dietro la violazione e quanti dei record interessati sono stati venduti o usati dai criminali.

Marriott ha annunciato l’acquisto di Starwood a novembre 2015, con la chiusura dell’operazione a settembre 2016, circa due anni dopo l’inizio della violazione.

Questo è un altro esempio del perché è fondamentale che le aziende eseguano la cyber due diligence prima di un’acquisizione o un investimento“, afferma Jake Olcott, vicepresidente delle comunicazioni e degli affari governativi di BitSight. “Comprendere la sicurezza informatica di un investimento è fondamentale per valutare il valore dell’investimento e considerare i danni di tipo reputazionale, finanziario e legale che potrebbero verificarsi all’azienda“.

La quantità e la natura dei dati presi nella violazione potrebbero avere un impatto ben oltre le informazioni finanziarie vendute sul Dark Web. “I dati personali ottenuti in un furto informatico potrebbero essere incrociati con i dati ottenuti da un’altra violazione e altre violazioni del settore privato ampiamente pubblicizzate, e il furto di Marriott rende il loro compito molto più facile e più probabile che abbia successo“, afferma Michael Magrath, direttore di regolamenti e standard globali presso OneSpan.

 

E questa analisi di dati incrociata potrebbe avere implicazioni al di là del mondo degli affari. Secondo Michael Daly, CTO, cibersicurezza e missioni speciali, a Raytheon Intelligence, Information & Services: “Questo è molto più di una violazione dei dati dei consumatori. Quando si pensa a questo da un punto di vista dell’intelligence si stanno spiando i modelli di vita di leader politici e commerciali, compresi i viaggiatori con cui sono andati e dove e quando, è una riunione di dati incredibilmente efficiente ed eleva questa violazione a un problema di sicurezza nazionale “.

Mentre Marriott afferma di aver segnalato la violazione agli organismi preposti all’applicazione della legge e sta collaborando con le loro indagini, sembra probabile che ci saranno conseguenze legali per l’azienda. Negli Stati Uniti le azioni legali collettive sono quasi certe, e molti nella comunità economica internazionale guarderanno l’UE mentre iniziano le loro indagini su quella che potrebbe essere la prima grande prova delle sanzioni previste dal GDPR.

Le notifiche e-mail sono iniziate per i clienti interessati dal furto, comunica Marriott. Inoltre, la società ha creato un sito Web informativo e offre ai clienti l’iscrizione gratuita a WebWatcher per un anno.

Leggi il commento di David Emm di Kaspersky

Recensione monitor Samsung S24D330H. Tutte le carte in regola

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Il monitor Samsung S24D330H è un buon prodotto offerto da Samsung per la visualizzazione in alta definizione di tutto quello che ci serve, con una strizzata d’occhio al gaming, il tutto in un design abbastanza accattivante. A conti fatti un buon acquisto, anche se a volte spunta fuori qualche limite appartenente ad un prodotto di fascia economica. Vale l’acquisto? vediamo insieme ogni aspetto di questo prodotto.

Recensione monitor Samsung S24D330H: design

Il design del Samsung S24D330H è piuttosto soddisfacente. L’impressione generale è di eleganza e di pulizia delle linee. Il piedistallo, rigorosamente nero e lucido, è piuttosto solido e il monitor traballa molto poco. Con poco meno di tre chili di peso è anche abbastanza leggero e dunque trasportabile senza particolare sforzo.

E’ regolabile? Per quanto riguarda lo schermo sì: l’inclinazione è completamente regolabile, è invece fissa e non regolabile la base, per cui non possiamo movimentarlo in maniera totalmente libera, ma dovremo accontentarci di rimanere all’interno di una certa posizione.

Lo schermo è perfettamente ben integrato, allineato e particolarmente lucido, quasi splendente, e come colpo d’occhio non possiamo che rimanere soddisfatti.

L’angolo di visualizzazione è sufficientemente ampio. Con 170 gradi di visione orizzontale e 160 gradi in verticale possiamo vedere lo schermo da quasi ogni angolazione, con un ottimo risultato e una buona prestazione.

Secondo le recensioni degli utenti, tuttavia, un piccolo difettuccio ce l’ha: gli altoparlanti non sono incorporati, per cui dovrete acquistarli a parte, mentre di solito ci si aspetterebbe che il sistema audio sia integrato.

Connettività

Si tratta di un 24 pollici a LED, e tra le porte disponibili sicuramente la HDMI per la alta definizione. Questo ci consente di collegarlo a un lettore blu-ray, a una qualsiasi piattaforma di gioco in HD con il cavetto integrato. Alcuni utenti segnalano che l’attacco non è immediato del tipo: “Attacco il cavetto, lo riconosce subito e via!”, ma bisogna riprovare un paio di volte. Presente all’appello anche la porta VGA, che invece funziona rapidamente e immediatamente.

Display

Il display fa il suo lavoro. I colori sono molto vivaci, davvero molto nitidi e luccicanti. Addirittura se è l’unica fonte di luce in una stanza buia, potrebbe essere eccessivamente brillante, anche se questa è una valutazione abbastanza personale. Comunque possiamo confermare che il colore è “sparato” piuttosto bene.

La nitidezza dell’immagine si può classificare come “buona” certo non tutte le regolazioni sono efficacissime. Ad esempio se impostiamo una tonalità fredda sui colori, il risultato complessivo sarà tendenzialmente bluastro e sgradevole, e anche il bianco non sarà mai bianchissimo, per cui dobbiamo sostanzialmente accontentarci di quello che vediamo e sapere che non avremo grandissime possibilità di regolazione.

Nel momento in cui siamo interessati al gaming, il Samsung S24D330H ha una modalità di gioco dedicata. Premendo un pulsante apposito, il monitor entra in modalità “gioco” e registra i cambiamenti delle scene, aggiunge saturazione ai colori e ha una risposta che sta di pochissimo sotto i 2 millisecondi, per gestire dei cambiamenti di immagine estremamente rapidi.

Il risultato è tutto sommato buono, e il videogamer può ritenersi soddisfatto, per il prezzo che ha pagato. Quando le scene dei videogiochi si fanno tendenzialmente scure, viene impostata e regolata automaticamente la chiarezza e il contrasto, per mantenere una buona visibilità, il che ci rende piuttosto contenti.

Consumi

Il Samsung S24D330H ha una gestione dell’energia veramente molto buona. Intendiamo dire che i consumi sono decisamente bassi, per cui ci troviamo di fronte a un prodotto che non solo ha un ottimo rapporto qualità-prezzo, ma anche un consumo e quindi un costo nel corso del tempo, relativamente basso. Possiamo dire assolutamente soddisfacente.

Stampante HP OfficeJet 3833 recensione. Costa poco, lavora benino

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HP OfficeJet 3833 All-in-One mira ad essere una stampante equilibrata per il tuo piccolo ufficio. Questi dispositivi piccoli e maneggevoli passano dalla stampa, allo scanner, alle fotocopie: il problema, durante la scelta di prodotti del genere, è semmai il prezzo.

Se cerchi su internet potresti correre il rischio di spendere centinaia di euro per delle unità che svolgono lavori abbastanza basilari. In alternativa puoi andare sulle soluzioni più economiche, ma poi ritrovarti con un’esperienza insoddisfacente o spendere di manutenzione più del previsto. Per questo motivo, la HP ha cercato di realizzare un buon compromesso offrendo tutto quello che è proprio dei dispositivi più costosi ad un prezzo abbordabile.

Sulla carta la nuova HP OfficeJet 3833 sembra la scelta perfetta per un acquisto ponderato, con un mix molto intelligente di funzioni. Andiamo a vedere cosa succede se passiamo dalla teoria alla pratica.

Recensione stampante HP OfficeJet 3833: design

Disegnata inizialmente per gli studenti, HP non ha profuso molti sforzi per rendere il suo prodotto appariscente. Detto questo, è dotata di linee piuttosto semplici e funzionali. Il display LCD assomiglia a quello del Kindle Paper White, un ottimo contrasto dalla piena visibilità, con una retroilluminazione assolutamente efficace.

Questo permette di vedere i comandi sempre, anche in condizioni di alta luminosità. Il resto dei comandi è completato da dei bottoni funzionali che permettono di raggiungere tutte le impostazioni più importanti.

La stampante ha una misura ragionevole per il prezzo a cui viene venduta, forse leggermente più grande di dispositivi più costosi. Le curve sono piuttosto accentuate, il che è abbastanza inusuale comparata ai suoi diretti concorrenti. Ma nel momento in cui compriamo una stampante budget, quello che ci interessa di più non è ovviamente il design ma le sue funzionalità.

Connettività

Sul retro della stampante abbiamo una singola porta USB e il cavo per l’alimentazione. La OfficeJet 3833 si può connettere molto facilmente attraverso un cavo USB di tipo B anche se suggeriamo di sfruttare la connettività wireless integrata nel dispositivo.

Attraverso lo smartphone o il tablet si può installare l’applicazione HP ePrint e stampare i documenti dal locale o dal web. OfficeJet 3833 è perfettamente compatibile sia con iOS che con Android. Ma non sei obbligato ad utilizzare l’applicazione di HP, in quanto è compatibile anche con strumenti come Apple AirPrint o il Wireless Direct Printing integrato in qualsiasi PC.

Costi di stampa

Per quanto riguarda i costi di stampa, ovviamente, non dobbiamo soffermarci solo su quello di acquisto del prodotto (che va dai €40 ai €70). Quanto spendiamo ogni volta che stampiamo? Generalmente, meno si paga per la stampante e più si paga per l’inchiostro. Per fortuna questo non è avvenuto con la OfficeJet 3833.

Costo di acquisto a parte, spendi circa €0,06 a pagina in bianco e nero e €0,13 per una pagina colorata. Sono dei prezzi abbastanza ragionevoli e sono assolutamente in linea con quanto ci aspetteremo da una stampante di questo prezzo.

Ma HP ha un’opzione esclusiva che ti permette di abbassare i costi: si chiama “Instant Ink“. Registrandoti sul sito di HP, la stampante ti terrà sempre informato sui livelli di inchiostro e quando questi iniziano ad essere bassi puoi ordinare online un nuovo set di cartucce e farlo arrivare direttamente a casa tua. In cambio di questo servizio, che garantisce una continuità nelle ricariche da parte del cliente, il costo dell’inchiostro viene sensibilmente abbassato.

Lo sconto si aggira attorno al 3% per pagina, il che rende la spesa per mantenere questa stampante piuttosto interessante.

Qualità di stampa

Per quanto riguarda la qualità, abbassando lo sportellino davanti troviamo due cartucce. Si estraggono da una piccola barra motorizzata che gli permette di accedere a ogni parte della pagina e abbiamo una cartuccia per il bianco e il nero e l’altra a 3 colori.

Questa configurazione permette una sostituzione piuttosto semplice, rispetto ad altre stampanti dove devi cambiare 5 o 6 cartucce. La HP riesce a stampare e raggiungere una eccellente qualità quando si tratta di foto. I colori sono brillanti e nitidi. Per questo motivo è una stampante perfetta per la realizzazione di piccole presentazioni su carta da mostrare ai clienti o se si deve rendere al meglio una fotografia.

Se stai stampando qualcosa che hai ripreso con lo smartphone o la camera digitale il risultato sarà più che soddisfacente. Addirittura, se utilizzi una camera con più di 15 megapixel potresti anche avere dei risultati decisamente strabilianti.

Ma la stragrande maggioranza degli utenti stampa pagine di testo, e questo è un altro elemento dove OfficeJet 3833 eccelle. Il nero è assolutamente brillante, e il risultato pienamente soddisfacente.

Anche lo scanner integrato è molto nitido, ed è in grado di scannerizzare immagini fino a 1200 DPI e questo è piuttosto impressionante, dato che per questo segmento di mercato la media è sui 600 DPI. Questo significa che potremmo scannerizzare sia immagini che documenti e non dobbiamo fare alcun post-editing con Photoshop per migliorare il risultato.

Anche per quanto riguarda la fotocopia si perde veramente pochissima qualità. In linea teorica il dispositivo esegue anche dei fax, che però ormai non usa praticamente più nessuno, e anche se ci provate la qualità sarà scarsa. Per via di limitazioni tecniche i fax non vanno oltre i 300 DPI in bianco e nero. Ma crediamo che non ne sentirete assolutamente la mancanza.

Velocità

Circa la velocità, non ci troviamo di fronte al dispositivo più veloce del mercato: abbiamo una media di 6 pagine colorate al minuto e 8,5 pagine al minuto in bianco e nero. Per cui andrà utilizzata per bassi volumi di stampa. Se dovete stampare centinaia di pagine a settimana, optate immediatamente per un altro prodotto.

Non supporta la stampa fronte retro per cui dovrete stampare tutti i fogli, poi girarli e ristamparli un’altra volta, e questa è una carenza importante. Inoltre la cartuccia a tre colori non fa un utilizzo dell’inchiostro che è il più efficiente del mercato, in quanto se uno dei tre colori finisce devi sostituire tutto.

Verdetto finale

Se stai cercando una stampante, scanner, fotocopiatrice attendibile HP Office Jet 3833 all-in-one è una delle opzioni più equilibrate ed economiche che possiamo raccomandare. Nella peggiore delle ipotesi le performance possono essere definite “buone”. Siamo ottimamente impressionati dai 1200 DPI dello scanner, che è assolutamente qualcosa al di fuori dal comune, mentre il resto delle funzioni fa il suo lavoro.

Per chi non è adatta? per chi deve stampare moltissimo, e per chi deve stampare grande. OfficeJet 3833 arriva sostanzialmente alla grandezza di un foglio A3, ma se hai bisogno di misure personalizzate devi assolutamente cambiare obiettivo. I suoi principali concorrenti sono la Officejet Pro 7740, che è molto temibile perché fa quasi le stesse cose, e la Canon imageCLASS LBP253DW,  una stampante laser veramente eccezionale, con costi di stampa assai bassi.

HP 255 G6 recensione portatile. Un buon muletto per poche pretese

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HP 255 G6 è il notebook più venduto su Amazon. Rappresenta il tentativo di HP di proporre un notebook con quante più funzioni possibili a fronte di un prezzo assolutamente abbordabile e sembra che abbia funzionato, stando ai termini di vendita. Nella nostra recensione, cercheremo di capire se HP 255 G6 si colloca al di sopra di quella sottile linea per cui vale o meno la pena di procedere all’acquisto.

Portatile HP 255 G6: Design

HP ha scelto la plastica come materiale, e null’altro avrebbe potuto fare per creare un prodotto economico. Nonostante questo, l’impressione generale è di una struttura abbastanza solida, ben modellata. La parte superiore sopporta una pressione anche abbastanza forte e il display è ben posizionato e piuttosto saldo: andando a sfottere gli angoli del display con le dita, nulla si muove. Si tratta di una struttura forte, anche se il lettore DVD potrebbe scricchiolare in qualche occasione.

L’intera struttura non può essere aperta facilmente eccetto la batteria, che la casa madre ci concede di poter rimuovere durante le operazioni di pulizia o per la sostituzione, senza particolari problemi. Una batteria nuova costa circa €70.

Connettori

La HP ha fatto un buon lavoro distribuendo i connettori sui lati del dispositivo. Il drive ottico è posizionato sul lato destro in fondo: per le persone destre non ci sono particolari problemi, mentre i mancini potrebbero trovare un po’ di scomodità.

Comunque sul lato sinistro troviamo l’entrata per la batteria, la VGA, una gigabit LAN, l’attacco HDMI, due entrate USB 3.0 e la connessione audio mentre sul lato destro il lettore di card SD, una entrata USB 2.0, un drive per leggere e scrivere i DVD, e una chiusura kensington.

Il lettore di schede SD registra e trasferisce i dati con una velocità inferiore alla media. Nei test si è comportato parecchio male, posizionandosi al di sotto del Toshiba Exceria Pro, per esempio. La scheda wireless Intel AC 31 68 supporta una classica rete wlan ma non è potentissima.

Tastiera

La tastiera si può definire comoda: anche se i tasti sono abbastanza piccoli, non ci sono particolari problemi durante la digitazione e gli errori sono pochi. Inoltre i tasti sono piuttosto morbidi, il che restituisce una buona esperienza tattile. Purtroppo dobbiamo segnalare un pochino di rumore: non stressante se abbiamo dei suoni di sottofondo, ma se ci troviamo in una biblioteca il ticchettìo dei tasti si sente.

Se non si vuole utilizzare un mouse esterno, abbiamo il classico touchpad che reagisce in maniera rapida e abbastanza precisa e supporta i tocchi multipli. I bottoni del mouse inizialmente sono anch’essi rumorosi ma con il tempo tendono a diventare meno rigidi: il tasto di destra è più rumoroso di quello di sinistra.

Display

Per quanto riguarda il display la configurazione più classica è 1920 x 1080 pixel, ma c’è un’alternativa di 1366 x 768. Nella sua categoria è uno degli screen migliori per quanto riguarda la lucentezza e la luminosità. Il contrasto è abbastanza buono, considerato che da questo segmento non possiamo aspettarci miracoli. Il display si posiziona bene fra i concorrenti e si dimostra all’altezza di chi lavora e naviga su internet, mentre è assolutamente inadatto, diremmo impensabile, per i videogiocatori: per loro la risposta dei colori è troppo lenta e la resa assolutamente inadeguata.

In linea generale sono stati resi molto bene i neri, mentre la gamma dei colori a volte lascia un po’ a desiderare. La stabilità dell’immagine e l’angolo di visuale sono abbastanza mediocri. Per questo motivo possiamo utilizzarlo all’esterno solo in condizioni di media luminosità, ma in pieno sole difficilmente riusciremo a vedere qualcosa.

Prestazioni

Per quanto riguarda le performance, abbiamo testato il dispositivo nella configurazione più potente disponibile. Il processore, un AMD A6 9220, svolge perfettamente task semplici. Si tratta di un processore a 2 core, che regge bene piccoli carichi di lavoro. Le performance però cadono nei test: le prestazioni del singolo core si posizionano dietro ad Acer Aspire 3, al Lenovo IdeaPad V110 ed è lontano anni luce dall’Asus X5. E la situazione non cambia prendendo in considerazione il processore in modalità multicore.

All’atto pratico possiamo dire che i programmi di base e la navigazione su internet non hanno problemi, ma se usiamo qualcosa di leggermente più impegnativo come Photoshop, potremmo avere dei piccoli momenti di rallentamento. Un metodo per aumentare drasticamente la potenza è appoggiarsi ad una unità SSD esterna, perchè in quel caso il prodotto si riprende un po’ di terreno.

Memoria

Una memoria da 1 terabyte di spazio è a nostra completa disposizione, anche se la velocità di lettura e di scrittura è al di sotto della media. Sulla grafica ci si affida al processore Radeon R4, che riesce a gestire bene applicazioni grafiche di livello medio-basso, non ha problemi con i videogiochi più vecchi se impostati con una grafica di media nitidezza. Ovviamente i videogiochi più recenti scricchiolano parecchio e diventano assolutamente insoddisfacenti.

Videogiochi

Come abbiamo appena visto, non possiamo far girare videogiochi che richiedono una buona grafica. L’unico modo per poterci divertire è utilizzare dei videogiochi per PC vecchiotti di 5 o 6 anni, tra l’altro abbassandone la qualità grafica nelle impostazioni. Sotto il profilo del gaming non possiamo chiedere di più a questo strumento.

Rumore e temperatura

Per fortuna la temperatura rimane bassa nella stragrande maggioranza dei casi. Anche sottoposto a stress, non sentiremo mai scottare nessuna parte del dispositivo. Il prodotto è abbastanza rumoroso, anche se non facciamo niente e lo teniamo lì acceso, un sottofondo lo sentiremo sempre. Il lavorìo della scheda madre e delle ventole sarà sempre udibile. Non si tratta di suoni invasivi, ma stando attenti si percepiscono. D’altro canto, la differenza tra il suono che sentiamo a prodotto fermo rispetto a quello che possiamo udire quando carichiamo dei programmi è abbastanza bassa.

Audio

Gli altoparlanti sono invece eccellenti. Che si tratti di riprodurre musica, un discorso o anche una serie TV, possiamo dire che i suoni sono piacevolmente bilanciati. Il volume massimo non è particolarmente alto, ma i toni mantengono naturalezza e gradevolezza, e anche sui bassi il dispositivo se la cava abbastanza bene. Altri dispositivi della stessa categoria sono in grado di fornire prestazioni nettamente inferiori, per cui sotto questo profilo non possiamo assolutamente lamentarci.

Batteria

Il consumo di batteria rientra perfettamente nella media. Anche gli altri processori, di dispositivi concorrenti, come il Pentium o il Celeron consumano la stessa quantità di energia. Tuttavia è proprio la batteria in sè ad avere poca autonomia e dunque la durata è al di sotto della media. Dopo due ore e mezza, ci trovavamo senza benzina e abbiamo dovuto ricaricare il notebook. Molti dispositivi, anch’essi economici, durano perlomeno un’ora in più.

Per fortuna la batteria può essere rimossa senza particolari problemi e sostituita con una seconda, circa €70, quando vediamo che le prestazioni si stanno abbassando troppo.

Verdetto finale

Il test dimostra che il prodotto ha punti di forza e di debolezza. I suoni molto buoni e le performance abbastanza equilibrate rispetto al prezzo che paghiamo, lo rendono un dispositivo del rapporto qualità-prezzo piuttosto accettabile. Se però lo comprate, scegliete assolutamente la configurazione più potente, perché in altri casi vi ritroverete a maledire il vostro acquisto.

Si tratta sostanzialmente di un dispositivo semplice e solido, un ottimo muletto. La durata della batteria però lo condannerà, inevitabilmente, ad essere un compagno di viaggio da sostituire non appena avremo più budget a disposizione.

Google Pixel 3: tra intelligenza artificiale e fotocamera

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Google Pixel 3, si può definire uno smartphone con una straordinaria fotocamera che scatta foto brillanti con il suo obiettivo posteriore singolo ed è in grado di catturare selfie di dimensioni più ampie.

A differenza delle fotocamere montate su svariati modelli di telefoni cellulari, quelle di Pixel 3 sono davvero eccezionali e lo screening delle chiamate è basato sull’intelligenza artificiale.

Ciò che ci ha colpito di più di questa nuova singola fotocamera posteriore, sono le foto vivide e nitide che scatta anche in condizioni di scarsa luminosità, a differenza di grandi cellulari come l’iphone XS ed il Galaxy Note che per ottenere lo stesso risultato necessitano almeno di due fotocamere.

Ma ancora più interessante si rivela l’altra parte di Pixel 3, ossia, il software di Google, che vuole tu usi l’Assistente integrandolo con gli altri servizi che offre (calendario, gmail, etc.).

Molto utile si rivela anche la possibilità di poter rispondere alle chiamate per conto tuo tramite l’assistente di Google. Pur se i continui suggerimenti e le notifiche possono diventare noiosi,  vi è pure la possibilità di disattivare tali funzioni.

Google Pixel 3: novità e confronto

Parliamo di un prodotto, dunque, che scatta foto straordinarie ed offre un’esperienza utente veramente interessante, spendendo 799 dollari, prezzo di partenza per Google Pixel 3 da 64 GB. Apparentemente questo telefono sembra costare quanto il Galaxy S9 ed essere più economico rispetto al modello base dell’iPhone XS.

Ma se consideriamo che l’S9 può contenere fino a 400 GB di memoria extra e che l’ultimo modello della Apple con i suoi 256 GB è in realtà più economico per ciò che offre, l’acquisto del Pixel 3 è da valutare con la dovuta attenzione.

A ciò bisogna aggiungere che Pixel 3 è disponibile anche in una versione più grande, XL, il cui prezzo parte da 899 dollari ed offre uno schermo più ampio da 6,3 pollici, maggiore autonomia ed una tacca “nascosta” sul display. Le altre funzionalità, incluse le fotocamere, sono identiche al modello base.

Se in questo momento non hai assoluto bisogno di un cellulare, dovresti attendere di vedere cosa hanno in serbo l’iPhone XR o anche OnePlus 6T. Sicuramente ci si aspetta che abbiano fotocamere eccellenti e prezzi più convenienti!

Dovresti scartare il Pixel 3 se non prevede neppure un jack per cuffie da 3,5 mm incorporato, ma tieni presente che Google include cuffie USB-C ed un adattatore da 3,5 mm nella confezione.

Se invece desideri comprare un telefono proprio adesso, allora Google Pixel 3 e Pixel 3 XL sono tra i migliori dispositivi disponibili in commercio. Uno dei vantaggi principali derivano dal fatto di essere telefoni Google, che includono spazio di archiviazione cloud illimitato ed aggiornamenti del software tempestivi.

A tutto ciò si aggiungono fotocamere di prima classe e di facile utilizzo, che li rendono prodotti di fascia alta.

Google Pixel 3: alte prestazioni della fotocamera posteriore

Se la fotocamera del Pixel 2 era eccellente, quella del nuovo modello è veramente strabiliante! Essa è in grado di scattare foto pure con poca luce, registra video in fermo-immagine e scatta foto nitide con un solo obiettivo posteriore.

Inoltre, è in grado di gestire egregiamente l’illuminazione e le esposizioni variabili, producendo immagini che a volte sembrano migliori della realtà.

Il nuovo software della telecamera ha anche lo scopo di migliorare la qualità delle foto. La funzione Top Shot, ad esempio, funziona quando vengono scattate foto in movimento e permette di ricercare i momenti migliori di esse.

Inoltre, al fine di migliorare il suo zoom digitale, Pixel combina diverse foto insieme ed elabora scatti super dettagliati ed ingranditi. Google ha pure migliorato le funzionalità di scarsa illuminazione della videocamera, nota come Night Sight, anche se tale funzione non sarà disponibile fino alla fine dell’anno.

La fotocamera è in grado di scattare pure foto di ritratti ed offre la possibilità di modificare la sfocatura e la messa a fuoco dei vari ritratti fotografati mediante l’attivazione dell’otturatore, in modo simile all’iPhone XS e ad altri telefoni Android.

Il processo di editing è preciso e facile da usare.

Google Pixel 3: la fotocamera anteriore

Con la seconda fotocamera per selfie, grazie al nuovo Google Pixel3 puoi includere più contenuti nei tuoi selfie, così eviti di doverti allungare tanto per far entrate tutti i tuoi amici nella foto, pur se vi è il rischio che si deformino gli angoli sul lato. Si spera che Google possa presto ovviare a tale pecca, come è successo per i cellulari precedenti di casa LG.

Nei prossimi giorni continueranno i test comparativi con Pixel 3, quindi resta sintonizzato e non perderti altre interessanti novità sul nuovo dispositivo di Google!

Funzioni aggiuntive della fotocamera

Diamo un’occhiata alle funzioni aggiuntive della fotocamera, come l’autofocus del movimento che mantiene a fuoco gli oggetti in movimento, pur se funziona solo in parte. Provandolo in un parco pieno di cani, la funzione si è fermata quando il movimento degli amici a quattro zampe era troppo veloce o troppo lento.

Inoltre, non è molto semplice trovare gli strumenti che regolano sfocatura e profondità focale delle immagini ritratto. Bisogna prima trovare il ritratto in Foto, poi toccare le tre barre di commutazione poste in basso, regolare il cursore Depht o toccarlo di nuovo affinchè appaiano i cursori necessari per cambiare la sfocatura.

Google Lens utilizza la fotocamera del telefono per identificare gli oggetti e fornisce informazioni su di essi.

Ti piacerà sapere che con Pixel 3 puoi scattare foto con adesivi AR e personaggi animati in 3D, poiché vengono posizionati nel mondo reale attraverso la fotocamera.

Google Pixel 3: il design non aggiornato ma raffinato

Pur se i modelli Pixel di quest’anno sembrano simili a quelli dell’anno scorso, il design più sottile aggiunge una maggiore lucentezza. Sono presenti cornici più sottili, specie sul Pixel 3 base, ed una texture opaca/liscia su tutte le varianti di colore, inclusa quella nera.

Inoltre, intorno al telefono vi è una fodera lucida e l’ombreggiatura in vetro sul retro che arriva sino agli angoli inferiori, ne eleva senza dubbio l’estetica.

Il dispositivo di Google, in entrambe le versioni, è più leggero rispetto ai modelli iPhone e Galaxy, ma restano robusti e maneggevoli. Nel complesso possiamo dire che essi sono meno stravaganti dei rivali, ma sono certo a buon mercato, pur se la loro semplice sobrietà conquista.

Altri aspetti del design

Sugli ultimi modelli Pixel, Google ha riportato la ricarica wireless, già presente sul Nexus 5, così il telefono si può ricaricare utilizzando un qualsiasi tappetino di ricarica compatibile Qi. Tra gli accessori disponibili da acquistare, vi è anche il caricabatterie wireless Pixel Stand.

Caricando il dispositivo su questa base, la schermata di blocco di Pixel3 passa all’interfaccia semplificata, che enfatizza i comandi vocali. In questo modo puoi accedere rapidamente all’Assistente, ai lettori musicali ed alle notifiche, impostando anche uno screensaver con le foto.

Google Pixel 3 viene fornito con auricolari USB Type-C, più grossi rispetto a quelli di casa Apple, ma abbastanza comodi e che si adattano perfettamente alle orecchie. Inoltre è incluso un adattatore per cuffie standard da 3,5 mm nella confezione.

Interessante sapere che esso è resistente all’acqua, infatti, riesce a stare sotto circa 1 metro di acqua per almeno 30 minuti.

L’Active Edge offre qualcosa in più. Premendo sui lati del Pixel 3, infatti, viene lanciata un’azione specifica: si apre l’Assistente Google e si può disattivare una chiamata in entrata, ma questo è tutto!

Il sensore delle impronte digitali è posizionato sul retro del telefono ed è in una posizione migliore rispetto a quello del Samsung, ma Google non ha aggiunto un metodo Face ID simile a quello presente nell’iPhone.

Il Software di Google Pixel 3

L’Assistente Google è incorporato in tutta l’esperienza utente di Pixel. Sono davvero tanti i modi per accedervi:

  • Active Edge che dice “OK Google”
  • Una pressione più lunga sulla schermata iniziale.

Addirittura, anche se non lo attivi consapevolmente, inevitabilmente interagirai con esso in qualche modo. Abbiamo riscontrato che il telefono ci ha fornito ulteriori suggerimenti mentre stavamo camminando in un determinato luogo. Utilizzando Maps ci ha indicato i dettagli di un hotel a cui ci eravamo avvicinati.

Ciò vuol dire che Pixel 3 è correttamente sintonizzato sulla posizione del suo utilizzatore.

Il sistema di cui è fornito questo dispositivo è Android 9.0 Pie e per spostarsi esso utilizza la navigazione. Per visualizzare le app recenti è necessario sfogliare verso l’alto, partendo dalla parte inferiore dello schermo, mentre per uscire bisogna far scorrere le app verso l’alto.

Purtroppo, questo è ciò che ti devi aspettare da un cellulare così profondamente integrato con Google. Per fortuna è possibile disattivare le notifiche o lo stesso Assistente, se lo si ritiene opportuno.

Ma dobbiamo ammettere che la nuova funzione dell’Assistente Google, la schermata di chiamata, è davvero formidabile. Essa risponde alle chiamate per conto dell’utente, utilizzando la tecnologia Duplex.

Nel frattempo che si svolge la conversazione tra l’Assistente e l’altro interlocutore, puoi leggere una trascrizione della conversazione in tempo reale. Successivamente puoi decidere se rispondere o bloccare la chiamata.

Ulteriori informazioni sul software di Pixel 3

Google ha a cuore il tuo benessere e per questo ha realizzato un telefono come Pixel 3 che ti fornisce informazioni su come trascorri il tuo tempo al telefono. Ma non solo, infatti, esso consente di limitare l’utilizzo delle app e di trasformare lo schermo in scala di grigio prima di andare a dormire, in modo che la vista si affatichi di meno.

Sia il modello base che quello XL sono dotati di un abbonamento gratuito a You Tube Music per 6 mesi. Hai a disposizione spazio di archiviazione cloud illimitato per le foto salvate con risoluzione piena.

Questo telefono targato Google è disponibile sulla rete Wi-fi di Google, Project Fi. Infine, per un tempo limitato, se acquisti due telefoni Pixel 3/3XL puoi ricevere un credito di servizio.

Velocità di elaborazione e durata della batteria

Dobbiamo dire che il chipset Snapdragon 845 di cui Google Pixel 3 è dotato, lo mantiene attivo e reattivo come non ci saremmo mai aspettati.

Pur se il telefono mostra qualche lieve pecca su alcuni strumenti della fotocamera, nel complesso funziona regolarmente e non sono stati riscontrati problemi con le attività quotidiane, come l’avvio della fotocamera, lo scorrimento delle pagine web ed altro.

Come attestano i punteggi del benchmark, Pixel 3 è alla pari con i migliori smartphone Android dotati del chipset 845, inclusi il Galaxy 9 ed LG G7 ThinQ. Ma bisogna dire che la CPU Bionic A12 di iPhone XS, ha ottenuto il risultato migliore su tutti i telefoni che abbiamo testato.

Il test sulla batteria per la riproduzione continua di video in modalità aerea ha mostrato una durata media di 15 ore. La durata della batteria è soddisfacente pure nell’uso quotidiano.

Ampliare il proprio mercato con un sito web

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I vantaggi di essere presenti su internet sono innumerevoli. Il primo fra tutti è quello di ampliare il proprio
mercato.

Con un sito web infatti si ha la possibilità di essere “aperti” 24 su 24, in qualsiasi momento della giornata, in
qualsiasi giorno dell’anno. Anche se non si risponde al telefono o alle email in un determinato momento, il
sito internet offre la possibilità di rispondere sempre alle domande o alle curiosità degli utenti.

Negli ultimi anni si è assistito ad una crescita del +700% di persone che utilizzano internet abitualmente
nell’arco della giornata, per un totale di più di 30 ore al mese per persona di presenza su internet. Ma cosa
fanno gli utenti sul web?

Fanno shopping, guardano video, stanno sui social, chattano o ricercano informazioni. E proprio la presenza
nella rete di ricerca è uno dei principali vantaggi di avere un sito. Su un sito è possibile elencare i propri
prodotti o servizi, indicare come farsi raggiungere o gli orari di apertura, riportare le testimonianze dei
clienti e le immagini o i video che garantiscono la qualità della nostra attività. Se qualcuno cerca quello che
noi offriamo, dobbiamo comparire in prima pagina con il nostro sito!

Grazie poi all’analisi dei dati, possiamo essere in grado di pianificare strategie ad hoc per raggiungere il
target desiderato, mostrando direttamente quello che i nostri clienti cercano maggiormente. Per di più,
un’azienda senza sito può dare l’impressione di essere retrograda e non aggiornata.

Infine, ma non da ultimo, un sito web, se realizzato con funzionalità e-commerce, può aprire le porte alla
nuova frontiera del commercio. Secondo lo studio “Sull’esperienza del cliente online” condotto da Ups e
ComScore, su un campione di più di 14.000 clienti online abituali in Usa, Europa, Asia, Messico e Canada,
alla domanda di quanti acquisti on line avessero fatto negli ultimi 3 mesi, il 25% ha risposto da 2 a 3, il 38%
tra 4 e 6, il 37% più di 7.

I vantaggi di avere un sito sono davvero infiniti, ma le cose da tenere in considerazione quando si decide di
aprirne uno sono molteplici, per questo è importante affidarsi nella realizzazione siti web a
professionisti del settore, che vi accompagnino in ogni fase.